Finge sequestro di persona. Denunciato per procurato allarme. La storia coinvolge un pensionato disperato di 64 anni. E poi ci sono le (finte) vittime di episodi di criminalità.
Come il pensionato di 64 anni che, forse, ispirato dal mitico film di “Totò, Peppino ed i fuorilegge”, ormai stanco di dover tutti i mesi barcamenarsi per non andare in rosso in banca, ha deciso bene di inscenare il suo sequestro, con tanto di lettera contenente richiesta di riscatto degna della “banda del torchio”.
Quel giorno aveva accompagnato sua moglie alla stazione ferroviaria di Modugno, allontanandosi a bordo della sua auto, senza più far ritorno a casa e, soprattutto, lasciando nella sua cassetta postale una lettera anonima indirizzata alla famiglia. È stata la moglie, al suo ritorno a casa, ad accorgersi della sua scomparsa e a recuperare la minacciosa missiva chiedendo l’intervento dei figli e dei carabinieri.
Grazie alle tempestive ricerche diramate, l’uomo è stato individuato in un’area di servizio di Otranto. Dopo alcuni timidi tentativi di confermare la circostanza del sequestro, il pensionato ha ammesso le sue responsabilità e per questa sua bravata è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per simulazione di reato e procurato allarme. In questo caso l’iniziale vittima di un episodio di criminalità si è trasformato in reo.