Agriturismo "Il Petraro" tra cibo, vino e progetti per l'educazione alimentare

L’agriturismo Il Petraro consiglia: Orecchiette, lasagne, tiramisù e vino di Troia. La parole d’ordine sono tradizione, semplicità e cucina di alta qualità. L’agriturismo il Petraro è nato nel 2007 da un’idea di Agostino Ruccia, che ha ereditato l’azienda agricola, fondata nel 1997, da suo nonno.

L’attività dell’azienda, che produce olio, ciliegie, mandorle e vino, è rimasta inalterata, ma questi stessi prodotti sono diventati l’ingrediente primario dei buoni piatti della cucina tradizionale pugliese che ogni domenica vengono preparati per la delizia dei commensali. L’agriturismo prende il nome dalla contrada in cui è situato, chiamata così per la grande quantità di pietre presenti. La sua mission è quella di mantenersi fedele alla tradizione servendo solo piatti semplici e genuini. L’azienda è iscritta all’ICEA e i prodotti sono certificati biologici.

Vino da vigna di uva di Troia, pasta fatta in casa, cavatelli e orecchiette serviti con rapedell’orto, funghi cardoncelli o salsiccia di maiale. Se i primi fanno gola, sicuramente farà venire l’acquolina soltanto immaginare l’odore della carne cotta di fronte ai clienti, che è garanzia di trasparenza e sicurezza. Verdure cotte in tutti i modi, latticini freschi e l’immancabile parmigiana di melanzane o zucchine fanno da contorno. A coronare il tutto frutta di produzione propria e dolci fatti in casa, come le deliziose crostate di frutta, e il tiramisù. Un servizio impeccabile che fa sentire come in famiglia; familiare è anche la gestione dell’attività.

Il segreto della bontà dei piatti è l’utilizzo dell’olio genuino, del buon vino e della fedeltà all’arte culinaria pugliese.  Uno dei piatti tipici della cucina del Petraro è sicuramente le orecchiette con le cime di rapa. Ecco la preparazione. Cuocere in un pentolone di acqua bollente le orecchiette, fatte con acqua e semola rimacinata, e le rape. Nel frattempo in una padella fare saltare, in una base di olio extravergine d’oliva e aglio, le acciughe precedentemente spinate. Scolare la pasta e le rape e unite le acciughe. Mescolare e servire caldo.

L'Associazione culturale “Giorgio La Pira": tra educazione, formazione e sociale

Lezioni di legalità e socio-politica rivolte ai giovani. Il logo è un albero di ulivo tra i palazzi: la speranza in ciò che può crescere anche in condizioni ostili. Un nome importante quello della neonata associazione culturale “Giorgio La Pira”. Racchiude la speranza nel cambiamento e la promessa di battersi per difendere “qualcosa di nuovo che nasce”.
Come il grande sindaco di Firenze vissuto negli anni del fascismo, l’associazione ha sposato la dottrina cattolico-domenicana fondendo in sé la volontà di aiutare chi ne ha bisogno e l’impegno di inserirsi attivamente nel panorama politico- istituzionale. Ma di cosa si occupa praticamente? “Sono tre i punti su cui intendiamo lavorare – ha affermato Matteo Lupelli, presidente dell’associazione, durante la presentazione al pubblico avvenuta lo scorso 16 dicembre presso la parrocchia San Pietro – Educazione alla legalità, formazione socio-politica e conoscenza del territorio sono i nostri capisaldi”.
Questi punti si tradurranno in pratici programmi formativi, rivolti ai giovani e ai meno giovani, allo scopo di rendere autonomi i cittadini e avvicinarli il più possibile al mondo della politica. “Chiunque avrà un problema potrà rivolgersi a noi che metteremo gratuitamente le nostre competenze al servizio di tutti – ha specificato Angelo Nitti, uno dei cofondatori – troppo spesso la periferia è stata il luogo della rottura degli equilibri sociali, il nostro scopo è quello di ricucire questa frattura e fare da ponte con le istituzioni”.
“E’ importante che gli abitanti di Cecilia conoscano i loro diritti e li sappiano far valere – ha commentato Gennaro Pierro, componente dell’associazione – per troppo tempo il nostro territorio è rimasto una periferia di periferia, è ora che ne esca, e l’unico modo è quello di sfruttare le conoscenze di coloro che hanno più anni alle spalle e metterle al servizio dei giovani”. Anche il logo scelto, un albero di ulivo cresciuto tra i palazzi, vuole recuperare il senso della speranza in ciò che può crescere anche in condizioni ostili.

Aggiudicandosi il premio Saturarte Lacalamita entra nell'Olimpo dell’arte contemporanea

L’artista modugnese Tommaso Lacalamita ha vinto a Genova il XIII° Concorso Nazionale di Arte Contemporanea abbinato al 9° Premio Saturarte in occasione della Notte bianca Genovese. L’artista si è aggiudicato il premio Autorità Portuale di Genova con l’opera “Erogazione Continua”.

 Lacalamita inizia la sua attività di artigiano nel laboratorio di carpenteria metallica di famiglia. Sin da piccolo il suo interesse viene attratto da tutto ciò che è creatività e arte. La passione per la manipolazione dei metalli lo intrattiene interminabili ore, spesso notturne, alla ricerca della forma perfetta. Molti i riconoscimenti internazionali.

Ha partecipato a Dubai alla fiera internazionale del design, classificandosi, per le sue creazioni uniche ed originali, tra i primi a livello mondiale. La sua opera ha ottenuto l’apprezzamento di architetti e designer provenienti dall’Iran, dall’India, dal Bahrain. Di rilievo l’opera “Jasim” apprezzata da artisti e professionisti del mondo giapponese nell’ambito della triennale Shiodome di Tokyo.

Tutti a festeggiare Nonna Lorita e i soui 101 anni

Lorita, 101 anni di amore tra Roma, Svizzera e Spagna. Visse l’attentato di Papa Wojtyla. Nata nel maggio del primo Giro d’Italia e della spedizione al Polo Nord. E’ madre amorevole con i figli, nipoti, pronipoti e con la gente che la circonda.

I festeggiamenti per i suoi cento anni, avvenuti l’anno scorso, hanno visto una forte partecipazione dell’intero Comune: il Sindaco ha omaggiato la centenaria di una scultura e di una targa, vergata dall’Assessorato ai Servizi Sociali; l’Istruttore amministrativo Angela Posa ha donato a nome dell’Ufficio Anagrafe la riproduzione su pergamena dell’atto di nascita della festeggiata; il Corpo di Polizia Municipale ha immortalato sul proprio calendario la partecipazione all’evento.

I festeggiamenti sono stati inoltre trasmessi dalle emittenti regionali di Rai3 e da Antenna Sud. Il centenario della signora Di Ciaula è stato quindi una festa per tutta Modugno, che ha voluto omaggiare il traguardo della propria concittadina e la sua piccola grande storia. Nata il 2 maggio dell’anno del primo Giro d’Italia e della prima spedizione al Polo Nord, Lorita è stata una madre amorevole e premurosa, una donna dalle mille risorse e dai mille talenti.

Sposatasi nel 1932, è stata una donna di casa ed una cuoca eccellente, in anni in cui l’amministrazione delle faccende domestiche e l’arte culinaria non erano in alcun modo facilitate dalla tecnologia Inoltre, ha contribuito ad arrotondare lo stipendio da costruttore edile del marito dedicandosi al ricamo, a piccoli lavori di cucito ed alla somministrazione di iniezioni a domicilio. Il loro matrimonio è stato allietato dalla nascita di quattro figli: Vito, attualmente residente a Palma di Maiorca, Maria, trasferitasi a Roma, e i due modugnesi Carmine e Teresa.

E’ quest’ultima a prendersi ora cura della madre, o per usare le sue parole, a “godersela di più”. Per Lorita i figli sono sempre venuti al primo posto: anche dopo averli cresciuti, ha continuato a prendersi cura di loro, accompagnandoli ad esempio nei primi passi dei loro trasferimenti. Proprio per assistere due dei suoi ragazzi nel loro tentativo di avviare un’attività ha vissuto a lungo a Roma, una città a cui si sente ancora molto legata: basta nominarla per strapparle un sorriso.

Inaugurata galleria d'arte in ricordo di Antonio Longo

Antonio Longo è uno di quei nomi che i modugnesi ricordano con affetto e stima. Pittore da quando era poco più che adolescente, è scomparso 50enne nel 2003, lasciando alla nostra città grandi ricchezze artistiche ed umane.

Tra le primissime opere, datate 1973, troviamo i “Dieci comandamenti”: 10 tele mai esposte dopo la sua morte, dedicate alle tavole di Mosè e realizzate con una tecnica assai innovativa. Il 17 dicembre 2006 sua moglie Angela con i figli Grazia e Vito, hanno inaugurato a Modugno una galleria d’arte intitolata a lui, nella cantina dove un tempo il padre di Tonino, Vito, vendeva il vino. Longo si è dedicato giovanissimo all’arte, sperimentando olio, acrilico e tecniche miste, oltre all’uso di elementi naturali: terreno, foglie e tutto ciò che poteva creare colore.