Finalmente la fogna bianca

Termineranno nella primavera prossima i lavori di costruzione in ampliamento del IV Stralcio della rete della fogna bianca e pluviale a Modugno, che non pochi benefici hanno già portato alla città. L’intervento costato un milione e mezzo di euro proseguirà fino a primavera.Iniziati nell’aprile scorso, e interrotti per sole due settimane ad agosto, stanno procedendo secondo i tempi prestabiliti.

L’intervento, del valore complessivo di oltre un milione e mezzo di euro (più della metà finanziati con fondi Por), prevedeva la costruzione della fognatura pluviale nelle seguenti strade: Corso Umberto I, Via Regina Bona, Piazza Garibaldi (con prolungamento in via Bitonto), Corso Vittorio Emanuele, fino a Piazza Sedile e Viale della Repubblica, nel tratto compreso tra Via Roma e Via 10 Marzo.

Ultimati i lavori nelle vie del centro cittadino, entro la fine di novembre, cominceranno a gennaio quelli in Viale della Repubblica. L’impresa aggiudicataria, esperta in costruzioni idrico-fognanti, è la Domenico Conte S.r.l. di Palo del Colle, che oltre a offrire costi vantaggiosi ha proposto e in parte già realizzato offerte migliorative del progetto, interessando dai lavori ben tre tratti di strade cittadine inizialmente non previste.

E’ già allo studio, inoltre, un progetto per risolvere il disagio del tratto di via X Marzo dove si trova il mercato coperto. Anche lì, quando piove, si farebbe meglio a uscire in barca piuttosto che in auto. Questi lavori, cominciati solo nel 2010 ma inseriti nel poiano triennale delle opere pubbliche diversi anni fa, sono stati appaltati solo dopo la pubblicazione del bando nel 2009. 

All’assessore comunale ai Lavori Pubblici, Antonello Corriero, abbiamo fatto la domanda a cui tutti i modugnesi vorrebbero una risposta. Perché quando, per una qualunque ragione, si eseguono lavori nel sottosuolo che costringono alla rottura del manto stradale, poi lo si rattoppa alla meglio senza rifarlo per bene? L’assessore ci ha spiegato che le prime toppe d’asfalto hanno bisogno di tempo per schiacciarsi e rassettarsi e solo in un secondo momento, dopo addirittura qualche mese, si può procedere al rifacimento completo del manto su quelle strade.

L'UDC sceglie Vasile come candidato sindaco

“Puntiamo su Vasile per la sua esperienza ventennale”. Nella tradizione la novità dell’Udc. I centristi modugnesi gli unici ad aver già scelto un candidato sindaco. Si dicono disponibili ad accordi con altri partiti ma solo sulla base dei programmi. Col Pd un rapporto non facile, col centrodestra difficoltà relazionali. Punteranno sui giovani.

Tra qualche mese Modugno sarà chiamata alle urne per rinnovare il Consiglio Comunale ed eleggere un nuovo Sindaco. Quella dell’Udc è, al momento, l’unica ipotesi di candidatura con Giuseppe Vasile (Pinuccio). Abbiamo chiesto al segretario cittadino del partito come mai non aspettare le mosse degli altri?
Strategicamente potrebbe essere stata una mossa sbagliata perché potrebbe pregiudicare possibili accordi con altri partiti. Ma è stata una scelta per iniziare subito la nostra scesa in campo, contrariamente a quello che si fa di solito nelle campagne elettorali in cui ci si riduce all’ultimo momento per riempire le liste e scegliere i candidati, facendo in questo modo liste forti e competitive. Una strada scelta di comune accordo con tutti i consiglieri comunali dell’Udc, nonché del consigliere regionale Peppino Longo e provinciale (e sindaco uscente), Pino Rana. La scelta di proporre con tanto anticipo il candidato sindaco nasce anche dall’esigenza di una linea di distacco rispetto agli anni scorsi. La politica a Modugno negli ultimi anni si è sempre fatta sulla base delle nomine ad orologeria, all’ultimo momento, ed erano quasi sempre scelte dall’alto.

Quindi come si è arrivati alla candidatura di Vasile? Una scelta dall’alto o un impegno personale?
Nessuna scelta dall’alto bari perché la candidatura a Modugno si decide nella sede dell’Udc di Modugno. Del resto Pinuccio Vasile è quello che più di tutti sta nel partito. Quindi anche per un discorso di meritocrazia all’interno del partito si è deciso di candidare lui.

Ci sono ipotesi di apparentamenti o comunque la disponibilità ad accordi con altri partiti per creare una coalizione?
Certo. C’è piena disponibilità e apertura ad altri partiti. Ma sempre guardando il programma. Gli accordi di fanno sulla base della linea programmatica. Del resto il programma è già stato redatto, anche se non è ancora stato reso noto.

Quali sono i rapporti con i partiti del centrosinistra e con il Pd in particolare?
Il rapporto con il Pd non è mai stato facile, perché noi siamo portati al pragmatismo, mentre il Pd quando prende una decisione passano mesi prima che la realizzi e magari alla fine la accantona. E questa è la storia degli ultimi 10 anni. Noi invece siamo abituati a pensare alle soluzioni e metterle subito in atto, assumendoci sempre le nostre responsabilità. Il nostro far parte del governo cittadino, anche se per pochi mesi, aveva come obiettivo proprio un’accelerazione degli atti. Ma non siamo stati capaci di ottenere questo scopo e tutto è andato avanti in uno stato di dormiveglia.

Quali con il Pdl e il centrodestra?
C’è sempre stata da parte di tutti noi una propensione a considerare il centrodestra il nostro alveo naturale. Ma in questo momento abbiamo difficoltà relazionali con chi gestisce il centrodestra. Probabilmente se cambiassero gli attori o i loro atteggiamenti, sarebbe più facile il confronto.

Quali sono secondo lei i pregi ed i difetti dell’attuale esperienza di governo?
Probabilmente ricorderemo questi 10 anni di amministrazione Rana come una lunga transizione, durante la quale sono venute fuori riflessioni sugli errori e i limiti di ognuno. Ma sono serviti a capire che Modugno ha bisogno di una squadra di persone che indipendentemente dalla propria appartenenza politica , dalle proprie esperienze e dal proprio passato, possa dare a Modugno un calcio. Un calcio forte per far ripartire un’economia che è un grande potenziale della nostra città, ma non ancora decollata.

Inaugurato sportello Confconsumatori

Duplice obiettivo: informazione e assistenza. A chi non è capitato di ricevere cartelle esattoriali “impazzite”, bollette esose da pagare, di cadere vittime di pubblicità ingannevoli? Per questi problemi, diverse sono le associazioni nate per la difesa del consumatore e da qualche mese anche Modugno ha una associazione a sua disposizione.

“In effetti – spiega l’avvocato Vito Cascella, responsabile di Confconsumatori – Modugno – l’associazione, che opera sull’intero territorio, ha il duplice obiettivo di informare ed assistere il cittadino in riferimento alle insidie che il moderno mercato nasconde tra la complessità delle contrattazioni e la nascita di nuovi strumenti di negoziazioni”.

La Confconsumatori – Modugno è attualmente ospitata nella sede del Circolo ACLI di Modugno, in Vico Fortunato 10, e offre un servizio di assistenza, consulenza e informazione per settori quali casa, commercio, prodotti finanziari, telecomunicazioni, viaggi e turismo, trasporti e rapporti con la Pubblica Amministrazione. Il responsabile, Vito Cascella, è un giovane avvocato da sempre con la passione per questioni legate al mondo del consumo che attualmente sta per conseguire un Master all’università Tor Vergata di Roma sul Diritto del Consumatore.

“Cercavo un’associazione aperta al territorio – continua Cascella – che non facesse semplice assistenza in questioni legali, ma anche informasse i suoi associati, li coinvolgesse in un vero associazionismo per la formazione verso un consumo critico e quando ho incontrato i vertici locali di Confconsumatori abbiamo avuto subito un’ottima impressione reciproca”. Per realizzare il suo sogno di aprire questa associazione a Vito non mancava che trovare una sede, e gli sono venuti in aiuto gli amici delle ACLI i quali hanno dato il loro prezioso contributo sia in termini di spazio, mettendo a disposizione la loro sede, sia in termini di risorse umane essendoci in quella sede sempre qualcuno pronto ad accogliere i cittadini.

“L’ideale – conclude Vito Cascella – sarebbe che il cittadino non si rivolgesse all’associazione solo per risolvere il problema eventualmente capitatogli ma che si associasse per un senso civico, consapevole del suo ruolo di consumatore, per portare nel mercato una richiesta di maggior trasparenza delle offerte e obbligare le aziende ad una concorrenza leale”.

Elena Di Ronzo: "il SEL sa esattamente da che parte stare"

Sel ha le idee chiare sui programmi ma “scartiamo a monte ogni ipotesi di apparentamento”. Soli al voto? “Le primarie sono un problema esclusivamente del Pd, tirato in ballo per dirimere questioni interne. L’ennesima lotta intestina tra gruppuscoli annidati intorno ad interessi di parte”. L’Udc? “Terza forza tra i due schieramenti”.

Dottoressa Di Ronzo, tra qualche mese Modugno sarà chiamata alle urne per rinnovare il Consiglio Comunaleed eleggere un nuovo Sindaco. Il nome di qualche candidato Sindaco ufficiale e di qualcuno ufficioso già circolano. A sinistra esistono ipotesi di candidatura?                             Intanto, questo mandato non è ancora giunto a termine e ritengo che nei prossimi mesi si debba intensificare l’azione amministrativa per portare a termine le iniziative cantierizzate. Mi riferisco alla possibilità di riattivare il percorso di riqualificazione urbana a partire dal quartiere Cecilia, per il quale la Giunta Municipale ha già adottato un provvedimento ed è stato avviato un confronto con l’Assessorato Regionale all’Urbanistica e Assetto del Territorio quanto alla possibilità di concretizzare gli interventi previsti nel Piano Sociale di Zona finalizzati a costruire una rete di servizi capaci di rispondere ai bisogni delle persone in situazione di svantaggio e per le quali, nell’arco di pochi mesi, si è cominciato a strutturare interventi importanti. Parallelamente, non si è mai interrotta a Sinistra una riflessione sul presente quanto sulla prospettiva. A partire dall’analisi della trascorsa esperienza di governo per coglierne i difetti e i pregi nell’ambito di un centrosinistra che non ha saputo cogliere l’opportunità di crescita, collettiva e politica, data dall’esperienza di governo.

Brevemente, quali i pregi e quali i difetti?                                                                                                                                                                 Un pregio, e so di ragionare controcorrente, è stato quello di mantenere viva l’idea di aprirsi ad esperienze di “laboratorio politico”, di cercare periodicamente soluzioni innovative per ridare slancio ad una azione amministrativa stanca e senza prospettive di ampio respiro. Legato a questa impostazione “aperta” vi è il grave difetto di essersi presentati a questa partita senza un obiettivo preciso e, soprattutto, senza alla base una forza identitaria, come coalizione e come centrosinistra, capace di contenere i pericoli di deriva insiti in ogni tentativo di innovazione. Dentro questo “vuoto” le potenzialità del centrosinistra si sono disperse in mille rivoli lasciando spazio ad operazioni partitiche di non chiara prospettiva, a cambiamenti di “ residenze” politiche, a ritorni di fiamma ed a dolorosi abbandoni, all’esasperante confronto con le ambizioni di “scalata” di alcuni. Un altro difetto consiste nel non aver saputo declinare le pratiche della partecipazione e questo è indicativo della difficoltà a rapportarsi con il territorio, non solo sulle grandi questioni, ma anche in termini di programmazione e di pianificazione delle azioni di governo. Il difetto più grave consiste nell’avere sostituito maggioranze politiche con maggioranze numeriche. Ovviamente, questa situazione ha determinato la produzione di periodi, anche lunghi, di non governo durante i quali a pagarne le conseguenze è stata la città.

Ci spieghi.                                                                                                                                                                                                                La mancanza di indirizzo politico di governo, l’assenza di obiettivi amministrativi chiari, la non definizione delle priorità di intervento paralizzano la macchina amministrativa facendone ricadere gli effetti sulla collettività. Ovvero, determinano una burocratizzazione degli interventi ed un allontanamento progressivo della parte politica dalla pratica di decodificazione dei bisogni della popolazione riducendo, di conseguenza, la possibilità di pianificare azioni capaci di rispondere ai bisogni stessi espressi dalle persone.

Vuol dire che i Dirigenti, in assenza di indirizzi chiari, fanno ciò che vogliono?                                                                                                      Piuttosto, fanno ciò che possono. Poi, quando si aprono dei varchi, è sempre possibile che qualcuno ci si infili. Si consideri, anche, che la prossima consigliatura, dal punto di vista della gestione amministrativa non nasce particolarmente fortunata in virtù dei vincoli imposti dalla normativa nazionale in materia di personale e sarà necessaria una profonda rivisitazione degli attuali assetti organizzativi all’interno di ogni settore. Il che porta con se, però, la possibilità di valorizzare tante risorse interne che attualmente non trovano il giusto spazio per esprimersi.

Ma, torniamo alla prossima tornata elettorale. Bocche cucite a sinistra in attesa delle mosse degli altri?                                                        Assolutamente no. Anzi, ciò che non preoccupa e che non inquina la riflessione che si sta sviluppando a sinistra sono proprio le scelte degli “altri”. Abbiamo alcuni punti di forza che ci distinguono: non abbiamo un problema identitario, abbiamo idee chiare sul programma di governo da proporre agli elettori, sappiamo esattamente da che parte stare, scartiamo a monte ogni ipotesi di apparentamento fra il primo ed il secondo turno elettorale nel caso di ballottaggio, non abbiamo interessi particolaristici che ci impongono di vincere a qualsiasi prezzo e a qualsiasi condizione. Credo che il primo fra i problemi da affrontare sia quello della chiarezza con gli elettori. Negli ultimi tempi, la rincorsa alla ricerca dei numeri ha travolto la pratica politica ed ha prodotto quello che all’esterno del “Palazzo”, ma anche all’interno, è stato colto come un pastrocchio. Per quello che riguarda la costruzione di una coalizione che riproponga il centrosinistra alla guida della città è in corso un confronto con   potenziali alleati naturali per verificare se, a partire dai punti fermi detti prima, ci sono le condizioni per rimettere in piedi una coalizione attenta ai problemi delle persone e, soprattutto, se vi è una condivisione piena della natura che deve sottendere alla pratica politica.

E se queste condizioni venissero meno?                                                                                                                                                      Cercheremo di aggregare intorno alla nostra proposta quanti la vorranno condividere. La questione identitaria, sapere chi sei e dove vuoi andare, è oggi a Modugno una questione centrale. Il problema non è quello di sedersi per condividere un elenco di punti programmatici con la consapevolezza che quello stesso elenco sarà oggetto di mille rivisitazioni nel corso della legislatura qualora mai fosse assunto davvero a bussola dell’attività amministrativa. Il punto è, piuttosto, condividere una idea
di governo, una idea di sviluppo della città, una idea di intervento nelle questioni sociali. Dare sostanza con la pratica politica alla convinzione che non c’è più tempo per rinviare il passaggio dall’assistenzialismo al sostegno nella costruzione di percorsi di autonomia per persone in stato di bisogno, passare dal possibilismo rispetto agli interventi non ecosostenibili alla difesa vera del territorio ed al sostegno dello sviluppo di una economia sostenibile, incentivare le pratiche della partecipazione piuttosto che mortificarle, riavviare un dialogo con le organizzazioni di promozione sociale e con il terzo settore per condividere strategie di intervento e modelli di sviluppo: questa è l’idea di governo della sinistra e intorno a questa idea cerchiamo di costruire il confronto. Non è scontata la prospettiva della coalizione proprio perché, su questi temi, non vi è stata convergenza, negli ultimi anni, con l’alleato maggiore del centrosinistra.

Si riferisce al PD?                                                                                                                                                                                                     Si, il riferimento è al PD, ma nella sua forma di contenitore di individualità diverse che spesso hanno prodotto lacerazioni e determinato percorsi e scelte che sono ricadute sull’intero centrosinistra.

Lilly Del Zotti: "Le primarie strumento di scelta democratica"

Abbiamo intervistato Lilly Del Zotti segretario del PD di Modugno. Ancora top secret le ipotesi di candidatura dei democratici: “Non è tempo di ‘totocandidati’ o di nomi da bruciare, se è vero (come dicono) che vengono prima i percorsi politici e poi i nomi”. Il centrosinistra ce la sta mettendo davvero tutta.

Signora Del Zotti, tra qualche mese Modugno sarà chiamata alle urne per rinnovare il Consiglio Comunale ed eleggere un nuovo Sindaco. Il nome di qualche candidato Sindaco ufficiale e di qualcuno ufficioso già circolano. A sinistra esistono ipotesi di candidatura?

Ipotesi di candidature ci sono, ovviamente, ma trattasi ancora solo di ipotesi e, per il momento, tali vorrei che restassero. Da tanti anni e da ogni parte sento ripetere che vengono prima i percorsi politici e poi i nomi! Bugia!!! nella realtà la maggior parte del tempo viene impiegato a scommettere sul totocandidato, a sventolare segreti di Pulcinella, a “bruciare”(come si suol dire nel gergo dei Saloni della politica) nomi, quando non si arriva ad infangare le stesse persone. Per questo, anche se per i soliti esperti pare che noi siamo in estremo ritardo sui ritmi canonici delle campagne elettorali, personalmente sto vivendo con calma questo momento, seppur importante della vita del mio partito, cercando di dare lo stesso ritmo a tutti i miei amici di squadra, diciamo all’intera famiglia del PD.

Quali sono secondo lei i pregi ed i difetti dell’attuale esperienza di governo?                                                                                                             A mio avviso, “un’esperienza di governo”in quanto tale, circoscritta in un tempo e in uno spazio, è data dai concreti atti amministrativi coniugati ai valori,all’immagine e all’ideale di politica che si sono declinati ed offerti alla cittadinanza. Perciò mi limiterò a dire che i pregi attengono alla serie di provvedimenti, soprattutto in materia urbanistica, ma anche sociale, come i progetti del Piano di Zona, e tanti altri che sono sotto gli occhi di chi vuole guardare con una certa attenzione ed onestà intellettuale, ultimo il servizio di trasporto per l’ospedale San Paolo e Di Venere. I difetti attengono al metodo, allo stile, alla politica, ai valori ripetutamente vessati. Attengono ai ritardi in materia ambientale, ritardi nella presentazione di progetti finanziabili con fondi europei o regionali, ritardi nell’approvazione dei regolamenti e degli istituti di partecipazione previsti nello statuto, ritardi, ritardi, ritardi… Ma attengono, anche, a scelte personali o di gruppo, direi, poco educative per i giovani che vogliano affacciarsi all’impegno politico ed assolutamente discutibili per chi provi a fare un minimo di seria riflessione politica con la “P” maiuscola; ed attengono anche all’obbrobrio politico che siamo riusciti a partorire: un’amministrazione nata di centrosinistra e poi diventata un “minestrone”, quasi del tutto priva di opposizione, dove sembra che tutti si vogliano un mondo di bene per il “bene del paese” salvo ricattare sistematicamente il sindaco o il partito di appartenenza ventilando, allontanamenti o migrazioni o… ed attengono, infine, anche alla nomina del Direttore Generale… Essendo il PD il partito di maggioranza è ovvio che di tutto ciò sia corresponsabile a pieno titolo e su questa verità talmente evidente nella sua ovvietà non intendo aggiungere parola assumendo in toto la responsabilità e però anche l’impegno ad un reale cambiamento almeno per quel che potrà dipendere da questa forza politica.

È parere comune che l’attuale amministrazione, la quale si è distinta per un non ben identificato progetto politico condiviso, abbia rallentato la macchina amministrativa non fornendo ai dirigenti indirizzi politici chiari. Tale deduzione corrisponde a verità?                                                        Le responsabilità sono da distribuire in maniera equa, potendo le due parti, amministrazioni e dirigenti, rilanciarsi la palla in un’infinita, spossante e, spesso, scocciante partita.

Ma, torniamo alla prossima tornata elettorale. Ad oggi sussistono le condizioni per la costituzione di una coalizione che riproponga il centrosinistra al governo della città di Modugno?                                                                                                                                                                          In onestà le forze che si riconoscono nei valori del centrosinistra ce la stanno mettendo davvero tutta per camminare armonicamente insieme, convinte che sia l’unico percorso possibile anche se il più difficile.

E se queste condizioni venissero meno?                                                                                                                                                                    Al momento, come ho già detto, mi sembra un’ipotesi remota ma se, malauguratamente, dovessero venir meno le condizioni, lì dove si rivelasse così difficile camminare con chi si riconosce in ideali comuni seppur con sfumature diverse, meglio, anzi, unica ipotesi sarebbe andar da soli. Ho sempre ritenuto risultato migliore una sconfitta dignitosa che una vittoria a “tutti i costi”. Ed in questo momento sono più preoccupata che il PD riprenda in mano il suo progetto e si sforzi di recuperare credibilità e dignità (anche se purtroppo ai vari livelli più alti sta tentando in ogni modo il suicidio politico) che vincere le votazioni e perdere il partito. Ormai dovrebbe essere chiaro a tutti che se è difficile una coalizione, un’alleanza elettorale, che è una semplice somma di forze diversissime senza un cammino condiviso, è una presa in giro per i cittadini e per l’intelligenza di molti di noi ed è destinata a generare altri interminabili mesi di stallo.

Ci descriva il profilo del candidato Sindaco ideale per il governo di questa città.                                                                                                     Temo”il candidato sindaco ideale”poiché mi dà la sensazione di cercare affannosamente un “superman” o un “mago dai mille poteri”, che risollevi da solo e d’incanto le sorti di questo paese martoriato da decenni di scarso governo. Ciò premesso, mi piace ipotizzare il profilo di “una squadra ideale” per il governo di questa città. Penso a un gruppo di persone di profonda onestà intellettuale, che abbiano maturato, nell’impegno associativo o partitico, competenza politica e amministrativa (che non significa capacità di ricatto, visibilità, rappresentatività, misura del peso specifico), che, nonostante l’esperienza di vita e la maturità, siano ancora capaci di avere un sogno possibile su questo paese, che abbiano sempre la forza e il coraggio di scelte impopolari ma profondamente giuste, che lavorino strenuamente e trovino la loro gratificazione nel servizio svolto e siano in grado di mediare, nelle varie vicissitudini, con onesta saggezza ma mai disposte al compromesso.