La centrale è in regola: vittoria per Sorgenia ma beffa per i cittadini. Il Ministero dell’Ambiente concede l’Autorizzazione Integrata Ambientale. Assenti i rappresentanti della Regione Puglia. Il 14 dicembre del 2007, mediante un comunicato stampa, il Ministero dell’Ambiente accoglie la richiesta dell’assessorato all’Ecologia della Regione Puglia di sottoporre a riesame l’Autorizzazione integrata ambientale (AIA) necessaria per la messa in esercizio a pieno regime dell’impianto a turbogas della società Sorgenia sito in zona Asi a Modugno.
“Le iniziative sinergiche della Regione e del Ministero dell’Ambiente – come dichiarato dall’Assessore Losappio – hanno portato al ripristino della corretta procedura, cosa che darà maggiore serenità ai cittadini di Modugno e che consentirà al Comune ed alle amministrazioni interessate di esprimere le proprie posizioni prima che la centrale entri in esercizio. Il Governo Vendola ha così confermato come la propria scelta di contrasto a tale impianto, non previsto nel PEAR, è stata coerentemente perseguita negli atti di sua competenza”.
Ai rassicuranti presupposti di tre anni fa è seguito il “danno” della definitiva dichiarazione di compatibilità dell’impianto e, purtroppo, anche la “beffa” dell’assenza della stessa Regione Puglia durante la Conferenza di servizi tenutasi a Roma lo scorso 21 ottobre. È questo infatti che lascia di più l’amaro in bocca ai cittadini: nell’intera vicenda targata “Sorgenia”, l’assenza che più si è fatta sentire è stata quella politica. Le associazioni, i comitati ed i cittadini che hanno manifestato, lottato e presentato una serie di studi d’impatto ambientale e osservazioni documentate, hanno percepito fortemente il vuoto di quella politica che si riempie la bocca con parole come “Ambiente” ed “Ecologia” ma tace di fronte alla realizzazione di un impianto altamente inquinante in una zona già fortemente provata tanto da dover essere risanata. Ma qual è la motivazione che rende necessaria la messa in esercizio di un’altra centrale elettrica in una regione che di per sé già produce l’80% in più di energia elettrica? La necessità di venire incontro al fabbisogno energetico della nazione.
Davanti a questa motivazione anche la politica locale deve fare un passo indietro. La verità, come possiamo leggere in una nota di Agostino di Ciaula, membro dell’associazione Città Plurale, è che La “politica che conta” ha dimostrato di contare molto poco, quando in ballo ci sono interessi economici da proteggere e sostenere. Questo esito purtroppo non meraviglia nessuno visto il contesto nazionale nel quale è maturato, fatto di continue imposizioni del bene privato su quello pubblico, dell’interesse particolare su quello generale, del benessere di pochi su quello di molti, delle esigenze economiche su quelle civili.
La verità è che la politica dopo ingiustificati silenzi e immobilismo nei momenti in cui ancora si poteva fare qualcosa, ha cominciato a mostrare il proprio disaccordo solo quando ormai i giochi erano fatti; quando ormai era già palese a tutti quale sarebbe stato il risultato finale. Se guardiamo alle prerogative ed agli interventi del comune di Modugno poi, sembra quasi che abbiano sbagliato tutto ciò che si poteva sbagliare. Documentazione insufficiente, presentazione di ricorsi e osservazioni oltre i termini prefissati tanto da portare i più maliziosi a supporre quasi che tali errori siano stati fatti volutamente.