Ruggero Sfregola segretario del PSDI sulle prossime amministrative

Senza programma né nomi: “Dialogo con entrambi gli schieramenti per una politica finalmente pulita e seria”. I primi problemi da risolvere: periferie e disoccupazione giovanile. “L’attuale Amministrazione si è allontanata dai suoi elettori, distratta forse dalle sue divisioni interne, dimenticando di essere debitrice di promesse fatte in campagna elettorale”.L’appuntamento con i seggi elettorali per i modugnesi si avvicina.

Quale orientamento ritenete possa rispecchiare meglio il Psdi?

Il nostro è un partito molto legato alla storia e ai valori che ne hanno permesso la nascita. Al contrario di molti altri riteniamo sia doveroso che una forza politica, per rispecchiarci, debba tenere in giusta considerazione le nostre ideologie e non considerarci esclusivamente come un “riempitivo” per raggiungere una maggioranza. Al momento non ci sono ancora dei programmi elettorali ben definiti e neanche dei nomi ufficiali per la carica di sindaco, di conseguenza non possiamo ancora valutare quale forza politica possa meglio rappresentarci. Stiamo comunque dialogando con entrambi gli schieramenti allo scopo di orientarci verso quella che possa garantirci visibilità.

Quanto contano, dunque, per un partito le sue radici e la sua storia?

Tantissimo. La serietà di un partito si vede anche dalla coerenza con la storia e gli ideali che lo hanno costituito. Il Psdi è nato nel lontano 1945 ed è presente a Modugno solo da aprile. Possiamo quindi ritenerci un partito “nuovo” sul territorio ma che ha alle spalle una storia illustre. È sono proprio quella storia e quegli ideali che noi vogliamo riproporre sostenendo e promuovendo una politica Social Democratica.
Ad oggi l’unico nome ufficiale proposto per la poltrona di sindaco è quello dell’Udc.

Cosa ne pensa di Vasile come candidato?

Vasile ha un elettorato degno di rispetto. Per questo motivo, essendo sostenuto da una cospicua realtà di elettori modugnesi, penso che quella dell’Udc sia stata non solo una scelta mirata, ma anche degna di considerazione. Non essendoci, però, altri candidati ufficiali è difficile poter avere un’idea globale e, quindi, orientarsi. 

Quali pensa siano stati i meriti e le pecche dell’attuale amministrazione comunale? Se questa coalizione si ripresentasse alle elezioni il partito da che parte starebbe?

Il sindaco Rana ha avuto la capacità di mantenere unita la giunta, dimostrando così un forte carisma. Ma il continuo rinnovo della giunta dimostra una mancata coesione all’interno del partito e dove non c’è coesione non può esserci la capacità di agire comunemente su un territorio che ha bisogno di un’amministrazione unita e compatta. Solo così ci potrà essere crescita, diversamente le necessità dei cittadini si piegheranno agli scontri interni. Dieci anni fa il sindaco Rana presentò un programma elettorale ottimo. Ma ad oggi alcuni punti salienti non sono stati portati avanti. Il sindaco non ha sempre rispettato e messo in pratica il suo programma. Un esempio ne è il rifacimento della rete fognaria, compiuto con grande ritardo anche se era uno dei punti di forza del progetto elettorale del sindaco. Anche al monitoraggio dell’atmosfera, promesso in campagna elettorale, non è stato dato molto rilievo. Quindi se il programma non sarà conforme alle esigenze del cittadino e dei nostri elettori, se non verrà messo in pratica in ogni suo punto, noi non daremo il nostro appoggio ne a questa ne ad altre amministrazioni. 

Stando agli ultimi eventi che hanno colpito in maniera diretta il nostro territorio la criminalità a Modugno starebbe aumentando. Cosa dovrebbe fare il futuro candidato sindaco per sanare questa situazione? Pensa che l’attuale amministrazione abbia sottovalutato il problema?

Noi come Psdi sosterremo un candidato sindaco che rispetti il programma elettorale e che sappia dialogare con i cittadini mettendo le loro esigenze al primo posto. Una persona carismatica e di polso che sappia avere riguardo dei suoi elettori, che sappia essere coerente con le ideologie del partito e che tenga in considerazione le nostre. Una persona che sia al posto giusto nel momento giusto e che sia un reale portavoce del suo elettorato. Vincerà colui che manterrà il contatto con i suoi elettori e che riuscirà a far avvicinare i giovani alla politica. I giovani sono il futuro della politica e permettono lo svecchiamento della stessa inserendo idee fresche e vincenti. Oggi si assiste troppo spesso a giovani che si avvicinano ai partiti solo in vista delle elezioni, attirati da qualche promessa o dal “gettone di presenza”. Questo non permette la crescita ne del giovane ne della politica territoriale. Un buon candidato sindaco dovrebbe essere un esempio per le nuove generazioni e dovrebbe condurle ad avere ancora fiducia in una politica pulita e seria.

Il discorso sulle energie pulite e rinnovabili è divenuto un fertile terreno di scontro per la politica nazionale. Quanto pensa che peserà sulla scelta di un nuovo sindaco?

E’ ovvio che nessuno direbbe mai, in campagna elettorale, che è a favore dell’inquinamento. Ma è necessario mettere in evidenza che il discorso dell’utilizzo di energie rinnovabili non deve entrare in contrasto con il necessario sviluppo tecnologico che permetterebbe una reale crescita del territorio. Penso che risulterà convincente quel candidato che terrà ben presente le reali possibilità del territorio e, pur rispettandolo, ne promuoverà un concreto piano di sviluppo.

Sei modugnesi arrestati per usura ed estorsione

Modugno nel mirino della Dda 26 arresti per usura, estorsioni e riciclaggio: sigilli a 15 mln di €. Dei nostri concittadini due in carcere (Devito, Palermo) e quattro agli arresti domiciliari (Capasso, Carnevale, Cannale, Bottalico). Modugno è finita nel mirino dell’Antimafia. Come già rilevato dalla relazione semestrale della Dia riferita al 2009, gli investigatori avevano individuato nella nostra città i referenti di alcuni pericolosi clan baresi. Con il blitz del 27 ottobre scorso è venuto alla luce uno dei traffici illeciti su cui la Distrettuale indaga da anni. Usura, estorsioni e riciclaggio sono i reati sui quali si basa l’ordinanza di custodia cautelare che ha portato all’arresto di 26 persone, tra cui alcuni modugnesi insospettabili, considerati parte di un’associazione per delinquere.

Diciotto indagati sono finiti in carcere, gli altri 8 agli arresti domiciliari. Secondo le indagini del pm Antimafia della Procura di Bari, Elisabetta Pugliese, al vertice dell’organizzazione, come già reso noto dalle cronache locali alcune settimane fa, c’erano Vito e Radames Parisi, padre e figlio, il primo cugino del boss di Japigia Savinuccio Parisi, ritenuti i capi carismatici. Ancora Antonio Fiorentino e sua moglie Francesca Rosa Di Bari, considerata la cassiera dell’organizzazione, colei cioè che gestiva la contabilità (a casa dei coniugi, durante una perquisizione, è stata trovata un’agenda contenente nomi, importi e date di scadenza. Presumibilmente la lista degli usurati debitori).

L'olio extravergine prodotto a Modugno venduto al Nord Italia

 

“Oro giallo” da Modugno al Nord Italia: settore in crisi ma l’olio nostrano piace ancora. L’extravergine in fase di decollo.

Sin dai tempi più antichi l’olio extravergine d’oliva è stato sempre considerato non solo un alimento sano e un punto cardine della dieta mediterranea, fondamentale per aggiungere alle nostre pietanze quel tocco in più di prelibatezza, ma una vera e propria fonte d’introito. Non è un caso, infatti, che la “saggezza popolare” definendolo “oro giallo”, legava all’annata della stagione olearia l’organizzazione di eventi importanti della propria vita, quali il congiungersi a nozze. Oggi la situazione è ben diversa.

La concorrenza non del tutto corretta di oli provenienti dalle zone più disparate del mondo, il più delle volte di scarsa qualità, unito all’abbandono del lavoro principe del settore primario a vantaggio del secondario e soprattutto del terziario, ha messo a seri rischi la produzione di questo prezioso “nettare”. A testimonianza di ciò, come sottolinea Nicola Mastromarco, vice presidente dal 2009 dell’Oleificio Cooperativa di Modugno, “vi è stata una netta diminuizione di produzione di olive. Si è passati da circa 21.000 quintali con un resa di 15-20 kg d’olio per 1 quintale di olive del 1999/2000 ad una produzione media annua di olive di circa 10.000 quintali nel corso dell’ultimo periodo. Le cause sono diverse, ma spesso riconducibili ad un rapporto costo-ricavo-guadagno difficilmente sostenibile. 

La protezione dell’olivo attraverso l’utilizzo di tecniche biologiche, chimiche o bioetiche utilizzate per difesa dalla temibile Bactrocera oleae notoriamente conosciuta come mosca olearia in grado di arrecare gravissimi danni al frutto fino al suo deperimento, la manutenzione dei campi e qualora non sia direttamente il proprietario dell’uliveto a interessarsi della coltura, ma questo sia costretto per diverse ragioni ad affidarsi a privati, ecco come i costi supererebbero di gran lunga il guadagno-ricavo, tanto da far optare per uno stato di abbandono dell’olive piuttosto che affrontare l’annata con tutti i costi derivanti. Siamo passati da circa 500 a 350 soci e spesso e volentieri è l’amore smisurato verso la terra, emblema delle nostre origini, a colmare quel gap economico. 

Riflessioni del nostro Editore sui politici da noi votati

Perchè succede da noi. Quando Il MinistroTremonti, nel discorso tenuto in occasione dell’incontro con il governatore della Banca d’Italia Draghi, indica nella scarsa qualità dei politici meridionali la causa della diversa situazione reddituale esistente fra gli italiani del nord e gli “straordinari italiani del sud” (testuale), sapeva di non rischiare alcuna smentita. Nessuno ha protestato, non ci sono state interrogazioni parlamentari per ribattere, non si è visto nessuno di coloro che tirati in ballo dall’esponente politico di quella lega che basa la sua fortuna elettorale su slogan che mirano alla secessione padana dal resto d’Italia, avrebbero quantomeno dovuto asserire di lottare con tutte le loro forze per migliorare le condizioni di vita dei loro elettori. Quegli stessi straordinari italiani del sud che lottano tutti i giorni per un posto di lavoro, per un mutuo bancario, per un prestito d’onore, per una dilazione dei pagamenti che gli permetta di mantenere la famiglia senza dover fare affidamento sui falsi amici, su aiuti economici pagati a carissimo prezzo e spesso il prezzo è la vita. Noi di Bari Sud Ovest riportiamo le notizie raccontando i fatti, le cause di questi avvenimenti dovrebbero essere cercate e nel caso eliminate anche dai politici. I politici però li eleggiamo noi. Dovremmo farlo meglio per non dare ragione a Tremonti e alla lega.

Un "miracolo" alla base della ricorrenza della Fiera del Crocifisso

Siamo nel 1622. Durante una funzione un fulmine cade sulla chiesa Matrice colpendo il campanile e rovinando il presbiterio. Tre sacerdoti e tre chierici muoiono. Anche il crocifisso è in fiamme ma il fuoco divora solo l’asta lignea della croce lasciando intatto il Cristo.

Per tutti un evento “prodigioso”, un “miracolo” da ricordare con una festa a cui si accompagna una fiera, detta, appunto del Crocifisso, della durata di otto giorni: la seconda e la terza domenica di novembre. La storia si fa tradizione, la tradizione leggenda e anche la stessa festa rientra tra i fatti miracolosi visto che nel 1656 una temibile e cruenta epidemia di peste cessa di spargere i sui frutti di morte proprio alla vigilia della festa del Crocifisso: una conferma “dall’alto” della bontà di questa celebrazione. Appuntamento che fa di Modugno, in quei giorni, centro economico della provincia con un’alta affluenza di visitatori: conferma “dal basso” dell’opportunità di questa ricorrenza.