Don Giuseppe e la personale lotta al degrado e all'incuria

 

Verde pubblico: 125 piante donate dalla Regione per due aiuole. Il Comune ha inviato una squadra di giardinieri per estirpare le erbacce mentre i ragazzi della parrocchia hanno ripulito dai rifiuti le aiuole in questione.

Il nostro periodico ha già trattato, nei numeri precedenti, il problema della mancanza di manutenzione ordinaria delle aree destinate a verde pubblico nella Zona Cecilia. Riteniamo doveroso, però, dare notizia degli sviluppi che ci sono stati in tal proposito. Le aree interessate sono le due aiuole pubbliche site in
Via Ancona, una nel bel mezzo della rotonda spartitraffico e l’altra nella zona antistante il campo della chiesa San Pietro. Ancora una volta don Giuseppe Bozzi,
parroco della chiesa San Pietro, a darci la buona notizia.

“Continuando a combattere per il bene del quartiere e non volendo arrendermi al degrado – commenta fermamente don Giuseppe – ho deciso di scrivere alle Regione Puglia, all’area competente lo Sviluppo Rurale e il servizio forestale, per chiedere se fosse stato possibile avere delle piante da poter sistemare nelle suddette aiuole. “La risposta è stata positiva”.

Il parroco mostra un documento nel quale si certifica la concessione di un totale di 125 piante divise in: 5 biancospini in vaso, 50 ligustri, 5 lecci, 5 cedri, 10 cipressi, 40 allori, 10 Hibiscus. Le piante dovevano essere ritirate, dal Vivaio Forestale Fungipendola di Cassano, entro 15gg dall’arrivo della comunicazione. Purtroppo però un’amara sorpresa attendeva gli speranzosi scout che si sono prestati al ritiro delle stesse.

“Le piante non erano più alte di qualche centimetro” fa sapere il parroco. “Prima di poterle utilizzare dovevano essere lasciate a dimora per circa 2 anni risultando inservibili alla causa”. Ma non è finita qui. Almeno una delle aiuole, entro metà gennaio, sarà sistemata. Grazie alla generosità dell’Istituto Agronomo di Valenzano, l’aiuola antistante il campo della chiesa ospiterà presto 8 Acacee, 5 Camerops, 4 Schino (o finto pepe) e 4 Chicas.

Il IV°"Trofeo Santa Claus" disputato alle Piscine Comunali lo conquista la G.P.Modugno

730 atleti, tra i quali spiccava la presenza della signora Marisa Giannoni di anni 70, suddivisi in 39 squadre. La manifestazione la vince la G. P. Modugno. Alla manifestazione nuotatori da sette regioni italiane. In una cornice di pubblico che ha letteralmente gremito gli spalti. Solo un grande evento sa calamitare e tra l’entusiasmo generale che ha coinvolto partecipanti e spettatori, si è svolto alle “Piscine Comunali” della città di Modugno il “Trofeo Santa Claus” giunto alla quarta edizione.

 

Il meeting di nuoto che rientra nel circuito supermaster, ha visto protagonisti nei giorni 11 e 12 dicembre circa 760 atleti provenienti da ogni zona della regione e non, considerata la presenza di nuotatori giunti dalla Basilicata, Molise, Campania, Sicilia, Lazio, Abruzzo. Suddivisi in squadre, gli amanti delle varie discipline acquatiche si sono misurati a suon di bracciate nei diversi stili cui gareggiavano.

Ogni atleta poteva partecipare a due gare e ogni singolo risultato veniva sommato con gli altri del proprio team, determinanti poi per il risultato finale del propria squadra. Diversi erano gli stili in cui gli atleti, suddivisi in categorie in relazione alla fascia di età (Under 25 fuori classifica, M25, M30, M35, M40 e via discorrendo) hanno gareggiato cercando di migliorare il proprio tempo d’ingresso.

Erano diverse le ambizioni, le aspettative e gli obiettivi dei nuotatori e delle singole squadre come ad esempio l’Associazione dilettantistica Sport e Fun di Acquaviva delle Fonti (giunta al 32° posto) alle sue prime gare, nata da pochi mesi dalla voglia di creare qualcosa di nuovo e dall’amore per lo sport, come ha affermato il vicepresidente dell’associazione, nonché tecnico Nicola Alfonzo. Dalle emblematiche espressioni sul viso di ogni singolo gareggiante, si potevano percepire i diversi umori e stati d’animo.

Volti tesi, concentrati, sorridenti o sereni come il caso dell’atleta M70 Mosca Domenico (classe ’38) della squadra “Il Gabbiano Napoli” partecipante alle gare 1500 stile libero (30’34’’54) e 800 stile libero (15’52’’68), o del nuotatore Portoghese Oscar M75 (classe ’35) della Melior Club S.r.l. di Cassano Murge, o della signora Giannoni Marisa, (classe ’40) atleta M70 della squadra Gestione Polivalente Modugno. L’atleta partecipante alle gare 50 rana (1’28”61) e 50 dorso (1’38”60) con buoni risultati, ci ha spiegato o meglio dalle sue parole è stato possibile carpire tutto l’amore smisurato per questo sport, che quotidianamente la porta ad allenarsi con costanza e passione escluso il lunedì, ma solo perché la piscina del Cus Bari in cui si allena (perché motivi logistici non le permettono di raggiungere con quotidiana frequenza le
Piscine Comunali di Modugno), è chiusa.

Se pensassimo che la signora Giannoni ha iniziato a gareggiare all’età di 55 anni, questo ci fa comprendere non solo la sua forza d’animo, ma è un input e uno stimolo per ognuno di noi, nel dare sempre il meglio in ogni situazione. Punto cardine della sua vita sportiva è Gigi Cagnetta, nonché allenatore della Gestione Polivalente Modugno che si è aggiudicata il Trofeo Santa Claus di questa edizione. Obiettivo di Cagnetta (classe ’62), tecnico dal 1984 e allenatore dal 1991, da quando segue le squadre master, in cui crede fermamente, è quello di richiamare gli ex atleti del territorio e accomunarli ai frequentatori dei corsi e del nuoto libero, tutti con un denominatore comune: uno sport puro e amore per l’acqua, il tutto contornato da uno spirito di entusiasmo e amicizia.

Il Polifunzionale del San Paolo appare sempre più come un flop

Piazza Europa, un flop il centro polifunzionale costato ben 50 milioni di euro. La struttura ospita un centro sportivo e alcuni negozi mentre i locali adibiti a uffici amministrativi sono rimasti invenduti.

E’ un grido di aiuto inascoltato quello lanciato dei commercianti del centro polifunzionale di Piazza Europa. Nato per dare una speranza ad un quartiere, il San Paolo, spesso abbandonato dalle autorità, è finito per essere il classico specchietto per le allodole. Il progetto rientra nell’ambito del “project-financing” finanziato per 15 milioni di euro con fondi di privati, la “Dec” dei fratelli Degennaro, e per 35 milioni di euro con fondi strutturali finanziati dall’Unione Europea attraverso l’utilizzo dei Por.

Sarebbe dovuto essere il fiore all’occhiello del quartiere, con uffici amministrativi, negozi, un centro per lo sport, bar e pizzerie. Ma di questo bel sogno è rimasto ben poco. Gli spazi adibiti ad uffici amministrativi sono rimasti vuoti così come molti dei locali destinati alle attività commerciali. Ad oggi la struttura ospita, oltre al centro sportivo, solo due bar,tre negozi di abbigliamento, una banca, una farmacia, un negozio di scarpe e una sanitaria. Nell’ultimo periodo hanno abbassato le saracinesche un negozio di abbigliamento, una rosticceria e una pizzeria. Come mai? Ce lo spiega Carlo, titolare di un negozio di fiori ed oggettistica situato nella zona Cecilia, che aveva deciso, entusiasta, di investire in Piazza Europa.

“Sono stato uno dei primi commercianti della zona ad investire – commenta l’esercente – credevamo che la struttura potesse richiamare clienti anche da fuori, ci avevano promesso un servizio di sorveglianza ma ben presto, la zona è diventata terra di nessuno”. Il problema principale per il commerciante è da imputare ai costi degli affitti. “Ho iniziato pagando un affitto di 1650 euro al mese per un locale di 105 mq e ogni due anni l’affitto aumentava. Molti si sono indebitati. Chi, come me, aveva un’altra attività ha deciso di chiudere, ma ci sono ancora molti proprietari che, non avendo altra scelta, si sono adattati”. Quella del fioraio non è l’unica testimonianza raccolta.

Iniziativa benefica dell'Associazione Commercio Libero

Dopo il successo delle prime due domeniche, altre due giornate di festa allieteranno i bambini modugnesi in piazza Sedile. L’iniziativa è organizzata e patrocinata dall’associazione Commercio Libero per farsi conoscere come associazione attiva sul territorio, e incentivare quindi lo shopping natalizio.

Giocolieri, personaggi dei cartoni animati, mangiafuoco, zucchero filato gratis e palloncini colorati intrattengono i piccoli con giochi e spettacoli. I prossimi appuntamenti con il divertimento sono fissati per domenica 19 dicembre e per il 24, vigilia di Natale. In quella data i bimbi dovranno ricordarsi di venire muniti di letterine da consegnare a Babbo Natale. L’associazione Commercio Libero, nata a marzo per sostenere le attività commerciali della nostra città, ha deciso così di contribuire ad arricchire il calendario di eventi organizzati in occasione delle festività natalizie.

Amici per il teatro in "Pazzie di Carnevale" di Eduardo Scarpetta

La prima della commedia il 18 Dicembre 2010. Ultima replica fissata il 16 Gennaio 2011.“Pazzie di Carnevale”, gli Amici per il Teatro mettono in scena tre atti di Scarpetta 16 personaggi coordinati dallo storico regista del gruppo, Lello Nuzzi.

Tre atti. Sedici personaggi, un chitarrista, uno scenografo, una costumista e un coordinatore. Sei date, dal 18 dicembre al 16 gennaio. Sono i numeri del prossimo lavoro che “gli amici per il teatro” metteranno in scena per festeggiare i 20 anni della compagnia. “Pazzie di Carnevale”, tra le prime opere di Eduardo Scarpetta, scritta nel 1890, è una tipica commedia dal classico intreccio plautino: il vecchio che ama la giovane che ama a sua volta, riamata, un giovane, che il vecchio le impedisce di sposare.

E il giovane, aiutato da un amico o da un servo, con una serie di beffe e di inganni, di scherzi e di tranelli architettati ai danni del vecchio, alla fine riesce ad avere la giovane, con buona pace del vecchio stesso. Incendi, statue, bebè, mummie, francesine belle ed egiziani misteriosi, tutti a dar vita a scene esilaranti e situazioni ridicole: vere e proprie “pazzie di carnevale”. 

Abbiamo sbirciato le prove degli amici per il teatro. In platea Lello Nuzzi, guida storica della compagnia, attento a studiare i movimenti e le espressioni dei suoi attori e pronto a suggerire come perfezionare le singole parti. In un angolo la piccola sartoria di Mena Ardito, che da qualche anno ormai, confeziona i costumi di scena per l’Oratorio. E sul palco loro, ancora con i copioni in mano, a cercare di immedesimarsi nei ruoli assegnati, senza mai perdere di vista il senso del loro lavoro: un gruppo di amici che si diverte e si impegna per far divertire gli altri.