L'assessore alla Cultura Fedele Pastore risponde sulla mancanza di "contenitori culturali"

“Il problema è riuscire a conciliare proposte e disponibilità di risorse”. “I contenitori culturali ci sono sempre stati ma servivano soldi per rimetterli a nuovo”. Il Comune annuncia tre “rinascite”: Balsignano, l’ex Direzione scolastica e l’ex Mattatoio”. Ma c’è la condanna degli enti locali: “conciliare le proposte con la disponibilità di risorse”. 

Il delegato alla Cultura del Comune di Modugno, Fedele Pastore, ci ha rivelato la triste quanto ben nota realtà: per realizzare progetti e creare eventi servono soldi. “I contenitori culturali a Modugno ci sono sempre stati, ci sono e ci saranno. Avevano solo bisogno di essere resi fruibili con interventi di ristrutturazione che implicano impegni di spesa non sempre possibili”. Così l’assessore Pastore ha risposto alla nostra domanda sulla carenza di strutture di questo tipo nella nostra città.

Il suo riferimento, però, è a tre “contenitori” in particolare: l’ex direzione scolastica, l’ex mattatoio comunale e il casale di Balsignano. A proposito dell’ex direzione scolastica, l’assessore sottolinea l’importanza che hanno avuto le ultime manifestazioni culturali ambientate nell’edificio, “che hanno coinvolto – ha detto Pastore – migliaia di cittadini. Iniziative che ci hanno dato la possibilità di rendere nota la rinascita del sito alla città. Una struttura del tutto fruibile e a disposizione delle scolaresche. Si sta provvedendo – ha detto ancora Pastore – a dotare l’edificio di bacheche e mobilio”. L’assessore ci ha anticipato, inoltre, che il Comune ha stanziato 10mila euro per le future iniziative ospitate da questo storico monumento cittadino. Attraverso un apposito bando pubblico sarà creato un organismo che si incaricherà gratuitamente di gestire la struttura.

Lello Nuzzi: Le Istituzioni colpevoli di lassismo nel promuovere la "Cultura"

“Non manca un contenitore culturale ma la volontà di fare cultura”: dove sono i programmi della politica? Idee e proposte di privati e associazioni mai realizzate: per esempio il «dicembre modugnese» per offrire alla città spettacoli teatrali ogni fine settimana d’inverno. “Non è la mancanza di un contenitore culturale il problema, ma l’assenza di cultura”.

Lello Nuzzi, storico coordinatore degli “Amici per il teatro “, ci aiuta a sbirciare l’amara realtà delle cose da un diverso punto di vista. Accecati dalla ricerca di uno spazio dove fare cultura e quasi giustificando così la quasi totale assenza di iniziative (se non sporadiche e organizzate da associazioni), rischiavamo di perdere il nocciolo vero della questione: anche laddove Modugno avesse un ottimo contenitore culturale, chi farebbe cultura e che cosa realizzerebbe? Per Lello Nuzzi, il problema “è la carenza di una programmazione politica, della volontà di fare progetti a lungo termine per la città”.

Negli anni di proposte ce ne sono state. Tempo fa era balenata l’idea di mettere in rete i soggetti protagonisti della vita culturale della città per calendarizzare eventi e offrire ai modugnesi continue opportunità di svago, divertimento e riflessione. Per esempio il “dicembre modugnese”, con rappresentazioni teatrali ogni fine settimana, sparsi tra Oratorio, piazze e saloni parrocchiali. Idea che non ha avuto alcun seguito per l’incapacità di conciliare le singole esigenze.

E così se un modugnese cerca cultura deve attendere i cineforum realizzati dalla Fidapa, le rappresentazioni teatrali dell’Oratorio, puntuali da 20 anni a questa parte, gli spettacoli delle parrocchie, le mostre della Pro Loco e le piccole iniziative di qualche privato. Eppure Modugno di arte e cultura ne avrebbe da vendere. Tra monumenti antichi e talenti contemporanei, potremmo fare invidia alle grandi città. Il Teatro Scalo, per esempio, ha allietato intere stagioni con spettacoli divertenti e drammatici, in una struttura che, per esigenze di sicurezza e agibilità, ha dovuto chiudere per qualche tempo ma che presto riaprirà le porte al pubblico.

Il Centro Storico assomiglia sempre più ad un colabrodo

E’ ancora allarme pioggia a Modugno. questa volta però non si tratta dei soliti allagamenti. Il problema si sposta nel centro storico di Modugno dove, di fronte al civico 20 di via Zanchi, gli abitanti del circondario lamentano l’ennesima buca del manto stradale.

In occasione del rifacimento del basolato che ha interessato via Zanchi nel 2007, la ditta appaltatrice dei lavori ha riaperto un vecchio pozzo nero per riversarvi il pietrisco e i detriti di risulta dei lavori in corso. Il problema è che però il buco non è stato sigillato adeguatamente e più di una volta, in seguito ad abbondanti piogge, si riapre creando disagi ai passanti che rischiano di farsi male e infiltrazioni di umido nelle cantine limitrofe.

Il comune ha più di una volta provveduto a coprire il buco sia con catrame che con cemento ma anche l’ultimo tentativo è fallito. I cittadini pertanto, stanchi dei numerosi interventi approssimativi che di volta in volta si sono dimostrati fallimentari, chiedono che il buco venga sigillato una volta per tutte.

Gli Auguri dell' Editore

Auguri di Buon Natale e felice anno nuovo dai giornalisti, dalla redazione e dall’editore di Bari Sud Ovest. Tanti auguri di buone feste a tutti. È probabile che qualcuno abbia voglia di augurare a qualcun’altro una buona fine!!! Noi, invece, auguriamo a tutti un buon inizio d’anno e per fare in modo che il nuovo anno sia più bello, Bari Sud Ovest avrà il suo sito internet. Sul nostro sito web, da gennaio, i lettori troveranno le immagini, i reportage, le interviste, i video con cui noi racconteremo i fatti e daremo le notizie. Il giornale stampato continuerà ad essere un mensile che raccoglierà le opinioni, gli avvenimenti e le interviste come ha sempre fatto. Cercheremo di farlo ancora meglio raccogliendo sul sito web le vostre opinioni, le vostre foto, le vostre interviste e le riporteremo sul giornale. Bari Sud Ovest, con il vostro aiuto, sarà sempre la voce di tutti. Senza limitazioni. Come è sempre stato. Le opinioni personali le teniamo per noi e le discutiamo di persona; pubblichiamo
le opinioni di chi troppo spesso non ha Voce.

Alla Parrocchia Immacolata dibattito sulla sicurezza dei passeggeri

Trasporti, 2 giorni dedicati alla sicurezza: incontro – dibattito La sicurezza nei trasporti al centro di una due giorni organizzata dall’associazione culturale “Il Mosaico” di Modugno il 28 e 29 novembre scorsi nell’auditorium “don Emanuele Lucente” della parrocchia Immacolata.

La prima giornata è stata dedicata alla proiezione del film “Quando combattono gli elefanti”. “Ci sono persone che prendono il treno per andare a lavoro e ci sono persone che perdono il lavoro per garantire la sicurezza di chi va a lavoro col treno”. E’ una frase emblematica che scandisce la prima scena del film ed è riportata

sulla stessa locandina. Una frase che da sola può riassumere il senso dell’incontro organizzato a Modugno.Nella produzione indipendente, firmata dal regista Simone Amendola, scorrono immagini, volti, storie di ferrovieri, di viaggiatori. Una su tutte, la storia di Dante De Angelis, macchinista Trenitalia e Responsabile dei Lavoratori per la Sicurezza. Ed è proprio lui, Dante De Angelis, ad aprire il discorso dibattito della seconda delle due giornate dedicate alla sicurezza nei trasporti. Presenti il presidente dell’associazione Mosaico, promotrice dell’evento, Vincenzo Ingravallo, il già citato Dante De Angelis, l’assessore provinciale ai Trasporti, Lillino Labianca, Roberto Spadino, segretario regionale Orsa e l’ing. Romita, già in Ferrovie dello Stato. Moderava Pino Mele, dipendente Trenitalia e consigliere comunale di Modugno.

Dai contributi e dalle testimonianze di esperienze personali è emerso quanto il tema della sicurezza sia al centro delle attenzioni di chi nei trasporti, e specialmente nelle ferrovie, ci lavora quotidianamente. Si è fatto riferimento ai numeri, degli infortuni e dei decessi, chiedendo che le istituzioni si adoperino con maggiore efficacia sia sul versante doveroso dei controlli, che sul versante opportuno dell’educazione e della formazione. Un tema tanto caro quanto attuale riassumibile nel proverbio africano che ha dato il nome al film: “Quando combattono gli elefanti… sono i fili d’erba a soccombere”, tutta la saggezza di chi guarda alla persona, prima che alle dinamiche e agli interessi in gioco.