Ci sono ancora tredici posti liberi…e mezzo

giuseppe ranaCon la designazione, da parte dell’UDC locale, di Filippo Bellomo a candidato sindaco, aumenta il numero dei “pretendenti” al ruolo di primo cittadino della nostra città. Alla candidatura di Giuseppe Vasile si aggiunse poco tempo dopo l’aut-aut del comunista Peppino Scognamillo di Pianeta solidale: “Sono comunista ma sogno l’anarchia. Pronto al dialogo con tutte le forze politiche per trovare il candidato ideale. Mi candido sindaco ma sono disposto a fare dieci passi indietro se il Pd rinuncia alle primarie”. “Ho proposto il nome di un uomo saggio, Pinuccio Silvestri, ma nessuno mi ha ascoltato».

E siamo a tre. Con la scontata candidatura, per il centro destra, della presidente del consiglio comunale Stella Sanseverino, si arriva a quattro. Considerando che il 17 febbraio, per discutere su “Come rifare Modugno dopo dieci anni da dimenticare”, si è svolta un’assemblea pubblica promossa da Italia Giusta secondo la Costituzione e presieduta dal magistrato Nicola Magrone, con l’adesione di altre quattro associazioni/movimenti (Azione e Tradizione, Verdi di Modugno, Nuova Italia, Comitato La Motta) rappresentate da due ex candidati a sindaco come Mario Ventura e Gianvito Armenise e un candidato a consigliere regionale come Giancarlo Ragnini, è del tutto naturale aspettarsi almeno un altro candidato, e siamo a cinque.

Altre associazioni come Modugno Città Plurale, Vox Amica, Fidapa, Nuovi Orientamenti e il comitato Pro Ambiente dicono chiaramente di non riconoscersi nei comportamenti etici dell’attuale classe politica locale e pertanto, pur non indicando alcun nome per la carica di primo cittadino, ne tracciano un identikit che, non assomigliando minimamente ai soliti noti, autorizza a portare il numero dei concorrenti a sei. E siamo solo alla metà dell’orizzonte politico che gli elettori dovrebbero scrutare per non perdere l’orientamento. Ai sei sopraindicati si aggiungeranno i rappresentanti della diaspora socialista? uno per l’area berlusconiana e un altro per i socialisti di sinistra? Forse sì, o forse no. Facciamo la media e arriviamo a sette. E Vendola? Come le associazioni di cittadinanza attiva anche SEL è molto critica nei confronti dei politici in scadenza di mandato e non vorranno rendersi complici nella elezione di persone  in cui non si riconoscono e con le quali non vedono alcuna affinità. E siamo a otto. Non è finita qui, perché, come la storia insegna, ci sarà sempre qualche personaggio minore che proporrà anche la sua candidatura, giusto per arrivare a otto e mezzo e far diventare tutto ciò ridicolo.

Nuovo Polo: Filippo Bellomo candidato sindaco dell'UDC

 

Ieri sera nella sede di via Cairoli 52, si è tenuto un incontro per la presentazione del candidato sindaco Filippo Bellomo. A fare gli onori di casa il consigliere regionale, Peppino Longo, in una sala gremita di simpatizzanti e curiosi.”Siamo il Nuovo Polo della politica locale, regionale e nazionale ha detto Longo”.

“La scelta del candidato sindaco si è da subito indirizzata sul nome di Filippo Bellomo, uomo di grandi capacità e integrità morale, condizioni che noi dell’Udc riteniamo fondamental, insieme alla esperienza politica da sempre riconosciuta al nostro candidato sindaco”. “Oltre ad essere una candidatura fortemente legata al territorio, essendo stato nella legislatura uscente il primo eletto nell’Udc, è la candidatura di una persona per bene, professionalmente all’altezza di ricoprire il gravoso compito di amministratore di una città importante come Modugno” ha detto il segretario provinciale Filippo Barattolo,intervenuto all’incontro ” il partito lo sosterrà, provvedendo a costruire un gruppo dirigente di supporto”.

Bellomo, visibilmente emozionato, ha illustrato la sua linea politica,che ha come novità il concetto di condivisione dei punti programmatici, “non solo con le forze politiche che saranno con noi nel Nuovo Polo, ma sarà discusso anche in assemblea. Intendiamo avere una amministrazione nella massima trasparenza e le persone che faranno parte del governo di questa città dovranno essere capaci e competenti,oltre che responsabili. La nostra sarà una politica di un passo alla volta, piccoli passi nella massima trasparenza e concretezza. Sono onorato ha concluso Bellomo di accettare la candidatura a primo cittadino, e non nascondo l’emozione e la responsabilità che ciò comporta”.

Io speriamo che me la cavo: Città Plurale analizza gli ultimi anni dell'amministrazione Rana

città pluraleForte è la volontà dei cittadini di far sentire la propria voce soprattutto alla luce di questi ultimi anni di governo cittadino. La popolazione di Modugno avverte ogni giorno di più le difficoltà quotidiane che si sommano alle mancanze della classe politica che in questi ultimi anni di amministrazione ha lasciato non poche domande senza risposta.

Cercano di rispondere, o meglio, di porre nuove domande le associazioni di cittadinanza attiva da tempo impegnate sul territorio. “Io speriamo che me la cavo” è stato il titolo della manifestazione tenutasi lo scorso 24 febbraio presso il Palazzo della Cultura di Modugno. L’evento, organizzato dall’associazione Modugno Città Plurale e dal comitato Pro Ambiente,ha visto la partecipazione, accanto a quella di cittadini e curiosi, di esponenti di altre realtà come “Nuovi Orientamenti”, Vox Amica e Fidapa.

“Nell’ultimo ventennio – ascoltiamo nell’introduzione del nuovo presidente di Città Plurale Nicola Loiacono -, sulla spinta del modello berlusconiano, abbiamo assistito, dapprima con timidezza ma poi sempre più sfacciatamente, all’entrata nella scena politica di personaggi dalle caratteristiche culturali primitive, prive di ogni senso del bene comune. Comprendere le ragioni di questa deriva può aiutarci a trovare una strada condivisa per lasciarsi alle spalle questi anni di degrado morale”. E ancora: “E’ accaduto che, chi prima era soltanto un portatore di pacchetti di voti al servizio di questo o quel politico che contraccambiava con favori più o meno leciti; chi prima aveva il senso del proprio limite e comprendeva che il proprio interesse affaristico non poteva assurgere a interesse generale della collettività; chi insomma si limitava ad alimentare quelle dinamiche anche fisiologiche in una città vitale, ora è entrato in prima persona con conseguenze che variano dal folcloristico nel migliore dei casi, al paramafioso nel peggiore”.

 L’incontro prosegue con un’analisi di Agostino Di Ciaula, medico esperto in materia ambientale da anni ormai attivo sul territorio, che illustra quante e quali sono le “ferite sanguinanti ancora aperte della città”. A cominciare dalla percentuale di aree verdi per abitante, cinque volte inferiore allo standard minimo previsto dalla legge, un centro storico pericolante e sporco, un commercio soffocato dalla grande distribuzione, una percentuale di raccolta differenziata tra le più basse d’Italia, una centrale turbogas attiva ed un inceneritore che incombe ecc. In compenso però il cemento da edilizia privata copre più del 50% del territorio.  Manca ancora un piano partecipato di risanamento ambientale ed urbanistico insieme ad un programma comunale di educazione sanitaria. Il disegno comprende non solo la maggioranza al governo ma anche coloro che siedono all’opposizione avendo sottoscritto la partecipazione al “Governo Istituzionale” annullando di fatto qualsiasi sorta di opposizione. Non sembra esserci soluzione se non quella di cambiare interamente una classe politica che si è mostrata sorda ai problemi ed alle esigenze della cittadinanza.

Associazioni sul piede di guerra: Modugno? Un paese da rifare

Giovedì 17 febbraio 2011, nel Palazzo della Cultura, promossa da Italia Giusta secondo la Costituzione (l’associazione della fondazione onlus Popoli e Costituzioni, presieduta da Nicola Magrone, presente a Modugno da più di trent’anni), si è svolta una partecipata assemblea pubblica che si è raccolta intorno al tema “Come rifare Modugno dopo dieci anni da dimenticare”.

Le elezioni amministrative sono alle porte e, secondo i promotori dell’iniziativa, scopo primario dell’organizzazione dell’incontro pubblico è stato soprattutto di favorire la disamina di questo decennio amministrativo in scadenza, dal punto di vista della cittadinanza amministrata. A partire dalle quattro associazioni e movimenti (Azione e Tradizione, Verdi di Modugno, Nuova Italia, Comitato La Motta) che con Italia Giusta (con la quale hanno organizzato la riunione di giovedì) in questi due quinquenni consecutivi di compagine Rana non ne hanno condivise le attività visibilmente dannose, secondo quanto esplicitato durante l’assemblea dai loro rappresentanti, per Modugno. L’evento, moderato da Nicola Catucci, è stato introdotto da Mino Magrone, di Italia Giusta, che ha “fotografato”, tra le altre cose, il caso di un’amministrazione, com’è diventata quella modugnese, senza un’opposizione interna in grado di garantirne la costituzionalmente richiesta dinamica democratica.

Gianvito Armenise, di Azione e Tradizione, ha sottolineato “l’ipocrisia” di quelle forze politiche che, ora critiche verso l’amministrazione, l’hanno sostenuta di fatto in questi anni, com’è successo anche di recente col caso della discutibile nomina del city manager. Giancarlo Ragnini, dei Verdi, ha ribadito l’ipocrisia e sottolineato la responsabilità amministrativa nella costruzione della centrale di Sorgenia e del previsto inceneritore. Per Mario Ventura, il degrado si avverte anche nella tristezza invisibile e paralizzante che spinge i cittadini a disertare le piazze della città, tradizionali luoghi d’incontro pubblico. Daniela Laghezza, del Comitato “La Motta”, si è soffermata sulle drammatiche condizioni igienico-sanitarie del Centro Storico e sull’edilizia periferica residenziale che, urbanisticamnete, stabilizza le disuguaglianze socio-economiche. Dopo gli interventi dalla platea, segnalatori di agghiaccianti solitudini, Nicola Magrone, nelle sue riflessioni conclusive, ha insistito, tra l’altro, sulla permutabilità, ormai consolidata a Modugno, tra domanda e diritto. Tra domande senza risposta istituzionale e diritto, quindi, negato. Com’è successo nel caso estremo di Tommaso Fiore che lo scorso gennaio, con una specie di suo “comizio” macabro, si è dato fuoco in piazza Sedile. O com’è tuttora il caso di Besnik Sopoti, nato a Bari nel ventennio fascista da madre italiana e padre albanese, che vive nel Centro Storico di Modugno e che, pur avendone diritto, non vede ancora riconosciuta, nonostante il rispetto meticoloso delle procedure per richiederla, la propria cittadinanza italiana.

Real Modugno: vola in vetta la matricola "tritasassi"

 18 punti in 6 partite. Un Modugno formato REAL, si impone sul difficile campo dell’ Atletico Andria 2008, espugnando il fortino gialloblu del Sant’Angelo dei ricchi, con il più classico dei risultati.

La squadra modugnese, corsara nella terra di Federico II, annienta i temibili avversari per la vittoria del campionato, con un perentorio 2 a 0. Le reti di Arsale e del “sempreverde” Fortunato suggellano una prova di carattere dell’undici allenato da mister D’Amico, che sin dall’inizio della settimana, attraverso un commento divinatorio, si mostrava ottimista sulla prova dei suoi ragazzi e sicuro del risultato finale.

Vittoria meritata quindi, che non solo rimanda l’Atletico Andria a -9 (seppur con una partita in meno rispetto al Real Modugno), ma in concomitanza con il riposo della R. Sibillano 1950, porta la compagine biancoazzurra in vetta solitaria, allungando a ben sei, la striscia di vittorie consecutive. 

Tutti i risultati dell’ottava giornata:

Atletico Andria 2008 – Real Modugno 0 – 2
Milan Club Molfetta – F.C. Giovinazzo 3 – 2
Neroazzurro Stellato – Bitetto 0 – 2
Norba Conversano – Fidelis Adelfia 2 – 0
Omnia Bitonto – Virtus Molfetta 1 – 1
Real Sannicandro – Capurso 1 – 4
Riposo: Lupatia Santeramo e R. Sibillano 1950