Anche il Pdl si spacca e si moltiplicano i nomi: in lista il 2% dell'elettorato

Possiamo finalmente cominciare a parlare di numeri più o meno ufficiali e quasi definitivi. Non più solo voci ma accordi scritti e alleanze nero su bianco. Otto candidati alla poltrona di sindaco con 27 liste complessive e, quindi, circa 650 candidati consiglieri, più del 2% dell’intero elettorato.

L’ultima novità arriva da casa Pdl. Dopo lo strappo interno all’Udc che ha portato a due diverse candidature (Filippo Bellomo da un lato che ha conservato il simbolo, e Pinuccio Vasile dall’altro che ha “sposato” il progetto dei Moderati e Popolari), i modugnesi assistono increduli ad un’altra rottura interna ad un partito. Il Pdl, col suo simbolo, appoggerà Vasile. O almeno questo è quanto si apprende da fonti politiche. Ma non tutto. Stella Sanseverino, presidente uscente del Consiglio comunale e i consiglieri (uscenti anche loro) Pino Mele e Enzo Romito, si potrebbero schierare fianco di Bellomo.

La partita comincia a farsi interessante, oltre che ingarbugliata. Se la potrebbero giocare, concedeteci la licenza, quasi a pari merito, almeno tre delle coalizioni in campo. In un testa a testa che ormai lascia pochi dubbi sull’inevitabile ipotesi ballottaggio. Sarà, infatti, quasi impossibile, numeri alla mano, che qualcuno riesca a spuntarla già al primo turno.

Per chiarire come stanno le cose fino ad oggi vi proponiamo la nostra analisi degli schieramenti. Bellomo e Vasile si presenteranno con rispettivamente 8 e 6 liste (stando alle ultime indiscrezioni). Altre 6 liste per il centrosinistra di Mimmo Gatti. Nicola Magrone, ex procuratore capo di Larino, potrebbe candidarsi appoggiato da 3 liste. Le ultime 4 che mancano all’appello si schiereranno, solitarie, a sostegno degli altri 4 candidati alla poltrona di sindaco: Peppino Scognamillo con Pianeta Solidale, Tino Ferrulli, presidente del Comitato Pro Ambiente, Raffaele Ventola di Io Sud e ci sono buone probabilità che a giorni venga ufficializzato un nome dal quartiere Cecilia.

Luigi: un modugnese alla corte di Maria De Filippi

Nell’ultima puntata di “Dame e cavalieri”, una sezione particolare del celebre programma “Uomini e donne” condotto da Maria De Filippi, ha partecipato anche un modugnese. Di lui non si sa molto: presentandosi al programma ha asserito di chiamarsi Luigi e di vivere a Modugno. Il suo stato civile dice “separato”, è padre di due figli ed ha lavorato, prima della pensione, come sarto e lavandaio professionale.

Il signor Luigi, vestito di bianco come un principe in cerca della sua principessa, ha deciso di partecipare al programma per poter corteggiare una bella signora piemontese di nome Marisa. La sua presentazione è stata inizialmente caratterizzata da una forte emozione, causata probabilmente dalle telecamere, ma poco dopo la travolgente simpatia ha preso il posto dell’emozione. Il suo caratterino del tutto particolare e il suo accento modugnese hanno dato vita ad un teatrino davvero divertente con la padrona di casa, poiché quest’ultima non riusciva a capire le parole del nuovo arrivato.

Purtroppo pero’ per la signora Marisa il colpo di fulmine non è scattato e ‘scarica’ Luigi, adducendo come motivazione principale la lontananza tra i due e offrendogli in ogni caso la sua amicizia. Così il nostro coincittadino si è accomodato tra gli altri concorrenti sperando che la dea bendata gli sorrida nelle prossime puntate. Il programma, offrendo l’oppurtunità anche ai ‘non-giovani’ di cercare l’anima gemella, dimostra che l’amore, quello vero, non ha età. Riuscirà il nostro Luigi a trovare una compagna? 

Lavoro: 'Finanziare l'ingresso dei giovani nel sistema agricolo'

La Puglia è la regione più orientale d’Italia. Si compone di 6 province con 258 comuni e una densità di popolazione di oltre 4.000.000 di abitanti. Il territorio è prevalentemente pianeggiante, collinare tra le Murge e il montuso sul Gargano. Il clima è tipicamente mediterraneo con estati calde ed inverni miti. La regione è molto favorevole alla produzione agricola ,ma le fonti ISTAT hanno registrato che negli ultimi anni il PIL ha segnato un incremento positivo solo per il settore terziario. Al contrario enuncia un calo notevole nel settore agricolo: meno 8,8%.

Perchè sono pochi i processi di innovazione e, perché sono scarsi gli incentivi e gli investimenti nell’ambito agricolo?”Queste ed altre le domande che si pongono gli agricoltori,i produttori e gran parte della comunità pugliese. Gli intervistati sono consapevoli del fatto che la regione dispone di un capitale umano altamente qualificato e specializzato. Conta 103.000 studenti universitari e 15.000 nuovi laureati l’anno,nessuno si occupa piu’ di agricoltura. I giovani laureati in merito hanno risposto:lavorare nel settore primario è  faticoso e il guadagno è minimo. Non ci sono basi economiche per ricominciare a credere in questo ambito, ma è anche vero che abbandonando l’agricoltura perdiamo giorno dopo giorno quello che ci caratterizza. La vera identità del territorio a cui apparteniamo”. Solo in poche altre aree d’Italia le vicende dell’agricoltura costituiscono la storia della stessa regione e profondamente connesso alla terra è stato ogni aspetto della vita della Puglia.

La nostra è una delle regioni di maggior rilievo nel settore dei prodotti agricoli ed è posizionata sul podio per la qualità di olio, vino, uva da tavola e grano duro soprattutto nell’area barese. Durante il corso degli ultimi 50 anni si sono realizzate in Puglia importanti trasformazioni economiche e sociali: le leggi sulla bonifica volute e decretate da Mussolini, le leggi sulla riforma fondiaria, quelle sull’intervento straordinario nel Mezzogiorno e le piu’ recenti leggi sul decentramento delle competenze agricole alle regioni. Questi fattori aggiunti alle condizioni ambientali ottimali hanno dato avvio alla trasformazione agricola pugliese. Affinchè questi sviluppi non siano vani è importante conservare  la speranza che i giovani decidano di tornare a lavorare in agricoltura.

Se il governo irrobbustisce l’offerta per l’agricoltura con fondi di sostegno,i giovani  ristrutturerebbero le aziende agricole diventando imprenditori e farebbero tesoro dei segreti tramandati dai contadini vecchio stampo.In tal modo l’arte di questo mestiere andrebbe a rinnovarsi nel tempo e ad arricchire la terra che è la nostra punta di diamante. Un sentito in bocca al lupo a tutti i ragazzi che si avvieranno a questa professione.

Andrea Mameli: “Manuale di sopravvivenza energetica”

Recensione, a cura di Graziana Soriano, del libro “Manuale di sopravvivenza energetica”.

Ecco le istruzioni per diventare consumatori felici con il manuale di sopravvivenza energetica di Andrea Mameli. Qualsiasi cosa facciamo comporta un consumo di energia e giorno dopo giorno i nostri gesti e le nostre scelte lasciano una traccia ecologica. Ecco perché l’autore, in questo libro intraprendente, ci “illumina” su come i nostri gesti quotidiani possono cambiare realmente le cose.

Dal modo in cui usiamo gli elettrodomestici, il riscaldamento, al nostro stile di guida; dall’abitudine di spegnere completamente il televisore al nostro modo di vestirci, ecc… Il libro è dedicato alla sua mamma, perché “gli ha insegnato a  spegnere la luce uscendo da una stanza”… La consapevolezza delle nostre scelte ha un impatto ambientale fortissimo e questo libro lo spiega molto bene. Ciò  di cui abbiamo bisogno davvero oggi è una vera e propria coscienza ambientale perché il consumo folle e smisurato non ci porterà molto lontano. Consiglio questo libro, divulgativo, preziosissimo e soprattutto eco-compatibile con la nostra quotidianità. Una chicca: il libro stesso è stato realizzato con una carta speciale, derivata in larga percentuale dalle alghe in eccesso della laguna di Venezia: “Shiro Alga Carta”. Buona lettura e …buone scelte!

Rifiuti "zero": il nostro futuro è adesso

Informare e sensibilizzare, la Cittadinanza e gli amministratori, sulle prospettive di sviluppo eco-compatibili è fondamentale, in termini sanitari, ambientali ed economici. “Rifiuti zero”, appare come un’utopia, ma in realtà, come ogni cosa l’utopia va costruita e mai quanto oggi è così importante per l’emergenza ambientale definire grandi obiettivi altrimenti ci saranno davvero gravi conseguenze per tutti noi.

Da “problema” a “risorsa” i rifiuti possono diventare oggi fonte di ricchezza, ma solo attraverso il recupero di tutti i materiali. Molti comuni,dello stesso bacino rifiuti, già in Italia, ma anche in Puglia si sono consorziati nella strategia “Rifiuti Zero”. Parliamo, in primis, di una raccolta differenziata spinta, con metodo porta a porta, che è l’unico modello che permette di raggiungere alte percentuali di differenziazione. Ma, rifiuti zero, significa anche riduzione dei rifiuti: compostaggio domestico della frazione organica, distributori automatici del latte alla spina, che permettono di ridurre gli imballaggi e di avere una filiera corta del latte fresco, appena munto.

Convenzioni tra i comuni e gli stessi produttori per impianti di distribuzione automatica alla spina di detersivi o, ancora, accordi con i gestori delle sagre estive con i quali regolamentare l’eliminazione dell’usa e getta. Insomma “rifiuti zero” significa puntare su politiche miranti all’eliminazione dei rifiuti, alla filiera corta ma anche e soprattutto alla partecipazione attiva e vera dei cittadini. L’obiettivo è quello di superare discariche e inceneritori che sono riconosciuti ormai come una soluzione peggiore del male poiché fonte di inquinamento atmosferico altamente tossico per la salute e l’ambiente. Curiamo questa terra, è l’unica che abbiamo!