Madonna della Grotta: una storia cominciata nel lontano 1100

Arte e fede tra gli affreschi del Medioevo ma da 36 anni il santuario è senza acqua e fogna. Padre Bollino: “Ci hanno lasciati soli”. La nostra terra è ricca di storia e di testimonianze architettoniche di grande valore. Un fiore all’occhiello per Modugno è sicuramente il Santuario della Madonna della grotta, che vanta origini antichissime ed è legato alla storia di un santo molto amato e venerato sul territorio di Molfetta, ma non solo, San Corrado.

Ma pochi sanno la vera storia del santuario. “La sua fondazione si perde nella notte dei tempi – racconta padre Nicola Bollino, rogazionista e responsabile del santuario dal 1974 – ma i primi insediamenti risalgono al 1100, con l’ordine dei padri basiliani. Di particolare interesse sono i due affreschi risalenti al 1260 del Cristo morto e del pantocratore”. Legata alla storia del santuario, chiamato Santa Maria in Criptam, è la figura di San Corrado, che ha vissuto per un anno con i padri basiliani e che è morto nell’abbazia.

Il Santo era un monaco Cistercense che aveva percorso la via franchigena per giungere a Bari e imbarcarsi per la terra santa. Non si sa se si imbarcò mai, ma è certo che si curò a Molfetta, ove fu accolto e venerato, e morì presso il nostro santuario. La tomba di San Corrado fu riscoperta dagli stessi padri rogazionisti che, compiendo dei lavori di ristrutturazione, scoprirono due tombe, una con dei resti e l’altra vuota. La storia di questo santo ricorda quella di San Nicola; infatti i suoi resti furono trafugati dal santuario dai molfettesi che avevano conservato la memoria del santo e l’avevano proclamato patrono.

Il cunicolo in cui è vissuto e ha dormito il santo e alcuni resti degli affreschi sono visitabili e visitati da fedeli provenienti da Bari e provincia. Si potrebbe pensare che l’importanza storica e culturale di questo santuario sia riconosciuta e tutelata, ma in realtà non è così. Da 36 anni il santuario è senza acqua e fogna. Questa è l’amara verità. “Ci hanno lasciati soli – ha affermato padre Nicola Bollino- ogni volta che ci sono le elezioni ci fanno grandi promesse ma che puntualmente naufragano. Accogliamo fedeli da tutta la provincia, vengono anche dall’estero, abbiamo organizzato un ponte di solidarietà con l’Albania, aiutiamo bambini malati, inviamo aiuti e tutto questo solo con i nostri fondi e le nostre forze”. È triste vedere come un luogo così significativo per il nostro territorio sia abbandonato a se stesso e non tutelato da una società che dovrebbe proteggere le proprie ricchezze.

Getrag: tavolo azienda-sindacati per stabilizzare 87 interinali

La Fiom Cgil e la Fim Cisl: “Talloneremo l’azienda”. Il percorso è lento, lungo e forse ricco di ostacoli, ma la terza più grande azienda della zona industriale di Bari, la Getrag, ha iniziato il cammino verso la stabilizzazione di ben 87 lavoratori. Il tavolo sul quale potrebbe firmarsi l’accordo con i sindacati non è nemmeno stato convocato.

Nel 2005 l’azienda assicurò alla Regione Puglia, in cambio di fondi per investire su nuovi prodotti (Por), che entro il 2013 avrebbe raggiunto una forza lavoro a tempo indeterminato di 789 unità (702 quelle attuali più una novantina di interinali). Ipotesi non così remota visto che, nel panorama della nostra zona industriale, la Getrag è tra le poche aziende che sta venendo fuori dalla crisi dopo 4 anni pieni di cassa integrazione ordinaria e straordinaria. E proprio da novembre 2010 sono cominciate le nuove assunzioni, pur di interinali, che hanno raggiunto circa 90 unità.

“Ora talloneremo l’azienda sulle stabilizzazioni” hanno detto Saverio Gramegna e Michele Barile, rispettivamente Rus Fiom Cgil e Fim Cisl. Da quando la produzione è ripresa a pieno regime, le richieste dei clienti Ford e Renault, per i quali la Getrag di Bari produce i cambi 250 a doppia frizione, sono aumentate e l’azienda non è stata capace di rispondere pienamente a queste richieste. E’ di qualche settimana fa, infatti, la richiesta di nuovi lavoratori per la domenica, quando solitamente lo stabilimento è chiuso e la produzione è ferma.

A Bari, è bene ricordarlo, si producono attualmente i già citati cambi 250 a doppia frizione, i cambi Mitsubishi 452 e pezzi cosiddetti “sciolti” che vengono poi assemblati in Messico. “L’obiettivo dell’azienda – hanno spiegato Gramegna e Barile – è abbandonare progressivamente la produzione di pezzi sciolti e concentrarsi sul prodotto finito, che consente maggiori concentrazioni di risorse con maggiori margini di guadagno”. Addirittura dal prossimo anno potrebbe essere abbandonata anche la produzione del cambio Mitsubishi per concentrarsi sulla produzione del cambio 250 che è un prodotto di nicchia e di alta qualità, prodotto a Bari fin dal 1998.

 Ma non è tutto. Nel centro ricerca e sviluppo della Getrag barese è stato brevettato il volano bimassa che consente di azzerare le vibrazioni del cambio e che, quando entrerà in produzione, renderà il cambio prodotto nel nostro stabilimento di ulteriore qualità. L’obiettivo dei sindacati Fiom Cgil e Fim Cisl è, accanto alla rivalutazione delle professionalità di cui dispone, il raggiungimento nel breve periodo della serenità all’interno dell’azienda, dopo un lungo periodo di difficoltà. “I lavoratori – hanno concluso Gramegna e Barile – non sono merce messa sugli scaffali della Getrage poi buttata”.

Articolo pubblicato nel numero di Marzo 2011.

Caritas: da sedici anni assistenza spirituale umana e sociale

Da sedici anni terra di confine, avamposto non solo di carità ma anche di assistenza spirituale, umana e sociale verso chi ha poco, niente, non solo in tasca ma spesso anche nel cuore, ma manca una mensa peri più bisognosi. Attraverso il Progetto “Banco Alimentare” tre giorni a settimana (lunedì, mercoledì e giovedì) vengono distribuiti pacchi di viveri a indigenti ed extracomunitari in difficoltà.

Una decina di persone, volontari appartenenti alla stessa esperienza ecclesiale, un locale piccolo, forse troppo, ma ospitale: questa è la Caritas della parrocchia Matrice. Ogni parrocchia ha il suo gruppo Caritas ma, spiega il responsabile delegato, Pino Debernardis “assistiamo anche famiglie di altre parrocchie che vengono presentate dai loro parroci”. La situazione è drammatica, seria. Come Caritas del centro storico l’associazione ha un gran da fare con l’assistere tanti tipi di povertà.

 “Chi si rivolge a noi – spiega il responsabile – sono quelle persone che con un reddito basso non riescono ad “arrivare alla fine del mese”, ma non solo; infatti nel territorio della parrocchia vivono anche tanti immigrati, senegalesi, nigeriani e indiani che spesso vengono da noi per un sussidio”. La Caritas partecipa al progetto del “Banco Alimentare” e ogni due settimane il lunedì, mercoledì e giovedì vengono distribuiti pacchi di viveri a circa settanta famiglie, senza contare le circa cento famiglie di immigrati e altri “assistiti” che per pudore non osano farsi vedere negli orari di apertura ma preferiscono rivolgersi direttamente al parroco o ai volontari.

L’attività del centro, spiega un volontario, non riguarda solo la distribuzione di viveri, avendo in passato anche aiutato a trovare mobili per arredare qualche casa, o aiutato per il pagamento di utenze domestiche. Agli inizi il loro lavoro consisteva nel fare una colletta presso le persone benestanti del paese per cercare di comprare ciò che poteva servire a che si rivolgeva all’associazione. Purtroppo però negli ultimi tempi le esigenze sono cambiate e, complice la crisi economica, le richieste negli ultimi dieci anni si sono addirittura decuplicate.

“Il nostro – racconta Debernardis – nasce come centro d’ascolto. Il resto delle attività veniva di conseguenza, perché non si poteva restare indifferenti di fronte a chi ti chiedeva un aiuto: è il caso ad esempio di un’extracomunitaria senza permesso di soggiorno che necessitava di cure mediche, per cui l’associazione si è attivata per garantirle ciò che la legge non poteva, grazie anche all’aiuto di medici volontari e strutture mediche ecclesiastiche”. Il gruppo ha anche a che fare con persone alcolizzate o tossiche verso le quali l’intervento è complicato.

L’appello unanime di Fidas e Fratres:“donare sangue significa salvare vite umane"

Le due associazioni modugnesi nel 2010 hanno raggiunto oltre 900 donazioni complessive organizzando decine di giornate di raccolta nella piazza centrale del paese. Un particolare impegno sembra accompagnare le attività delle parrocchie modugnesi: quello della donazione del sangue.

Due sono infatti le associazioni che operano sul nostro territorio: la Fidas, che è nata dall’iniziativa di parrocchiani della Maria SS Annunziata, e la Fratres, che vede impegnate le parrocchie Immacolata, S. Agostino e S. Ottavio. Esperienze queste che vedono il coinvolgimento sia di assidui donatori che di alcuni volontari che animano la vita associativa. Le donazioni di sangue si distinguono in “sangue intero” e donazioni di “emocomponenti” e se le prime possono farsi nelle autoemoteche, una sorta di centro trasfusionale ambulante, le seconde necessitano di apparecchiature particolari per cui bisogna recarsi ai centri trasfusionali ospedalieri.

Le attività svolte dalle due associazioni sono rivolte sia alla sensibilizzazione sul tema della donazione del sangue sia all’organizzazione di “giornate di raccolta” in cui è possibile coinvolgere donatori ordinari e non. Da sottolineare l’impegno profuso anche nelle scuole con l’organizzazione di giornate di sensibilizzazione e raccolta: la Fratres presso l’Itc Tommaso Fiore e la Fidas presso il Liceo Scientifico Amaldi di Bitetto. I presidenti di entrambe le associazioni se da un lato sottolineano la crescita numerica di donatori e donazioni, dall’altro lamentano una più scarsa partecipazione di volontari alle attività che spesso si traduce in disservizi nelle giornate di raccolta.

Raffaele Piscardi, presidente della Fratres ci comunica che attualmente ci sono cinquecento donatori attivi e costanti anche se sottolinea una scarsa adesione alle donazioni da parte dei giovani. Lancia quindi un appello proprio ai più giovani mentre agli adulti chiede di”«insegnare ai ragazzi la cultura del dono, in considerazione del fatto che siamo una nazione che va verso un generale invecchiamento: donare sangue significa salvare vite umane”. Da parte della Fidas c’è la stessa generale soddisfazione per la crescita delle donazioni effettuate nel 2010, quattrocentoquindici contro le trecentosettantanove del 2009, ma le stesse lamentele di scarsa partecipazione alle attività associative.

“Se immaginassimo il volontariato basato sul solo desiderio di fare – afferma la presidente Fidas Antonella Locane – ben presto scopriremmo che, esaurita la spinta entusiastica del gesto altruistico compiuto, ci adageremmo sul risultato appagante del momento, come un viaggiatore che ha raggiunto la sua meta. Il volontario invece è il viandante sulle strade della storia, un viaggiatore che ha scoperto che ogni meta raggiunta è una tappa di un percorso che non si interrompe e dalla quale ripartire verso nuovi orizzonti”.

Asd Modungo Volley, nonostante le ultime battute d'arresto, vola verso i play off

ASD Modugno Volley

ASD Modugno Volley

Seconda sconfitta casalinga consecutiva per i ragazzi dell’ASD Modugno Volley allenati da Mr Loiacono, che perdono contro “L’Oro Banx Palo”, con il risultato di 3 – 0. Punteggio che consente agli ospiti di conquistare, il secondo posto in classifica.

 

Non una gara esaltante quella del Modugno, che ha dovuto rinunciare al palleggiatore Emiliano Altamura (assente per problemi personali), sostituito dal giovane promettente Giuseppe Maggio, che ha ben figurato nonostante avesse al cospetto un avversario di tutto rispetto.  Sfida delicata, quindi, lo scontro tra le due formazioni, entrambe posizionate ai vertici della classifica e reduci da un avvincente ruolino di marcia in questo campionato di Serie C, oramai giunto alla volata finale.

Per il Modugno matura, quindi, la seconda sconfitta consecutiva tra le mura amiche, dopo quella impattata , con un po’ di rammarico per capitan Cramarossa e compagni, lo scorso 17 aprile, contro la “Villa Menelao Turi”  per 3 – 1 in una delle partite più belle della stagione. Le ultime due sconfitte di campionato, però non possono intorpidire la grande stagione disputata dai biancazzurri, che in questo avvincente torneo di serie C, hanno vinto ben 19 partite su 23 disputate, perdendone solamente 4. Ora il Modugno, vincendo l’ultima gara in trasferta contro il “Materdomini”, potrà assicurarsi il piazzamento al terzo posto e l’accesso ai play off, obiettivo già dichiarato dalla società sin dall’inizio della stagione.

Abbiamo avuto modo di “dar voce allo spogliatoio”, intervistando Mr Loiacono, subito dopo la sconfitta maturata contro la la “Villa Menelao Turi” che ha rilasciato la seguente dichiarazione : – “Innanzitutto voglio ringraziare miei 12 leoni, in grado fin’ora di vincere 19 partite su 23, cosa che ad inizio stagione era impensabile. Riguardo la sconfitta contro il Turi, io credo che la posta in palio era altissima e l’esperienza degli atleti turesi, dei quali molti di loro hanno giocato in categoria superiore, è venuta fuori a dispetto di un Modugno che per via della tensione non è riuscito a giocare ai suoi livelli. A questo punto della stagione, l’obiettivo è provare a vincere i play-off.”

Queste, dunque, le parole del Mister che sottolineano come lo sport a Modugno stia crescendo sempre più, regalando di anno in anno soddisfazioni ad una città, che oltre ad essere a ridosso del capoluogo pugliese, merita un sostegno anche e soprattutto dal punto di vista degli impianti sportivi. (Di questo argomento si è parlato ampiamente nel “Bari Sud Ovest” del mese di Dicembre 2010). Le prospettive di crescita di una città, infatti, passano anche attraverso lo sport, che premia di fatto una programmazione oculata da parte delle società e tra queste vogliamo ricordare il calcio a 5 del Presidente Zizzari, che anche quest’anno sta dispuntando i play-off per accedere nel massimo campionato di tanto Serie A1, il calcio a 11 della famiglia Rinaldi, che quest’anno è stata promossa in prima categoria ed infine la pallavolo che ha vissuto un anno positivo, se consideriamo che la femminile di Serie C della famiglia Balsamo, ha sfiorato i play off, mentre la maschile del Patron Paolillo (il MODUGNO VOLLEY) è, come già detto, in piena corsa per la promozione. In questi casi la scaramanzia non è mai tanta: in vista dei play-off vi esprimiamo un seplicissimo “In bocca al lupo” ragazzi. {jathumbnail off}