Addirittura in Parlamento

Una interrogazione parlamentare

Nella seduta del 2 agosto, alla camera dei deputati, il Deputato Dario Ginefra ha posto al Ministro dell’interno il seguente quesito in merito ai presunti abusi edilizi commessi dal sindaco Magrone e dai suoi famigliari.

Questo il testo 

GINEFRA. -Al Ministro dell’interno . –

Per sapere – premesso che:

i consiglieri comunali del gruppo del PD del comune di Modugno (Bari), venuti a conoscenza di presunti abusi edilizi a carico di alcune proprietà del sindaco di Modugno (Bari) dottor Nicola Magrone e della sua famiglia penetrati anche in zone di particolare pregio ambientale e paesaggistico, con nota del 12 luglio 2017, presa in carico in pari data al n. 36689 di protocollo, indirizzata agli organi politici e amministrativi del comune di Modugno, presentavano una interrogazione per avere notizie in ordine ai suddetti presunti abusi edilizi da discutere nel corso di una seduta di consiglio comunale;

con nota protocollo 38653 del 20 luglio 2017 a firma congiunta del segretario generale dottoressa Monica Calzetta e del presidente del consiglio comunale dottoressa Valentina Longo, veniva comunicato ai citati consiglieri dcl PD che, testualmente: « l’istanza da Voi formulata non può ritenersi riconducibile alla ipotesi disciplinata dall’articolo 26 del regolamento e, pertanto, essere inserita all’ordine dcl giorno delle sedute di Consiglio comunale»;

in data 27 luglio 2017, il giornale online « Il Quotidiano Italiano» pubblicava un articolo a firma del suo direttore Antonio Loconte, dal titolo « Modugno, presunti abusi edilizi dei Magrone: respinta interrogazione PD. Sindaco in difficoltà »;

sul sito del giornale, oltre alla pubblicazione delle immagini relative ai presunti abusi, veniva pubblicata una nota del servizio 4 assetto del territorio  del comune di Modugno, avente protocollo n. 10108 del 23 febbraio 2017, in cui il funzionario incaricato ha riferito circa gli esiti degli accertamenti svolti sugli atti interni a quell’ufficio in ordine alle presunte violazioni segnalate, da cui si evincono numerose difformità tra lo stato dei luoghi e i dati storici, nonché le planimetrie catastali in possesso dello stesso servizio;

in considerazione di quanto riportato in premessa, a quanto consta all’interrogante i consiglieri comunali del PD si sarebbero rivolti al prefetto di Bari per verificare l’esistenza di titoli edilizi che legittimassero l’esistenza degli immobili segnalati, con particolare riferimento alla costruzione esistente in località Balsignano nonché per accertare la sussistenza di possibili omissioni in ordine alla mancata comunicazione alle autorità competenti di circostanze costituenti violazioni alle norme in materia edilizia e ambientale ovvero della mancata emissione della conseguente ingiunzione di demolizione -:

di quali elementi disponga il Ministro interrogato circa i fatti di cui in premessa e, ove risultino confermati, se non ritenga di valutare se sussistano i presupposti per avviare iniziative ai sensi dell’articolo 142 del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali;

quali risposte siano state date o si intendano dare in relazione alle anomalie segnalate al prefetto e dai consiglieri comunali di cui sopra.

La destra modugnese

complice della favola magroniana

Ora che un pregevole servizio giornalistico ha messo in evidenza la dicotomia del pensiero magroniano, rimarcare la distanza che separa il suo “essere onesto” (con il quale è riuscito a convincere tanti modugnesi a fare quel che diceva mentre nascondeva, sul solaio e in campagna, quel che faceva lui e i suoi famigliari) dal naturale e comune “essere onesto” insito in ognuno di noi, può apparire come una squallida operazione di rivincita politica. Non è così.  Continua a leggere

Magrone speculatore edilizio?

Non è possibile, è sicuramente una notizia falsa.

I consiglieri Fabrizio Cramarossa e Vito Del Zotti hanno presentato al sindaco, agli assessori e a tutti gli organi istituzionali del comune, una interrogazione (link per visualizzarla)  su presunti abusi edili perpetrati dal sindaco Nicola Magrone e dalla sua famiglia. Continua a leggere