Il X Marzo 1799 a Modugno – La Pro Loco per la Storia del paese
Non sono molte le circostanze che abbiano visto la città di Modugno protagonista di eventi bellici.
Per sua fortuna, ha goduto di una tranquilla vita sonnolenta ai margini della Grande Storia. Ma nel 1799 i Modugnesi si ritrovarono al centro di eventi quali mai avrebbero immaginato.
Le armate francesi della Rivoluzione, comandate da Napoleone Buonaparte, dilagando per la Penisola avevano rovesciato gli antichi regimi instaurando nei vecchi Stati monarchici nuovi governi sul modello di quello repubblicano francese.
Il 23 gennaio 1799 il generale Championnet entrava in Napoli dove i Patrioti avevano proclamata la Repubblica dopo la fuga precipitosa del re Ferdinando IV Borbone.
La città di Bari, e Modugno con essa, aderì alla Repubblica guadagnandosi il titolo di città giacobina e la reazione dei centri vicini che, per essere rimasti fedeli al re ed alla Santa Fede cristiana, presero il nome di Sanfedisti.
Nell’impossibilità da parte del nuovo governo repubblicano di sostenere efficacemente con le armi le città che avevano aderito al nuovo potere, queste si ritrovarono abbandonate a se stesse, assalite e saccheggiate da masnade di facinorosi che, sotto pretesto di vendicare il re e la religione, si davano alle imprese più scellerate.
Anche Modugno fu assalita ma, grazie alle misure saggiamente adottate da amministratori pieni di buon senso e, si disse, per intercessione della Vergine Addolorata che apparve sulle mura della città per difenderla, riuscì a respingere gli aggressori.
Allo scopo di diffondere fra i Modugnesi la conoscenza della propria storia, la Pro Loco ha deciso quest’anno di pubblicare la RELAZIONE sugli avvenimenti occorsi in Modugno il X MARZO 1799, così come fu scritta dal Primicerio Giovan Battista Saliani.
La pubblicazione è scaricabile gratis in versione e-book qui
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Annunziata- Anna Francesca – Maddalena- Barbara – Carolina – Liliana – Hrieta – Antonia -Rosetta -Grazyna – Giuseppina – Enza – Bruna – Giuseppina – Jamila – Giuseppina – Shedjie – Vivian- Denise – Lucelly – Adriana – Egidia – Daniela e Margherita (socie) – Marilena – Maria Carmela – Maria – Francesca e Martina (mamma e figlia)- Mihaela – Adela – Denise – Florentina – Michela – Maduri – Ilaria – Alessandra – Chiara – Maria e Letizia (mamma e figlia) – Immacolata – Sofia- Rita – Mihaela – Giuseppina – Henryka – Silvana – Angelica – Fabiana – Sandita – Anna – Giovanna – Olga – Irma. – Samanta Raffaella – Giovanna – Olena – Silvia – Marta – Tiziana – Rosi -Michelle – Nicoletta – Laura Prati. – Cristina – Erica – Lucia – Antonella – Maria Grazia, anni – Marilia – Paola – Rodia – Lavinia Simona – Tatiana – Maria Pia – Monica – Marta – Ilaria – Lenuta – Yuezhu – Antonella – Elda – Antonia – Fabiola – Nunzia, Stefania e Daniela (nonna, mamma e figlia) – Rosetta – Enza – Sharna – Maura – Cristina – Led – Domenica – Sara – Loveth – Ave- Rosanna – Anonima Immigrata – Antonia – Anonima- Edyta – Tommasina – Fernanda- Elisabeth – Brunella – Patrizia – Gabriella – Francesca e Chiara. – Angela – Esmeralda – Rita – Concetta – Annamaria – Hane – Carmela – Alfina – Lin Huihui – Gianna Concetta. – Giacomina – Tiziana – Vanessa – Pierina – Matilde – Carmela – Teresita – Mariana – Giovanna – Julissa – Alessandra – Dayana Desire – Maria Enza – Kaur – Sabrina – Claudia. – Rosina. – Marika – Alena – Erna – Jasvyr e Jaspreet, (mamma e figlia) – Raachida – Sandra – Vincenza – Rosa Stefania – Alessandra – Lyzbeth – Franca – Giuseppina – Antonina – Ludmilla – Anonima cinese – Anonima – Maria – Clara – Mariangela – Francesca- Samantha – Anna – Lisetta – Iolanda – Loredana – Bruna – Laila – Sebastiana – Pasquina – Svetla – Mari – Alessia Francesca Simonetta -Anthonia -Silvana – Anna – Maria e Maria (badata e badante)- Erica – Vincenzina Carmela – Cindy Vanessa – Antonietta – Violeta – Lisa – Luciana – Giovanna – Loredana- Beatrice – Olga – Franca.
Donne che hanno perso la vita da gennaio a dicembre
per mano di coloro che amavano,
Il museo dell'I. del Nastro Azzurro resti dov'è
Nel dicembre 2012 il penultimo commissario prefettizio, dott. Magnatta, delibera una riorganizzazione degli immobili di proprietà pubblica idonei ad essere utilizzati come uffici comunali. Nel mese di luglio dell’anno successivo, il 2013, pochi giorni dopo il suo insediamento il neo eletto Sindaco Magrone con la sua giunta comunale, delibera di trasferire nell’immobile ex direzionale il servizio cultura, destinando il locale sito al piano terra alla biblioteca comunale, il locale sito al 1° piano a sala espositiva ed il locale sito al 2° piano a sala per la celebrazione di matrimoni civili (ad uso non esclusivo) e a convegni, trascurando non solo l’aspetto della finalità alla quale è destinato l’immobile ma anche la presenza, proprio in quei locali del piano terra, di quella attività museale alla quale l’edificio è destinato. Attività museale portata avanti, volontariamente e gratuitamente per la cittadinanza modugnese, dai soci cittadini dell’Istituto del Nastro Azzurro una di quelle Associazioni Combattentistiche che si preoccupano di tenere vivo il ricordo dei caduti di tutte le guerre, senza alcuna distinzione di parte. Una associazione, quella dell’Istituto del Nastro Azzurro, che nei giorni dedicati alla memoria organizza delle meravigliose sfilate lungo le strade cittadine; che si preoccupa di addobbare la città con quel tricolore spesso vituperato e dimenticato; che ricorda ai più smemorati quello che significa essere attaccati alla propria terra , alla patria.
La sezione di Modugno dell’ISTITUTO DEL NASTRO AZZURRO non deve essere spostata, il museo realizzato dai volontari dell’Associazione Combattentistica merita di restare dov’è; i modugnesi si mobilitino affinché si realizzi finalmente quel museo da tempo promesso perché “guardando il passato si possa valorizzare il presente” (prof. F. Pastore dixit)
Pippa Bacca – Spose in Viaggio
Domani 5 marzo Palazzo Della Cultura Modugno dalle ore 17.00 alle ore 20.00
Modugno a 5 Stelle – Invito all’evento https://www.facebook.com/events/417864495047171
L’8 marzo 2008 l’artista Servas Pippa Bacca parte dalla sua città, Milano, per una viaggio performance; vestita da sposa, attraverserà in autostop 11 paesi, teatro di recenti conflitti, per arrivare a Gerusalemme. Nelle diverse tappe il vestito da sposa, unico abito dell’artista e studiato apposta per l’occasione, si sporcherà e verrà lavato; in alcune città Pippa effettuerà la lavanda dei piedi alle ostetriche, come omaggio a chi aiuta la vita a nascere, in paesi dove spesso i conflitti la portano via. Ma il viaggio di Pippa si ferma poco dopo a Istanbul, dove l’artista viene violentata e uccisa da un balordo.
Joël Curtz, artista e film maker francese, sente raccontare da un amico questa vicenda e ne rimane molto colpito. Dopo aver contattato la famiglia di Pippa, lavora due anni a raccogliere materiali e testimonianze, riuscendo anche a recuperare, con l’aiuto di Raphael Daniel, il video contenuto nella telecamera di Pippa. A 5 anni esatti dalla partenza, viene presentato a Milano il film La Mariée (La Sposa). Delicato e attento, racconta con l’occhio dell’artista e le parole delle persone a lei vicine il bellissimo progetto dell’artista milanese.
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