La sez. regionale della SIPBC per il Museo

Pubblichiamo quanto protocollato dalla SIPBC ONLUS in data odierna

 

e qui visionabile

 

Al Commissario Prefettizio
Dott. Mario Rosario RUFFO
Del Comune di Modugno

e p.c.

Al Segretario Generale
Dott.ssa Monica Calzetta

Al Responsabile P.I. -Cultura
Dott.ssa Angela STRAZIOTA

Al Responsabile Servizio 5
Arch. Donato Di Noia

Al Responsabile Servizio 6
Domenico PROSCIA

Al Comandante dei W.UU.
Dott. Antonio  Perchiazzi                                COMUNE DI MODUGNO

OGGETTO: RILASCIO EDIFICIO EX DIREZIONE.

Modugno, lì  11 marzo 2015

Apprendiamo dal sito di informazioni WWW.BARISUDOVEST.IT che la Sezione di Modugno dell’Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti Decorati al Valor Militare, le altre Associazioni Combattentistiche ed il loro Museo saranno messi fuori dallo storico edificio. L’articolo citato ricorda l’impossibilità di altra destinazione d’uso a causa del finanziamento disposto dai Patti Territoriali e vincolato a sede museale e la nostra
SOCIETA’ ITALIANA per la PROTEZIONE dei BENI CULTURALI – ONLUS – SEZIONE REGIONALE PUGLIA, nel
fare proprie le considerazioni dell’articolo citato, ha già informato della questione il suo Presidente Nazionale, Generale CC. Dott. Roberto CONFORTI che ci ha assicurato il suo interessamento a livello nazionale affinché venga rispettata la sede museale.

Distinti saluti.

Dott. Stefano Maria Alberotanza
Segretario Generale Sezione Regionale Puglia SIPBC ONLUS

IGsC – che il museo resti dov'è

 

Comunicato di Italia Gusta secondo la Costituzione

 

MODUGNO, AL MUSEO
DELL’ISTITUTO NASTRO AZZURRO
TOCCA UNA NUOVA SEDE
IN LOCALI DEL COMUNE,
NON UNO SFRATTO

Il Comune di Modugno blocchi lo ‘sfratto’ dell’Istituto Nastro Azzurro fino a quando sarà pronta la nuova sede ad esso destinata,  in locali comunali che oggi ospitano i Servizi sociali.
E’ l’esortazione che rivolgiamo all’attuale amministrazione comunale, sottolineando che le Associazioni combattentistiche raccolte nell’Istituto custodiscono oggi le poche tracce esistenti di una memoria collettiva di Modugno, perse le quali va definitivamente in frantumi l’identità dell’intera città. Un luogo della memoria va protetto e tutelato: insistere nel volerlo ‘sfrattare’ ha il sapore iconoclasta della provocazione, del voler far apparire come insensibile al bene pubblico una pubblica amministrazione che deve invece avere a cuore unicamente le esigenze sociali.
Al Commissario prefettizio Ruffo – che certamente condivide le nostre considerazioni – vogliamo ricordare che lo spostamento dell’area museale dell’Istituto Nastro Azzurro è nata dalla necessità individuata dall’Amministrazione Magrone di tagliare le spese inutili fatte sinora, per troppi anni, per gli uffici comunali: utilizzando in modo razionale gli spazi di proprietà del Comune, si evitano spese per affittare da privati locali tra l’altro disagevoli per dipendenti e cittadini. La razionalizzazione delle proprietà comunali è sembrata all’amministrazione Magrone soddisfare tutte le necessità, con equità, senza che vi fosse SACRIFICIO PER NESSUNO, tantomeno per l’Istituto Nastro Azzurro: la nuova dislocazione, anzi, è stata pensata per fare acquisire all’Istituto locali consoni e un’area anche adeguata per attività esterne in occasione di cerimonie, come per esempio l’alzabandiera.
Insistere nel mandare per strada oggi l’Istituto davvero non è tollerabile. Basta poco perché la Pubblica amministrazione si mostri all’altezza del suo compito. In questo caso basta rispettare i termini e le scadenze che erano stati previsti con la delibera di riorganizzazione degli uffici approvata dall’amministrazione Magrone. Con lo spostamento dei servizi sociali nella più sicura e confortevole dislocazione, con l’Ufficio di piano, negli ex alloggi dei carabinieri (accanto a servizio legale, servizio finanziario, servizio tributi), si libera un’ala della palazzina ex Omni che, risistemata, ospiterà agevolmente l’Istituto del Nastro Azzurro e il gruppo Unitalsi, oggi costretto – con i suoi ‘super/abili’ – ad operare in un bugigattolo davvero indefinibile. D’altro canto, liberare i locali dove oggi ha sede l’Ufficio di piano significa liberare spazi eventuali per altri gruppi portatori di istanze sociali.
Noi eravamo e siamo per quel progetto di riorganizzazione che non penalizzava nessuno, anzi: il contrario. Chiediamo dunque al Commissario Ruffo che l’area museale dell’Istituto Nastro azzurro cambi sede solo DOPO lo spostamento dei servizi sociali e la sistemazione dell’ala sinistra dell’ex Omni. O – ancora meglio – che si attenda, per il cambiamento di sede, la nuova amministrazione comunale, dal momento che oggi il Comune “applica” indirizzi altrui e ne fa, in sostanza, quello che vuole.

Italia Giusta Secondo La Costituzione – Legalità è Libertà Modugno Democratica – L’altra Modugno

F.I. candida Franco Montagna

Dopo un percorso di partecipazione e condivisione avviato già da mesi dalle segreterie politiche locali di Forza Italia, Fratelli d’Italia – AN e Movimento Schittulli, le stesse comunicano alla città di Modugno di aver individuato nello strumento delle primarie la migliore espressione democratica per la scelta del candidato sindaco della coalizione di centrodestra.

La coalizione, aperta al dialogo con tutti i cittadini e le espressioni dinamiche e propositive della città, fissa al 13 marzo il termine ultimo per la presentazione delle candidature alle primarie, che si celebreranno domenica 22 marzo.

 

 

In riferimento alle indicazioni date dalla segreteria locale di F.I., in merito alla persona da indicare come possibile candidato sindaco del C.D. è stato invitato ad assumere questo importante e gravoso onere il Sig. Francesco Montagna.

Il deserto nella città

Il palazzo storico, conosciuto come “ex direzione”, in piazzetta La Corte, unico esempio di recupero di un luogo pubblico della memoria, perfettamente restaurato con i fondi per i patti territoriali del 2000, aperto alla città come esperimento di Palazzo Museale di grande fascino, unico luogo che a Modugno accoglie un piccolo esempio di museo civico dedicato al primo conflitto mondiale a cura dell’associazione degli ex combattenti aderenti all’ Istituto del nastra Azzurro.
Memoria per tutti noi e per i nostri figli, rischia di essere sottratto alla città e a ciascuno di noi cittadini.
……IL TUTTO in nome di una incomprensibile necessità di collocare uffici e quindi di privare la comunità di un luogo identitario per i cittadini ed escluderli dalla possibilità di goderne, di fruire come è accaduto in questi anni per mostre incontri e iniziative : questo in barba alla destinazione pubblica per la quale sono stati ottenuti i fondi.
Siamo arrivati alla diffida formale per il rilascio dei locali sede della iniziativa volontaria di museo dedicato al conflitto mondiale.
Ci sembrava di aver già condannato questo modo arrogante di fare da parte dell’Ente Comunale che non può porsi contro la propria comunità.
È una questione di visione e giuste priorità tra i cittadini e Ente pubblico: la sovranità appartiene al popolo e in questo caso significa che non si può sottrarre alla cittadinanza un luogo pubblico per farne uffici comunali ad uso esclusivo dei soli addetti ai lavori.
No, non si può! Non possiamo permettere che ciò accada!
Io personalmente farò quanto necessario per scongiurare questa ulteriore iniziativa di desertificazione culturale di una città come Modugno
Rivolgo l’invito alle Associazioni che hanno a cuore le sorti della città e a tutti coloro che intendono essere cittadini attivi e attenti a una gestione trasparente della Cosa Pubblica a una mobilitazione forte per conservare alla città l’utilizzo del palazzo “ex direzione” come palazzo Museale nel rispetto dello scopo per il quale è stato restaurato, nella disponibilità dei cittadini che avranno iniziative da proporre per promuovere il territorio.

Lella Ruccia

Longo: “Chi ha votato faccia un passo indietro”

Una nota del consigliere regionale dell’Udc, Peppino Longo in merito alla sospensione

di due articoli della legge regionale 7/99 riguardante la disciplina delle emissioni odorifere delle aziende.

 

“Niente è compromesso, il provvedimento approvato in V commissione sulle emissioni odorigene non è certo il Vangelo: il tiro può essere corretto. Innanzitutto è d’obbligo da parte mia specificare ai soliti detrattori, pronti a puntare l’indice senza avere conoscenza dei fatti, che al momento del voto durante la riunione di commissione, io ero assente per motivi istituzionali. Detto questo, chiarisco anche che se fossi stato presente avrei votato contro il provvedimento, così come annuncio sin da ora che voterò contro, quando quelle modifiche arriveranno in Aula o torneranno in Commissione.
Sono convinto che far passare quei cambiamenti, così come evidenziato dall’allarme lanciato dal prof. Giorgio Assennato, sarebbe una vera iattura soprattutto per quelle zone dove già i livelli di inquinamento sono allarmanti.
E’ necessario fare marcia indietro senza alcun problema, soltanto chi ha paura di apparire ridicolo o di prendersi le proprie responsabilità non ha il coraggio di ammettere di aver commesso un errore. Ma sono convinto che tutti i colleghi che hanno votato a favore di quel provvedimento hanno l’intelligenza e la levatura morale per fare un passo indietro e rendersi conto che perseverare sulla strada intrapresa sarebbe un brutto colpo all’ambiente, tema a cui tengo molto e che sarà tra i punti principali del mio programma elettorale