Comunicato stampa di Fabrizio Cramarossa

Comunicato stampa del candidato sindaco di Modugno Fabrizio Cramarossa

Il Clima di odio e contrapposizioni, i processi sommari di piazza, le provocazioni e le aggressioni sistematiche che abbiamo subito e che abbiamo denunciato per tutta la campagna elettorale, invitando Magrone a contribuire a un clima più sereno e ricevendone in cambio insulti e parolacce,
nei comizi pubblici, deve aver convinto i suoi sostenitori di poter provocare a piacimento. Ieri in zona Cecilia uno dei suoi sostenitori ha ritenuto di poter strappare volantini di uno dei gruppi politici che con sola passione politica, sostiene il mio progetto. Cioè il contrario di quello che è stato raccontato. Ha reagito un’unica persona e non un manipolo di scatenati e il responsabile del Gruppo Politico Modugno a Sinistra, Ernesto Chiarantoni ha sedato gli animi, cioè il contrario di quello che è stato raccontato. Al danno la beffa di una notizia data alla stampa in modo distorto e non corrispondente alla realtà.
Continuiamo a chiedere se questo clima alimentato da anni e in modo violento negli ultimi mesi, sia parte della capacità di guidare la nostra Comunità.

 

Per proposte politiche ascoltare l’Angelus di Papa Francesco

Alla luce degli avvenimenti che stanno colpendo il mondo politico nazionale e regionale, sarebbe opportuno che in noi tutti e in particolare nel mondo giovanile attento, scattasse il desiderio di superare il fango in superficie e trovare nuove motivazioni all’impegno politico. Non è certamente cosa facile! ma se riflettiamo con calma senza farsi prendere dal desiderio di far saltare tutto (ricordiamo il 1977) ma attivando fino in fondo le riserve neuro-culturali di ciascuno, completando la pulizia dei partiti tradizionalmente intesi fatta dagli elettori , cominciamo ad interessarci del vento che dal mondo giovanile soffia sempre più intenso e che se ben canalizzato dagli stessi attori, qualche risultato lo otterrà. Si ma molti si chiedono da dove si parte data la scarsissima credibilità che c’è in giro? In poche parole da dove cominciamo? La mia risposta che sottopongo agli amici è: dai punti programmatici che ogni domenica Papa Francesco ci illustra all’Angelus in primis e poi continuiamo ….

Rosario A. Polizzi

CRAMAROSSA VERSUS MAGRONE

 

46 versus 75. Si sono appena conclusi i comizi di chiusura della kermesse elettorale per eleggere il nuovo sindaco della città di Modugno. Fabrizio Cramarossa ha impostato il suo comizio sul programma che intende portare avanti. Lo ha illustrato con veemenza, calore e sentimento, con termini rispettosi nei confronti della platea e dell’avversario politico che si troverà ad affrontare domenica prossima, in cabina elettorale. Ha riassunto  il suo percorso sia politico che personale sottolineato dall’impegno assunto tanti anni fa quando decise di intraprendere la carriera di medico. Suo Ospite il neo presidente della Regione Puglia Dr. Michele Emiliano, acclamato dalla platea per il suo discorso sensato e politicamente corretto.
Fabrizio Cramarossa medico, padre, amico. Nato a Bari il 01/04/1969. Sposato.
Per quanto riguarda invece il discorso di Nicola Magrone, arzigogolato come al solito, traendo spunti della passata esperienza come sindaco, buttando accuse a destra e a manca. Senza rendersi conto che è stato lui e soltanto lui che ha scelto la composizione della compagine che poi lo ha tradito. Quindi sorge spontanea una domanda: come mai non è stato capace di capire chi annetteva nella sua compagnia? Due sono le cose o Nicola Magrone non è competente nel comprendere chi frequenta, oppure era consapevole e quindi ha preso tutti in giro. Il suo discorso è stato, come sempre, mirato a demonizzare l’avversario, anche con parolacce, cosa che molti fra i presenti hanno ritenuto inaudite in bocca ad un candidato al governo della città. Sul palco si è avvicendata una serie di persone per lo più sconosciute alla platea che hanno introdotto il discorso del loro leader.
Nicola Magrone ex magistrato ex deputato ex onorevole. Nato a Modugno il 17/05/1940. Scapolo.

Elezioni comunali Modugno: quello che i numeri raccontano

I numeri raccontano che le nostre liste hanno raccolto 6200 voti. I nostri candidati ‘sindaci’, presi dalle migliori famiglie, la loro campagna elettorale – in un solo mese e mezzo – l’hanno vinta. I 119 ‘sindaci’ della nostra coalizione hanno preso più voti di tutte le altre. Quella guidata da Fabrizio Cramarossa ha totalizzato 6.195 voti di lista, la coalizione di Nicola Magrone 5.769. Un dato che induce ad una riflessione facile: la nostra città aveva voglia di novità e ha premiato il cambiamento. Se l’allenatore non avesse sbagliato, la nostra coalizione avrebbe avuto altri 15 giorni di tempo per presentarsi alla città con un modello politico nuovo e alternativo.
Io voglio ringraziarvi tutti, uno ad uno. Tutti i miei straordinari candidati, tutte le donne e gli uomini che ci hanno votato e tutti quelli che durante questi due mesi ci hanno emozionato. Grazie a tutti i modugnesi che ci hanno aperto le loro case, che hanno ascoltato le nostre idee, che ci hanno suggerito le loro paure e ci hanno sussurrato i loro sogni.
Ma non è finita. Proprio l’idea che noi rappresentiamo un terzo del popolo che è andato a votare, ci dà una responsabilità enorme nella scelta da fare oggi.
Non saremmo quello che abbiamo raccontato di essere, se non scegliessimo insieme la strada da percorrere. È evidente che non è facile. Se uno dei due candidati al ballottaggio avesse rappresentato veramente le nostre idee e le nostre aspirazioni, o se uno dei due percorsi fosse stato molto vicino al nostro, noi saremmo stati con lui dall’inizio. La nostra candidatura era e rimane alternativa. La nostra idea di politica era ed è un’altra. Ma questo non basta a farci stare fermi.
Presentarsi, Nicola Magrone, come un antesignano del grillismo, racconta chiaramente del fenomeno del ‘magronismo’ che da due anni attraversa questa città come protesta agli sbagli politici del passato.
Allora abbiamo incontrato il candidato Cramarossa. Abbiamo ascoltato la sua idea e il suo percorso politico. Non gli abbiamo chiesto nulla. Noi personalmente non entreremo in nessuna amministrazione diversa dalla nostra. Ma oggi noi 120 “sindaci” siamo chiamati a scegliere. E con la stessa trasparenza, lo stesso coraggio, ma senza gli stessi sogni, non possiamo non stare dalla parte del centrosinistra. Non possiamo non stare dalla parte del ‘sindaco’ di Puglia, Michele Emiliano. Non possiamo non stare dalla parte della politica, che avrà certo mille contraddizioni, ma che ha permesso a questo Paese di essere un Paese libero. Libero dai condizionamenti dell’uomo solo al comando, libero dagli estremismi, libero dalle cattiverie. Libero da tutti i grillismi e i magronismi che stanno attraversando la nostra era.
Il populismo non ci appartiene. Neanche le cattiverie. Neanche l’uso pubblico delle emozioni private.
Ecco perché noi voteremo Cramarossa. Ed ecco perché non abbiamo chiesto nulla e non faremo nulla per l’amministrazione Cramarossa. Se non esserne i controllori spietati dell’attività amministrativa. Lo facciamo per due ragioni vere. Perché lui ha inserito nel suo programma parte del nostro. E perché insieme abbiamo l’obbligo di ricostruire il centrosinistra a Modugno. Di questo siamo convinti. Per questo chiediamo ai nostri 6.200 elettori di andare alle urne domenica e di votare Fabrizio Cramarossa, perché questo paese abbia la speranza di ricostruire il centrosinistra dando così la possibilità al centrodestra di creare la vera alternativa. Questo paese ha bisogno di tutto tranne che dell’odio.

Nicola Scelsi

No, non è un ossesso

“È un’ossessione”, questo dicono in tanti dopo aver sentito, ancora una volta, Nicola Magrone tirare in ballo il nome del consigliere regionale Peppino Longo. “Lo fa in ogni discorso privato e in tutti i comizi pubblici”. Un’ossessione, però, è un pensiero, un impulso che arriva contro la propria volontà, che si presenta costantemente nella mente e genera profondi disagi al soggetto afflitto appunto da un’ossessione.
Magrone non è un ossesso, Lui rimugina o meglio fa rimuginare la gente. L’ossessione è per qualcosa che può accadere oggi, domani, nel futuro, Lui invece induce chi lo ascolta a rimuginare su qualcosa che è già accaduto o crede sia accaduto. Nelle sue arringhe Magrone “rimastica” comizialmente episodi del passato, li stravolge descrivendoli secondo il suo punto di vista e spiega, a un uditorio che da lui non si aspetta altro, perché le cose sono andate in quel modo e di chi sono le responsabilità. Lui conosce bene cosa la gente ama sentirsi dire in periodi di crisi come quello attuale e Lui, enfaticamente nei comizi o in toni suadenti e melliflui negli incontri privati, lo fa magistralmente, da grande professionista della retorica forense. Il risultato è evidente e immediato: la gente va via “rimuginando” sugli episodi del passato, convinta che si siano svolti come descritto dal loro candidato sindaco e sicura di chi siano tutte le responsabilità. Nel comizio di ieri sera, pur attenendosi al solito canovaccio Nicola Magrone ha apportato qualche differenza. Oltre ad una pacchiana caduta di stile riguardante i “bambini mongoloidi” (testuale) insieme agli “andicappati” (testuale) dei quali Lui, assicura, sarà sempre uno strenuo difensore, questa volta ha deciso di “lisciare il pelo”, come si suol dire, all’altrui elettorato. Lo ha fatto in special modo con quello del M5Stelle invitandoli a considerare i tanti punti del suo programma simili al loro – anche se “il nostro contiene alcuni punti in cui siamo molto più avanti” (sic). Ha voluto chiarire definitivamente la presenza nelle sue liste di ex militanti di Fratelli d’Italia – evitando, però, ogni riferimento ad un suo grande bersaglio polemico di qualche tempo fa, il vicesindaco che lui spregiativamente chiamava “Filippo Gatti”, oggi gradito suo elettore, ma così va la campagna elettorale: oggi qua domani non si sa. Grandi inviti anche nei riguardi dell’elettorato di Nicola Scelsi, il candidato sindaco che solo qualche giorno fa veniva da Lui veementemente redarguito di mai più osare asserire di poter “togliere la coppola” a nessuno e a Lui in special modo, perché (finalmente anche Magrone, ieri sera, se n’è accorto) “nella città di Modugno c’è tanta gente onesta”. Ultimo invito alla rimuginazione collettiva, la prossima processione di Sant’Antonio “liberato da Me”, davanti al quale, bontà sua, potremo inginocchiarci senza strisciare.