Mister D'Amico, Real Modugno: divorzio amaro

Maurizio D'AmicoTermina l’avventura di mister D’Amico sulla panchina dell’ Asd Real Modugno. Alla base della rottura stando alle parole dell’allenatore, un piccolo disguido economico.

– “Mi spiace enormemente concludere qui questo percorso sicuramente di crescita per me e per i ragazzi che assieme al sottoscritto, hanno fatto davvero cose importanti. Una squadra che a soli due anni dalla sua fondazione, riesce ad imporsi vincendo due campionati consecutivi, coppa inclusa non è da tutti. Sono amareggiato perché era una creatura che sentivo mia. Mi inorgogliva l’idea di rivedere nuovamente una squadra di calcio modugnese, nelle categorie che contano ed infatti di comune accordo con la società, mi stavo muovendo in tale direzione, per assicurare quei giusti colpi, che ci avrebbero permesso di essere competitivi anche in un campionato molto difficile come quello di Prima categoria. Ho avuto un primo incontro con il presidente Rinaldi, dove ho esposto le mie idee in merito alla squadra da costruire e ho espresso alcune mie esigenze di natura economica (passare da 250 a 300 euro mensili), proprio per ridurre al minimo le spese da me sostenute essendo fuori sede. Anche sulla questione patentino sembrava non ci fossero dei problemi, avendo dato dei suggerimenti su come sopperire nel lasso di tempo, che mi avrebbe permesso di ottenerlo. Mi avrebbe sostituito in “distinta” Nicola Servidio (allenatore dei portieri), che ha questa licenza, ma in sostanza non avrebbe cambiato nulla, potendo stare tranquillamente in panca. Infatti non avendo questo “passepartout”, mi era possibile figurare come allenatore, grazie ad una proroga della Figc. Problema che avremmo risolto come appena detto, in questo settembre con la frequenza del primo corso utile. Tutto sembrava procedere verso un accordo, ma in realtà non era così. Nel secondo incontro avvenuto dopo una settimana dal primo, mi è stato detto che quel ritocco non era possibile e che avrei potuto allenare alle loro condizioni. Mi è dispiaciuto molto, perché mi è sembrato quasi non riconoscere il mio lavoro che in soli due anni ha prodotto solo promozioni, con vere cavalcate trionfali. Non mi resta che augurare al mio successore (Meo Testini allenatore dell’Under 18), di ripetere quanto fatto in questi anni. Io ringrazio tutti coloro che mi hanno sostenuto, in primis i ragazzi che sono stati semplicemente straordinari”.

L'associazione San Giuseppe delle Mantellate scrive a Mons. Francesco Cacucci

Pubblichiamo la lettera inviataci per conoscenza dal presidente dell’associazione “San Giuseppe delle Mantellate” e indirizzata all’arcivescovo mons. Francesco Cacucci e  alla rev.ma madre Maria Maurizia Biancucci. In data 12 c.m. abbiamo avuto un incontro con Don Luigi Trentadue presso la chiesa “S. Agostino” allo scopo di analizzare lo stato degli eventi attinenti al futuro della cappella S. Giuseppe (detta delle Mantellate).
A tal fine dopo una comune disanima, tra chiesa e codesta associazione si è convenuto inoltrare una richiesta comune alla Madre Superiore dell’Ordine delle Benedettine del Sacro Volto di Nostro Signore Gesù Cristo per poter vagliare la possibilità di riaprire la cappella di cui sopra e per poter continuare le funzioni di culto in attesa che si definiscano tempi e chiarimenti sull’intera vicenda del preannunciato ed eventuale abbattimento della stessa cappella “S. Giuseppe”.
Dopo un silenzio tra chiesa locale e questa associazione riteniamo di poter affermare che il ritrovato dialogo di intenti comuni possa ridare di fatto fiducia alla collettività dei residenti nelle vicinanze della stessa cappella e, appunto, di una possibile ripresa delle funzioni giornaliere in ogni sua antecedente forma di culto.
Lo stesso Don Luigi Trentadue insieme all’associazione, esprime un giudizio molto positivo delle rispettive posizioni sin qui adottate da entrambi e si dichiarano non tralasciare nulla per la richiesta di cui sopra non escludendo di chiedere a Sua Eccellenza Arcivescovo di Bari Mons.Francesco Cacucci, di intercedere nei confronti delle Suore Benedettine e a sua pregiatissima Eminenza Rev.mo, Cardinale Angelini,
patrono dell’Ordine Benedettine.
Certi che la sensibilità delle eccellentissime personalità della chiesa sopra richiamate si adoperino positivamente, in attesa Vogliate comunicare a questa associazione e a Don Luigi,le vostre deduzioni della richiesta di cui sopra, fermo restando la nostra fedeltà alla parola della chiesa: “NON ABBIATE PAURA DI APRIRE LE PORTE A CRISTO” e a coloro che guardano quotidianamente alla chiesa cattolica come riferimento di valori universali verso la collettività.      

Strani malfunzionamenti alle centraline della Sorgenia

centrale turbogas sorgenia

centrale turbogas sorgenia

Dopo aver documentato e denunciato agli organi competenti dell’Arpa Puglia lo strano fumo giallo fuoriuscito dalla centrale turbogas Sorgenia il 30 giugno scorso, il comitato Proambiente  continua la sua battaglia legale per la salvaguardia dell’ambiente a Modugno.

 

Il 7 luglio scorso, infatti, su richiesta del legale rappresentante nonché presidente del comitato Proambiente Tino Ferrulli, l’Arpa puglia ha inviato i report mensili da gennaio a maggio 2011 della rete di monitoraggio delle centraline della Sorgenia. Centraline che, ricordiamolo, sono di proprietà della Sorgenia ma gestite da Arpa puglia. Dunque dopo le registrazioni fatte negli anni dal 2007 al 2009 che hanno evidenziato come i valori del pm10(particolato) erano superiori rispetto alle norme, nell’anno 2010, a causa del malfunzionamento di alcune centraline, le rilevazioni sono state dichiarate non valide. Problema che si sta verificando anche quest’anno e che si è evinto dai report mensili da gennaio a maggio. Inoltre a causa di questi intoppi tecnologici si sta precludendo la possibilità di assumere dati importanti sulle emissioni in atmosfera.

Desta però di particolare attenzione il dato relativo alla centralina EN 05 sita a Palo del Colle che ha rilevato 28 superamenti sui 35 ammessi durante l’anno e che merita approfondimenti circa le fonti di emissione. Tuttavia durante la conferenza di servizi svoltasi il 28 ottobre scorso, il parere conclusivo istruttorio della commissione IPPC rigettò le osservazioni di Sorgenia che chiedeva che gli Nox(ossidi di azoto) rimanessero sul limite di 40 mg/Nm3( millesimi di grammo per metro cubo d’aria normalizzato) anziché sul limite di 30 mg/Nm3. La stessa Arpa puglia aveva già richiesto nella conferenza di servizi del giugno 2008 che venisse adottato il sistema di filtri SCR per l’abbattimento degli Nox. Ferrulli spiega come “nel parere della commissione IPPC è prevista anche la valutazione di impatto termico e il piano di monitoraggio e controllo a cui la società dovrà attenersi in quanto trattasi di prescrizioni facenti parte del decreto ministeriale rilasciato dal Ministero dell’Ambiente il 18 gennaio 2011”.La palla ora passa al Comune di Modugno che secondo gli ambientalisti dovrà chiedere delucidazioni alle autorità preposte circa le prescrizioni e gli strani malfunzionamenti delle centraline.

Verde pubblico, sopralluogo al quartiere Cecilia

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Un momento del sopralluogo

La riqualificazione del verde a Modugno comincia dalle periferie. Un sopralluogo effettuato questa mattina e voluto dall’assessore Roberta Chionno (con deleghe a Personale, Contenzioso, Servizi Demografici, Contratti, Verde e Cimitero) e condiviso dall’assessore Dino Bozzi (con deleghe a Polizia Municipale, Traffico, Protezione Civile), ha consentito di prendere atto della situazione di degrado e abbandono di alcune aiuole di competenza comunale che si trovano al quartiere Cecilia. Entrambe su via Ancona, la strada che costeggia la scuola e che immette nel rione, rappresentano piccoli spazi sui quali il Comune vuol far sentire la propria presenza. Cominciando proprio dalla semplice riqualificazione di piccole porzioni di terreno incolto: falciare il prato, togliere l’erba secca e piantumare fiori colorati. Ci sono poi aree più vaste di proprietà privata, su via Giorgio La Pira, ad angolo con via Ancona, dove l’erba incolta e secca ha superato ormai il metro di altezza, con rischi non sottovalutabili di piccoli roghi, viste le alte temperature delle nostre estati, e di precarie condizioni igieniche, essendo zone facilmente frequentabili da topi. Pur non essendo aree di competenza comunale, i due tecnici hanno manifestato la volontà di ripulirle falciando quell’erba. Dopo il sopralluogo e l’esame analitico del catasto delle aree verdi di cui il Comune è dotato, l’assessorato di Roberta Chionno metterà a punto un piano che nel giro di qualche settimane potrebbe “far respirare” le aiuole incolte del quartiere Cecilia. E chissà che panchine e giostrine non arricchiscano quegli spazi dimenticati. Ma se da un lato il verde tornerà colorare il quartiere, dall’altro non può non saltare agli occhi il cantiere di un vecchio palazzo in costruzione, proprio ad angolo tra via Ancona e via Giorgio La Pira.

Il sindaco Gatti contro il degrado urbano

altIl Sindaco insieme all’Assessorato all’Ambiente, Sport e Qualità della Vita informa la cittadinanza che è stata resa pubblica una ‘Ordinanza Sindacale’ che sanziona una serie di comportamenti “ecologicamente scorretti”. Con tale ordinanza l’amministrazione annuncia che verranno intensificati i controlli per la prevenzione al degrado urbano, al fine di migliorare l’aspetto della nostra città. I punti, in totale 9, affrontano problematiche come: l’abbandono di animali, abbandono di rifiuti ingombranti, divieto di imbrattare il patrimonio pubblico e privato e l’abbandono di pneumatici. Qui l’elenco completo(lettura consigliata).