Nuovo piano urbanistico generale: c’è l’ok della giunta comunale agli indirizzi

Comune di ModugnoVia libera della Giunta comunale agli indirizzi del Pug (Piano urbanistico generale) che sostituirà il Prg (Piano regolatore generale) quasi maggiorenne. Dal 1995 ad oggi, infatti, sono cambiate le esigenze di trasformazione ed organizzazione del territorio comunale e le condizioni culturali che determinano le scelte urbanistiche.
Le tematiche cardine del progetto di pianificazione urbanistica redatto dall’amministrazione: tutela del territorio e delle sue risorse naturali, storiche e produttive; valorizzazione del patrimonio edilizio ed urbano esistente; sostenibilità ambientale; semplificazione degli strumenti operativi.
In questo contesto l’espansione dell’insediamento urbano è considerata meno necessaria che nel passato, piuttosto si cerca di lavorare sul miglioramento della sua funzionalità.
Tra gli obiettivi del Pug: potenziare il ruolo del nucleo urbano come centro dinamico per la produzione di beni e servizi; adeguare le previsioni sul territorio comunale integrandole con gli indirizzi pianificatori regionali (Piani territoriali paesaggistici, Piano di assetto idrogeologico, ecc…); permettere e agevolare l’incremento della qualità ambientale, ponendo attenzione agli aspetti storici e paesaggistici, formando le basi per la salvaguardia del patrimonio testimoniale esistente, attraverso forme sostenibili di sviluppo territoriale; promuovere azioni e integrazioni di strategia e pianificazione urbanistica in sinergia con il Comune di Bari, nella prospettiva dell’Area Metropolitana. La costruzione delle complesse politiche di trasformazione del territorio richiederà la partecipazione attiva di molteplici soggetti e la più larga condivisione.

Riordino della rete scolastica: il Comune chiede un anno di proroga alla Regione

Palazzo Santa CroceRiorganizzazione della rete scolastica: ne hanno discusso nei giorni scorsi l’Amministrazione comunale e le istituzioni scolastiche modugnesi. Infatti, la legge statale n. 111/2011 ha imposto a Comuni e Regioni tempi e disposizioni per adottare un piano di riordino, a partire dal prossimo anno scolastico. Quello del 10 febbraio è l’ultimo in ordine di tempo di altri organizzati dall’Assessorato all’Istruzione. Obiettivo: valutare le proposte presentate dagli istituti con le delibere di consiglio di circolo, per formulare una proposta capace di rispondere alle molteplici esigenze. Il sindaco Gatti ha ricostruito i passaggi salienti dell’iter politico seguito, illustrando quella che era stata la proposta dell’Amministrazione comunale alla Regione, ovvero una soluzione che ricomprendesse tre istituti comprensivi. Il primo cittadino ha rilevato che “la Regione, nell’adozione del provvedimento, tenuto conto della popolazione scolastica modugnese, ha previsto l’istituzione di quattro istituti comprensivi, con la creazione di una ulteriore scuola media. Il Comune, solo dopo aver preso atto della decisione della Regione – considerato che sono in corso le iscrizioni alle scuole secondarie con previsioni in ribasso e la necessità di adeguare in poco tempo le strutture scolastiche – ha chiesto alla Regione la sospensione di un anno dell’entrata in vigore del dimensionamento scolastico”. L’anno di proroga, secondo l’assessore al ramo Di Ronzo “nasce anche dall’esigenza di monitorare le iscrizioni alla scuola secondaria su un piano quanto più rispondente alla realtà modugnese, per evitare una discrasia tra numero degli iscritti e numero degli istituti comprensivi da prevedere. Quest’anno di studio – conclude l’assessore – consentirebbe di giungere alla redazione di un nuovo piano partecipato ed elaborato all’interno dell’istituendo Tavolo Permanente, che tenga conto delle reali esigenze del territorio”.
Quanto alla questione delle dirigenze, si è appresa la decisione della Regione di accorpare l’istituto secondario di primo grado “F. D’Assisi” all’istituto secondario di primo grado “F. Casavola” per l’anno scolastico 2012/2013. L’incontro giunge all’indomani di una forte presa di posizione dei genitori degli alunni interessati i quali a Modugno, come in altri paesi del Barese, si sono organizzati con una raccolta firme per garantire ai ragazzi soprattutto la continuità didattica e per richiamare la politica ad un’attenzione verso le persone, i genitori e gli alunni, prima ancora che alle strutture.

Guido Rossa II, Scognamillo scrive a Monti e Napolitano

altGiuseppe Scognamillo, amministratore unico della Società Cooperativa Guido Rossa, scrive alle istituzioni affinchè intervengano per “far luce” e porre fine all’impasse burocratica nella quale il progetto edilizio, pianificato otto anni fa, sembra incagliato. Di seguito il testo integrale della lettera.

Il sottoscritto Giuseppe Scognamillo, nella qualità di amministratore unico della Società Cooperativa Guido Rossa II, con sede legale in Modugno (Ba) alla via Conte Rocco Stella n. 25, con la presente espone alle Ill.me SS.VV. quanto segue: La Cooperativa Guido Rossa II si è resa protagonista della promozione di una proposta di lottizzazione delle aree ricadenti nei comparti edilizi di tipo “A” e. precisamente nei Comparti “A/2” e A/6. La maglia urbanistica, posta al margine Est delle aree di espansione edilizia residenziale del territorio del Comune di Modugno è così delimitata: a Nord dalla viabilità di P.R.G. di servizio ai comparti A4 e A3; a Est dal Comparto Al, a Sud – Est dal nuovo tracciato ferroviario R.F.I., a Sud dalla viabilità di P.R.G. dipartente da Via Scio scia, ad Ovest dai comparti A6 e A7.

Tale progetto, che pone le proprie origini all’anno 2004 quando il Sindacato Nazionale Unitario Lavoro e Solidarietà, di cui lo scrivente è Segretario Generale Nazionale, cominciò ad elaborare l’idea di un piano in grado di sostenere le famiglie che non potevano permetter si l’acquisto di una casa, in virtù dei prezzi elevati imposti dalle varie imprese costruttrici, iniziava sotto i migliori auspici visto che vedeva all’orizzonte la possibilità di far felici numerosi cittadini modugnesi che avrebbero potuto acquistare casa a prezzi al di sotto della concorrenza del mercato immobiliare. Ecco che nacque la Cooperativa sociale Guido Rossa.

Il sottoscritto, quindi, sin dal primo momento, si mostrava fiero e fiducioso affinché tutti coloro che avrebbero aderito a tale progetto, finalmente potevano coronare il tanto agognato sogno dell’acquisto della loro prima casa. Tuttavia, la corposa equipe realizzata affinché questo progetto si realizzasse, composta per lo più da tecnici dell’edilizia ha dovuto confrontarsi e, talvolta, scontrarsi contro la difficile ed impercorribile strada della burocrazia amministrativa del Comune di Modugno, a tal punto che oggi, a distanza di quasi otto anni dalle fondamenta del progetto, la situazione che posso tranquillamente denunciare è in alto mare. Nello specifico, è accaduto che la società cooperativa, promotrice del progetto, o meglio i dirigenti della Cooperativa edilizia ed il sottoscritto, nella qualità di proprietari dell’area edificabile ubicata nel comparto di tipo “A” maglia “A2” e “A6” del P.R.G. del Comune di Modugno sono stati proprietari di un PUE per la lottizzazione di tali comparti edificatori.

Nella relazione di tale PUE si precisava che la Cooperativa, avendo esclusiva finalità sociale di favorire l’accesso all’abitazione per lavoratori con ridotte disponibilità finanziarie, rinunciava alla possibilità di realizzare sulla propria area edilizia residenziale privata, volendo invece sull’intera sua area realizzare solo alloggi sociali ERP, per cui su tale area il Comune non avrebbe applicato il riparto tra le varie tipologie ERP come previsto dalle leggi vigenti. Con l’approvazione di tale proposta, il Comune accedeva quindi alla richiesta dei proponenti la lottizzazione, così manifestando il suo consenso. I 130 soci prenotatari, tutti operai, artigiani e pensionati, hanno quindi finanziato il programma costruttivo della Cooperativa per alcune decine di migliaia di euro ciascuno, spesso anche indebitandosi, facendo affidamento sul PUE approvato.

L’atteggiamento del Comune di Modugno, o di chi lo rappresenta ed agisce per suo conto, rischia di porre fine alle speranze di cittadini umili e modesti di avere una casa di proprietà, il cui costo si aggirerà intorno al 60% in meno rispetto al mercato. E’ ovvio che tale situazione, una volta posta in atto, rallenterebbe significativamente, la vendita degli appartamenti dei costruttori. A ciò si aggiunga che i soci della Cooperativa “Guido Rossa”, per lo più composta da giovani coppie che non attendono altro da anni di realizzare il sogno di avere una casa. I ritardi, a mio modo di vedere inspiegabili, la burocrazia incomprensibilmente infinita posta in essere da chi ha interesse a ritardare la esecuzione delle opere, ha messo in condizione di notevole difficoltà soprattutto quelle giovani coppie che si sono trovate e tuttora si trovano a dover pagare l’affitto di casa ed il mutuo per l’acquisto del suolo su cui dovrà essere costruita la loro casa. Si tratta di danni economici di notevole entità. Pertanto, il sottoscritto Giuseppe Scognamillo, nella suddetta qualità, Vi scrive affinché le Istituzioni possano intervenire al fine di far luce sulla situazione e, finalmente, riuscire a smuovere quella che è diventata un insostenibile contesto che non fa altro che danneggiare chi oggi ha già elargito ingenti somme di denaro per dar vita al progetto di realizzazione degli appartamenti e che, oggi, si trova in difficoltà economiche notevoli. Confido in un Vs. riscontro, e Vi saluto cordialmente. Modugno 8 febbraio 2012 In Fede Giuseppe Scognamillo

Il Comune di Modugno al primo Incontro Nazionale Osservatori “Rifiuti Zero”

altL’amministrazione comunale di Modugno, unica della provincia di Bari, proseguendo il percorso legato al progetto ” Rifiuti Zero” a cui ha recentemente aderito adottando una delibera di Consiglio comunale, ha preso parte con una sua delegazione (il sindaco Mimmo Gatti, l’assessore all’Ambiente Vito Signorile e il consigliere comunale Giuseppe Tedeschi), al primo Incontro Nazionale Osservatori “Rifiuti Zero” svoltosi il 4 e 5 febbraio a Capannori, città capofila del progetto.

L’appuntamento è servito per un utile confronto fra esperti ed amministratori dei settantadue comuni aderenti al protocollo “Rifiuti Zero” rispetto alle misure adottate da ciascuna amministrazione per una drastica riduzione dei rifiuti e per l’incremento della raccolta differenziata, mirato al recupero della materia prima.
Il convegno si è concluso con l’intento, condiviso, di costituire un’associazione tra i settantadue soggetti fondatori rientrati nel progetto, al fine di dar vita ad un soggetto giuridico in grado di dare maggiore peso all’azione del virtuoso movimento nato da un’idea di Paul Connet.
La delegazione di Modugno ha proposto di istituire anche degli Osservatori su base regionale in attuazione degli indirizzi condivisi a livello nazionale.

La sospirata cittadinanza

altNegli ultimi giorni si parla molto della possibilità concessa agli stranieri di diventare italiani. E’ il caso di fare chiarezza. Tutti i nati sul territorio italiano da genitori extracomunitari,  cioè che non fanno parte dello Spazio Schengen (Unione Europea) e che dimostrano di essere residenti dalla nascita in Italia, possono inoltrare domanda all’ufficio di Stato Civile del comune di residenza, entro un anno dal raggiungimento della maggiore età, per ottenere la cittadinanza italiana.

Tale richiesta può essere presentata, quindi, nel periodo tra i 18 e 19 anni. La cittadinanza in questo caso viene concessa per beneficio di legge e pertanto è possibile diventare cittadini italiani con una semplice dichiarazione di volontà da rendere all’ufficiale di Stato Civile entro il compimento del diciannovesimo anno di età. Il periodo di residenza legale in Italia sin dalla nascita deve essere dimostrato tramite il certificato storico di iscrizione rilasciato dall’anagrafe oltre al possesso del permesso di soggiorno o della carta di soggiorno. Il riferimento normativo è la legge 5 febbraio 1992 n.91. Quindi con una domanda in carta semplice, inoltrata all’ufficio dello Stato Civile del proprio comune di residenza si può diventare cittadini italiani. Il ministero dell’Interno ha emanato, inoltre, una circolare per i bambini che non sono nati sul territorio, dando la possibilità anche a loro di acquisire la cittadinanza italiana anche in caso d’interruzione della residenza legale o di ritardo nella registrazione anagrafica; a tale scopo possono essere valutati, quali prove della permanenza sul territorio italiano, anche i certificati medici (es. certificati di vaccinazioni o di prestazioni sanitarie), i certificati scolastici o altra documentazione simile. L’altro modo per ottenere la cittadinanza è quella di inoltrare regolare istanza al Presidente della Repubblica, in cui si dichiara la volontà di diventare cittadino italiano; i requisiti necessari sono: la maggiore età, nessun carico o condanna penale, essere residente da almeno dieci anni e possedere un lavoro.
Altro modo è sposare un cittadino o cittadina italiana. In questo caso per la richiesta devono passare almeno sei mesi dal matrimonio e per tre anni risiedere con il proprio coniuge ininterrottamente. I matrimoni cosiddetti misti, vengono monitorati al fine di impedire che siano solo un modo per ottenere la cittadinanza e comunque in caso di separazione o divorzio il cittadino straniero, con le nuove regole, perde in automatico la cittadinanza perché vengono meno i requisiti.  Anche il Presidente della Repubblica può, con decreto, concedere la cittadinanza a quei soggetti che per meriti civili o gesti eroici siano degni di essere cittadini italiani.