Terminate le coperture della prima linea dell’impianto di compostaggio “Tersan Puglia”

tersan puglia Dal Comitato “Pro Ambiente” giungono notizie confortanti in merito ai lavori delle aie di compostaggio della società “Tersan Puglia”. Quest’ultima, infatti, ha da poco completato la prima linea per una copertura di circa 13.500 mq dotata di sistema di filtraggio dell’aria mediante biofiltri. Tutto questo è stato constatato nei giorni scorsi dal consigliere comunale dei Moderati e Popolari Michele Mastromarco e dal presidente del Comitato “Pro Ambiente” Tino Ferrulli, durante il sopralluogo effettuato in azienda per verificare lo stato dei lavori all’impianto “Tersan Puglia”.

Il sopralluogo è stato effettuato sulla base di una semplice richiesta fatta al presidente della società da parte del Comitato, da sempre interessato al corretto svolgimento dei processi di trattamento dei rifiuti e alla scomparsa degli odori nauseabondi provenienti dal trattamento a cielo aperto. L’impianto, infatti, è in osservazione da molti anni ed è stato oggetto di contestazioni soprattutto a causa dell’odore prodotto durante le lavorazioni del rifiuto e, in alcuni momenti, anche di inchieste giudiziarie, conclusesi in favore dell’azienda.

Oggi l’impianto tratta prevalentemente la frazione organica rinveniente dagli oltre 70 comuni convenzionati, tra i quali Bari, svolgendo una funzione fondamentale per il territorio. L’impianto è indispensabile per la chiusura del ciclo della raccolta differenziata spinta con il metodo “porta a porta”, nei comuni nei quali viene opportunamente effettuata, producendo un concime denominato “compost” di qualità, esportato anche in Paesi europei e africani.

E’ stato constatato come il procedimento del trattamento della frazione organica presenti alcune criticità non addebitabili all’impianto, bensì alla qualità del rifiuto conferito dai Comuni convenzionati. In molti casi, infatti, a causa del non corretto svolgimento della raccolta differenziata alla fonte, il rifiuto conferito contiene materiali che finiscono in discarica (tipo vetro, plastica, lattine) mentre, se opportunamente differenziati, potrebbero anch’essi essere avviati al recupero e al riutilizzo. Un problema che riguarda essenzialmente i comuni e il loro sistema di gestione del ciclo dei rifiuti urbani, risolvibile solo attraverso una corretta politica di informazione e comunicazione ai cittadini su come effettuare la differenziata, sulle modalità di separazione dei prodotti (organico, plastica, vetro, carta, ecc..) e, quindi, sulla tipologia dei rifiuti che possono essere utilizzati nella filiera del trattamento dell’organico.

“Il Comitato Pro Ambiente – spiega Ferrulli – condivide con la ‘Tersan’ un approccio al problema della gestione dei rifiuti che prediliga le attività di recupero e riciclo dei rifiuti alle attività di smaltimento. Il ricorso alle discariche per Rsu (Rifiuti solidi urbani) deve essere il più possibile limitato perché  rappresenta un perdita di risorse e un danno ambientale. Alcune perplessità -continua Ferrulli – sono state evidenziate dal Comitato al presidente della Società, in particolare sulle ragioni per le quali le attuali coperture non siano state realizzate prima, viste le numerose e reiterate richieste avanzate dalla stessa società alle autorità preposte al rilascio delle autorizzazioni. Desta ancor più stupore il fatto di aver appreso che il Comune di Modugno alcuni anni fa, abbia tacitamente usato l’impianto per il trattamento del rifiuto organico, pare, a titolo gratuito. Il Comitato – conclude Ferrulli –  non intende entrare nel merito dei ricorsi in atto perché ritiene che con la Società ‘Tersan’ il Comune di Modugno debba aprire un tavolo di confronto al quale dovrebbe partecipare lo stesso Comitato, da anni impegnato e partecipe nel seguire l’iter procedurale relativo alle autorizzazioni con ostinata fermezza”.

Online il Verbale della prima seduta Consulta Comunale per l’ambiente

È online sul sito del comune il verbale della prima seduta per la consulta comunale per l’ambiente che si è tenuta lo scorso 8 maggio 2012 presso la sede dell’Assessorato all’Ambiente, al Verde e alla Qualità della vita del Comune di Modugno.
La seduta ha visto la partecipazione di rappresentanti di diverse associazioni di cittadinanza attiva già presenti ed operanti sul territorio in materia ambientale come il comitato Pro-ambiente, Giovani Menti Attive, Modugno città Plurale e Piazza Pubblica. Dopo una prima fase nella quale l’assessore comunica la scelta del presidente del consiglio comunale di designare come rappresentanti del consiglio comunale per la partecipazione ai lavori della Consulta Pino Tedeschi e Michele Mastromarco. Tali nomine saranno ratificate durante una seduta apposita del consiglio comunale e, in quanto provvisorie decadranno nel momento in cui sarà nominata la Commissione Consiliare sull’ambiente.
Non è stato designato, come da regolamento, il presidente della Consulta in quanto si è deciso all’unanimità di attendere la ratifica da parte del consiglio comunale per i due consiglieri comunali nominati per la consulta e per la volontà dell’associazione Giovani Menti Attive di con formale domanda alle attività della Consulta.

Primo argomento di discussione è il problema dell’elettrosmog. Il presidente del Comitato ProAmbiente, Tino Ferrulli, propone, dati i timori in merito ai possibili pericoli in seguito alla costante esposizione alle onde radio, di valutare la possibilità di apportare integrazioni e modifiche al Regolamento Comunale per le installazioni di impianti per telecomunicazioni e radiotelevisione, approvato con delibera di C.C. n.63 del 22.12.2006.
Attualmente, stando alla valutazione presentata dall’assessore all’Ambiente, “sul territorio comunale sono attualmente “on air” 29 siti (9 WIND, 5 TELECOM, 15 VODAFONE) e che non sono al momento pervenute richieste di nuove installazioni nel centro urbano di Modugno, ma solo di modifiche (adeguamento tecnologico) di alcuni degli impianti già esistenti”. In seguito ad una revisione da parte dell’assessorato dei dati registrati nel periodo tra gennaio 2011 ed aprile 2012 dalle tre stazioni di rilevamento dell’inquinamento elettromagnetico attive sul territorio di Modugno, sono stati rilevati 24 superamenti dei valori limite. Sono da registrare però dei picchi anomali ed elevati sui tre siti monitorati che fanno sospettare un malfunzionamento delle stazioni di rilevamento in seguito alla mancata taratura e, quindi, sarà necessaria una verifica. L’assessore Di Ciaula comunica di aver inoltrato ad ARPA Puglia una richiesta ufficiale di rilevamento e verifica dei livelli di inquinamento elettromagnetico. tali rilevamenti saranno divulgati appena comunicati dai responsabili di ARPA Puglia, che hanno già eseguito un primo sopralluogo sui siti in esame.
La seduta si conclude dopo la richiesta di informazioni da parte dei rappresentanti delle associazioni Piazza Pubblica e Modugno Città Plurale, sul progetto “Rifiuti Zero” adottato recentemente dall’amministrazione comunale di Modugno.
“L’assessore – leggiamo nella parte conclusiva del verbale della consulta – informa che è in fase di avanzata elaborazione il capitolato di gara per il nuovo servizio di igiene urbana che prevedrà una raccolta “porta a porta” su tutto il territorio comunale. Afferma anche che verrà avviata a breve una serie di incontri con vari soggetti (consiglieri comunali, imprenditori, mondo della scuola, artigiani etc.) finalizzati ad un percorso partecipato del progetto e fornisce alcuni dettagli sul futuro sistema di gestione dei rifiuti della città di Modugno.

Lama Misciano: confronto partecipato sul passato e sul futuro del nostro territorio

Un confronto su Lama Misciano, tra storia, cultura e temi urbanistico-amministrativi. Se n’è parlato nel convegno organizzato dall’associazione ‘Giovani Menti Attive’ e dal comitato cittadino ‘Pro Ambiente’ sul tema “Lama Misciano: tra passato e futuro della città”. Durante l’incontro hanno relazionato Tommaso Trevisi, presidente dell’associazione ‘Giovani Menti Attive’, Gianluca Ranieri, membro della stessa associazione, il sindaco di Modugno Domenico Gatti e l’assessore regionale alla Qualità del Territorio Angela Barbanente. Tino Ferrulli, presidente del comitato cittadino ‘Pro Ambiente’, ha moderato l’incontro in sostituzione dell’avvocato Saverio Fragassi, impossibilitato a partecipare. Spazio finale al dibattito che ha visto protagonisti alcuni cittadini modugnesi. Qui di seguito riportiamo alcuni punti salienti di ogni intervento. Va ricordato, infine, che per la prima volta, sul tavolo dei relatori, sono apparse bottiglie e bicchieri in plastica riciclabile, in linea con la filosofia del riciclo e dell’acqua come bene comune, sposata dalle due associazioni.

TREVISI: Questo convegno non è altro che il risultato di un iter che inizia con i video-denuncia che noi di Gma abbiamo prodotto con il contributo del Comitato ‘Pro Ambiente’ (in modo particolar del dottor Stefano Vernia). Una volta che i video reportage hanno avuto una diffusione abbastanza considerevole, non ci siamo voluti fermare alla mera denuncia, alla semplice constatazione di siti archeologici deturpati non solo dal tempo, bensì e soprattutto dall’uomo. Pertanto abbiamo voluto organizzare in collaborazione con il comitato ‘Pro Ambiente’ e con l’aiuto esterno dell’assessore comunale all’Ambiente, Agostino Di Ciaula, questa conferenza che per noi non rappresenta assolutamente un punto finale, bensì un inizio verso una città più rispettosa dell’ambiente, della storia e della salute dell’uomo. Lama Misciano rappresenta un crogiolo di interessi: da un lato di tipo storico-culturale, dall’altro di natura prevalentemente economica, interessi già difesi dalla nostra Costituzione agli artt. 9 e 41.

Il discorso di RANIERI ha riguardato l’ambito storico-culturale della zona Misciano. Egli si è soffermato su tre punti chiave: cosa sono le lame, la loro funzionalità e le caratteristiche peculiari di Lama Misciano. Su quest’ultimo punto in particolare, il relatore ha ripercorso le tappe fondamentali di una storia che parte da circa 6.000 anni fa fino a trovare massima espressione nel periodo romano. Sono state proiettate immagini inedite, realizzate da Ranieri e dal dottor Vernia, di grotte, ipogei, resti ceramici, strutture architettoniche che interessano la zona e che hanno calamitato l’attenzione del pubblico. In virtù delle bellezze mostrate, Ranieri ha invitato l’assessore regionale al territorio Barbanente a rivalutare l’intera area lanciando la proposta di un parco archeologico, che possa compensare le pessime condizioni in cui versa attualmente la zona.

BARBANENTE: questi giovani aprono il cuore alla speranza perché sono molto solidamente formati. La prima riflessione che viene in mente dai due interventi è: come è stato possibile che, a fronte di quella Costituzione e di quella storia millenaria, nel breve arco di alcuni decenni abbiamo cancellato sia dal nostro patrimonio di conoscenza, sia dal nostro patrimonio materiale, fisico, questa storia? Questa domanda è alla base degli strumenti che abbiamo adottato, innanzitutto gli strumenti di conoscenza: ci siamo dotati di un Sistema Informativo Territoriale, nel quale potessero confluire tutte le informazioni sul nostro territorio che, come la nostra Lama Misciano evidenzia in modo esemplare, è un intreccio indissolubile di natura e cultura. L’utilizzo intelligente della conoscenza è fondamentale per emergere nel contesto globale ed è alla base della tutela e della valorizzazione del territorio. Le conoscenze messe a disposizione, accessibili gratuitamente in rete, agevolano i comuni che possono utilizzare questi supporti (es. Carta dei Beni Culturali) e i cittadini che devono essere “custodi” del territorio. Il lavoro che abbiamo fatto riguarda il Piano Urbanistico Generale, che sostituisce il Piano Regolatore Generale che, nell’immaginario collettivo, veniva considerato uno strumento per definire in che modo si può costruire. In realtà la pianificazione urbanistica serve perché è necessario avere delle regole per garantire che una città sia dotata di quei beni e servizi che il mercato non è in grado di fornire. Tale Piano opera nell’interesse pubblico, per il benessere dei cittadini e a vantaggio di chi opera in veste imprenditoriale nella città.

GATTI: la Giunta comunale ha già dato un atto di indirizzo sul Pug, in linea con il programma elettorale, per il riordino del paese e per dotarlo di regole certe, rispetto a quelle offerte dal Piano regolatore. La novità grossa sta nella partecipazione, non richiesta dal Piano regolatore, di cittadini, associazioni ed enti, nel nostro caso l’Asi. Si può di certo avere l’ambizione di guardare ad un Parco archeologico. Io sono un convinto assertore che ogni trasformazione urbanistica debba coinvolgere la cittadinanza per evitare danni. Il nostro territorio paga la crescita urbanistica, e non possiamo risolvere tutti i problemi accumulatisi in un giorno. Ci vuole coraggio perché il Pug può essere, secondo alcuni, un freno all’economia. Importante sarà anche il recupero dell’esistente, più che la ricerca spasmodica di nuove aree e terreni da urbanizzare, secondo il concetto di sostenibilità ambientale. In particolare, bisogna individuare le aree-servizi sul nostro territorio e integrare Modugno in una zona più vasta, soprattutto della provincia e della città di Bari. Abbiamo attivato canali con l’Università e con gli altri enti per avviare un percorso economico e sano di collaborazione, con un atteggiamento onesto intellettualmente, senza protagonismi individuali, cosicché la città possa guardare avanti con tanta fiducia. Prima di arrivare al Pug ci sarà il Documento Programmatico preliminare, previo confronto con la cittadinanza. Si tratta di un percorso molto lungo, ma sicuramente ci vedremo presto per continuare questo processo di collaborazione che, per alcuni versi, è già cominciato.

FERRULLI: tra gli strumenti di conoscenza, non possiamo trascurare l’osservanza delle leggi. Una delle questioni cruciali è l’applicazione del Codice dei beni culturali (decreto legislativo 42/04), perché anche nei comuni è necessario, prima di rilasciare il permesso a costruire, acquisire i pareri della cittadinanza attiva. Ad esempio, l’applicazione delle leggi avrebbe consentito di vincolare il Menhir di Misciano e avremmo evitato la centrale a Turbogas di Sorgenia.

I cittadini che hanno animato il dibattito successivo agli interventi non hanno risparmiato dubbi su quanto il comune di Modugno fosse già a conoscenza delle questioni relative alla zona. In particolare, si è puntato il dito contro i rappresentanti dell’ente comunale al consiglio dell’Asi che in questi anni si sono succeduti. A tali interventi ha replicato l’assessore Barbanente, che ha valorizzato la cittadinanza attiva come “arma” di fronte al potere della classe politica e come migliore risposta alla sfiducia del popolo.

Ambiente: raccolti e avviati a riciclo 1600 pneumatici.

Pneumatici abbandonati nei fondi modugnesi. Decisiva la collaborazione tra Assessorato all’Ambiente e Protezione civile. A cinque mesi dal rapporto presentato all’Assessorato all’Ambiente del Comune di Modugno dal Nucleo Tutela Ambientale della Protezione Civile di Modugno, coordinato dal caposquadra Michele Mastromarco, ne sono stai raccolti 1600. Nei giorni scorsi sono stati avviati a riciclo. Fondamentale il reportage fotografico prodotto da Mastromarco (vedesi foto). L’ente comunale, onde evitare ricorsi da parte dei cittadini che hanno protestato animatamente per le condizioni del territorio e stanchi dei numerosi incendi di pneumatici che hanno sprigionano diossina, attraverso l’Ufficio Ambiente ha avviato le procedure per lo smaltimento di tutti i pneumatici presenti sul territorio. Tutto ciò è stato reso possibile grazie ad una fattiva collaborazione tra la dott.ssa Cramarossa dell’Ufficio Ambiente e dei suoi collaboratori, oltre che al Nucleo Tutela Ambientale costituito da cinque componenti ossia Nicola Rotondo, Paolo Del Zotti, Vincenzo Longo, Alberto Losole e lo stesso Michele Mastromarco. Decisivo l’apporto  dell’assessore all’Ambiente Di Ciaula. Data la difficoltà di raccolta dei pneumatici, il team di volontari si è attrezzato per poterli accatastare. Questo perché pur disponendo dell’automezzo, talvolta hanno dovuto procedere manualmente alla raccolta. I pneumatici, ricordiamolo, erano sparsi nei fondi incolti e sono stati differenziati in base alla dimensione. Tutto questo è avvenuto a titolo gratuito senza pesare sulle tasche dei cittadini. “Quello che è stato fatto ha dell’incredibile. Ci tenevamo tanto – ci racconta Mastromarco -, io in particolar modo perché provengo dalle fila del comitato “Pro Ambiente” e mi sento un ambientalista. A Modugno era diventato insopportabile vedere pneumatici che,bruciandosi, emanavano diossina nell’aria, producendo rischi per la salute. Adesso la qualità della vita è migliorata un po’ di più”.

Soddisfazione la esprime anche l’assessore all’Ambiente Di Ciaula direttamente dalla sua pagina Facebook: “Oltre 1000 pneumatici abbandonati sul territorio urbano di Modugno sono stati raccolti e avviati a riciclo. Un’azione di civiltà che in pochi giorni ha cancellato anni di inciviltà, reati contro l’ambiente e spregio della dignità dei cittadini. Un grande risultato reso possibile, ancora una volta, dalla collaborazione tra cittadini (encomiabili i volontari della Protezione civile, senza i quali questo non sarebbe stato possibile) e Amministrazione. Mi convinco sempre più che un futuro diverso per la mia città è davvero possibile. Un grazie particolare a Michele Mastromarco, vero esempio di senso civico e di rispetto del bene comune insieme a tutti i ragazzi della Protezione civile-settore ambiente. Un ringraziamento va anche ai collaboratori dell’Ufficio Ambiente, che hanno lavorato con caparbietà per settimane per mettere a punto ogni dettaglio logistico di questa complessa operazione. Esempi di virtuosismo di cui il nostro comune può essere fiero”.

Insomma, primi barlumi di speranza per Modugno. L’esempio l’hanno dato proprio coloro che sono sempre screditati da molti, addirittura a volte togliendo loro i meriti. In realtà hanno dato la speranza che qualcosa, in meglio, sta cambiando per davvero.          

Richiesta del PD: Sorgenia comunichi al comune di Modugno i dati sugli inquinanti

Il circolo cittadino del Partito Democratico ed il gruppo consigliare hanno richiesto al sindaco Gatti e dall’assessore all’Ambiente Di Ciaula di attivarsi affinché i dati degli inquinanti ambientali prodotti dalla centrale turbogas Sorgenia, e da essa per legge direttamente monitorati, raccolti e comunicati agli enti proposti, siano sistematicamente resi pubblici anche alla Città di Modugno, quindi a tutti i cittadini in tutti i modo possibili.
“Attualmente, ci fa sapere Fabrizio Cramarossa consigliere comunale per il Partito Democratico, per legge la società Sorgenia deve trasmettere i dati sono agli organi competenti: ARPA Puglia e Provincia. Quello che proponiamo è di chiedere a Sorgenia di comunicarli direttamente anche al Comune di Modugno senza dover attendere che arpa li trasmetta a noi in modo da poter essere quanto più veloci e trasparenti.” L’ideale sarebbe – prosegue Cramarossa – poter disporre di questi dati mensilmente in modo da poter predisporre una pubblicazione periodica.  Ormai la centrale Turbogas di Sorgenia ha ottenuto tutti i permessi e le autorizzazioni per poter funzionare a regime. In seguito all’esercizio con conseguente impatto ambientale, tali impianti obbligano le società proprietarie alla realizzazione di “interventi compensativi” per bilanciare in qualche modo l’impatto ambientale. “Ad oggi però non si è ancora discusso, ci fa sapere Cramarossa, in merito a tale questione.”