MAL D'AMORE

Con questo articolo iniziamo oggi a pubblicare una serie di riflessioni sul cosiddetto mal d’amore. I vari comportamenti e le conseguenze nefaste per cui il mal d’amore degenera in amore criminale.

Sempre più spesso assistiamo, purtroppo indifferenti, a situazioni che si protraggono per anni e che si trasformano in incubi che finiscono per lo più in tragedie di cui sono piene le cronache di questi giorni. Ogni due giorni nel nostro paese muore assassinata una donna; ultimo episodio la giovane ragazza trovata morta sulla riva del  lago di Bracciano, notizia preceduta di poco dall’efferato delitto che ha visto vittime innocenti due bambini assassinati dal padre marocchino.

 

Su queste delicate tematiche ci soffermeremo spesso, non ponendoci come esperti ma cercando di portare all’attenzione dei lettori le varie fasi, modi e comportamenti per cui possano riconoscere per tempo i segnali d’allarme e correre ai ripari; un vademecum sui comportamenti standard che il malato di amore criminale adotta nei confronti della persona che nei peggiori dei casi porterà alla morte. L’intento di queste riflessioni è quello di portare a conoscenza dei nostri lettori le patologie e le varie fasi per cui un amore in apparenza sano e normale all’improvviso si trasforma in un incubo.

L’amore criminale ha radici profonde, quasi sempre le cause risalgono all’infanzia quando è più facile subire danni a livello affettivo. Gli studiosi della psiche asseriscono che esiste un comportamento standard, una procedura ben precisa che il carnefice adotta nei confronti della vittima. Una delle principali e più importanti cause che scatenano l’ossessione criminale è il sentirsi respinto o trascurato sessualmente e questo rifiuto riporta in superficie le mancanze affettive o le punizioni subite da parte della madre o di quella figura femminile che ne aveva cura da piccolo. In genere queste sono fasi dell’infanzia che la maggior parte supera interiorizzando la figura materna o paterna, alla quale da grandi si farà riferimento quando ci s’innamora. È la figura del padre e della madre che condiziona, inconsciamente, nella persona la scelta del partner. Ma se questo non avviene in positivo, getterà le basi per far diventare costui un adulto insicuro che magari per anni ha relegato nell’inconscio la mancanza d’amore o il troppo amore ricevuto da piccolo e un qualsiasi episodio farà riaffiorare la sofferenza subita, acuendola e alimentandola ogni volta che se ne presenterà l’occasione.

Altra causa di mal d’amore si fa risalire all’individuare nell’altra persona un ostacolo, un impedimento a raggiungere un determinato obiettivo e questo scatena il proposito di vendetta, di punizione per il torto apparentemente subito. Non è detto che l’ostacolo sia la propria compagna, moglie, fidanzata o amante, può essere una qualsiasi donna che per un rifiuto fatto in un certo modo, risveglia i disagi psicologici infantili. Un cambiamento che non avviene all’improvviso ma ha delle fasi, non sempre evidenti ad un occhio profano, di cui purtroppo la vittima si rende conto nella fase terminale della degenerazione mentale  del suo carnefice.
Il tema del prossimo articolo sarà “Il tradimento”.

Modugno, parte la piantumazione di 45 nuove piante

Sarà avviata oggi 15 novembre in diversi punti della città la piantumazione di 45 nuove piante arboree di differente tipologia. Vari esemplari di brachychiton, jacaranda mimosaefolia, mimosa marina, canfora, acero e prunus troveranno dimora alla Villa Comunale, in piazza Capitaneo, p.zza Plebiscito, via Cairoli, via XX Settembre e nei parchi cittadini.
L’intervento di piantumazione è finalizzato ad incrementare la concentrazione di verde nella città per migliorare il decoro e la vivibilità dell’ambiente urbano.
L’assessore Di Ciaula delegato al “verde urbano” ha precisato che “è opportuno realizzare nuove piantumazioni che siano omogenee tra loro e con quelle esistenti e consentano di migliorare sia l’estetica del paesaggio urbano che il microclima cittadino“.

Siamo felici per questa iniziativa anche se nel bilancio di previsione di quest’anno – ha dichiarato il Sindaco Gatti – avevamo anche appostato delle risorse economiche per un progetto di riqualificazione arborea dell’intero corso Vittorio Emanuele; nel frattempo, purtroppo è arrivata l’ennesima mannaia dal cosiddetto decreto statale sulla “spending review” che taglia ulteriori risorse ai Comuni e che mette a rischio la realizzazione di questo progetto; in occasione dell’assestamento generale di bilancio di fine novembre bisognerà rivedere l’intero bilanco, rifare i conti e vedere il da farsi. Di certo in questa situazione è complicatissimo amministrare ed è impossibile impostare un minimo di programmazione amministrativa“.

Falchi addestrati per l’allontanamento dei colombi nel centro storico di Modugno

I colombi di città sono considerati animali domestici e specie protetta dalla normativa nazionale e comunitaria. Quando, tuttavia, la loro concentrazione in un territorio ristretto è elevata, si creano numerosi problemi legati sia alla presenza di guano che al potenziale rischio sanitario. È questo il caso di alcune zone di Modugno, in particolare del centro storico.
A tal proposito, dunque, è intervenuto l’assessore all’Ambiente Di Ciaula che ci ha spiegato come “si è reso necessario identificare misure ecosostenibili finalizzate alla riduzione della concentrazione di volatili e alla salvaguardia dell’igiene pubblica e della salute dei residenti. Infatti dopo un periodo di analisi della situazione, sono stati messi in campo interventi correttivi basati su una serie di attività non cruente per la riduzione graduale della concentrazione di volatili nelle aree urbane maggiormente interessate da tale fenomeno, mediante operazioni di allontanamento progressivo per cerchi concentrici e di inibizione della nidificazione. Tali attività – continua Di Ciaula – sono condotte da personale esperto e consistono in rimozione di carcasse e nidi, disturbo incruento dei volatili per il loro allontanamento, chiusura di cavità che possano prestarsi a nidificazione, ricerca, monitoraggio e bonifica di case abbandonate origine di focolai e utilizzo di sistemi di falconeria durante le ore notturne. In quest’ultimo caso si utilizza il naturale istinto alla sopravvivenza dei colombi, che causa una fuga per la salvezza come risposta all’attacco da parte di un rapace. Naturalmente il falco, addestrato, non compie battute di caccia finalizzate all’abbattimento ma soltanto all’allontanamento. I colombi capiscono che quel luogo è pericoloso e si allontanano, non facendovi più ritorno”. Il personale che è stato utilizzato è di alta qualità ed “è lo stesso che opera all’aeroporto di Bari per evitare il cosiddetto “bird strike” (impatto tra volatili e aerei) ed è riuscito, coadiuvato dai volontari della Protezione Civile, a generare dopo solo un mese di attività una già rilevante riduzione della presenza di piccioni nei luoghi in cui sta operando. Questa fase sperimentale – ha concluso l’assessore Di Ciaula – durerà tre mesi e, nel caso di comprovata efficacia, sarà prolungata ed estesa ad altre zone della città”.

L’Arpa Puglia verificherà la presenza di radionuclidi all’interno della centrale “Sorgenia”

Sorgenia e Arpa pugliaL’11 ottobre scorso è stata inviata al direttore generale di Arpa Puglia, Assennato una richiesta da parte dell’assessore all’Ambiente Di Ciaula di “informazioni su potenziale rischio di contaminazione da sostanze radioattive” da parte della centrale “Sorgenia”. Tutto questo in considerazione del fatto che, come ha scritto Di Ciaula direttamente dalla sua pagina facebook, “recenti evidenze pubblicate in letteratura internazionale (febbraio 2012) hanno segnalato la presenza di radionuclidi (in particolare 210Po e 210Pb) nei prodotti di combustione del gas naturale in centrali termoelettriche alimentate a metano simili alla centrale Sorgenia di Modugno.

Per tale motivo, per tutelare la salute pubblica e nel rispetto del principio di precauzione, è stata avanzata dal Comune di Modugno ad Arpa Puglia una richiesta motivata di verifica dello stato di possibile contaminazione da radionuclidi delle ceneri e dei fumi prodotti dalla centrale Sorgenia”. La risposta di Arpa Puglia non si è fatta attendere. Infatti il 30 ottobre scorso, con una nota a firma dello stesso Assennato, del direttore generale Blonda e del responsabile U.o.s. Agenti Fisici Carducci, Arpa Puglia ha chiesto e ottenuto da Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) di inserire la centrale termoelettrica Sorgenia di Modugno fra i casi-studio di un gruppo di lavoro nazionale (Norm, “Naturally Occurring Radioactive Materials”), che si sta occupando della problematica delle pratiche industriali che comportano l’impiego di materiali radioattivi presenti in natura, anche per l’elaborazione di una proposta di direttiva europea sull’argomento.
“In conseguenza di questo- ha concluso  Di Ciaula- Arpa Puglia  ha già chiesto a Sorgenia di consentire l’accesso alla centrale a personale tecnico dell’agenzia regionale, per prelevare campioni da esaminare. L’interesse mostrato da Arpa Puglia, la fattiva collaborazione dell’agenzia regionale e l’inserimento della centrale Sorgenia nell’elenco degli impianti valutati dal gruppo “Norm” a livello nazionale sono sicuramente validissime garanzie di tutela per la salute dei residenti nei territori limitrofi alla centrale.”

 

Una nostra lettrice dal Venezuela

dott.ssa Angela Bernal

La Dott.ssa Angela Bernal Leal

Asceta, oltre che studiosa di religioni la dottoressa Angela Albertina Bernal Leal è laureata in pediatria, fisiatria, ortopedia medicina omeopatica,

 

specializzata in tecniche orientali per il recupero della motilità muscolare e ossea, dietologa e psicoterapeuta. Vive da più di quarant’anni alle porte di Santa Elena de Uairèn nella regione venezuelana de “La Gran Sabana” all’interno della Amazzonia. La dottoressa Bernal Leal è a Bari per riabbracciare la sorella Antonia e i nipoti residenti in Italia da molti anni. L’abbiamo incontrata nella nostra redazione. Nostra assidua lettrice ha voluto farci visita per conoscere la realtà editoriale del nostro giornale e per toccare con mano come si fa un giornale online. La sua visita è stata molto gradita; “forse non tutti i modugnesi conoscono il nostro giornale, ma ci consola sapere di avere degli aficionados nella foresta amazzonica venezuelana”.

Con la dott.ssa Angela Bernal abbiamo stretto un patto di collaborazione affinché attraverso il nostro giornale arrivi al mondo il messaggio che la foresta amazzonica deve essere salvaguardata, “dobbiamo salvare il “polmone” del mondo, perché non è possibile vivere senza respirare” questo lo slogan che la nostra visitatrice usa da anni nel centro “JADELUZ” situato all’interno della foresta dove cura, assiste e ospita, a titolo completamente gratuito, la popolazione indiana e chiunque voglia fare la bellissima esperienza “di entrare in un mondo incontaminato”.

Inoltre ci ha chiesto di bypassare un caloroso saluto a tutti i venezuelani residenti nella nostra Puglia e a tutti gli italiani che in Venezuela ci sono già stati o che intendono visitare lo splendido paese sudamericano.