PER LA SALUTE DEGLI OPERAI ILVA

Riceviamo dal Prof. Rosario Antonio Polizzi
Cattedra di Fisiopatologia Chirurgica dell’Università di Bari

BARI 05/12/2012

Ho molto apprezzato l’iniziativa del Ministro Balduzzi di istituire un Osservatorio Epidemiologico ad acta per Taranto. In effetti in Puglia la Giunta Regionale,con LR N.14 del 05/04/1985, un Osservatorio Epidemiologico lo aveva istituito con larga partecipazione di esperti (delibera della Giunta Regionale n.2401,insediato il 22/0601992).
Facendo leva su questa pregevole iniziativa con alcuni colleghi abbiamo elaborato un progetto che affronta l’emergenza che stanno vivendo i cittadini di Taranto.
Di tutto ciò sono stati informati gli Enti territoriali interessati alle problematiche dello stabilimento ILVA di Taranto. NESSUNA RISPOSTA!

Naturalmente i miei colleghi ed io non ci siamo fermati ma abbiamo iniziato la nostra opera professionale, come è naturale gratuitamente, in favore degli operai ILVA e dei cittadini abitanti nei quartieri a rischio (TAMBURI e PAOLO VI) e stiamo procedendo dando un punto di riferimento assistenziale a questi cittadini che hanno lamentato un assoluto abbandono proprio nel momento del più acuto bisogno.

Ecco in sintesi l’offerta fatta dalla nostra Facoltà.
La sperimentazione, appena iniziata ed assolutamente gratuita, testerà un modello organizzativo differenziato rispetto al livello d’erogazione dei singoli servizi. I pazienti individuati come popolazione di riferimento (in una prima fase lavoratori e residenti entro un determinato perimetro, rispetto allo stabilimento ILVA) verranno sottoposti a controlli periodici, intercettati e gestiti attraverso una rete di ambulatori sul territorio (farmacie, ambulatori, mezzi mobili) dislocati strategicamente sul territorio, in modo da evitare spostamenti al paziente.

La popolazione selezionata verrà inserita in un normale programma di controlli. Il territorio ha circa 200.000 abitanti di cui 12.000 lavoratori dell’ILVA; l’assistenza, nello schema descritto viene prestata dal gruppo di sanitari del Policlinico di Bari, coordinato dal Prof. Polizzi con il coinvolgimento tecnico-scientifico-assistenziale della Medicina Interna Universitaria (Prof.Palasciano), della Chirurgia Universitaria (Prof.Margari) della Cardiologia Universitaria (Prof.Favale) e della Pneumologia Ospedaliera (Dott.ssa Mo-retti).

Il Centro Servizi a Bari (TBS), caratterizzato da specifiche di NOC e SOC (praticamente centrale operativa in ambiente di alta sicurezza con Disaster Recovery e Data Mgmt) agisce da cabina di regia, governa il work flow di tutto il processo con Policlinico- Bari, mantiene documentazione e controllo dei dati in modo centralizzato e trasparente. Inoltre mantiene copia della cartella sanitaria elettronica e si attiva per la comunicazione/condivisione della stessa con MMG.
Il sistema proposto è chiaramente modulare e si compone di diversi elementi separati e attivabili distinta-mente in funzione dei livelli di evoluzione del progetto.
È possibile distinguere i seguenti elementi base:

Infrastruttura di servizi per la gestione e condivisione dei dati clinici e per il teleconsulto
– Ambulatorio mobile
– Struttura rilocabile
– Strutture locali
– Attrezzature per ambulatori fissi.

Nel dettaglio la popolazione residente dei quartieri Paolo VI e Tamburi, limitrofi allo stabilimento ILVA può effettuare un primo screening presentandosi presso diversi centri di registrazione e screening che possono essere:
– Medici di Medicina Generale
– Farmacie (registrazione ed esami)
– Mezzi mobili (registrazione ed esami)
– Stazioni pilota fisse (registrazione ed esami)

Il progetto di arruolamento e monitoraggio dello stato di salute dei lavoratori e della popolazione residente nel comprensorio interessato dai residui di lavorazione ILVA si prefigge come obiettivo primario l?individuazione precoce sul cittadino di tutte le eventuali variazioni sullo stato di salute prevenendone il possibile peggioramento attraverso azioni di tipo sanitario orchestrate ed ottimizzate da una rete di servizi. Il raggiungimento di tale obiettivo prevede l?adozione di un modello innovativo di valutazione e monitoraggio cost-effectiveness attraverso l?utilizzo di una serie di infrastrutture tecnologiche a supporto degli specialisti.
Il progetto dispiegato sul territorio sarà disegnato per garantire una totale flessibilità operativa che permetta di coniugare la necessità di trattare in loco la popolazione soggetta a screening con l?opportunità di utilizzare risorse sanitarie di eccellenza, dislocate sul territorio regionale.
Il modello presentato, oltre a rispettare i parametri di capillarità operativa ed alta qualità diagnostica, dovrà necessariamente rispettare criteri di sostenibilità economica, alta integrazione con i servizi socio/sanitari locali e alta scalabilità attraverso l?utilizzo di propagazione delle informazioni attraverso dispositivi multicanale.

Prof. Rosario Antonio Polizzi – Cattedra di Fisiopatologia Chirurgica dell’Università di Bari
tel. :080 5592128 – fax.:080 5478677

"Diventa protagonista…spendi il tuo amore", incontro organizzato dalla Fratres

Sensibilizzare ragazzi e adulti alla donazione di sangue e di organi: questo il tema dell’incontro-dibattito dal titolo “Diventa protagonista…spendi il tuo amore” organizzato dall’operoso gruppo Fratres di Modugno guidato dal sig. Raffaele (Lello) Piscardi.
Nella serata del 4 dicembre erano presenti i rappresentanti di due associazioni diverse tra loro (Fratres e Aido) ma che vedono nel “dono” il loro obiettivo.  Proprio su questo si è soffermata la riflessione introduttiva di don Nicola Laricchia che ha parlato del dono come l’unica vera possibilità di “rendere partecipi gli altri della nostra vita”, un gesto dall’alto valore etico perché gratuito e altruistico e in grado di salvare la vita altrui.

Importante l’intervento della dott.ssa Angela Lattanzio, medico trasfusionista presso la Banca del sangue dell’Ospedale “Di Venere” di Bari che ha parlato del processo trasfusionale come di un tavolino che poggia su tre gambe tutte ugualmente indispensabili (legge, operatori e donatori) e dal quale dipende gran parte del sistema sanitario. Attualmente ci sono leggi (basate su direttive europee) che garantiscono “la standardizzazione del prodotto del processo trasfusionale” e i parametri per l’idoneità dei donatori sono uguali in tutto il territorio europeo.

Lungo il corso della serata sono state specificate anche le cause che potrebbero permetterci di non essere “idonei” alla donazione del sangue: stile di vita poco sano, uso di droghe, rapporti sessuali a rischio, positività al virus dell’epatite o dell’Aids o l’aver contratto altre malattie e in generale “se non si è in buona salute”. Ecco perché “diventare donatori significa anche tenere costantemente sotto controllo la nostra stessa salute” grazie ai controlli che garantiscono l’idoneità alla donazione e alle analisi che sono inviate direttamente a casa post donazione e che possono garantire una diagnosi precoce di eventuali malattie infettive o di altra natura.

Al Dott. Cristoforo Cuzzolla (coordinatore trapianti organi ASL Bari) è toccato il duro compito di sensibilizzare sulla delicata tematica della donazione e trapianto degli organi (un tipo di solidarietà – se così si può definire- ancora poco radicato nella nostra cultura). Da subito è stata precisata la distinzione tra la donazione di organi da vivi (in questo caso è possibile donare solo uno dei reni o frammenti di fegato- operazione realizzabile solo in alcune cliniche specializzate) e da morti, persone cui è stata accertata la morte celebrale (irreversibile e completa cessazione dell’attività cerebrale). In questo secondo caso è possibile prelevare sia organi (reni, fegato, cuore, pancreas, polmoni e l’intestino) che tessuti (cornee, tessuto osseo, cartilagini, tendini, cute, valvole cardiache, vasi sanguigni).

Grazie alla relazione del prof. Cuzzolla è stato anche possibile sfatare falsi miti che vedono le religioni contrarie alla donazione ed al trapianto degli organi.

La maggioranza delle religioni o confessioni religiose sono, infatti, assolutamente favorevoli alla donazione e il trapianto degli organi ed anche i Testimoni di Geova, -contrari a trasfusioni – non pongono nessuno ostacolo alla donazione di organi.

Importante la riflessione della dott.ssa Lattanzio sulla donazione del sangue (e condivisa anche dal dott. Cuzzolla) che vede la donazione non solo come gesto di altruismo ma come sano “egoismo”: ognuno potrebbe necessitare della donazione altrui e trovarsi nella disperata situazione di pretenderla per se o per i propri cari; da qui la necessità di diventare noi stessi in primis protagonisti “donandoci” agli altri. (Per quanto riguarda il sangue, ricordandolo di fare periodicamente ed in maniera sistematica, non solo nel periodo natalizio sullo slancio di “spinte esclusivamente emozionali”).

miseria e nobiltà

una scena della commedia

Continua a registrare il pienone ‘Miseria e nobiltà’, la commedia ormai senza età che l’Associazione Teatrale  ‘Noi la raccontiamo così’ di Modugno con la regia di Mario D’Angelo e la scenografia di Maddalena Gernone e Lucrezia Sbarra porta in scena con tre atti dal 17 novembre e nelle date del 24, 25 e del 1, 2 e 9 dicembre alle 19,30 nel teatro della Parrocchia S.Ottavio del rione Piscina dei Preti.
L’opera teatrale fu  scritta nel lontano 1888 da Edoardo Scarpetta, nel 1914 ne fu tratto un film muto andato perduto con la regia di Enrico Guazzoni  e nel 1954 raggiunse la sua apoteosi che risuona ancora oggi, con l’omonimo film con la regia di Mario Mattioli.
Maturata nella Napoli di fine ‘800, lì viene ambientata da Scarpetta, a rappresentazione della miseria in cui la popolazione versava in quel momento storico, nell’ipotesi che l’estremizzazione ironica del contesto avrebbe potuto risollevare un po’ gli animi, come solo il teatro sa fare.
Diversi i personaggi che sfiorano tutti i ceti sociali del tempo: dalla povertà ai limiti della sopravvivenza di Felice Sciosciammocca, Pasquale e famiglie annesse, che adottano i possibili espedienti per cercare di sbarcare il lunario, all’aristocrazia arricchita e grossolana che impersona Gaetano Semmolone(il cuoco)  e famiglia, alla nobiltà che di nobile conserva il titolo, figurata dal marchesino Eugenio Favetti e famiglia, all’esattore-proprietario di casa don Gioacchino ‘castiello’. L’occasione proposta dal marchesino fa ribaltare Felice e Pasquale in una condizione sociale opposta, per cui per un attimo assaporano il mondo della nobiltà, per poi tornare dignitosamente alla cruda realtà, accettandola.
Imbastita in un contesto storico diverso da oggi, ma tenendo conto del successo perenne della commedia, ci sarebbe da chiedersi se magari oggi siano cambiati solo i nomi, i personaggi, ma la realtà è sempre quella, in una società che si reputa all’avanguardia in tema di leggi, di diritti e tutele del sociale.

Alla Gp Modugno la sesta edizione del trofeo di nuoto master Santa Claus.

Ultimo grande evento dell’anno per gli atleti della Gp Modugno prima delle regionali invernali del prossimo febbraio. Dopo lo storico quinto posto conquistato alle finali nazionali di luglio scorso – con annesso titolo italiano nella staffetta mista 4×50 (DeCandia, Cavalluzzi, Oro, Argentieri) – i nuotatori della società modugnese si sono presentati al completo – più di 100 iscritti – per onorare la manifestazione casalinga. Il numero degli atleti partecipanti è impressionante: in quasi 800 si sono misurati tra sabato e domenica negli 800, 100 e 50 stile; 400 e 100 misti; 200 e 100 rana; 200 e 50 dorso;  200 e 50 farfalla.
Per il Santa Claus numeri da record non solo per gli iscritti ma anche per le prestazioni: su tutte quella di Alessia Virgilio, classe ’88 – un connubio di elasticità ed eleganza nel compimento del gesto tenico -, che ha conquistato il record italiano nei 400 misti donna, frantumando il precedente di oltre 3 secondi. Ad Alessia, alla prima gare ufficiale nella categoria master, è andato il caloroso applauso di tutto il pubblico presente alle gare. Record regionale invece per il brindisino Panarese Virgilio dell’As Sottosopra.

Il trofeo è stato vinto anche quest’anno dalla società modugnese, merito degli oltre 100.000 punti totalizzati; seconda classificata la società barese Piscina 90 ad oltre 40.000 punti di distanza. Presenti alla cerimonia di premiazione: il consigliere regionale modugnese Peppino Longo; Elio Sannicandro presidente regionale del Coni; Vittorio Scagliarni, presidente della società sportiva Gp Modugno.

Calcio a 5, Tre Zeta Modugno: Coppa Puglia – una vittoria sfiorata

È una vittoria mancata per il Tre Zeta Modugno la gara di lunedì, in quel di Ruvo, valida per l’andata dei quarti di finale di coppa Puglia.
I modugnesi, uscenti da due risultati di certo non positivi in campionato, pareggio e sconfitta rispettivamente contro Noci c5 e Giovani Aquile Rutigliano, scendono in campo determinati ad essere padroni del match.
Nei minuti iniziali le due formazioni, allenate da Maurizio Mazzarella (Modugno) e Giuseppe Rutigliani (Ruvo), creano poche occasioni cercando soprattutto di studiarsi. Un Modugno sicuramente non ancora al top della forma riesce a neutralizzare le poche vere occasioni da goal avversarie, e per più di 15′ lo stesso avviene dalla parte opposta. Nei minuti a seguire i padroni di casa subiscono maggior pressione da parte degli avversari, i quali trovano finalmente la rete con un tiro di Vincenzo Fiore che con un pizzico di fortuna si insacca alle spalle del numero 1 ruvestino. Da qui al termine dei primi 30′ la gara assume un gioco di ordinaria amministrazione, senza altre grandi azioni da goal.
La seconda frazione di gara non assume atteggiamenti diversi da quelli visti nella prima. Il Ruvo non si rende davvero pericoloso ed il Modugno gestisce la partita. Nei minuti seguenti, le squadre, che cominciano a sentire un pò la stanchezza, si concedono l’un l’altra delle ripartenze le quali non riescono comunque ad essere incisive. La partita va avanti con questo andamento per quasi tutto il secondo tempo. Lo score sembra in ogni modo essersi congelato sullo 0-1 in favore degli ospiti; il direttore di gara, però, a 5′ dal termine, commette forse il suo unico grossolano errore dell’intera gara: non sanziona un netto fallo su contropiede del modugnese Massimo Avitto, ma lascia proseguire permettendo ai padroni di casa di capovolgere l’azione ed andare a segno, trovando così la rete del pareggio. Nè una nè l’altra formazione riesce, negli ultimi minuti, a superare l’estremo difensore avversario.

Termina, quindi, con il punteggio di 1-1 la gara d’andata dei quarti di finale di coppa Puglia, con il vincitore del turno che sarà decretato solo nel match di ritorno che si disputerà lunedì 10 dicembre, alle ore 21.15, nel palazzetto dello sport di Modugno.