SCONTI E REGALI AL BOCCONCINO 4

I saluti

I formaggi

Davide

Davide nella sua “salumeria” in via Cairoli regala mortadella Il simpatico e volenteroso Davide, che appena tu varchi la soglia del BOCCONCINO 4 ti accoglie con il suo simpatico sorriso, regala ogni giorno ai lettori di BARI SUD OVEST, che acquistano i suoi squisiti prodotti, 100 grammi di ricotta fresca o di mortadella per ogni 20 euro di spesa. I lettori di BSO che sceglieranno il BOCCONCINO 4 troveranno prodotti di alta qualità a prezzi concorrenziali e consegnando una copia di questo articolo riceveranno 100 grammi di ricotta fresca o di mortadella spendendo almeno 20 euro. Davide Ferrante ha scommesso sulla sua professionalità e sulla qualità  dei suoi prodotti
La ricotta è buonissima, cosi come i nodini, le trecce, il primo sale, il quadrifoglio è uno spettacolo. Anche il banco salumi è fornito di specialità di prima qualità, come il filetto di manzo, il prosciutto cotto, quello crudo è di una bontà eccelsa. E’ naturalmente fornito di tutto e i prezzi sono contenuti. Consigliamo di fare  un salto in via Cairoli per assaggiare i prodotti di Davide.

un regalo alle nostre lettrici dallo studio vanita'

ALLE SIGNORE E SIGNORINE DI MODUGNO….

Dopo lo strepitoso successo ottenuto per l’articolo divulgativo pubblicato su Bari Sud Ovest la direzione dello studio di estetica VANITA’ ci ha proposto di premiare le lettrici del giornale. Tutte le signore e signorine che si presenteranno allo studio di estetica VANITA’ con la copia di questo articolo usufruiranno di uno sconto del 10% sull’acquisto di un prodotto cosmetico biologico e del 20% se aggiungeranno un trattamento di bellezza. Che dire, auguri a tutte le nostre lettrici che finalmente vengono premiate per la loro assidua lettura di BSO. La direzione dello studio ringrazia e anche noi vi ringraziamo per la vostra stupenda fedeltà. Accorrete numerose cosi sarete ancora più belle e affascinanti. Da parte nostra alla numero cento faremo un reportage fotografico da inserire nello spot come “testimonial” dello studio.

 

Del Trappeto di Montepeloso e di altre storie vecchie.

Visitai per la prima volta il Trappeto di Montepeloso circa trent’anni fa. Mi accompagnava un amico che mi confidò di avvertire quasi tangibilmente il senso di antichità, di sacralità che aleggiava nell’aria sulla Lama di Musciano. Il tempo era grigio, il cielo coperto di nubi e all’angolo della strada si elevava dalla pariete di pietre a secco un Monaco cupo e maestoso, un temine muto custode antico dei campi e dei confini.
Nelle parole dell’amico c’era molta verità.
Alla nostra destra ed alla nostra sinistra si stendeva una necropoli, un’area sacra dove gli abitanti del Pagus Mucianus avevano seppellito i loro morti dall’Età della Pietra fino la Medioevo. Quella contrada era stata popolata per millenni e noi camminavamo calpestando letteralmente i resti di un villaggio di età romana, le lastre di copertura di tombe medioevali, i frammenti di tegole e vasellame di coccio sparso dappertutto. Mi avevano detto che per decine di anni i contadini del luogo avevano cavato dalla terra vasi e arredi funerari, sprofondando nelle tombe al tempo dell’aratura.
Ammiravo la bellezza di un paesaggio artificiale accuratamente modellato dall’uomo per piegare la natura alle proprie necessità: muretti di confine coperti di muschio e lichene; file di grossi blocchi squadrati di arenaria posti a contenimento e protezione dei bordi della lama; filari di olivi, mandorli e viti a perdita d’occhio. Ci fermammo davanti ad una fitta siepe. L’amico conosceva il varco ben nascosto tra i rovi e l’attraversammo entrando in un vigneto abbandonato. Quello doveva essere stato il cortile dove le olive venivano ammassate in attesa della molitura. Davanti a noi, per una trentina di metri, un muro liscio di pietre lavorate e ben connesse; non molto alto, pareva incastrato nell’altura che lo sovrastava coperta di vegetazione: il Montepeloso.

Una bassa apertura di ingresso ci obbligò ad inchinarci nell’entrare, come in chiesa perché l’interno: incredibile maestosità dell’alta volta ogivale; vastità dell’ambiente che i nostri occhi, abituandosi all’oscurità, percepivano ancora indistinta. Non c’erano più le chianche basse e piatte delle presse, né i robusti perni di legno dei torchi; erano state da tempo rimosse le macine pesanti e le vasche di pietra dove il trappetaro, per un’infamia commessa, era stato gettato dai briganti e macinato con le olive a mescolare il suo sangue con l’olio, lasciando al frantoio il nome sinistro con cui era anche noto: “Frantoio dell’Olio Rosso”.
Prima che le mutevoli condizioni della Storia ne determinassero l’abbandono, quella costruzione semi ipogea, oggi nascosta e quasi inaccessibile, era stata al centro di una fitta rete di strade che portavano non solo alle vicine città di Modugno, Bari e Bitonto, ma anche alle Marine di Palese e Santo Spirito, ai porti di Giovinazzo e Molfetta di dove l’olio prodotto veniva imbarcato per Venezia e Marsiglia.
Le torri erette nei campi intorno narravano storie di quotidiana fatica, ma anche di incursioni saracene e lotte di confine tra Bitontini e Baresi; leggende romantiche come Torre La Mora,  una ragazza di origine araba naufragata sulle nostre spiagge, raccolta ed allevata come figlia da un pastore; o forse una giovanetta che, per difendere il proprio onore, aveva ucciso il feudatario e lì si era rifugiata, tingendosi il viso di nero per non farsi riconoscere; o aneddoti gustosi come la Torre del Monsignore il quale, nella sua avarizia, aveva cercato di abituare i cavalli a non mangiare: aveva ridotto gradualmente le razioni di orzo e di biada ogni giorno ed era quasi riuscito nel suo intento finché le bestie, che parevano essersi quasi abituate a campare d’aria, improvvisamente erano morte! Favole che mi raccontava mio nonno mentre da bambino mi portava in bicicletta nel suo campicello di Musciano.

Sono tornato più volte, di recente, in quei luoghi e confesso che la prima volta non riuscivo ad orientarmi. La Zona Industriale ha aperto nuove strade sconvolgendo la vecchia rete viaria, riadattandola alle nuove esigenze. Il “Progresso” ha portato nuova ricchezza, opportunità di lavoro e benessere, ma a quale prezzo: svanito il rapporto d’amore che legava il contadino alla sua terra, dappertutto i segni dell’edilizia recente, scavi e riporti di materiale inerte; i campi disertati dagli agricoltori mostrano i segni dell’abbandono e del degrado: erbacce rifiuti di ogni genere ignorati dai nuovi colonizzatori che sentono estraneo da sé il territorio su cui pure sono insediati, da cui pure ricavano profitto. Ma è  storia vecchia.
Un opificio sorge sul luogo di dove il Monaco custodiva i campi e lui Termine muto, trafugato e recuperato, si interroga silenzioso e stranito in Piazza dei Caduti, a Modugno.

tutti al bocconcino 4

l’insegna

i formaggi

i salumi

Davide

In via Cairoli c’è una “salumeria” condotta benissimo da Davide

un ragazzo volenteroso e simpatico che appena tu varchi la soglia del BOCCONCINO ti accoglie con il suo sorriso e simpatia, ogni giorno. Davide Ferrante ragazzo ha scommesso sulla sua professionalità  e sulla voglia di realizzare qualcosa per il futuro. Viene voglia di acquistare i suoi prodotti perché sono freschi e di qualità. La ricotta è buonissima , cosi come i nodini, le trecce, il primo sale, il quadrifoglio è uno spettacolo!  Anche il banco salumi è fornito di specialità di prima qualità, come il filetto di manzo, il prosciutto cotto, quello crudo è di una bontà eccelsa!  E’ naturalmente fornito di tutto e i prezzi sono contenuti. Consigliamo di fare  un salto in via Cairoli per assaggiare i prodotti  che Davide offre  a prezzi contenuti alla sua clientela.

A Modugno parte la raccolta firme sulla legge “Rifiuti Zero”

Rifiuti Zero a ModugnoPartirà il 14 aprile prossimo in tutta Italia la raccolta firme per la sottoscrizione dell’iniziativa di legge popolare “Rifiuti Zero”. Tale legge mira ad una riforma organica di tutto il sistema della raccolta e smaltimento dei rifiuti. Gli obiettivi sono quelli di arrivare ad una raccolta differenziata spinta porta a porta obbligatoria per legge,  diminuire la produzione dei rifiuti del 20% entro il 2020, potenziare il riuso e riciclo, vietare nuovi inceneritori e convertire quelli esistenti entro il 2020, ridurre fino ad eliminare l’uso delle discariche. Una legge in grado di salvaguardare l’ambiente e la salute e allo stesso tempo bloccare le eco-mafie che sul traffico di rifiuti ed il sistema di smaltimento mediante inceneritori realizzano immensi profitti. Occorre raggiungere 50.000 firme anche se il comitato promotore confida di raggiungerne molte di più. La conclusione della raccolta e la successiva presentazione della Proposta di Legge sono previste prima della pausa parlamentare estiva. A Modugno le associazioni facenti parte della Consulta per l’ambiente hanno allestito un gazebo in Piazza Sedile operativo dalle 8 alle 22.00. Potranno partecipare tutti i cittadini residenti a Modugno. “L’evento- spiega Tino Ferrulli presidente della Consulta per l’ambiente- non costituirà in alcun modo occasione per sbandierare vessilli di partito in quanto si è in piena campagna elettorale. La sottoscrizione è aperta a tutti i cittadini, movimenti, associazioni, comitati e partiti in aderenza a quanto riportato sul sito ufficiale”.