La Chiesa Matrice compie 387 anni

Venerdì, 15 novembre p.v., l’edificio della chiesa Matrice “Maria SS. Annunciata” di Modugno festeggerà i suoi primi 387 anni di vita.

Ma questo per la sua parte più nuova, che corrisponde alla navata edificata nel 1626. In realtà l’edificio è molto più antico e già nel 1347 ebbe bisogno di restauri. La parte antica corrisponde al presbiterio, dove è collocato l’Altare Maggiore, e alle due navate laterali che fungono a bracci del transetto. Fu costruito dai Modugnesi quando, verso l’Anno Mille, abbandonato il primo abitato raccolto intorno alla chiesa di S. Maria Assunta (detta ancor oggi: “di Modugno”), decisero di trasferirsi al riparo della “Motta” (torre, casale fortificato o accampamento militare che fosse) che sorgeva in posizione dominante su un’altura.
Non conosciamo la sua primitiva forma: i successivi rifacimenti e ampliamenti ne hanno stravolto l’aspetto di basilica romanica a tre navate per consegnarci l’edificio quale oggi si presenta, di stile rinascimentale, ad aula unica, ricco di statue di Santi e di dipinti. É un autentico scrigno di arte e di storia che sapientemente restaurato per volontà del parroco don Nicola Colatorti dalla Impresa Vincenzo De Bellis guidata dall’architetto Ferdinando Russo sotto la soprintendenza della dottoressa Nuccia Barbone, si ripropone agli occhi dei visitatori.
Sul portale d’ingresso ci accoglie il gruppo scultoreo in pietra dell’Annunciazione, opera di ignoto artista dei primi anni del XVII secolo. L’interno, sovrastato dal vasto tavolato di legno dipinto nel XVII secolo da Domenico Scura, allievo di Carlo Rosa, si presenta lateralmente scandito dal ritmo di arcate che accolgono gli altari un tempo proprietà delle famiglie maggiorenti del paese, definite dagli stemmi in concio di chiave. Modificati nel tempo, ospitano nelle nicchie le statue lignee o in cartapesta di Santi, laddove un tempo grandi tele dipinte fungevano da ancone: alcune sono andate perse, distrutte dal tempo; altre si sono serbate a noi e, restaurate grazie all’interessamento della dottoressa Barbone della Soprintendenza ai Beni Artistici, è possibile ammirarle oggi restituite alla loro bellezza (quattro di esse, le ultime oggetto del restauro) sono state nei giorni scorsi al centro della mostra allestita nella chiesa di Santa Croce [v. mio precedente articolo]. Sono per lo più opere di epoca barocca (sec. XVII-XVIII), ma fra loro spiccano una “Annunciazione” di Bartolomeo Vivarini, dipinto su tavola del XV secolo, testimonianza della ricchezza del paese di Modugno e della sua Chiesa e dei rapporti culturali che il Ducato di Bari intratteneva con la Repubblica di Venezia, e una copia, eseguita dal pittore Michele Cramarossa, della Madonna ”ZT” così denominata dalla sigla con cui si firmava l’autore (l’originale, dipinto nei primi del ‘500 è esposto nel Museo Diocesano di Bari) epigone, con la grande tela di S. Nicola di Bari, della tarda scuola bizantina che a lungo sopravvisse dalle nostre parti.
Ma non solo di arte ci parlano queste opere: molte di esse narrano momenti particolari della nostra storia locale: le statue lignee di S. Rocco e di S. Nicola da Tolentino, l’altare della Madonna Addolorata ci raccontano della peste endemica nei secoli passati, mentre il quadro dell’Angelo Custode, dipinto sempre da Domenico Scura su commissione dei fratelli Borrelli, ammonisce che non dai Santi, ma da Dio Padre proviene la Salvezza. In alto sulla controfacciata, una tela di Salvatore Pedicini di Molfetta ricorda l’apparizione dell’Addolorata il X marzo 1799 che, segno di contraddizione e di incoerenza, salvò una città di “giacobini senza Dio” dalle masnade dei Combattenti per la Santa Fede: i Sanfedisti. Ma occorre pur dire che a Lei i Modugnesi atterriti si erano rivolti invocando protezione. Nel cappellone dell’Addolorata, il dossale dell’altare è in pretto stile rinascimento. Se guarderete al di sopra della statua della Vergine, vedrete custodito in una nicchia un Crocifisso privo della Croce. Colpito dal fulmine nel 1622, restò intatto e, riconosciuto come miracoloso, offrì pretesto al Conte Rocco Stella di beneficiare il paese con l’istituzione di una fiera: “La Fiera del Crocifisso”, appunto, che da quattro secoli si ripete come quest’anno ogni prima e seconda domenica di novembre.
Potrei scrivere ancora sulla chiesa Maria SS. Annunciata di Modugno, del suo Altare Maggiore come del Cappellone del SS. Sacramento e delle altre Cappelle, ma non voglio dilungarmi ulteriormente. Concluderò ricordando che, per favorire la conoscenza di questo nostro patrimonio di fede e di arte, la Pro Loco di Modugno dedicherà alla Chiesa Matrice e alle altre meno note chiese del Borgo Antico una manifestazione nei prossimi giorni di Dicembre.
Vi aspettiamo.

 

Uscite di sicurezza

Franco La Cecla

Col titolo Uscite di sicurezza si svolgerà a Modugno, tra la seconda settimana di novembre e la prima metà di dicembre,

un ciclo di incontri: alcuni tra i più sensibili analisti del nostro tempo, basandosi sul rispettivo lavoro di scavo genealogico, faranno luce su diverse attuali bolle ideologiche, mostrandone forza di chiusura e, però, anche stimolanti possibilità d’uscita.

Il primo appuntamento, domenica 10 novembre nella Chiesa del Purgatorio, è con Franco La Cecla, antropologo e architetto, collaboratore di Renzo Piano, che, presenterà l’ultimo suo libro, Ivan Illich e la sua eredità, e si soffermerà su questioni radicali come la trasformazione individuata dal grande pensatore austriaco, «del segno forte dell’ospitalità cristiana in qualcosa di differente. Nella parabola del buon samaritano c’è ancora questo spirito immediato, prendersi cura dello sconosciuto, andare incontro a lui personalmente. Poi accade qualcosa, la Chiesa elabora questo spirito in un modo molto più mediato. Da esso prenderà piede un tipo di concezione della misericordia che sostituirà all’aiuto immediato lo xenodocheion, l’ospizio per i poveri e i malati. Ivan vi vede il prototipo del “servizio” che diventerà poi la matrice di quella società dei servizi da cui deriva il moderno sistema di rendere le persone dipendenti dalle istituzioni». Ma La Cecla parlerà anche di convivialità, di quell’insieme di arti del vivere proprie alle logiche locali, che continuano a tener vive le nostre società, nonostante tutti quei poteri che vorrebbero ridurle solo a organismi economici.

 

A Tu per Tu con Henrique Mota

Henrique Mota

capitano del SC Bayer 05 Uerdingen. Intervista al giovane capitano del Bayer Uerdingen, ospite per uno stage dell’ A.s.d. Modugno Calcio a 5.
Cosa ti ha spinto a voler intraprendere questa esperienza con il Modugno?
“La curiosità e l’entusiasmo di voler vedere all’ opera un club di Futsal italiano professionistico, consapevole delle doti eccellenti di Mister Marcello .”
Hai riscontrato delle differenze tra il modo di praticare futsal in Italia rispetto a come lo gioca  in Germania?
“ In Italia il numero di club di calcio a 5 è più elevato, con rose molto più numerose. Inoltre il gioco attuato qui è molto più tattico rispetto al futsal tedesco che viene praticato come il classico calcio a 11svolto però a livello indoor.”
Parlaci un po’ del tuo club
“Il nostro è un club che milita nella massima serie tedesca del futsal, con giocatori di alto livello, di un età compresa tra i 25 e i 27 anni. Ho constatato con piacere che il futsal giocato qui, invece, è composto da moltissimi giovani under 21.”
Cosa ne pensi dell’ Italia e degli italiani?
“ L’Italia mi piace molto. Gli italiani sono un popolo solare e molto ospitale, amo molto lo stile di vita italiano, i quali affrontano il quotidiano con serenità.”
Hai intenzione di ritornare a farci visita?
“ Certamente, tornerò in italia con molto piacere, non solo per praticare il futsal, ma anche per visitare il paese.”

Ringraziamo Henrique Mota per la gentile collaborazione, con l’augurio di una carriera ricca di successi.

La Fesica Confsal Bari per chi cerca lavoro

Opportunità di lavoro nel settore commerciale. I giovani pugliesi possono incontrarle il 7 novembre al Recruiting Day E-Care- Articolo1, in programma alla sede E-Care in Strada Provinciale 231 – ex SS 98 – Km 80,350m (dir. Bitonto) a Modugno (Ba). E-Care è una società leader nel settore del Business Process Outsourcing per la fornitura di servizi e soluzioni in ambito Crm che da oltre 10 anni investe in selezione e formazione delle risorse umane. Ad oggi sono 2.300 le persone coinvolte nei progetti dei propri clienti. L’azienda offre, da sempre, ai propri collaboratori, flessibilità oraria ed organizzativa ed un importante training costante con coach dedicati per un percorso di crescita professionale. L’azienda, che prevede di inserire circa 30 figure commerciali entro la fine dell’anno, sta cercando dei talenti che abbiano passione per la vendita o una precedente esperienza commerciale e la voglia di intraprendere un percorso professionale che duri nel tempo, arricchito da una costante formazione.
Tutti coloro che sono interessati a partecipare al Talent Day barese il 7 novembre possono scrivere a – vincenza.celestino@articolo1.it – o contattare il cell. 3453631164, per ricevere tutte le informazioni e prendere parte alle sessioni di selezione. Articolo1, Agenzia per il Lavoro, sarà presente per raccogliere le candidature. Le selezioni sono rivolte a candidati ambosessi.

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e-mail : parteciparlando@libero.it
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