Alexander Platz Berlino
con allievo
valentino Di Persio con Dario Rossi
Preghiera
Se chiedi a qualcuno
“Cos’é l’arte?” molto probabilmente, dopo una pausa di riflessione, potrebbe risponderti che il concetto è così vario da rendere difficoltoso persino stabilire cosa sia o non sia arte.
Altri, invece, potrebbero affermare che l’arte rappresenta un modo di dar forma alla propria fantasia, alla propria immaginazione, senza vincoli e/o preconcetti.
Nel contesto moderno le espressioni artistiche mirano a trasmettere dei messaggi non obbligatoriamente condivisi da tutti, bensì recepiti ed interpretati soggettivamente.
Per Dario Rossi, un giovane romano che ha scelto la strada per mettersi in gioco, l’arte rappresenta un linguaggio di comunicazione attraverso ritmi e sapienti sonorità, riprodotte in prevalenza mediante l’utilizzo di materiale vario.
L’idea di intervistarlo mi è venuta nel vedere un video su Facebook nel quale un ragazzone in canotta e pantaloncini seduto per terra, armato di bacchette da batterista, inveiva su pentole, coperchi, padelle, casseruole, pezzi di marmitta, due Bongos e quant’altro, catalizzando l’attenzione dei passanti nella famosa Alexander Platz di Berlino.
In tempi di crisi con quali prospettive, Dario Rossi, affronta il futuro?
L’affermazione “Un sogno si realizza soltanto nel momento in cui inizi a crederci sul serio” non è affatto il pensiero di uno sciocco che scende dalle nuvole bensì di una persona che ha “semplicemente” deciso di scegliere come vivere la propria vita.
Vuoi dire che i sogni si possono realizzare?
Certo! Sembra in realtà una frase assai banale e scontata ma, in realtà, non lo è assolutamente. Capita difatti a tutti noi, quando ci troviamo di fronte ad un bivio importante, di arrenderci a priori e di voler scendere a compromessi ancor prima di provare a puntare veramente in alto. Ma se prima non sbagliamo il tiro, come facciamo a renderci conto di essere dei pessimi giocatori? In realtà non stiamo per molti anni su questa terra, tanto vale correre il rischio di mancare il bersaglio. Le immagini e i colori scorrono talmente veloci che quasi non ci lasciano il tempo di capire cosa stia succedendo. Siamo soltanto una parte infinitamente piccola in mezzo a tutto questo incredibile caos. Specialmente in quest’epoca ci appelliamo spesso a luoghi comuni del tipo “C’è crisi!”, oppure “Lascia perdere, tanto il lavoro non si trova!” e non ci rendiamo conto che così facendo siamo proprio noi stessi a limitarci e ad imporci dei divieti che non esistono.
Intendi dire che bisogna avere il coraggio e la forza di realizzarsi senza chiedere?
In un certo senso si. Siamo il più delle volte portati a vivere secondo i dogmi che ci hanno insegnato e a credere che siano gli altri a doverci infondere sicurezza, quando invece è soltanto l’esperienza personale e diretta sul campo che ci porta a capire chi siamo veramente.
Affermazioni come queste, fatte da un giovane, fanno ben sperare per un futuro in cui la gratificazione morale e dell’anima è più importante del denaro.
Infatti, non serve a molto fare delle scelte dettate dalla “convenienza” o perché pensiamo che ci possano portare a guadagnare molti soldi in futuro. La ricchezza materiale ha certamente il suo fascino, ma è un dato di fatto che la perdiamo non appena ci congediamo dal mondo. L’anima invece non muore mai e lascerà per sempre impresso il ricordo di quel che siamo stati.
Artista di strada e poi?
Insegno batteria in una scuola di musica dove gestisco un laboratorio di percussioni utilizzando anche oggetti di riciclo. Compongo anche musica elettronica e mi piacciono molto i sintetizzatori. Sto lavorando da tempo al connubio della ritmica e del suono. Non parto dalla strada per rimanerci. Il mio principale obiettivo è quello di essere sempre più itinerante e girare il mondo suonando per farmi conoscere ed apprezzare ovunque. Sono attratto dagli altri Paesi e anche se abito a Roma, ho intenzione di relazionarmi sempre più con l’estero per allargare la rete di “followers” sparsi per il mondo.
Questa intervista verrà pubblicata su “Bari Sud Ovest”. Ti sei mai esibito in Puglia? Conti di farlo o di rifarlo?
Non ancora ma conto di farlo quanto prima.
Per vedere un video di Dario Rossi clicca qui.
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