Molti vorrebbero la riapertura del centro di prima accoglienza 'Fratello Sole'

In ricordo della comunità di recupero “Fratello Sole”, chiusa qualche anno fa. Fino a qualche anno fa Modugno godeva dell’importante sostegno sociale del centro di prima accoglienza “Fratello Sole”.

Una comunità di recupero per ex tossicodipendenti gestita da tre suore stimmatine, suor Enza, suor Pierina e suor Flora. Una casa che costituiva un punto di riferimento per i ragazzi e una sicurezza per le loro famiglie. Ha chiuso quando due delle tre suore si sono ammalate. Una quindicina i volontari che frequentavano il centro. “Io facevo visita ai ragazzi una volta alla settimana – ci ha detto Luciana Viola, volontaria per tre anni – leggevo loro brani di Sepulveda,De Mello e altri, e poi riflettevamo insieme sui valori della vita.

Ciascuno si immedesimava nei personaggi delle storie in base alle proprie esperienze e sofferenze. Erano ragazzi molto provati e con tanto bisogno di aiuto”. Una decina, in alcuni periodi anche di più, poi smistati nelle varie comunità del territorio. Eppure Modugno di un centro come quello ne avrebbe ancora tanto bisogno.

Angiuli responsabile ADMO:"il numero dei donatori è insufficiente"

Da sette anni attiva sul territorio per sostenere i malati di leucemia. E’ la sezione modugnese dell’Admo (Associazione Donatori Midollo Osseo). Partiti nel 2003 con 60 donatori, oggi la banca dati ne conta oltre 200, “ma siamo ancora troppo pochi – spiega il responsabile Massimo Angiuli -. Non ci possiamo fermare perché i malati di leucemia aumentano e l’80% dei ricoveri ha bisogno di trapianto”.

Del direttivo dell’Admo di Modugno fanno parte 15 persone e altri 40 oltre a essere donatori, collaborano come volontari agli ormai consolidati appuntamenti che l’Admo organizza durante l’anno, dal galà di solidarietà nell’estate modugnese, al concerto di Natale, dal trofeo di Sant’Antonio tra forze dell’ordine e volontari, alla festa di carnevale per i più piccoli con spettacoli di burattini nelle scuole. E poi ancora la befana, la “Rosa per la vita” in occasione della festa della mamma.

 

Nuovi progetti in aiuto delle fasce più deboli avviati dai Servizi Sociali

Il comune di Modugno è impegnato in azioni sociali con il supporto delle associazioni presenti nel territorio con l’obiettivo di promuovere campagne di sensibilizzazione in soccorso delle fasce sociali più deboli.

Giovanni Paolo II insegna: “esiste,certo, una netta differenza tra il ricorso alla droga ed il ricorso all’alcool: mentre infatti un uso moderato di questo come bevanda non urta contro divieti morali, ed è da condannare soltanto l’abuso, il drogarsi, al contrario, è sempre illecito, perché comporta una rinuncia ingiustificata ed irrazionale a pensare, volere e agire come persone libere. Non si può parlare della libertà di drogarsi né del diritto alla droga, perché l’essere umano non ha il diritto di danneggiare se stesso”. 

La colta e profonda citazione ce l’ha ricordata l’assessore modugnese ai servizi sociali Lucia Blasi, a cui abbiamo chiesto, in quanto responsabile del settore, un commento al problema droga nel nostro comune. Progetti sulle tossicodipendenze sono appunto nei buoni propositi dell’amministrazione comunale e in particolare dell’assessorato ai servizi sociali. “La droga – è il pensiero di Lucia Blasi – danneggia immediatamente e poi progressivamente la coscienza e la capacità di adempiere ai doveri di solidarietà.

Noi assistiamo all’estrema contraddizione di una cultura giuridica che, in nome della solidarietà, impone al privato l’uso del casco e della cintura di sicurezza e in nome della libertà dimentica la solidarietà invocata e propone la liberalizzazione della droga. E’ necessario rafforzare gli interventi istituzionali di lotta alla droga in sinergia con altre istituzioni pubbliche, coinvolgendo anche gli organismi associativi, le scuole e tutti coloro che quotidianamente abbiano a che fare con il mondo della droga, a partire dai medici, dalle comunità terapeutiche, forze dell’ordine e, soprattutto, le famiglie, che per prime vivono la tragedia della tossicodipendenza, esaminando, oltre gli effetti dell’uso delle droghe, anche le cause che determinano l’assunzione di queste sostanze.

L’hashish è la preferita facile da trovare e da nascondere

Che di droga ne sappiano più di quanto ammettano è certo. Che ne facciano uso non ci è dato saperlo, perché i giovani studenti modugnesi a cui l’abbiamo chiesto, hanno avuto un po’ di timore a parlare dell’argomento. Ma sicuramente sono informati. Quante droghe esistono, di che tipo, quanto costano, che effetti danno, come si preparano e come si assumono. Insomma, piccoli manuali viventi di assunzione di sostanze stupefacenti.

La droga più diffusa e più conosciuta tra i ragazzi è sicuramente l’hashish.Facile da trovare, economica e comoda da nascondere e assumere (la cosiddetta “canna”). Ma l’allarme vero è la diffusione della cocaina. Più cara certo, ma anche più “figa” come l’ha definita uno dei nostri intervistati .Il “talco” della Dea Pollon pare che serva davvero a “dare l’allegria”. E’ la citazione di un noto cartone animato giapponese che ha insegnato ai nostri piccoli molto più di quanto i genitori si aspettassero.

La droga 'entra' come disciplina di studio nelle scuole

L’argomento droga nelle scuole rientra addirittura nella programmazione disciplinare di alcune materie (scienze e italiano). Abbiamo chiesto ad una docente modugnese di scuola media che significa fare prevenzione con gli studenti.

“Nelle terze classi – spiega – è argomento di studio. Leggiamo insieme storie di ragazzi che hanno vissuto l’esperienza della droga. Qualcuno ne è venuto fuori e qualcun altro ha visto la propria vita distruggersi. Con questi racconti invitiamo i nostri studenti alla riflessione”.

Ma tutto sommato, al di là di singoli casi in cui vengono coinvolti i genitori e i servizi sociali, pare che i ragazzi di Modugno tengano la droga lontana dai banchi di scuola. Progetti specifici sulla droga non sono così frequenti, ma quelli di prevenzione alla dispersione, che puntano alla partecipazione dei ragazzi a rischio, comprendono anche percorsi formativi e informativi legati alle dipendenze.