Siamo quello che mangiamo

Se da un lato, la lotta contro i tumori è agguerrita, da parte della Comunità Scientifica, la quale si attiva per lo studio e la sperimentazione di nuovi protocolli chemioterapici, dall’altra, permane uno stile di vita in disaccordo al contrasto di patologie neoplastiche e non. Non è più raro, notare un’ottica diversa nell’affrontare questo vitale problema, che oggigiorno è in continuo aumento, come pure, le malattie degenerative (vedi Morbo di Alzheimer, Parkinson, ecc,. ) e che ormai, non conosce più età. Se ne è parlato anche al’I.R.C.C.S.(Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico) – Istituto Tumori di Bari –Giovanni Paolo II, proiettato verso un percorso di approfondimenti a tal riguardo, dopo l’evento pilota dell’11 aprile, dal titolo ‘L’educazione alimentare nella prevenzione dei tumori intestinali’. ‘E’ possibile svolgere al meglio il proprio ruolo, se c’è una comunità di intenti’ ha detto Emanuele Sannicandro, direttore del Centro oncologico; mentre Cosimo Lacirignola, agronomo e presidente del C.I.H.E.A.M. Centro Internazionale degli Alti Studi Agrnomici Mediterranei: ‘Quando la conoscenza non è adattata ad altre cose, può essere colonialismo scientifico’, ponendo l’attenzione sulla sostenibilità delle colture, sulla diversità e non sull’omologazione. Poi, rimarcando il tema della diversità culturale:‘Ogni anno, nel nostro Istituto arrivano 400 ragazzi di diverse culture e religioni che finora, non si sono mai ammazzati fra loro…’. Il Convegno ha messo in luce come almeno il 35% delle malattie oncologiche sono dovute a cattiva alimentazione, soprattutto su baseanimale. In Puglia, il 30% dei bambini è obeso. ‘In chi consuma carne si rileva più anidride carbonica che in un vegetariano…Per 1 Kg di grano si consumano 1300 litri di acqua, per 1 caffè 140, per 1 pezzo di formaggio 5000…delle 500 varietà di ulivo, ne usiamo solo 20, perché ci concentriamo solo su alcune; in Italia usiamo solo 2000 varietà di alberi da frutta, rispetto alle 8000 censite a fine ‘800. La biodiversità favorisce le specie aliene, come i pesci che arrivano nel nostro Mediterraneo dal canale di Suez o come la famosa Xylella degli ulivi’’ ha precisato Lacirignola. Come arginare tutto ciò? ‘Le diete sostenibili sono a basso impatto ambientale e sono quelle che proteggono gli ecosistemi…Come ridurre lo spreco di conoscenze? Adattandole ai bisogni’ ha concluso. Il prof.Giuseppe Colucci, presidente del Gruppo Oncologico Italia Meridionale G.O.I.M., ha detto invece:‘Il cancro è determinato da una serie di alterazioni genetiche ed epigenetiche, dove per queste ultime, ci si riferisce a fattori legati allo stile di vita e quindi al microambiente: tabacco, alimentazione sbagliata (30-35%), alcool(3%). C’è una frequenza del carcinoma del colon anche nei migranti’. Ripari? Attività fisica, dieta mediterranea, drastica riduzione di alimenti di origine animale, specialmente carne (rossa, 1 volta al mese, bianca 1 volta alla settimana). Luigi Lucini, ricercatore e professore aggregato dell’Istituto di Chimica Agraria ed Ambientale e Centro Ricerche per la Proteomica e Nutrigenomica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, ha invece messo in evidenza le proprietà dell’aloe, pianta dagli effetti anti-ossidanti e quindi antinfiammatori-antitumorali. Pino Africano presidente dell’Associazione ‘La salute me la mangio’ di Bari, già autore di 2 libri sulla salute, ha parlato del metodo Kousmine: ‘…Una scienziata, dal nome Kousmine, studiando il cancro su alcuni topi predisposti, notò che questi non morivano, alimentandoli solo in modo vegetale e, un esempio di lunga vita ci è dato dal popolo degli Hunza. Circa 30mila abitanti della regione del Cashmire, che vivono nell’omonima valle, nel nord del Pakistan, anche fino ai 130-140 anni, procreano anche dopo i 70 anni e tra loro non è stato trovato un caso di tumore. Ormai è chiaro che c’è una relazione tra colesterolo e cancro’. Marco Montemurro, tecnologo alimentare ha posto l’attenzione sull’importanza delle etichette degli alimenti ‘…Olii vegetali? Sono estratti con la benzina; nitriti e nitrati vengono usati per carne e insaccati e sono nocivi, poiché creano modifiche geniche (E249-E250), acidi grassi saturi polinsaturi, aspartame… (Dir.UE 79/112, CEE 18/12, Cons.UE20/03/11, Reg.Parl.UE 1169/11, Cons.UE 25/6/11)’. Severino Montemurro, direttore Chirurgia Generale dell’Apparato Digerente dell’IRCCS invece:‘L’OMS considera il binomio alimentazione-buona salute. Un contributo all’aumento di peso e di rischio è una porzione abbondante di cibo di bassa qualità e le persone di classi sociali svantaggiate preferiscono alimenti ricchi di sale e grassi saturi. Scuola e famiglia possono intervenire sui bambini…’. I consigli? ‘Almeno 30 grammi di fibre al giorno, con frutta e verdure di stagione, massimo 5 di sale. Nel 2019 ci sarà un’equiparazione dell’incidenza del cancro, proprio perché al sud, ormai si mangia come al nord… Quindi: educazione alimentare. Ippocrate scriveva: ‘Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina il tuo cibo’.

Mostra fotografica alla ProLoco

In mostra alla Pro Loco di Modugno l’opera fotografica di Roberto Sibilano “Miraggi. La città di San Nicola”

Dalla presentazione di Sara Meledandri :
«Questa esposizione fotografica nasce da un’idea di  Rocky Malatesta, Direttore Generale del CESVIR (Centro Economia e Sviluppo Italo-Russo), che per il quarto Festival dell’Arte Italiana “Suggestioni di Puglia” a Mosca ha concepito con entusiasmo l’ipotesi di promuovere il territorio a lui caro attraverso il fascino di una città caratterizzata da diversi aspetti e che inaspettatamente a volte sa raccogliersi in una sola anima. Cinque le tematiche individuate: Bari dall’alto, Bari dal mare, Bari a tavola, Bari spirituale, Bari commerciale. La città, per Malatesta, è pronta per divenire una meta turistica, è pronta per essere conosciuta e valorizzata nel mondo. L’idea è concretizzata in immagini da Roberto Sibilano, che con questa personale fotografica porta il capoluogo pugliese in Russia, suggellando un’intesa tra due realtà geografiche e spirituali, che dura da secoli.
Ritrarre Bari non è semplice. È una amica, una mamma, una sorella; si conosce da sempre e come spesso accade per le persone che si conoscono da sempre, si incorre nel rischio di darle per scontato. Invece Sibilano lascia scoprire Bari con la morbidezza che contraddistingue le sue fotografie.
Fotografo, già cultore della materia della cattedra di Beni Culturali e Ambientali dell’Accademia di Belle Arti di Bari, capo redattore per la Digital Library della Regione Puglia, vive e lavora con la macchina al collo dall’età di 16 anni. Ritrae spesso luoghi, oggetti nelle loro condizioni di realtà o di circostanza, uomini e donne colti per strada. Da artista concepisce opere fotografiche concettuali, di significato, come nella recentissima Speranza esposta ad ottobre all’ultimo Premio Nazionale delle Arti a Bari, nella quale elabora un ambiente in cui le pietre convivono con la piuma, come la pesantezza del pensiero convive con la leggerezza dell’essere.
Roberto Sibilano ama il bianco e nero. Quando inquadra un soggetto non vede il colore, l’ha già reso in bianco e nero prima ancora nella sua mente che con la tecnologia. Il B&W gli dà effettivamente la possibilità di drammatizzare le visioni, regalando suggestioni che solo un occhio attento può cogliere.
Le venti fotografie esposte a Mosca raccontano Bari a 360 gradi, dalle vedute aeree mozzafiato fino ai dettagli delle stradine del centro storico. Ma è attraverso la ritualità della Basilica di S. Nicola – conosciuta ma non vissuta dal popolo barese – che il fotografo, questa volta nel calore del colore, esprime al massimo la sua poetica. Sibilano entra nel mondo ortodosso in punta di piedi, ritraendone gesti e volti semplici e intimi, raccontando la tradizione e l’anima di un popolo che solo apparentemente sembra altro da noi e che in realtà ne è parte, nel melting pot che storicamente è segno della nostra Puglia. I giochi di messa a fuoco e sfocatura, sapientemente modulati, sono una delle sue firme stilistiche: intensificano la ritualità della funzione sacra, percepita come sentimento e non solo come abitudine, facendola vivere in prima persona anche al fruitore.»

La mostra resterà aperta da Domenica 29 marzo a martedì 7 aprile, dalle ore 19.00 alle 21.00.

Michele Ventrella
(Presidente Associazione Pro Loco Modugno)

Le volontarie di "Mamma Rosina"

Oggetto: Testimonianza di un gruppo di volontarie della mensa di “Mamma Rosina” in Via Gorizia 52 a Modugno (BA)

Gentilissimo direttore,
Ci scusiamo se ci permettiamo di disturbarla.
Siamo un gruppo di volontarie, residenti in Modugno provincia di Bari, che nonostante i loro impegni familiari dedicano le loro giornate a servizio degli ultimi. Ci presentiamo a lei con i rispettivi nominativi: Corriero Giuseppina, Scelsi Anna, Lenuti Angela ed io De Tullio Adelaide partecipante alla mensa con la sua famiglia. Ci rivolgiamo a lei spinte da un immensa gioia, che le chiediamo di condividere con noi.
Nel nostro paese un uomo di nome Amedeo Padovano carico di grande fede, carità, umiltà ha deciso di dedicare tutto il suo tempo a disposizione dei più bisognosi. Infatti da circa due anni e mezzo, ha aperto una struttura adibita a mensa per i poveri, una casa che ha allestito sin dall’inizio da solo a sue spese, con l’intento di realizzare un ambiente sicuro, accogliente e ben organizzato a tal punto da poter soddisfare le esigenze di ciascun fratello bisognoso. Ogni giorno infatti Amedeo con l’aiuto di queste amiche volontarie accoglie 35 fratelli (che aumentano sempre di più), ciascuno con problemi di diverso genere: fratelli senza tetto, senza lavoro, con altri problemi e purtroppo abbandonati dalle loro famiglie, che riescono qui ad avere non solo un piatto caldo, ma soprattutto riescono a ritrovare l’affetto, l’amore, l’armonia di una vera famiglia.  Sì, una vera famiglia, dove Amedeo inculca innanzitutto l’amore verso la Madonna e Gesù (che ci ricorda di mettere al primo posto pregando), Infatti condividiamo insieme la preghiera di lode e di ringraziamento prima del pranzo, dopo il pranzo si prega, si canta riservando uno spazio di tempo dedicato alla condivisione delle proprie esperienze e degli eventi presentati durante la giornata. E’ proprio vero che Dio manda i suoi Angeli, è per questo che le chiediamo umilmente di condividere questa nostra intensa gioia, in quanto Amedeo riesce a svolgere questo suo incarico sorretto dalla sua grande fede e dal suo immenso amore verso la Madonna e Gesù, pur non avendo nessun aiuto da parte di alcuna istituzione, affronta ogni giorno tutto da solo coprendo le esigenze di ciascun fratello e pagando le spese di consumo che la casa comporta. Infatti dopo aver conseguito la pensione, ha rinunciato alla sua vita, privandosi dei suoi beni, dei suoi interessi, delle sue comodità mettendo da parte la sua famiglia per dedicarsi completamente a servizio degli ultimi. Tanto è vero che nonostante la grandiosità di questo disegno divino, che realizza con grande spirito di carità e di sacrificio (senza nessun tornaconto), la sua nobiltà d’animo e la sua umiltà, lo portano a rinunciare a se stesso al suo io, e quindi preferisce restare nell’ombra perché non ama mettersi in mostra .Gentilissimo direttore, dopo aver condiviso questo progetto divino, che Amedeo realizza ogni giorno con la sua mensa, vogliamo renderla partecipe alla meravigliosa testimonianza che stiamo per descriverle. Alcuni anni fa, Amedeo ha affrontato un lungo periodo duro e difficile, infatti è stato in coma per molto tempo e dopo aver lottato tra la vita e la morte, si è risvegliato dal coma, dopo aver visto un lungo tunnel irradiato da una immensa luce che lo ha riportato in vita. Noi riteniamo infatti che Dio, lo ha rimandato in vita perché doveva realizzare il grande progetto che gli aveva disegnato e gli ha affidato la Madonna per aiutarlo nel suo cammino. Infatti a partire da quel momento, la Madonna gli parla e gli appare ogni notte, gli comunica dei messaggi che Amedeo ci consegna in busta chiusa con le relative date, alcuni preannunciano eventi che con il tempo si manifestano e ne confermano la veridicità, altri che non ci rivela perché la Madonna gli chiede di tenere in segreto. Gentilissimo direttore, approfittiamo dunque del suo giornale, per rendere testimonianza di questa meravigliosa realtà: “La Madonna affida a noi cristiani un compito rilevante, ci chiede di evangelizzare”. Noi dobbiamo impegnarci ad eseguire tale compito nella nostra vita quotidiana, affinché ognuno possa credere, che la Madonna continua a manifestarsi ovunque e non solo nei grandi santuari, così come si manifesta da noi a Modugno e ogni giorno compie i suoi prodigi e le sue meraviglie. La ringraziamo infinitamente, gentilissimo direttore, per aver dedicato il suo tempo e soprattutto per aver condiviso con noi questa magnifica testimonianza, che vorremmo estenderla e rendere partecipe chiunque voglia conoscerla, con un unico proposito: “Eseguire la volontà che la Madonna chiede ad ognuno di noi – Evangelizzare”

Distinti Saluti
Modugno 22 Marzo 2015                  De Tullio Adelaide

"Le tentazioni di don Antonio" al Duse

L’associazione Teatro Archè presenta la farsa in due atti “Le tentazioni di don Antonio” di Michele Diomede. Lo spettacolo andrà in scena da martedì 7 a domenica 12 aprile e da martedì 14 a domenica 19 aprile 2015 al teatro Duse di Bari.

La trama:
Commedia in costume ambientata a Bari nel 1630, ispirata alla figura dell’abate gesuita Antonio Beatillo, primo storiografo della città ed autore di un libro sulla vita di San Nicola.
L’abate Beatillo, non particolarmente anziano ma afflitto da qualche acciacco nonché da occasionali crisi di demenza senile, vive accudito da tre serve.
E’ dedito principalmente allo studio e alla scrittura ed attende con impazienza il nulla osta per la pubblicazione della sua “Vita di San Nicola”.
Ma nonostante la sua devozione per il Santo Patrono, Beatillo ha tutte le debolezze di un uomo comune e, quando il demonio in persona viene a cercare la sua anima, il prelato dovrà fare i conti con sé stesso per resistere alle sue diaboliche tentazioni e salvare le proprie serve minacciate da un usuraio senza scrupoli.

Con la partecipazione di Gianluca Schettino, Adele Saracino, Daniele De Bartolo, Donatello Romanelli, Dina Lorusso, Mariella Lorusso, Rosa Ungaro, Rosario Palladino

Regia di Gianluca Schettino

Coreografie di Federica Capriulo

Tecnici luci e audio Giacomo Burdi e Daniele Capriulo

Consulenza linguistica Nicola Cutino

dr. Daniele De Bartolo
Addetto stampa Teatro Archè.
debartolodaniele@virgilio.it
3497107216

Arriva il "Programma Elettorale"

Gli indicati, gli autocandidati, gli esortati e gli invitati a offrirsi come candidato sindaco a Modugno cominciano a parlare di “Programma Elettorale”. A onor del vero Fabrizio Cramarossa, con la sua coalizione, non solo ne parla da mesi ma per futura memoria lo scrive già, mentre gli altri, chi più chi meno, nella fase ancora di elaborazione del testo definitivo, cercano impostazioni e suggerimenti (non sia mai imposizioni) dai loro sostenitori. Escludendo l’ex sindaco Nicola Magrone – che a quanto sembra di capire riproporrà, con qualche leggera variante, il suo sempreverde programma elettorale del 2011, già corretto nel 2013 ma che non ha avuto modo di realizzare nel 2014 per il ripensamento dei suoi ex “magnifici sei o sette” consiglieri (così considerati dai suoi oppositori antichi e moderni) della sua maggioranza, colpevoli sembra del reato di “procurata decadenza sindacale” – sono tre (o quattro?) gli altri candidati a sindaco che si apprestano a diversificare la loro proposta di taumaturgica risoluzione dei decennali ma sempre attuali e irrisolti problemi di Modugno. C’è Nicola Scelsi che a quanto si sa, proporrà non più di cinque punti programmatici; c’è Saverio Fragassi che propone di non stare né con gli uni né con gli altri; c’è Vito Signorile che dovrebbe proporre quello che sarà proposto dai proponenti frequentatori internettiani dei blog grillini; FI e FdI esprimeranno un candidato sindaco? non si sa ancora ma se ci sarà avrà sicuramente un programma da proporre come tutti gli altri.   
Al solito saranno proposte soluzioni all’inquinamento atmosferico, alla mancanza di lavoro, alla rappresentanza nel CdA dell’Asi e nel consiglio della città metropolitana, alla penuria di aiuti ai disagiati, al traffico, alla speculazione edilizia, alla corruzione, ai problemi dei giovani di oggi e di quelli che lo erano già trenta, quaranta o cinquant’anni fa. Si prometteranno asili nido, trasporti efficienti, scuole sicure, tutti i delinquenti in galera e tanta, infinità onestà nella conduzione della cosa pubblica.

Come al solito agli elettori sarà demandato un unico compito: quello di scegliere, nella cabina elettorale, chi votare.
Come al solito saranno votati, voteremo, i migliori.