Quartiere Cecilia: queste "sconosciute" fermate dell'autobus

Fermate dell’autobus, queste sconosciute: mal segnalate e senza orari delle corse. Invisibili, mal segnalate, inesistenti. Sono le fermate dell’autobus urbano che collega il Quartiere Cecilia con Modugno.

Ricordano un po’ la “Stanza delle necessità” del famoso romanzo Harry Potter: non hanno una collocazione precisa e compaiono quando se ne ha bisogno. Ma non si può purtroppo parlare di magia. Queste fermate sono così indecifrabili e vaghe che neanche gli abitanti della zona sanno spiegarne con esattezza la collocazione.

In tutte le fermate degli autobus degne di questo nome non dovrebbero mai mancare delle chiare segnalazioni, capannine e indicazioni degli orari. Non si pretendono certo gli indicatori tecnologici alimentati con pannelli solari che sono in uso da un po’ di tempo nelle fermate dei bus del vicino Comune di Bari, ma almeno un pannello con un foglio di carta indicante gli orari sarebbe d’obbligo.

Ascoltando le numerose segnalazioni dei cittadini a questo proposito il nostro giornale ha voluto testare sul campo il disagio riguardante la mancata segnalazione delle fermate e l’inesistenza delle capannine. Chiedendo ai passanti dove si trovasse la fermata dell’autobus più vicina comuni sono state risposte come: «Dovrebbe essere di fronte alla scuola » oppure «Prova vicino al cartello pubblicitario, appena lo vedi lo fermi». Sul Quartiere Cecilia vi sono 4 fermate dell’autobus in questione: Via Ancona (fronte delegazione comunale), Piazza Falcone e Borsellino, Via Basilicata (angolo via Ancona fronte scuola Ghandi), Via dei Geranei (ingresso Esseci). 

Di queste quattro solo una, quella di Via Ancona, è regolarmente segnalata con un cartello con orari affissi all’entrata della delegazione del comune di Modugno. Le altre sono introvabili per chi non è pratico della zona. Altro problema è quello delle capannine. “I nostri figli prendono ogni giorno l’autobus per andare a scuola a Modugno – affermano alcune mamme della zona – e quando piove arrivano completamente fradici perché costretti ad aspettare l’autobus sotto la pioggia”. Questo crea forti disagi anche per gli anziani.

Don Giuseppe lamenta l'assenza di verde attrezzato

L’allarme del parroco: “mancano spazi verdi, i nostri bambini costretti a giocare sui bidoni della spazzatura”. L’unico scivolo della zona è nel cortile della parrocchia di San Pietro.

 “D’estate – afferma amaramente il parroco – le famiglie che rimanevano, affollavano ogni pomeriggio il cortile della chiesa per far salire i loro bambini sull’unico scivolo esistente in zona”. Ed è ancora don Giuseppe che, mostrando la ricevuta di un fax del 26 giugno 2010 inviato al Comune, lamenta la distanza delle istituzioni. “Ho proposto al Comune di occuparmi personalmente della cura di alcune aree abbandonate all’incuria – commenta don Giuseppe – a patto che si occupasse dell’acquisto delle piante. Ma ancora oggi non ho avuto risposta”.  

Il consigliere comunale Domenico Clementini è intervenuto per spiegare le motivazioni del disagio: “I terreni incolti del quartiere sono di proprietà di privati – fa sapere Clementini – e il Comune non può agire su aree non pubbliche e procedere con un esproprio richiederebbe troppo tempo. Ciò che possiamo fare è dare le concessioni edilizie a patto che i costruttori si occupino anche della bonifica delle aree adiacenti al terreno. Ed è quello che stiamo facendo. Per i miracoli dobbiamo ancora attrezzarci”.

"Notte d'Agosto" di Giovanni Cappellupo

Notte stellata sul Rodano - van goghCon quali parole cantare
la quiete di questa notte
quando si sono addormentati
gli uccelli del vasto calmo fiume
e si sente il murmure della fontana
come riso di fanciulla un pò ebbra
e i passi leggeri di giovani amanti
di tutto dimentichi se non del loro amare?
trasloca il cielo e la terra odore di menta e
di magnolia.
Lo splendore misurato della luna,
di azzurra ombra, avvolge il fiume e il
giardino.
Bacche disciuse, accordo, estasi!
Notte delle notti, notte divina!
Suoni e profumi si stemprano
e si fondono in un’unica armonia
e l’anima si libra accanto alla luna
completamente appagata.

Il testo inedito della poesia “Notte di Agosto” è frutto della creatività del giovane Giovanni Capellupo, in cura nel CSM di Modugno. La pubblicazione di quest’opera è la dimostrazione che la terapia è propedeutica ad un percorso di crescita personale ed inserimento sociale attivo.

Tedeschi dell'IDV sulle strategie per le amministrative

Tedeschi: “Non presenteremo nessuna candidatura per non confondere ulteriormente gli elettori modugnesi. Prima dei nomi è fondamentale sottoscrivere un progetto condiviso da tutte le realtà della coalizione, in cui risultino chiare le regole”.

Il centro sinistra sembra ormai orientato verso le primarie per la scelta del candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative. Cosa ne pensa?
A quanto abbiamo potuto vedere, non tutto il centro sinistra sembra orientato verso le primarie. Noi riteniamo che le primarie rappresentino davvero un motivo di discontinuità con il passato dando la parola ai cittadini coinvolgendoli in maniera partecipativa. Cosa strana è che abbiamo visto una certa ritrosia nei confronti delle primarie da parte di un partito come quello di Sinistra Ecologia e Libertà dimenticando che il loro leader nazionale ne ha fatto uno strumento principale di partecipazione democratica. Se Vendola ha saputo essere interprete così forte di questo strumento, non capisco perché a Modugno si storca il naso.
 

Quali sono secondo lei i pregi ed i difetti dell’attuale esperienza di governo? Se e dove ha sbagliato e cosa ha fatto di buono negli ultimi 8 anni.
Noi abbiamo sempre avuto un atteggiamento critico nei confronti di quest’amministrazione caratterizzata prevalentemente da una corsa alle poltrone che non ha fatto altro che ingenerare nei cittadini confusione ed allontanamento dalla politica stessa. Si parla tanto di avvicinare il cittadino alla politica ma poi si fanno scelte critiche come ad esempio, l’odierno consiglio comunale nel quale è difficile identificare chi sia maggioranza e chi l’opposizione. O scelte amministrative e provvedimenti che non ci hanno visto per niente concordi come la designazione a presidente del consiglio comunale del candidato sindaco del centro destra e l’altro oppositore addirittura nominato come direttore generale. Figura, quest’ultima sia scelta mediante modifica del regolamento comunale, sia a nostro parere superflua a Modugno. La normativa vigente, infatti, l’ha eliminata. La domanda che vogliamo porci in questo momento, come Italia dei Valori, è: ma qual è il centro sinistra? Alla luce deltrasformismo che ha caratterizzato l’amministrazione Rana, siamo un po’ preoccupati quando cerchiamo di capire cosa intendiamo con centrosinistra.
Dal momento della nomina del direttore generale abbiamo assunto una posizione critica nei confronti di questo centrosinistra sostenendo che se questi sono i modi di governare del centrosinistra, allora noi, con questo centrosinistra non ci stiamo. Alla luce di questi provvedimenti aggiunti a ritardi nei lavori amministrativi come ad esempio il mancato reperimento dei fondi per la riqualificazione delle periferie risalente a due anni fa, non colto per motivi che ancora non sono stati chiariti. Aggiungiamo poi la buffonata politica del governo istituzionale che altro non era che un modo per guadagnare un anno di governo utilizzato da Rana per accontentare ancora qualcuno e continuare a governare mostrando solo un forte attaccamento alla poltrona. Rana sarà pure stato un sindaco in grado di governare per 10 anni ma non lascerà un segno positivo.

Pensiamo alla situazione attuale dei partiti: il cambio della segreteria del Pd con il nuovo segretario Lilly Del Zotti è stato caratterizzato da un documento in cui questa segreteria si pone con forte dissenso con l’attuale amministrazione e non riconosce come necessaria la figura del direttore generale. Alla luce di queste posizioni, quali sono i rapporti con il Pd?
Il Partito Democratico ha con noi una corsia preferenziale, considerata anche la linea del partito a livello nazionale. Tuttavia se ci rendiamo conto che sul territorio questo partito è contraddistinto solo da accaparramento di posti, assessorati, dirigenti, direttori generali, incarichi legali, non può bastare l’atteggiamento di un segretario che non sostiene di non condividere. Abbiamo bisogno di un chiaro segno d’inversione di tendenza. Abbiamo chiesto all’attuale segreteria del Pd un documento da scrivere in maniera congiunta che condanni il modo di fare politica dell’attuale amministrazione. Condanna anche dell’istituzione della figura del direttore generale inopportuna sia perché inutile al territorio, sia perché rappresenta colui che era il principale antagonista del sindaco nelle scorse elezioni amministrative. Questa commistione infine allontana il cittadino sempre di più sballottolandolo da un partito ad un altro. Noi vogliamo che il centrosinistra riparta con il piede giusto. Modugno oggi sta vivendo uno scenario schizofrenico dovuto ad una corsa a candidarsi a sindaco. Ogni leader più o meno tale ritiene di mettere su una coalizione e costituire l’alternativa giusta per Modugno. Noi riteniamo che sia necessario partire da alcune regole comuni a tutti partendo da quelle forze che si riconoscono nel centro sinistra spostando questo asse riguadagnando il centro.

A tal proposito, quali sono i rapporti con l’Udc?
Non possiamo non tener conto di un partito come l’Udc che, di fatto, sta all’opposizione. Se lo scopo è quello di mettere su una proposta politico programmatica che debba competere sconfiggere il centro destra, io credo che tutte le forze che si riconoscono intorno a questo progetto debbano incontrarsi e capire se si possa affrontare questo progetto comune. Lasciando perdere oggi il candidato sindaco. Se scegliamo da subito il candidato sindaco come possiamo pretendere che vi sia un’apertura da parte degli altri partiti? L’Ucd, che ha scelto strategicamente di ufficializzare il proprio candidato sindaco, fermi un attimo le bocce tenendo un attimo da pare il nome del candidato.

Ci descriva il profilo del candidato sindaco ideale.
Noi riteniamo che a Modugno non serva l’uomo della provvidenza anche perché, obiettivamente, uomini della provvidenza a Modugno non ce ne sono. Rana lo ha rappresentato per certi versi e abbiamo visto com’è finita. È importante quindi sottoscrivere un “Progetto comune” con delle regole, tra cui risulti indispensabile lo strumento delle primarie. Ogni forza della coalizione ha il diritto di esprimere il proprio candidato sindaco ma dovremmo permettere anche alle associazioni attive sul territorio di esprimere un loro candidato sottoscrivendo però il progetto comune di cui abbiamo parlato. Il programma definitivo lo si andrà a sottoporre agli elettori con il candidato sindaco che risulterà vincitore delle primarie. È importante incontrarsi subito però. La nostra impressione è che qualcuno stia tirando a campare per dire alla fine: “Questo è e questo ci dobbiamo tenere”. Noi non vogliamo stare a questo gioco perché vogliamo vincere ma non per il gusto di vincere. Vogliamo vincere con il candidato sindaco che sia il migliore possibile ed il più forte possibile. Questo è quanto diranno le primarie. Un’altra idea è che insieme al nome del candidato sia proposta una squadra di governo. Esistono uomini che hanno una gran conoscenza della macchina amministrativa e soprattutto una spiccata qualità etica. Per noi l’etica in politica è importante quanto la capacità amministrativa. Se riuscissimo ad individuare un uomo dotato di queste caratteristiche che sia in grado di gestire al meglio la cosa pubblica e anche delegare opportunamente ai membri della sua squadra mansioni di loro competenza perché uomini capaci che hanno un’idea chiara dello sviluppo del loro settore, riteniamo di poter dare al cittadino l’idea di un’operazione positiva ed utile a questa città. Con questo non vogliamo dire
che siamo per un governo tecnico. Riteniamo che se un partito concorra insieme ad altri per la vittoria debba avere anch’es
so la responsabilità di governare. Allo stesso modo però diciamo che se questo partito è in grado di proporla già prima del voto forse si eviterebbero tutte quelle manfrine tipiche di chi pone veti e paletti alle decisioni del sindaco per aprire una fase di contrattazione che non fa altro che rallentare la macchina amministrativa. Sarebbe un’operazione di trasparenza che mostrerebbe cosa significa davvero fare buona politica.

 

Centro di Salute Mentale:prevenzione, cura e riabilitazione dei disturbi della mente

A Modugno in via Principessa Elena, al civico 58, è a disposizione dei cittadini un CSM – Centro di Salute Mentale, ndr – per la prevenzione, cura e riabilitazione dei disagi psichici. Per capire meglio di cosa si occupa questo centro abbiamo intervistato il dottor Maffei, dal 2008 direttore della struttura.

Il CSM copre l’area territoriale compresa fra Modugno, Bitetto e Bitritto e quest’anno si è occupato di circa 850 pazienti. All’interno della struttura operano medici psichiatri, psicologi, assistenti sociali ed infermieri il cui obiettivo non è solo quello della cura di patologie ma anche la prevenzione del disturbo psichico nonché la riabilitazione dei pazienti.

“Il centro di salute mentale – spiega Maffei – si occupa di interventi di terapia e non solo: come gruppo di lavoro ci impegniamo, infatti, a funzionare non solo come ambulatorio. Lavorando in rete con altri enti del territorio è possibile puntare sulla riabilitazione e soprattutto sulla prevenzione del disagio”. “L’equipe – continua il direttore – ad un certo momento ha notato che la richiesta d’intervento sull’acuto era decisamente eccessiva e da qui è scaturita la decisione di puntare sulla prevenzione: dovevamo dare agli utenti risposte non solo medicalizzate perché così il paziente perdeva la sua autonomia”.

Abbiamo attivato due residenzialità assistite e una casa alloggio» è scaturita dunque un’operazione culturale, puntando da un lato, ad affrontare il disagio del paziente nel suo stesso contesto familiare dando alle famiglie il supporto necessario per convivere con la disabilità; dall’altro a cercare di rimuovere le cause che possono portare ad un disagio psichico. Tuttavia questa operazione rischiava di rimanere nell’astratto se non si fossero trovati gli strumenti legislativi e sociali adatti per tradurre in pratica il progetto. Per questo motivo il centro ha fatto rientrare questa attività nei “Piani Sociali di Zona” per lavorare in rete con gli altri enti, condividendo il progetto con le autorità politiche. “Non si può fare prevenzione e riabilitazione – spiega Maffei – senza un intervento di questo tipo.