Clementini:'Gli abitanti del quartiere devono sostenere la loro identità'

Molti gli interventi realizzati dall’amministrazione Rana. Il consigliere comunale Domenico Clementini, del gruppo “Riformisti per Modugno”e referente del quartiere Cecilia, risponde alle problematiche sollevate dagli abitanti del quartiere delle quali il nostro giornale si è occupato nei numeri precedenti.

Prima questione è la sporcizia di alcune aree. A tal riguardo, il consigliere ha affermato che il Comune ha molto a cuore il problema ma che le difficoltà degli interventi dipende dal maggior numero di strade private rispetto a quelle pubbliche. “Il Comune – afferma Clementini – può agire direttamente sulle strade e sulle zone di sua competenza, ma per quanto riguarda i privati, può solamente mandare delle lettere di diffida ai proprietari e obbligarli a pulire .Tuttavia – precisa il consigliere – molto è stato fatto sulle aree comunali”. Lo dimostra il Centro sportivo “Chiccolina”, mini centro polifunzionale che mira a togliere i bambini dalla strada per farli crescere in un ambiente più sicuro.

Il centro è stato costruito dal Comune lo scorso anno ed è stato dato in gestione alla “Polisportiva Savio Calcio”. Inoltre, è stato anche realizzato un parcheggio proprio di fronte al centro per bonificare un’area che, prima del 2009, era ricettacolo di sporcizia. Altra importante questione è quella riguardante la viabilità ed in modo particolare del degrado delle strade che arrivano ad allagarsi in caso di pioggia.

“Nel 2009 – spiega il Consigliere – il Comune si è occupato del rifacimento di arterie importanti come via Sicilia, via Pordenone, via Lombardia e via Emilia. A breve verrà approvato un piano di riqualificazione urbanistica che riguarderà anche via Ancona, via Lombardia e Piazzale Falcone e Borsellino ed è previsto un mutuo di 200.000 euro per il rifacimento del manto stradale”.

Per quanto riguarda i servizi sociali, sono attivi numerosi progetti verso le famiglie disagiate, i portatori di handicap e gli anziani. “Nel prossimo consiglio Comunale – annuncia Clementini – saranno messi al vaglio importanti progetti che già negli anni passati hanno dato risultati positivi. Esempio sono “Borsa Lavoro” e il Piano di Zona 2006/2009”. “Il primo progetto-spiega ancora il consigliere riformista- si è occupato di mettere in comunicazione 12 aziende con 30 ragazzi disoccupati provenienti da famiglie a basso reddito, che hanno avuto la possibilità di poter lavorare per 6 mesi percependo uno stipendio di 500 euro al mese. Alcuni di loro sono anche riusciti ad avere un impiego stabile.

Come vivono i figli la separazione dei genitori

E’ triste vivere senza papà. “La cosa più brutta è scegliere con quale genitore passare le feste”. Nell’ambito della nostra inchiesta intervisteremo un ragazzo, figlio di genitori separati, che chiameremo Giovanni.

Giovanni, quando i genitori di hanno scelto di separarsi , aveva 19 anni ed ha una sorella che allora aveva 11 anni. Questa decisione è apparsa ai figli come improvvisa perché mai i genitori avevano mostrato davanti ai figli attimi e situazioni di tensione. “Sicuramente il fatto di non averci coinvolti mai in liti – spiega Giovanni – è da considerare come un loro merito anche se spesso le tensioni possono essere fatte anche da silenzi se pensiamo che la mancanza di comunicazione porta necessariamente ad una rottura.

A distanza di dieci anni dalla separazione dei miei genitori io non so ancora quale sia stata la ragione di quella rottura posso ritenermi però fortunato perché nonostante non siano più insieme, i miei genitori sono rimasti per me e sicuramente per mia sorella delle figure estremamente presenti. Del resto mia madre qualche anno fa si è risposata con una persona che inevitabilmente e mio malgrado è entrata a far parte della mia vita ed adesso hanno anche una bellissima bambina”.

“Il momento in cui vivi davvero la separazione dei tuoi genitori è in occasione di una festa familiare: la cosa più brutta di un figlio è scegliere con quale dei genitori passare le feste. Spesso mi sono trovato a dover scegliere tra i due. La scelta non è mai stata fatta perché preferivo l’uno all’altro ma è sempre scaturita in seguito ad una serie di valutazioni tipo: quello dei due che avrebbe sofferto di meno in seguito all’esclusione.

Coppie sempre più in crisi – Aumenta la richiesta di aiuto al consultorio famigliare

In aumento le richieste di aiuto spontanee per le coppie in crisi. Vitone: E’ in crescita la cultura della conoscenza, dei servizi offerti dai consultori familiari e delle consulenze gratuite.

Abbiamo intervistato la dott. Vanda Vitone, psicologa e psicoterapeuta, responsabile del Consultorio familiare della ASL\BA distretto 9 di Modugno, al fine di illustrare la situazione cittadina in materia di consulenza verso le separazioni coniugali. La consulenza specialistica per le coppie separate o in via di separazione rientra, infatti, tra i compiti di un consultorio familiare.

“In passato, fino ad una decina di anni fa – spiega la dottoressa Vitone – era consuetudine che la richiesta d’intervento specialistico scaturisse solo in seguito ad una istanza esplicita del Tribunale dei Minori in occasione di separazioni che presentavano un marcato livello di conflittualità tra i coniugi. L’intervento era, quindi, indirizzato verso la tutela del minore vittima involontaria della separazione dei genitori. Situazioni in cui coppie in via di separazione si rivolgevano spontaneamente alle strutture pubbliche per richiedere un consulto in occasione di una crisi familiare erano davvero sporadiche”.

“Attualmente – continua la dottoressa – sia in seguito ad un evidente cambiamento culturale e sociale che ad una maggiore conoscenza dei servizi offerti dai consultori familiari, possiamo registrare un aumento delle richieste d’intervento spontanee. Tali richieste per la maggior parte sono indirizzate verso interventi di mediazione da parte di specialisti al fine del raggiungimento di una “buona separazione” da parte dei coniugi.

La tutela del minore è sempre prioritaria alla soluzione del conflitto tra coniugi: lo specialista, infatti, ha interessa affinché il minore non viva la separazione dei genitori come interruzione dei rapporti familiari. Il lavoro con il minore è teso a rendere il soggetto consapevole del fatto che la fine del rapporto coniugale tra genitori non implica la conseguente scomparsa del rapporto genitori-figlio. Tale rapporto può e deve continuare nonostante i genitori scelgano di vivere separati”.

ASD Modugno costretta a giocare in altri impianti vista l'inadeguatezza delle strutture locali

Accrescere le strutture sportive locali ed evitare migrazioni fuori città al fine di non perdere la tifoseria. Spostarsi comporta notevoli costi da parte della società e disagi dei giocatori.

Nonostante l’ottimo campionato che la compagine del presidente Vittorio Zizzari sta conducendo è doveroso chiedersi come mai la squadra ad inizio anno sia stata costretta ad emigrare a Ruvo. Gli uomini di Bellarte, infatti, sia per le gare ed in parte per gli allenamenti sono costretti ad un frenetico quanto inverosimile andirivieni da e verso un palazzetto dello sport che dista decine di chilometri da Modugno.

Ciò a causa dell’inefficienza del locale palazzetto, al regolare svolgimento di un campionato di A2. La struttura nella quale i ragazzi di Zizzari avrebbero dovuto giocare le gare casalinghe ha una capienza di circa trecento posti, mentre per un campionato di questa levatura ne serve uno che ne possa contenere almeno un migliaio. Senza voler entrare in questioni di natura politica, è difficile non pensare come un’entità sportiva locale, fiore all’occhiello della cittadina alle porte di Bari, non venga tutelata come dovrebbe.

Se non fosse per la passione del presidente e del suo staff di collaboratori, anche questa bella espressione dello sport locale, come successo per altri sport cittadini, avrebbe già detto la parola fine. Andare fuori comporta notevoli esborsi di denaro, tempi lunghi per gli spostamenti, sacrifici, ma soprattutto perdita di tifosi nostrani, scoraggiati dalle trasferte.

ASD Modugno: Verso il campionato e l’accesso alla Final Eight

Nel 2007 svanisce di un soffio l’obiettivo della Coppa Italia Nazionale con una sconfitta ai rigori. Vittorio Zizzari guida la squadra con impegno, passione e determinazione. Inizia nel 1986 l’avventura dell’ASD Modugno Calcio a 5. La prima denominazione è CAG Modugno ed è il modugnese Pino Germinario a fondarla.

Erano gli albori dell’avvento del calcio a 5 in Italia. Sino ad allora, infatti, il calcio a 5 a livello federale ed organizzativo stava movendo i primi passi. Dopo diverse militanze in serie C la presidenza passa a Michele Terrone e nel 1997 la squadra disputa il primo campionato di serie B. Nella stagione precedente in bacheca compare il primo trofeo: la Coppa Italia Regionale.

Dopo diversi campionati condotti con discreti risultati, ma sempre riuscendo a mantenere la categoria, arriva l’anno della svolta. La squadra cambia presidente e passa nelle mani di Vittorio Zizzari, che comunque era già presente nell’organigramma della società nello staff dirigenziale. Nel 2006-2007 svanisce di un soffio l’obbiettivo della Coppa Italia Nazionale con una sconfitta patita ai rigori in semifinale dal Grosseto.

Però nella stessa stagione giunge la storica promozione in A2. Negli anni successivi raggiunge diverse volte i play off, ma per un soffio non riesce a raggiungere la promozione in A1. Quest’anno le cose sono iniziate nel migliore dei modi. La squadra guidata da Bellarte sta primeggiando in campionato e si è assicurata già l’accesso alla Final Eight. In sostanza i modugnesi parteciperanno nei primi mesi del nuovo anno alla Coppa Italia Nazionale. A contendersi l’ambito trofeo ogni anno sono le migliori otto squadre meglio classificate, quattro per ogni girone, al termine del girone d’andata.