150 podisti a contendersi il "1° Cross Balsignano"

Centocinquanta atleti sulla via del Boschetto. Un circuito di due chilometri tra uliveti e frutteti. Le donne raddoppieranno il percorso, gli uomini lo triplicheranno. Premiati i primi 3 di ogni categoria.

L’attività fisica è un ottimo modo per prendersi cura di sé, per mantenersi attivi, per valorizzare il proprio corpo, per rigenerarsi e anche per sfogare in modo positivo le piccole tensioni quotidiane. Inoltre questa, se associata alla voglia di investire risorse psico-fisiche e misurarsi all’interno di una sana competizione, ecco generare quelle sensazioni adrenaliniche, che solo un avvenimento agonistico può suscitare. E’ questo il cuore pulsante del “1° Cross di Balsignano”, gara podistica di corsa campestre, organizzata domenica 20 febbraio, dall’associazione “ASD La Pietra” di Modugno.

Circa centociquanta atleti, delle categorie Amatori e Master, appartenenti alle società pugliesi affiliate alla Fidal ed in regola con il tesseramento per l’anno in corso, si sono dati appuntamento alle ore 8.30 presso la strada provinciale SP167 Modugno – Sannicandro al Km. 1. Infatti, è proprio il “Boschetto di Modugno” riaperto appositamente per l’occasione e zone ad esso immediatamente limitrofe, l’affascinante e al contempo rustico e suggestivo scenario di questo splendido momento di sport, spiega il presidente dell’associazione organizzante, Domenico Caporusso, che tramite le righe del nostro mensile ringrazia l’avvocato Colavecchio per l’apertura e la concessione dello spazio boschivo.

Per quanto concerne i dati prettamente legati al tracciato e alla competizione, questa, controllata dai Giudici Ufficiali di Gara Fidal, dalle forze dell’ordine, dall’assistenza medica e da volontari, si è corsa su di un circuito sterrato, della lunghezza di 2 km. La gara suddivisa in due macro gruppi, ha visto prima competere tutte le categorie femminili impegnate in due giri del circuito, per un percorso pari a 4 km e successivamente tutte le categorie maschili sulla distanza di 6 km.

“La premiazione dei primi tre e delle prime tre classificate in assoluto e dei primi tre classificati di ogni categoria maschile e femminile, è anche un modo per rendere più solido il gemellaggio tra la nostra associazione e l’ASD Pietrelcina – aggiunge Caporusso – oltre che un modo per lanciare una nuova disciplina podistica, nota come Nordic Walking, grazie alla presenza di Anna Maria Marrone, Coach Internazionale di Nordic Walking & Direttore Tecnico, nonché formatore della Federazione Nordic Walking Italiana (FENWI) ed ASD Nordic Walking Pietrelcina. La stessa che terrà su territorio comunale, nella seconda domenica di marzo, un corso della durata di otto ore sulla predetta disciplina, cui seguiranno altre quattro ore di corso ad un mese di distanza”.

La vita di Nonna Anna

Anna, aveva sedici anni il giorno che fece il suo primo viaggio. Con sé non aveva valigie né prenotazioni, portava solo la sua innocenza e tanta paura mentre scavalcava la finestra di casa. La scala appoggiata al muro l’aveva messa il suo fidanzato che le aveva fatto intravedere un mondo nuovo da scoprire in due.

In lei si alternavano paura e gioia, ma più forte era il rimpianto di abbandonare sua madre, che ignara, dormiva. Conobbe il nuovo mondo nella costruzione di una famiglia tutta sua, la gioia della maternità, ma l’avventura fuori dal paese fu rimandata e suo malgrado, fu costretta dalle circostanze a cercarla. Aveva trent’anni e sei figli quando con tre amiche si avventurò verso Acerenza, in Basilicata, per comprare grano e legumi di contrabbando, servivano a sfamare la sua famiglia.

La guerra, aveva portato la fame e la vita che prima non era leggera, si fece ancora più pesante. Nonostante suo marito lavorasse tanto, c’era sempre fame perché il cibo era razionato. Quando partiva, l’immagine dei suoi figli le dava coraggio e nascondeva la paura chiacchierando e cantando con le compagne di viaggio quando percorrevano pendii scivolosi e strade buie. Paura e caparbietà in quelle donne, che per la prima volta viaggiavano senza i loro uomini e sedute per terra aspettavano il primo treno.

Lei pensava ai suoi bambini che sarebbero stati ad aspettarla lungo i binari della stazione di Modugno, pensava anche al suo Vito che era orgoglioso di lei e tutto ciò le infondeva coraggio e le metteva le ali. Una volta nel passare il sacco di lenticchie a suo figlio sbagliò la mira e migliaia di piccoli sassolini colorati si sparsero allegramente sui binari. Un pianto disperato e arrabbiato si impadronì di lei, voleva dominarsi ma non ci riusciva e suo figlio vedendola così disperata cominciò a raccogliere, in mezzo alla polvere e ai sassi, quante più lenticchie poteva.

Passarono anni e un ‘altra necessità le si imponeva, un viaggio in aereo. Cinque dei suoi figli (ne aveva dieci) erano emigrati in Canada, la volevano vedere e lei voleva stringerseli al cuore. Li amava tanto, ogni giorno scriveva lettere per farli sentire ancora a casa. Lei gli raccontava la quotidianità e le lacrime che versava per loro. Partì quando ebbe cinquant’anni, aveva paura ma era anche tanto curiosa di vedere l’ America.

A Modugno sbarca la cucina cinese

Caffè, pizza e involtini primavera. Da chef di un grande ristorante in Cina, Zhan Feng (alias Alessandro) finisce sui nostri fornelli. Non è necessario un lungo viaggio per gustare i veri sapori della cucina orientale.

A Modugno, infatti, è sorto il ristorante cinese Ru Yi, il primo ristorante di cucina orientale del nostro paese. È da dieci anni ormai che Jiang Yu e suo marito Zhan Feng si occupano di ristorazione. “Mio marito è stato per lungo tempo lo chef di un grande ristorante in Cina – afferma Manuela, nome scelto da Jiang Yu per comodità – si occupa essenzialmente lui della cucina Cinese, il secondo cuoco si occupa della presentazione dei piatti perchè la presentazione dei cibi è molto importante”.

Ciò che differenzia questo ristorante dagli altri è la possibilità di degustare i veri piatti della cucina tradizionale cinese, per intenderci quello che i cinesi mangiano nei giorni di festa e abitualmente. “Chi va ad un ristorante Cinese crede di avere a che fare con piatti che noi consumiamo abitualmente – commenta Manuela – ma in realtà non è così. Spesso si tratta di piatti italianizzati, creati appositamente per il gusto del pubblico che non vuole discostarsi troppo dai gusti della propria cucina”.

Chi vuole effettivamente cimentarsi con cibi diversi ma fedeli alla tradizione non rimarrà deluso. Un’attenta e meticolosa preparazione è quella che sta alla base dei due menù proposti ai clienti; sia che si scelga la cucina classia sia che si scelga quella più italianizzata. Ma Manuela e suo marito Alessandro hanno pensato anche a chi della cucina cinese non ne vuole proprio sapere. Troppe volte accade che in vasti gruppi, famiglie o coppie ci siano idee divergenti e, alla fine, qualcuno è costretto ad accontentarsi.

Per evitare ciò il ristorante offre anche una grande scelta di pizze, preparate da un pizzaiolo italiano, e altri piatti che mettono d’accordo tutti i gusti. L’ambiente è accogliente ed elegante, adatto ai piccoli ricevimenti e feste di ogni tipo, sia che si tratti di pranzi che di cene. I Modugnesi hanno accolto positivamente questa novità, attirati dalla curiosità di una cucina diversa dalle solite « I nostri clienti provengono da modugno ma anche dai paesi limitrofi – aggiunge Manuela – vengono da noi perchè siamo più vicini dei ristoranti di Bari, e ritornano per la nostra qualità e il servizio». Alla domanda se si sente più cinese o modugnese Manuela ha risposto di sentirsi una modugnese, perchè da dieci anni ci abita, ma di essere fiera, mediante il ristorante, di far conoscere la propria cultura gastronomica.

Hello World, BariSudOvest.it

Esattamente un anno dopo l’uscita del primo numero del nostro periodico, noi, della redazione di Bari Sud Ovest, abbiamo pubblicato la versione elettronica del giornale, fruibile attraverso internet all’indirizzo: www. barisudovest.it.

Come tutti i più noti giornali online, il nostro prevede una distinzione di articoli in categorie, dalla cronaca, alla politica, all’economia, al calcio, più una serie di approfondimenti, come, le prossime elezioni amministrative, la centrale Sorgenia, e il termovalorizzatore di prossima costruzione. Presto sarà disponibile anche una sezione video, con interviste, video messaggi, report, realizzati dalla nostra redazione o scelti per voi direttamente dal web.

Cercheremo di portare le notizie dalle strade e dalla piazze di Modugno direttamente in casa vostra, nel vostro ufficio, nel minor tempo possibile, mentre state comodamente seduti, o mentre vi recate al lavoro in treno o in autobus. In tutto questo, voi, cari lettori, avrete un ruolo determinante, commentando gli articoli, inviadoci, se vorrete, le vostre idee, le vostre riflessioni semplicemente registrandovi al sito. In tutto ciò l’edizione cartacea non subirà alcun ridimensionamento continaundo ad essere sempre presente ogni mese con tutte le notizie e gli approfondimenti, così come lo è sempre stato nell’ultimo anno appena trascorso.

Il Centro di Salute Mentale cambia sede

Centro di Salute Mentale dove un tempo sorgeva la scuola media “Oratorio”. La parrocchia Maria Santissima Annunziata di Modugno si è aggiudicata il bando da 47mila euro all’anno. Gli uffici della Asl (limitatamente agli ambulatori del Centro di Salute Mentale) saranno trasferiti nella vecchia scuola dell’Oratorio.

I lavori di ristrutturazione dell’immobile inizieranno entro qualche mese, non appena la Asl approverà la delibera per la sottoscrizione del contratto. La struttura, di proprietà della Curia, ha partecipato al bando che la Asl Bari ha pubblicato nel settembre 2009. Per la precisione un “avviso di ricerca di un immobile a Modugno da adibire a sede del CSM”. Un’indagine di mercato finalizzata all’individuazione di una struttura da prendere in affitto, per la durata contrattuale di sei anni.

Quello che la Asl chiedeva era una “superficie interna non inferiore a 600 mq con spazi luminosi, dotata di circa 20 locali ben areati e climatizzati, di facile accessibilità (non ubicato in zona periferica e facilmente raggiungibile vicino alle reti di trasporto pubblico), con almeno due accessi autonomi, ubicati su un unico piano terra o su un piano terra e primo piano, conforme alla normativa sulla sicurezza negli ambienti di lavoro, privo di barriere architettoniche con eventuale piano superiore servito da ascensore”.

Per chi conosce quella strutture e magari tanti anni fa la frequentava (perché ospitava una scuola media femminile), la ricerca della Asl sembra la descrizione delle aule dell’Oratorio. L’immobile, infatti, ha una superficie di 650 mq più altri 515 tra portico esterno e cortile da adibire ad area parcheggio, ha ambienti ampi (così ampi che in alcuni casi saranno divisi a metà) e luminosi, tutti sviluppati sul primo piano. Tutto ciò che manca è un ascensore. Ma la parrocchia Maria Santissima Annunziata, delegata dalla Curia a trattare con la Asl, tramite un suo tecnico di fiducia, l’ingegnere Graziano Di Ciaula, provvederà, a sue spese, a ristrutturare interamente l’immobile.