Le ragioni delle scelte dell'Udc

E’ doveroso da parte dell’Udc ed in particolare da parte mia, in qualità di capogruppo consiliare, chiarire a tutti gli elettori modugnesi ed in particolare a quelli dell’Udc, le ragioni delle scelte di questo Partito, condividendo con la cittadinanza il contenuto integrale della dichiarazione resa all’ultimo Consiglio Comunale e posta agli atti, che riassumono le ragioni dell’ uscita del Partito dalla maggioranza : “Dopo una lunga e sofferta riflessione politica, l’Udc comunica, oggi, a questa assise la sua decisione di uscire dalla maggioranza,  assumendo, tuttavia, l’impegno ancora più convinto di continuare ad amministrare per il bene della cittadinanza.
Abbiamo già dichiarato, nei giorni scorsi, che lo spostamento tutto completamente a sinistra che, lei Sindaco, ha inteso effettuare con la nomina del suo nuovo vice,  ci ha dato  la certezza ideologica di non poter più far parte di questo governo. Infatti, la carica di vice sindaco è stata l’elemento fondante di tutti i nostri accordi,  ed era per il nostro Partito  certezza di espressione delle linee programmatiche di “Centro”.
Come Lei ben sa, Sindaco, la dialettica politica  sulla necessità di spostare l’attenzione dal mero amministrare, a progetti di grandi ambizioni era in atto ormai da tempo, da quando, superate tutte le scadenze obbligatorie relative alla approvazione di bilanci ed  equilibri di bilancio, l’abbiamo più volte esortata a ripartire con i migliori propositi e con il perseguimento di pochi chiari obiettivi, da portare a termine nel giro di poco tempo, nella certezza che tanti malumori  avrebbero trovato una concreta risposta alle  accuse di “attaccamento alla poltrona” e, dato ai cittadini risposte con i fatti (seduta consiliare del 23.11.2011).
Tuttavia, le nostre esortazioni sono rimaste tali, anche quando, davanti all’esigenza di non procrastinare, oltre il tempo già trascorso, le nomine delle cariche vacanti, l’abbiamo pregata di istituire un tavolo politico concomitante per discutere sul rilancio programmatico che sarebbe potuto “anche” passare attraverso un azzeramento dell’esecutivo. D’altronde, Sindaco, i segnali di una evidente crisi politica si sono meglio appalesati all’indomani delle dimissioni dell’assessore Vacca, allorquando il suo stesso Partito ne recepiva integralmente i contenuti e le motivazioni. Se non è crisi politica questa!
La sua risposta è  giunta all’insaputa di tutti, attraverso il sito internet del Comune di Modugno. A quel punto, Sindaco ci è stato chiaro che l’Udc non serviva più a questa maggioranza. Ci auguriamo, tuttavia, di essere più utili al Paese passando all’opposizione.
Abbiamo deciso di non cedere alla provocazione di quanti ci vorrebbero far scendere in polemica, per non abbassare il livello della discussione. Tuttavia, a tutti coloro che con poco e, per poco cambiano opinione e, con orgoglio ci muovono critiche senza “cognizione”, chiediamo rispetto per le  scelte politiche di questo Partito,  certamente non maturate nel giro di una notte! Per questo invitiamo questi politologi che  non conoscono le dinamiche dei fatti, a tacere, nel rispetto delle scelte di tutti!” (Modugno, 28 febbraio 2012).

Infine, ritengo doveroso fare delle precisazioni e, confutare con forza alcune affermazioni fatte dal Sindaco Gatti nello scorso Consiglio Comunale. Innanzi tutto, l’Udc contesta con determinazione la dichiarazione, alquanto convinta, del Sindaco secondo cui l’accordo sulla carica di Vice Sindaco fosse stata concordata esclusivamente “con  Bellomo” e “per Bellomo”. Questa nomina, infatti, è stata il giusto riconoscimento per l’impegno profuso dall’Udc e, per il brillante risultato elettorale raggiunto dal Partito e dal proprio candidato Sindaco.
E’ altrettanto necessario evidenziare e chiarire alla cittadinanza che, come già sostenuto in Consiglio, le dimissioni di Bellomo, seppur criticabili a secondo dei punti di vista, non sono assolutamente state la causa scatenante che ha portato alla attuale situazione politica, bensi’ il Pretesto affinchè si potesse giungere all’attuale assetto politico e di governo.
Oggi, l’Udc si pone all’opposizione di una maggioranza nella quale si intuiscono malesseri determinati dallo scollamento esistente fra il Sindaco e la sua stessa coalizione in un “disaccordo concordato permanente”. Noi consiglieri Udc eletti per amministrare sentiamo, oggi più di ieri, il dovere di vigilare sull’operato e sulle scelte di questa amministrazione.

Consiglio comunale fiume sullo strappo con l'Udc e le ultime nomine tecniche

Ore 18. Il presidente del Consiglio comunale, Scippa, fa l’appello e apre la seduta. Ore 00.50 si conclude la discussione dei primi due punti all’ordine del giorno “Comunicazioni del Presidente” e “Dichiarazioni del Sindaco”. Rinviati al 6 marzo gli altri argomenti “Approvazione verbali sedute precedenti” (23 voti a favore, 2 assenti) ed “Elezione del Vice Presidente del Consiglio Comunale” (17 voti a favore, 8 assenti). Sulla proposta di rinvio dell’argomento “Regolamento del Consiglio Comunale. Modifiche ed integrazioni” manca il numero legale: quasi tutti i consiglieri, incappottati, lasciano l’aula senza rispondere all’appello. Sul sito del Comune di Modugno il Consiglio comunale di ieri è riassunto più o meno così. Ma quello che è accaduto nelle 7 ore di discussione dei primi due punti, merita un resoconto decisamente puntuale. La lunga discussione, che vedrà protagonisti, uno ad uno, tutti gli assessori e i capigruppo, viene avviata da un intervento del sindaco, Mimmo Gatti. Quasi 40 minuti in cui il primo cittadino tenta di tracciare un bilancio di questi primi 9 mesi di governo della città. Avrebbe voluto – dice – farlo a un anno dall’insediamento “per evidenziare le criticità e individuare eventuali correttivi”. Ma si vede costretto a farlo adesso. Del resto le ultime vicende politiche, l’uscita dell’Udc della maggioranza (argomento che infuoca il dibattito politico della serata), la nuova e vecchia Giunta e, non ultima, la richiesta della Puglia per Vendola di rinnovare la fiducia al sindaco, hanno reso doveroso questo resoconto.

Situazione economia difficile, nuove norme penalizzanti per gli enti locali, strutture burocratiche e amministrative precarie, con la prospettiva di un ulteriore indebolimento con il pensionamento di 12 dipendenti. C’è tutto questo nell’intervento di Gatti, che non risparmia commenti sui lavoratori a rischio della “Om Carrelli Elevatori” dopo la brusca interruzione delle trattative per la riconversione dello stabilimento. E ancora sul contenzioso che ha costretto l’Ufficio di Piano a restare privo di responsabile fino ad oggi (il Tribunale del Lavoro ha dato ragione al Comune nella causa intentata da Ernesto Chiarantoni), con la nomina di Francesca Vinella, responsabile dell’ufficio servizi sociali del Comune di Bitritto. All’analisi delle criticità segue lo sguardo ottimistico verso il futuro di questa amministrazione: “Abbiamo un Consiglio comunale rinnovato e giovane, con un’età media di 44 anni, una Giunta tutta nuova alla prima esperienza amministrativa guidata da un sindaco nuovo ma forte di una certa esperienza”.

“Sono convinto – dice Gatti – che siano stati posti in essere le premesse e i semi fondamentali per lo sviluppo della città, dal Pug (Piano Urbanistico Generale, ndr), che deve guardare non solo alla cementificazione ma anche alla sostenibilità ambientale e al recupero, fino al Piano Urbano del Traffico, momento di grande confronto con la città, e ancora la diagnosi energetica degli edifici comunali, il progetto di Rigenerazione urbana (si attende per marzo la risposta della Regione sui finanziamenti)”. Gatti non dimentica i lavori per l’interramento della Ferrovia, che dovrebbero partire in estate e annuncia che l’appalto per le strade partirà presto, dopo che la ditta assegnataria ha rinunciato e si è dovuto riaprire il bando. “Modugno – dice Gatti – sarà nei prossimi anni un grande cantiere”.

“Sono stati mesi importanti in cui ci siamo conosciuti meglio. Abbiamo carpito le caratteristiche gli uni degli altri. Non ho la presunzione di avere sempre la verità in tasca ma amo mettermi in discussione e confrontarmi. Il sindaco è chiamato a prendere decisioni in libertà ed è stato un atto di grande coraggio, da parte dei partiti di maggioranza, darmi la possibilità di operare in questo modo”. Il riferimento è alle ultime nomine assessorili, che non poche polemiche hanno generato tra i partiti, fino alla decisione dell’Udc di lasciare la maggioranza. “Mi dispiace che sia cambiata la maggioranza politica – commenta Gatti – ma non c’è stata volontà né un disegno. Tutto si è innescato dalle dimissioni di Bellomo, che restano ancora un grande enigma per me, per il Consiglio comunale e forse anche per il suo partito. Non mi risulta che ci siano state rotture politiche forti tali da giustificare l’uscita dalla maggioranza dell’Udc. E non sono venuto meno a nessun patto – ci tiene a chiarire Gatti – il sindaco aveva un’intesa per Bellomo vicesindaco. La sua nomina era stata individuata e condivisa nel centrosinistra. Di recente, però, con l’Udc c’è stato un diverso modo di individuare le nuove figure assessorili con contrasti sui criteri di scelta. Con i nuovi assessori – conclude Gatti – stiamo dando segnali politici fortissimi nella consapevolezza di aver seminato bene”.

 

Si dimette il coordinatore di Sel: 'Muri alzati contro di me'

Circolo Sel Modugno - Dimissioni PaparellaGatti perde consensi? Dopo la spaccatura con l’Udc, anche Sel esce dalla maggioranza? Leggendo distrattamente i documenti diffusi da Vito Paparella, coordinatore dimissionario del partito, sembrerebbe proprio così.

Ma ad un’attenta lettura di quegli scritti, con un semplice sguardo alle date, si comprende come Sel sia stata sul punto di uscire dalla maggioranza, con tanto di documento già predisposto. Il partito, però, non avrebbe condiviso la posizione del suo coordinatore cittadino che ha quindi rassegnato le dimissioni. Il documento a firma di Vito Paparella (dimissionario) è datato 23 febbraio 2012, ma solo lunedì sera se n’è avuta notizia. In coda ad un lungo intervento in cui Paparella, interpretando la posizione del suo partito, commenta lo “strappo” con l’Udc, e critica le “scelte che prediligono un modello di governo schiacciato sulla mera gestione amministrativa, piuttosto che su percorsi politici condivisi tra le forze politiche di coalizione”, si legge: “Sinistra Ecologia Libertà, dichiara la propria uscita dalla maggioranza amministrativa e dalla coalizione di governo della Città di Modugno”. “La perdita di un interlocutore importante della coalizione – motiva Paparella – che sino a qualche giorno fa sosteneva questa maggioranza e che ha contribuito in modo determinante al successo elettorale di questa amministrazione (l’Udc, ndr), ci preoccupa e ci induce ad una profonda riflessione sul riposizionamento di Sel nei confronti della maggioranza di governo e della coalizione che la sostiene. Non siamo preoccupati per la riduzione numerica dei consiglieri di maggioranza dopo la frattura del sindaco con l’Udc (cosa che abbiamo peraltro appreso dagli organi di stampa), bensì dalla perdita di una forza politica e del suo contributo in termini di idee e proposte. L’assenza dell’Udc inevitabilmente impoverirà ulteriormente questa maggioranza, isolandola sempre più dai circuiti politici metropolitani e regionali, com’è già accaduto per l’Asi. La saggezza e la capacità politica di un sindaco avrebbe suggerito atteggiamenti più cauti, propensi più ad allargare il consenso, rafforzare e tessere relazioni politiche e sociali, piuttosto che rompere e mostrare i muscoli. Crediamo che simili atteggiamenti che si sono ripetuti con sistematicità siano il frutto di una linea politica intransigente intrapresa dal sindaco Gatti e dal Pd, che ha sostituito al dialogo, alla concertazione e alla partecipazione la forza dei numeri”.

 

Paparella commenta quindi la nomina di Paolo Marra assessore al Bilancio. “Sul fronte politico-amministrativo – spiega l’ex coordinatore di Sel – il sindaco ha tenuto scoperto per tutto questo tempo un settore strategico come quello delle Finanze per arrivare oggi a distanza di nove mesi dal suo insediamento a delegare un tecnico, peraltro senza alcun confronto e condivisione tra le forze politiche. Perché? Sia ben chiaro qui non è in discussione la persona individuata nell’avvocato Marra – professionista capace e competente cui va tutta la nostra stima – ma le modalità con le quali si affrontano le difficoltà che da troppo tempo bloccano l’amministrazione nei settori ordinari come in quelli strategici”. Secondo Paparella quel che manca è “un tavolo squisitamente politico, ancora oggi, a nove mesi dall’insediamento di questa amministrazione, ripetutamente richiesto da Sinistra Ecologia Libertà (e non solo), per l’individuazione delle priorità di intervento e per favorire la costruzione delle risposte ai bisogni della cittadinanza, osteggiato dal sindaco e dal segretario del Partito Democratico”, cosa che a parere dell’ex segretario di Sel “rende evidente una fragilità politica che blocca qualsiasi prospettiva di rilancio dell’azione di governo. Siamo convinti, pertanto, che una politica debole e disarticolata non può che esprimere un governo limitato nella sua capacità di incidere concretamente nella soluzione dei problemi. Dopo nove mesi di governo non è stato nominato un nuovo direttore dell’Ufficio di Piano, registrando invece la distruzione di un sistema del welfare, e la perdita di credibilità e centralità sul piano politico-istituzionale del Comune di Modugno che ha giuridicamente l’obbligo e politicamente la responsabilità amministrativa ad esercitare un ruolo guida, ma che invece arranca e improvvisa. Per questo pensiamo che le dimissioni di Vacca – come quelle di Bellomo e Bozzi – siano il segno di una difficoltà complessiva ad organizzare l’azione di Governo non solo e non tanto a causa di limiti strutturali oggettivi a cui il sindaco non ha saputo dare risposte, ma anche e soprattutto per l’assenza di una proposta politica complessiva”.

Agostino Di Ciaula: 'La mia nomina è un corto-circuito virtuoso'

Agostino di Ciaula

In occasione della nomina della nuova giunta Gatti, abbiamo intervistato Agostino Di Ciaula, nominato assessore all’Ambiente,  Verde e Qualità della Vita. Di Ciaula, membro della associazione di cittadinanza attiva “Modugno Città Plurale”, da anni dimostra il suo costante impegno nella difesa dell’ambiente e nella salvaguardia del territorio modugnese. In prima linea nella battaglia cittadina contro la realizzazione di insediamenti ad alto impatto ambientale, in un territorio come quello modugnese già definito da Arpa Puglia come “zona da risanare”, accetta la nomina ad assessore con il plauso di tutte le forze politiche ed anche delle realtà associative che hanno unito le forze nella lotta agli insediamenti inquinanti.

Cosa ha portato l’amministrazione Gatti alla tua designazione come assessore all’ambiente?

Tutto è partito dalla volontà del Pd, in seguito alle dimissioni dell’assessore Vacca, di rinunciare alla pretesa di nomine “partitiche” a beneficio dell’identificazione di persone di riconosciuta competenza e professionalità, fuori da ogni logica spartitoria. Questo ha portato il sindaco Gatti a identificare sia me che i due altri nuovi assessori.

Modugno, quindi, verso Rifiuti Zero?

Il percorso di Modugno verso la strategia “Rifiuti Zero” è iniziato già prima della mia nomina, con la delibera di adesione recentemente approvata dal Consiglio comunale. E’ chiaro che la mia presenza rafforza questo progetto, che è di importanza fondamentale per la nostra città.

Quali saranno i primi interventi che cercherai di attuare?

Le priorità sono molte e tutte importanti. Il primo intervento in assoluto spero che sia il varo della consulta per l’ambiente, uno strumento che metterà, per le questioni ambientali del nostro Comune, i cittadini allo stesso tavolo degli amministratori comunali, con pari dignità politica. Sarà uno strumento di trasparenza e partecipazione che sopravvivrà a questa amministrazione e alle successive. Pari importanza hanno l’istituzione dell’osservatorio “rifiuti zero” (altro importante strumento di partecipazione), il centro comunale di raccolta e differenziazione dei rifiuti, ma anche di riparazione, riciclo e riuso, l’avvio della raccolta differenziata “porta a porta” su tutto il territorio cittadino e le misure per la riduzione della produzione dei rifiuti. Ovviamente sono anche assolutamente prioritari gli strumenti di tutela dai numerosi pericoli ambientali che il nostro Comune purtroppo presenta (inquinamento atmosferico, elettromagnetismo, amianto, discariche abusive e inquinamento dei suoli). Ho anche in mente di tentare di proporre all’amministrazione in tempi brevi un regolamento di edilizia eco-bio-sostenibile, di cui si sente assolutamente la necessità.

Come procederà la querelle con la centrale Turbogas e l’inceneritore? Sono in previsione degli interventi in particolare o proseguirà l’attività di costante monitoraggio?

Spero che la questione inceneritore sia stata chiusa una volta per tutte dal parere negativo rilasciato dalla Regione. Lo strascico voluto dalla ConfConsumatori, che ha presentato ricorso Tar perché convinta dell’indispensabilità di quell’impianto, merita l’attenzione dovuta da parte dell’amministrazione comunale, che deve tutelare i veri interessi dei cittadini. Chiusa questa parentesi, l’inceneritore resterà solo uno spiacevole ricordo. Con la centrale Sorgenia siamo invece costretti per il momento a convivere. Questa convivenza non è facile per i cittadini di Modugno, ma non lo sarà neanche per i gestori dell’impianto, considerata l’elevata attenzione che cittadini e amministrazione comunale avranno nei confronti dell’impatto inquinante delle sue emissioni.

Vuole concludere con una dichiarazione?

Realisticamente, non so quanto tempo avrò a disposizione per raggiungere gli obiettivi che mi sono proposto e per questo cercherò nei limiti del possibile di stringere i tempi almeno per le questioni più importanti, quelle che considero un investimento per il futuro. So di avere l’appoggio di molti, e ne sono fiero. Per un medico esperto di questioni ambientali la tappa limitante è il confronto con le Istituzioni. La mia nomina rappresenta un corto-circuito virtuoso del quale spero di poter approfittare.

Un modugnese nel nuovo direttivo regionale UDC

E’ il nostro concittadino Gaetano Bellomo, già presidente dell’associazione San Giuseppe delle Mantellate e membro del direttivo UDC di Modugno come vice segretario, nonché esperto sindacalista

“incarico che con grande rammarico lascio, visto che le due cariche sono incompatibili, ma ho il dovere di rispondere a coloro che mi hanno proposto in seno al comitato regionale del partito avendo individuato in me un umile rappresentante della nostra città. Ringrazio tutti coloro che mi hanno sostenuto in questo percorso, sia il Direttivo dell’UDC cittadino, sia il consigliere regionale Peppino Longo; farò, come sempre ho fatto, il mio dovere sino in fondo, portando in alto la mia appartenenza alla città di Modugno”.

 

Il consigliere regionale Peppino Longo ha esposto all’assemblea cittadina dell’Udc riunitasi nella serata di lunedì, insieme al segretario cittadino Beppe Montebruno, le ragioni della scelta operata e ha poi illustrato la linea politica che l’UDC intende perseguire a Modugno: una opposizione propositiva e costruttiva e a tale proposito ha dichiarato ”che non è necessario essere in maggioranza per portare a termine i progetti presentati, il nostro programma non cambia, anzi, ora con più forza e nuova energia, ripartiamo da capo; a noi le sfide danno la carica, siamo persone abituate a rimboccarci le maniche; non abbiamo paura nell’affrontare nuove posizioni e nuovi compiti”.