Consulta per l’Ambiente, unanimità sul regolamento

Agostino Di Ciaula

Primo grande successo per Agostino Di Ciaula, neo eletto assessore all’Ambiente. Il regolamento della Consulta comunale per l’Ambiente è approvato all’unanimità con il plauso di maggioranza e opposizione. Nella sua relazione introduttiva, Di Ciaula, sottolinea l’importanza della “partecipazione e della condivisione per superare lo steccato delle appartenenze politiche o civili”. Dice che, con questo regolamento, Modugno si sia guadagnata la “laurea in dignità politica”, ritenendo la Consulta un “modello di democrazia partecipativa in campo ambientale che consentirà di risanare le fratture con la società civile”. Un grazie da parte del Consiglio anche al Comitato pro Ambiente, per gli emendamenti proposti, interamente recepiti nel documento. Unico elemento di criticità sollevato dal consigliere Colucci (Pd): “Manca un riferimento – dice – alla parità dei sessi nel punto in cui si definisce chi farà parte della Consulta”. Nel complesso, però, il provvedimento è definito da tutti “strumento imprescindibile per promuovere la partecipazione della città per lo sviluppo sostenibile e la tutela dell’ambiente” (Lucia Blasi, Sel), “una prova di grande maturità, basata sulla logica del coinvolgimento, perché non nata nel seno della maggioranza e nemmeno del solo Consiglio comunale ma di tutta la città” (Pino Tedeschi, Idv). L’opposizione non risparmia la propria approvazione con Romito (Pdl) che si dice “felice di votare il provvedimento” e Lomoro (indipendente) che propone all’assessore Di Ciaula di “attivarsi per organizzare un convegno sull’ambiente in cui illustrare tutto quello che c’è da fare per coinvolgere la cittadinanza”. Infine la “soddisfazione” del sindaco, Mimmo Gatti. “Uno degli argomenti toccati in campagna elettorale – dice – era proprio la partecipazione in un connubio stretto tra amministratori e società civile”.

“Il primato della politica”: la Puglia per Vendola propone il bilancio partecipato

Palazzo Santa Croce

Dalla segreteria politica della Puglia per Vendola riceviamo e pubblichiamo la seguente nota:

 

Il primato dell’iniziativa e della programmazione spetta alla Politica e quindi ai Partiti e al Consiglio Comunale.

 

Noi come Movimento La Puglia per Vendola nel rimarcare questo nostro convincimento, ribadiamo di non voler  abdicare a questo ruolo.

 

Il sindaco, in una visione assolutistica, ha ritenuto utile intraprendere, per il rilancio di questa amministrazione, in piena solitudine, una strategia studiata nel favoloso mondo di Palazzo Santa Croce invece che avviare una fase di analisi partecipata e di coinvolgimento dei partiti di maggioranza e della cittadinanza; ha ritenuto quindi prioritario partire dalle persone piuttosto che dai contenuti.

La Puglia per Vendola non condivide questo percorso e ritiene invece utile discutere di contenuti per evitare qualsiasi deriva verso il culto della persona di berlusconiana memoria.

 

In tal senso, condividiamo la tesi sostenuta autorevolmente dal capogruppo del Partito Democratico in merito al ruolo degli assessori intesi come “assessori a progetto” ma contrariamente a quanto sostenuto da quest’ultimo, riteniamo che le linee guida del progetto devono essere pensate, immaginate e indicate dalla  politica  e non possono essere delegate a coloro i quali devono attuarle.

 

Coerentemente a questa nostra visione iniziamo oggi a proporre le nostre idee per il rilancio di questa amministrazione partendo dalla proposta di bilancio partecipato.

 

Sottoponiamo alla cittadinanza, ai partiti di maggioranza, al sindaco e da ultimo all’assessore al ramo, in qualità di  esecutore, la nostra idea da attuare per il bilancio di previsione 2012.

 

Vogliamo passare dal bilancio basato sulla spesa storica ad un bilancio trasparente e partecipato strutturato con nuovi criteri. Per rompere questo vecchio schema, secondo noi, andrebbe  impostato come un vero e proprio concorso di idee.

 

Ciascun assessorato dovrebbe guadagnarsi le proprie risorse, di anno in anno, progettando iniziative competitive. Le idee devono essere descritte in una scheda base, composta da una sintetica descrizione del progetto e da alcune informazioni importanti, come le spese direttamente collegate e il numero delle persone che quel obbiettivo raggiungerà. Secondo un ordine progressivo di priorità.

 

In questo percorso, bisognerebbe coinvolgere diversi attori:

a) la popolazione, che presenterà le proprie idee attraverso le schede predisposte dall’amministrazione mediante avviso pubblico;

b) ciascun  gruppo consiliare che predisporrà le schede in ordine decrescente di importanza.

 

A questo punto la Giunta e i consiglieri di maggioranza avranno gli strumenti per decidere quali progetti promuovere e quali bocciare, in una visione d’insieme delle richieste e delle necessità che la spesa storica invece rende impossibile. Il risultato, già sperimentato in altre realtà, sarebbe innovativo, soprattutto, permetterebbe all’amministrazione di raggiungere un livello di trasparenza nelle scelte.

 

In questo caso gli assessori non riceverebbero fondi da spendere liberamente ma, soltanto, le risorse per realizzare precisi progetti che, in una visione anche comparativa, sarebbero stati ritenuti più utili di altri per la città.

 

La segreteria della Puglia per Vendola

SEL e le dimissioni di Paparella

Le precisazioni e i chiarimenti del coordinatore provinciale Sel, Lorenzo Cipriani, in merito alle dimissioni del coordinatore cittadino Sel di Modugno.

Ad una settimana dalle dimissioni formulate dal coordinatore del circolo SEL di Modugno, Vito Paparella, sento la necessità di esprimere alcune riflessioni e precisazioni sull’accaduto, non tanto per fronteggiare le strumentalizzazioni e gli atti di sciacallaggio politico che le dinamiche di paese inevitabilmente producono, quanto piuttosto perché, smaltita l’amarezza e la delusione per l’episodio, è opportuno ricondurre la discussione in termini politici e più oggettivi.

Da coordinatore provinciale di SEL, ho salutato per primo l’elezione di Vito a coordinatore cittadino solo due mesi fa e, sin da subito, ho provato a fornirgli ogni sostegno possibile per supportarlo in questa sua nuova responsabilità. Un compito difficile in Sinistra Ecologia e Libertà che, essendo la sintesi di diversi percorsi, storie e culture, richiede notevoli dosi di equilibrio e buon senso per ricondurre ad unità l’elaborazione del proprio percorso politico.Ruolo reso ancor più difficile dalle peculiari specificità locali: il recente avvio dell’attività politica del circolo e che, come tutti i casi di neocostituzione, sconta limiti organizzativi e di relazioni personali fisiologici che solo col tempo e con il lavoro in comune potranno essere superati; la presenza di SEL nella maggioranza di governo cittadino che, dopo 9 mesi dalle elezioni, risulta ancora fortemente condizionata dalle ombre e dagli strascichi della precedente sindacatura.Difficoltà interne ed esterne, non facili da affrontare per chiunque e che avevano indotto il Coordinamento Provinciale a definire interventi di sostegno al circolo, per favorirne l’insediamento territoriale ed il suo radicamento nella realtà sociale locale.

Con tale spirito ho partecipato alla riunione di coordinamento cittadino nella quale è stato proposto di uscire dall’Amministrazione Gatti. Un’ipotesi insostenibile sia dal punto di vista metodologico e formale che da quello più sostanziale e politico, così come ho fatto prontamente rilevare.Una scelta così importante, infatti, non può essere presa dal coordinamento cittadino ma richiede la legittimazione democratica di una platea più ampia, l’assemblea delle iscritte e degli iscritti, al termine di un percorso di confronto interno ed esterno al partito, e che passa inevitabilmente dal confronto anche col Sindaco e con le altre forze politiche di maggioranza. Una posizione politicamente insostenibile perché la fuoriuscita dell’UDC, riportando la coalizione alla sua formazione originaria, apriva una fase amministrativa nuova nella quale la nomina dell’avv. Paolo Marra ad Assessore, rappresentava garanzia assoluta di competenze ed onestà al servizio della comunità di Modugno.

Al netto di valutazioni personalistiche infatti, il dato politico rilevante era rappresentato dal fatto che, a soli 9 mesi dal suo insediamento, nell’Amministrazione Gatti si aprivano nuovi scenari nei quali SEL doveva cogliere l’opportunità per dimostrare la sua utilità nel garantire la crescita e lo sviluppo del territorio. Certo, sono molti gli spunti di critica verso questi primi mesi di amministrazione, ma a fronte di ciò che si è determinato, la posizione di SEL  non poteva e non può che essere quella di offrire il proprio contributo per superarli e migliorare l’azione di governo, non è certo abdicando alle proprie responsabilità amministrative che si può pensare di risolvere i problemi. Proprio in questo senso, offrivo la disponibilità a partecipare ad un incontro col Sindaco per ridefinire il ruolo di SEL nella “nuova” maggioranza ed offrire idee e proposte per il rilancio dell’attività amministrativa. Incontro, tenuto qualche giorno dopo il coordinamento cittadino, che ha confermato l’avvio di una nuova fase nella vita politica locale. Dalla sperimentazione del Bilancio partecipativo alla redazione di PUG e Piano traffico aperti alla consultazione ed alle indicazioni dei cittadini, dall’interramento della ferrovia alla risoluzione dei problemi di organico comunale, abbiamo trovato piena sintonia tra le posizioni del Sindaco Gatti e le nostre priorità. Per rigenerare l’attività dell’Amministrazione è infatti necessario aprire spazi di partecipazione e di protagonismo civico, è questa l’unica via possibile per sgomberare ogni nube del passato e rendere il Municipio un “palazzo di vetro” completamente trasparente.

Ma non solo. In una situazione generale nella quale, per effetto del governo tecnico Monti, il quadro politico è confuso ed il dibattito sulle alleanze e coalizioni è in pieno fermento e senza punti fermi omogenei, quanto accaduto a Modugno, una coalizione che perde il centro moderato e si sposta a sinistra, diventa uno scenario molto più favorevole alla ricostruzione di una sinistra unitaria e moderna, obiettivo per il quale è nata SEL. È indifferente tutto ciò? Come non cogliere tali elementi di novità e sostenere la fuoriuscita dalla coalizione di governo sulla base di un’analisi che presenta più di qualche elemento di contraddizione?Già, perché diventa insostenibile accusare di immobilismo la compagine di maggioranza e poi recriminare la perdita di una forza politica importante e del suo contributo amministrativo. Diventa paradossale lamentare la mancata convocazione del tavolo politico da parte del Partito Democratico, quando poi questa criticità sarebbe stata superata con uno sforzo di protagonismo da parte di SEL che, così facendo, avrebbe marcato più nettamente il proprio ruolo all’interno della coalizione.Insomma sono molteplici le valutazioni politiche che inducono Sinistra Ecologia e Libertà a sostenere, con rinnovato vigore e leale collaborazione, il Sindaco Gatti e la sua maggioranza di centro sinistra.

Per noi che facciamo politica a tutela e garanzia degli interessi collettivi e che non ci facciamo condizionare dai personalismi e dagli interessi specifici, per noi che valorizziamo i beni comuni attraverso le pratiche della buona politica, la fase che si è aperta a livello locale rappresenta una straordinaria occasione per dimostrare, anche a Modugno, quanto utili per la comunità possano diventare le nostre proposte e le nostre idee.In questa partita SEL non si può sottrarre alle proprie responsabilità rinchiudendosi in posizioni minoritarie e di pura testimonianza, ed è anche per questo che non è stato possibile sostenere la proposta avanzata da Vito nel coordinamento.A lui, riconoscendogli assoluta limpidezza, trasparenza e buona fede, infine, il pubblico appello a riconsiderare la scelta e le posizioni assunte. In questa nuova fase che si è aperta il suo contributo può essere determinante per le sorti dell’intero territorio modugnese ed anche per SEL. La sua energia, le sue competenze e la sua voglia di fare, sono elementi importanti e necessari per il radicamento del partito, magari sostituendo, nella sua veste di coordinatore, alle forbici da cesura l’ago ed il filo per cucire le trame di un soggetto politico capace di essere inclusivo e plurale e capace di elaborare proposte che siano il frutto di elaborazioni collettive.È questo l’onere di chi riveste ruoli di direzione politica, è questo il compito che l’assemblea delle iscritte e degli iscritti a SEL Modugno ha assegnato a Vito Paparella non più tardi di qualche mese fa, da qui, è l’auspicio, bisogna riprendere il percorso troppo frettolosamente interrotto.

Bari, 6 marzo 2012                           Il Coordinatore Provinciale  Lorenzo Cipriani

Costituito il comitato ‘Modugno in…dignità’: “Ascolteremo i cittadini”

Al centro il segretario del comitato Vito Signorile

Al centro il segretario del comitato Vito Signorile

Società civile sempre più in fermento a Modugno. Il 2 marzo scorso, infatti, si è costituito il Comitato “Modugno in…dignità” dalle costole del già esistente gruppo Facebook ‘Indignadosmodugno’. Ne fanno parte il presidente Luigi Avallone, il segretario Vito Signorile (già ideatore del gruppo su Facebook), il tesoriere Ingrid Ferrante, i consiglieri Brigida Dachille ed Emilio Petruzzi. In un’intervista a ‘Bari Sud Ovest’ Vito Signorile spiega le finalità del neonato Comitato: “Il tutto scaturisce dalla volontà di ascoltare i modugnesi. Vogliamo creare una nuova classe politica, non a caso fra noi ci sono uomini navigati in politica da anni. Siamo per la costruzione e non per la distruzione. Metteremo al centro del nostro agire la dignità dell’uomo. Dobbiamo creare i gruppi della società civile per cercare di governare Modugno. Per ora l’obiettivo primario è il dialogo con la città, per ascoltare e avanzare proposte concrete. Il nostro è un comitato apartitico ma non apolitico, sebbene molti gruppi politici tentino di corteggiarci noi rimaniamo nella nostra dimensione apartitica”.

Nello statuto del Comitato sono annoverati gli obiettivi specifici: abbattimento di ogni barriera socio-culturale; tutela, promozione e valorizzazione di beni di interesse artistico e storico; tutela e valorizzazione dell’ambiente; promozione di cultura e arte; tutela dei diritti civili;  promozione della coscienza della centralità del lavoro; favorire fonti alternative di energia e valorizzazione della terza età.

Fra una ventina di giorni ‘Modugno in…dignità’ si presenterà ai cittadini. Per questo Signorile vuole esprimere a tutta la cittadinanza “l’auspicio di non vedere mai più Modugno sulle pagine dei quotidiani per le inchieste giudiziarie. Il sogno – conclude – è che si parli delle eccellenze e di Modugno in quanto i modugnesi sono ‘oltre’ queste faccende che non ci riguardano più”.

Alle "donne democratiche" proposte e consigli dai residenti di Piazza De Nicola

Giovanna Bellino

Giovanna Bellino

Farsi interprete e portavoce delle istanze dei cittadini, facilitare l’approccio e promuovere il rapporto diretto tra cittadinanza e amministratori.

Sono gli obiettivi del gruppo Donne democratiche di Modugno. Nei giorni scorsi il consigliere comunale Giovanna Bellino (rappresentante del gruppo), ha incontrato in Piazza Enrico De Nicola (meglio conosciuta come zona via Bitritto) i residenti per carpirne problematiche, necessità ed esigenze. L’evento rientra tra gli incontri di quartiere itineranti, che interesseranno quelle zone del comune di Modugno (come Porto Torres, Piscina dei Preti, Quartiere Cecilia) ritenute troppo spesso un problema e non una risorsa della città. Presenti all’incontro anche il segretario cittadino del Pd, Lilly Del Zotti e Tania di Lella, del gruppo Donne democratiche, nonché componente del direttivo del circolo Pd Modugno.

 

“L’esigenza di incontrare i residenti – ci racconta la Bellino – nasce dalle continue richieste di attenzione, spesso inascoltate, rivolte dai cittadini all’Amministrazione locale. In questo momento di sfiducia totale nella politica a tutti i livelli di discussione, dal nazionale al locale, la vicinanza ai cittadini, ritengo sia un requisito strettamente necessario per mettere in pratica quella tanto decantata politica partecipata. Come? Facendosi, ad esempio, portavoce nel palazzo delle decisioni (Palazzo Santa Croce nel nostro caso) di idee e consigli derivanti direttamente dalla pancia del popolo. Nel primo incontro avvenuto, è proprio il caso di dirlo, ‘per strada’, sono emerse esigenze trasformate in richieste davvero interessanti. Qualche esempio: l’intensificazione di corse urbane ed extraurbane di bus da e per il centro, l’incremento dei collegamenti per i due ospedali San Paolo e Di Venere, la necessità di una farmacia, di un ufficio postale e la possibilità di realizzare un mercato rionale. Questi sono solo alcuni, i più importanti e di carattere generale. Inoltre la mia e nostra (inteso il gruppo Donne democratiche) soddisfazione, scaturisce anche dalla viva partecipazione di residenti e commercianti degli esercizi del quartiere, compiaciuti e, al contempo, stupiti per la tipologia dell’incontro: spesso in passato – conclude Bellino –  gli incontri sono avvenuti solo alla vigilia delle elezioni”.