Mastromarco, Pro Ambiente:" Non si faccia di tutta l'erba un fascio"

“La bufera e altro”. Così, parafrasando l’opera di Montale, l'”altro”sembra essere la difesa strenua che ha adottato il Comitato Pro Ambiente nei confronti dell’ex consigliere Mastromarco eletto nelle fila dei Mep e poi resosi indipendente. Non si vuole, dunque, da parte degli ambientalisti, fare “di tutta l’erba un fascio”, soprattutto dopo le note vicende giudiziarie che hanno colpito gravemente Modugno.
Ed è per questo che in un comunicato stampa il Comitato intende precisare come “le generalizzazioni sono un ingannevole mezzo per usare l’opinione pubblica. Mastromarco, estraneo alle recenti vicende che hanno visto coinvolto parte del Consiglio Comunale, si è adoperato nell’esclusivo interesse della città. Infatti egli si è cimentato nel campo della Protezione Civile mantenendosi lontano da ogni forma di pubblicità personale avocando il suo agire a puro spirito di ogni dottrina etica, sociale o politica che ponga a suo fondamento i diritti dell’individuo”.

Il Comitato Pro Ambiente passa poi ad elencare le numerose attività svolte dall’ex consigliere in questione, alcune delle quali sono state da noi documentate in precedenti articoli. “Le sue attività sono state improntate a tutela dell’ambiente. Il suo è stato un esporsi in prima fila contro l’impianto dell’inceneritore della EcoEnergia, contro la discarica di rifiuti speciali a due km da Modugno da 500.000 tonnellate ed si è impegnato fattivamente a far coprire le aie di compostaggio della Società nota per l’aria nauseabonda avvertita per anni dai modugnesi. A queste lotte, sempre fiancheggiando il Comitato Pro Ambiente, Michele ha aggiunto la netta opposizione all’impianto di un canile che la deposta amministrazione intendeva realizzare irresponsabilmente all’interno di Lama Misciano, sito già tutelato dalla legge Galasso per l’interesse Paesaggistico e comunque soggetta a rischio allagamenti essendo riconosciuto il dissesto idrogeologico in essa procurato dall’attività umana anche illecitamente. Unitamente al gruppo Tutela Ambientale della Protezione Civile di Modugno ha collaborato fattivamente con l’Ufficio Ambiente e l’Assessore Di Ciaula per la rimozione di circa 15.000 pneumatici dal territorio evitando incendi con conseguenti emissioni di diossina. Non trascurando il suo impegno nel perseverare a contrastare il grande impianto di combustione della Centrale Termoelettrica della Sorgenia, Michele non ha mai osteggiato decisioni del Consiglio Comunale che favorissero i soli interessi della popolazione”. In conclusione, gli ambientalisti modugnesi intendono diffondere tale precisazione “a scanso delle facili generalizzazioni promosse da soggetti terzi noncuranti che tale atteggiamento è tutt’altro che costruttivo”.

Maurelli e Mastromarco spiegano le ragioni delle non dimissioni

Dopo il terremoto giudiziario che ha colpito Modugno, desta particolare curiosità il fatto che due soli consiglieri comunali non si siano dimessi. Maurelli e Mastromarco, entrambi indipendenti, hanno voluto spiegare, attraverso un loro comunicato, le ragioni di questa scelta.
“Avevamo la consapevolezza-spiegano- che da soli non avremmo cambiato le cose , ma la certezza che con impegno e  serietà avremmo potuto dare un contributo positivo alla nostra città. Abbiamo mosso i nostri primi passi in quella direzione, in cui serietà, impegno e amore per il paese  sono stati la bussola che ci ha consentito di navigare in acque torbide, sudice e sconosciute. Ci siamo posti quali alternativa, forse l’unica, ad una maggioranza capace di costruire solo muri invalicabili, mostrare muscoli e alimentare, consapevolmente, atteggiamenti antidemocratici ed anticostituzionali. Alternativi ad una parvenza di minoranza, tale solo per definizione. Ancora un gesto di coerenza, il nostro, con la dichiarazione di indipendenza resa pubblica lo scorso 12 ottobre, un sentito atto di responsabilità da parte di due consiglieri neoeletti di minoranza che così hanno espresso il proprio dissenso nei confronti di quei “giochini” poco leali a cui sono avvezzi i veterani della politica”.
Ed ecco dunque arrivare il fatidico 30 novembre scorso in cui Modugno, spiegano i due ormai ex consiglieri, “diventa “famosa” a causa delle vicende giudiziarie di cui parlare ci sembra sterile ed inopportuno. Con il senso di responsabilità di sempre, abbiamo aderito all’ultimo consiglio comunale per tre ragioni: 1) il raggiungimento del numero legale per consentire l’approvazione  degli assestamenti di bilancio, pur non  aderendo alla votazione; 2)non rassegnare le dimissioni perché legittimati dalla sovranità del voto sano e nobile dei concittadini modugnesi che ci hanno voluti seduti in quel consiglio a dar voce alla loro voce; 3) la non adesione alle dimissioni di massa presentate, in quella sede, da maggioranza e pseudo minoranza. Ancora una volta, quindi, abbiamo preso le distanze dall’intero apparato politico-amministrativo che negli ultimi anni ha “deturpato”  permanentemente la nostra città”.

Un pensiero Maurelli e Mastromarco lo rivolgono alla Magistratura a cui “va la nostra piena solidarietà, affinché possa individuare e punire coloro che hanno nel tempo scalfito quell’offensiva etichetta di città corrotta che ora si associa a Modugno. L’auspicio è che questa sia l’occasione per traghettare definitivamente la nostra città in acque limpide e non inquinate, da cui ripartire con coraggio ed entusiasmo”. Infine una stoccata arriva anche per il giudice Magrone.”In ultimo ci preme rendere nota l’assoluta disapprovazione circa le dichiarazioni rilasciate dal giudice Magrone in una emittente televisiva, rispetto al coinvolgimento, nelle note vicende giudiziarie, dell’intero Consiglio Comunale. Pur comprendendo la necessità di ricevere un momento di gloria, forse perché tenuto fuori dal consiglio comunale per  inciuci politici, (vedi alleanza con l’Udc), riteniamo subdole  e sleali le affermazioni rese. Rivolgiamo l’invito ad una migliore documentazione dei fatti, attraverso il confronto con i sottoscritti che, atti alla mano, sono disponibili in qualsiasi momento a dimostrare il contrario”.

Il Pd a Modugno e il terremoto giudiziario

Il PD di Modugno non vuole sottrarsi al giudizio della città tutta e dei propri elettori e simpatizzanti così come, con altrettanta forza, intende affrontare lo sciacallaggio di quanti, nel paese, velocemente prendono le distanze in un “noi ve l’avevamo detto!” D’altronde  è evidente l’ipocrisia di quanti si professano  garantisti per ritrovarsi immediatamente dopo tra  quelli del “tutti dentro” a prescindere , o tra quelli del “sono comunque tutti uguali”. Il PD è consapevole del ruolo determinante avuto in tutto il percorso di questa ultima e breve esperienza amministrativa, delle tante cose buone fatte, insieme al resto della maggioranza , ma anche di quelle non fatte. Questo Circolo PD rimarca la serietà del percorso fatto in questi ultimi due anni, dal rinnovo degli organismi del partito, alla bella esperienza di democrazia dell’Assemblea cittadina del marzo 2011. Giova ricordare che a quella esperienza parteciparono circa 3500 modugnesi, esprimendo il loro voto per l’individuazione del candidato sindaco del PD, buona pratica mai esercitata prima a livello locale.

Il PD di Modugno non intende certo arretrare rispetto al terremoto giudiziario in corso, ma non intende neppure abbassare la guardia davanti agli ipocriti e agli sciacalli. Dentro quel percorso di rinnovamento avviato, il PD è stato in prima linea a denunciare le pessime scelte urbanistiche che si andavano perpetrando. E’ stata precisa linea politica dell’intero PD, alla fine della scorsa legislatura, prendere le distanze dalla volontà di affrontare frettolosamente in consiglio comunale argomenti di natura urbanistica, di forte impatto sulla città, non condivisi con la città stessa. Fu il PD intero a decidere allora che i consiglieri non partecipassero più a quelle sedute consiliari, come risulta inequivocabilmente dai  documenti, che restano agli atti e che motivavano quella assenza in Consiglio Comunale.
Sono di questa legislatura l’attenzione e la prudenza che hanno guidato la proposta del PD di procedere rapidamente alla redazione del PUG, per una visione d’insieme di una città più vivibile ed ecosostenibile.

Veniamo quindi a questi giorni. Il Circolo PD di Modugno ha espresso in modo chiaro ed inequivocabile la propria posizione in merito alla conclusione della gravissima vicenda giudiziaria di cui la Città è venuta a conoscenza nella giornata di venerdì 30/11/’12. Lo ha fatto mediante le dimissioni dal Consiglio Comunale dei propri rappresentanti, insieme a tutta la maggioranza di centrosinistra, nella stessa giornata di venerdì, dopo l’approvazione dell’Assestamento del Bilancio ’12.  E’ stato un atto di responsabilità di fronte alla gravità del  quadro accusatorio emerso a conclusione delle indagini. Un atto che restituisce immediatamente alla Città  la possibilità di decidere del proprio futuro. Con le dimissioni immediate, i CC che nulla hanno a che vedere con le indagini e con nessuno degli episodi di  corruttela contestati, restituiscono in modo particolare a Mimmo Gatti la possibilità di difendersi nel modo più libero ed efficace possibile e di dimostrare la propria estraneità ai fatti a lui contestati. La Città potrà riflettere con serenità, perché è di serenità che ha bisogno dopo essere stata investita da questo terremoto e ferita così profondamente.
E’ bene che la Città guardi al proprio futuro con la certezza che paghi il conto chi ha fatto della cosa pubblica un affare privato e chi si è reso responsabile di un’associazione a delinquere, che è possibile avere Giustizia , provando in Tribunale (e comunque non in Piazza!) gli episodi di malaffare. E’ bene che lo faccia senza il  livore di chi gode al tintinnio di manette. Per questa ragione le dimissioni dei CC in carica sono state immediate, al fine di non alimentare tensioni e dimostrare che l’Istituzione del Consiglio Comunale è sana.

(comunicato stampa Circolo Pd Modugno)

LE DONNE LA POLITICA E LE PARI OPPORTUNITA’ NELL’UDC

Gabriella Carlucci

Gabriella Carlucci

Organizzato dal Dipartimento Nazionale Pari Opportunità dell’Udc si è tenuta oggi a Bari l’assemblea “Le donne per l’Italia – Insieme per il Sud” a cui hanno partecipato il leader centrista on. Pierferdinando Casini, il segretario nazionale on. Lorenzo Cesa, la responsabile nazionale Pari Opportunità Marisa Fagà, con la sua vice Nicoletta Barbato, le delegazioni dei dipartimenti Pari Opportunità delle Regioni del Sud (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia), nonché tutti i deputati e senatori del Sud Italia con la presenza del consigliere regionale Peppino Longo.

L’onorevole Cesa, estremamente conciso come di consueto, ha indicato, come obiettivi da raggiungere, “l’applicazione delle leggi già esistenti in materia di Pari Opportunità e la creazione di infrastrutture che permettano di eliminare gli ostacoli che in una società come la nostra, che dovrebbe essere sempre improntata alla tutela della famiglia, non permettono alle donne di esprimere il loro potenziale”.

L’onorevole Pierferdinando Casini, dopo aver ribadito, condividendole appieno, le tesi esposte dalle rappresentanti dei dipartimenti Pari opportunità, ed aver preso l’impegno di portare la quota rosa al cinquanta per cento nelle prossime politiche, ha affrontato l’argomento Monti:senza di lui l’Italia starebbe andando alla deriva ccome la Grecia, il suo operato ha permesso di abbassare di oltre 200 punti la differenza tra i titoli di stato italiani e quelli tedeschi permettendo di pagare gli stipendi ai dipendenti pubblici. Chi critica l’operato di Monti dovrebbe innanzitutto compiere appieno il proprio dovere; chi deve votare in parlamento voti e non si assenti e chi deve fare il sindaco lo faccia non perdendo tempo in altre faccende. Faccia il sindaco come Emiliano che è un sindaco che gira per la città, anche lui ha dei difetti – se non ne avesse sarebbe dell’UDC – ed uno di questi difetti è la sua simpatia per Vendola, ma sa fare il sindaco“.

Ampiamente applaudita per il suo intervento la delegata della Sicilia che ha posto in evidenza le difficoltà che le donne siciliane in particolare affrontano in questo periodo di recessione. Gabriella Carlucci, ovviamente anche lei presente all’assemblea, alla domanda se ritiene sia giunto il momento per le donne dell’UDC di proporre una donna come presidente del Consiglio nella prossima kermesse elettorale ha risposto “siamo pronte a farlo se il vertice del partito ce lo chiederà; nelle nostre fila ci sono molte donne preparate e capaci in grado di assumere positivamente tale compito, ma è giusto che sia il vertice del partito a compiere tale scelta”.

Emanuela Lorusso, responsabile pari opportunità di Gravina di Puglia, ha sottolineato come molte donne dell’UDC condividono la richiesta ai loro parlamentari di dimezzarsi gli emolumenti; richiesta presentata alla direzione del partito dal parlamentare UDC Mauro Libè. “Purtroppo non è stata un’idea partita dalle donne. Devo dire con rammarico che è difficile trattare fra di noi, c’è poca coesione”. Secondo la Lorusso “preso un impegno bisogna portarlo a termine con onestà e coerenza” e per rafforzare la sua affermazione cita la frase di Casini “chi deve votare voti e chi sceglie di fare il sindaco faccia il sindaco”.

Maria Mastrandrea responsabile provinciale dell’UDC a Grumo esprimendo il suo pensiero “ritengo che fra le donne UDC ci siano potenzialità ad altissimo livello” ha dichiarato che “l’impegno deve essere sempre al cento per cento e che la donna in politica deve realizzare i propri ideali in maniera che possano produrre effetti positivi sulla società, la collettività, la famiglia e questa è condizione necessaria per avere un posto nella comunità. Noi donne che siamo parte integrante del partito in provincia di Bari ne siamo consapevoli e il nostro impegno è totale per costruire una società migliore per i nostri figli; il nostro obiettivo principale è dar loro le stesse opportunità e mezzi che abbiamo avuto noi, i nostri figli ne hanno il diritto perché come ha detto Casini – è una cosa triste vedere che nelle nostre università al primo anno d’iscrizione i nostri giovani sono costretti a causa della mancanza di mezzi economici a lasciare gli studi; è intollerabile che ciò accada – L’assemblea si è conclusa con il proposito di tutte le donne presenti, ed erano tante – per la prima volta erano più numerose degli uomini – di un impegno serio e costruttivo alfine di dare seguito al percorso politico e al diritto alle pari opportunità.

Le primarie Pd a Modugno

E’ tempo di primarie nel centrosinistra e tutta l’Italia che va dal rosso al rosa si prepara al giorno di festa (utilizzando un eufemismo?). Il 25 novembre è fissato il d-day che costituisce anche il primo round di questa sfida basata su due turni (si andrà al ballottaggio il 2 dicembre tra il primo e il secondo nell’eventualità il primo dei candidati non abbia raggiunto la maggioranza assoluta dei voti) che vedrà i “Fantastici 5” affrontarsi a suon di consensi.

Passando dal generale al particolare, a Modugno il palcoscenico del confronto che accoglierà i votanti sarà il Palazzo della Cultura aperto per l’occasione dalle ore 8.00 alle ore 20.00. In Via Maffei al civico 3 (sezione Pd) è invece ubicato l’ufficio elettorale dell’evento “Italia. Bene Comune”, aperto ogni giorno fino a sabato 24 dalle 17.00 alle 20.00 per accreditarsi (2 euro) il diritto al voto.

Ma come si stanno muovendo le forze politiche locali? Lo strumento più utilizzato (ormai non è più una novità) per ovvie ragioni di velocità comunicativa è il sistema telematico e nella fattispecie facebook. Il gruppo “Comitato Adesso Renzi” è uno dei più attivi sul tema, con l’ex consigliere Fabio Di Cristo (ex Moderati e Popolari) e Marco Corriero (ex Assessore al Bilancio) a curare l’ardore dell’Uomo Torcia. Anche il gruppo “Sel – Sinistra Ecologia Libertà – Modugno” non è da meno con la consigliera comunale Lucia Blasi a supportare il candidato di terra nostra Niki Vendola. Il segretario nazionale del Pd è invece sostenuto dal Partito Democratico locale, anche se all’interno del circolo stesso non si nasconde ed è evidente la simpatia per il sindaco di Firenze mostrata dalla consigliera Pd, Giovanna Bellino. Dell’On. Bruno Tabacci non vi sono segni tangibili sul territorio e della consigliere Pd alla Regione Veneto, Laura Puppato nemmeno l’ombra, sarà per questo che le hanno affibbiato la “Donna Invisibile”? Al 25 novembre l’ardua sentenza.