Come è andato il risultato di Forza Nuova a Modugno?
Siamo riusciti a raddoppiare i voti al senato ed a aumentare i voti alla camera. Malgrado l’effetto Grillo non c’è stato un capovolgimento di fronte. A livello nazionale, però, è andata piuttosto male. Possiamo, tuttavia, ritenerci soddisfatti nonostante l’oscuramento dei grandi media, anche locali, e a dispetto delle aspettative.
Cosa farà Forza Nuova nel prossimo futuro?
Forza nuova dovrà ripensare forme e metodi di propaganda politica. La via d’uscita per un suo ingresso nella vita politica è uscire da alcuni steccati e rimanere nel suo carattere Cattolico e Nazional-Popolare.
Quali saranno i futuri scenari politici italiani?
Da quello che si apprende dalla lettura dei quotidiani lo scenario è un Pd- Pdl insieme al Governo con Beppe Grillo che è una fonte di sostegno. Il M5S è il più grande depistaggio politico dai tempi di Forza Italia in poi. Scenari di guerra, purtroppo, nel vicino Oriente fanno pensare che ci sarà un accordo di Governo per andare contro la Siria e a favore degli Usa. Non a caso la Goldman Sachs ieri ha lanciato un comunicato a favore di Grillo. Nel 2008, infatti, l’ambasciatore americano ebbe un incontro con il comico genovese inviando un rapporto a Condoleeza Rice. In tale rapporto si poteva leggere come “Beppe Grillo rappresenta un valido interlocutore politico per gli Usa”. Ne previsero, così, l’ascesa.
Pensi si andrà a rivotare?
Non credo assolutamente, considerati i tempi tecnici del semestre bianco e, laddove ci fossero scenari di guerra, in una tale situazione, non converrebbe proprio a nessuno.
Categoria: Politica
PARTITO DEMOCRATICO MODUGNO
In modo particolare non poco disorientamento ha creato una delle ultime determinazioni, quella del 12 febbraio u.s., con la quale si smantella completamente una realtà scolastica-educativa come quella del plesso “S. F. D’Assisi” di via I° Maggio e si trasferiscono le classi presso la Scuola “G. Rodari” in via Bitritto.
Una decisione presa nella totale assenza di interlocuzione col territorio coivolto e una parziale presenza dei Dirigenti scolastici.
Si lascia, cosi, completamente priva dell’unica espressione di attenzione al territorio una vasta periferia che nella presenza di una scuola, per di più con una collaudata esperienza di integrazione delle diverse ETNIE che vivono in questo Comune, vedeva il solo riferimento sociale.
Il Partito Democratico è consapevole dei poteri che la legge attribuisce ad un Commissario Prefettizio e, tuttavia, ritiene che NON la sola asettica possibilòità di operare “per legge” dovrebbe orienatre talune determinazioni.
Ragioni di “sana opportunità” (da non confondere con opportunismo) sufggerirebbero di rimandare ad un?amministrazione uscita dalle urne, quale che sia, decisioni che incideranno per anni sul tessuto sociale e che, per ciò stesso, andrebbero discusse e condivise con la cittadinanza.
Anche durante una’Amminstrazione Commissariale, che, in sè, sembrerebbe caratterizzata più da rapido decisionismo che dalla pratica del confronto.
I Partiti non smettono di ascoltare le istanze dei cittadini nè abdicano al ruolo, previsto dalla Costituzione, di collegamento tra il territorio e le istituzioni.
L’ESITO DELLE ELEZIONI E LO "TSUNAMI" GRILLO A MODUGNO
A prima vista, però, è un altro il dato che balza agli occhi: il 33.06% dei voti alla Camera e il 31.05% al Senato raggiunti dal Movimento 5 Stelle che diventa la prima forza politica a Modugno.
Il partito, anzi non-partito di Grillo ha da solo superato la percentuale dei voti riscossi dall’intera coalizione di centrodestra e quelli dell’intera coalizione del centrosinistra, i cui voti a Modugno si attestano rispettivamente al 27.05% e al 26.88% alla Camera.
Lo tsunami di Grillo pare aver conquistato a pieno la Città e forse ha portato con sé molti voti degli scontenti del PD. Il partito che ha vinto le ultime amministrative, finisce ora in terza fila (con il 16.61% al Senato e 15.3% dei voti modugnesi alla Camera) preceduto dal PDL (24,9% al Senato e 24.25% alla Camera) e sicuramente il motivo è da ricercare anche nelle vicende giudiziarie che hanno scosso la città.
E’ bene chiedersi anche se i grillini modugnesi saranno ora capaci di intercettare questo desiderio di cambiamento e trasformarlo in voti anche per il M5S locale in vista delle prossime amministrative o se quel consenso andrà disperso per altre vie.
Un buon risultato è riconfermato – dopo le primarie – per SEL (Sinistra Ecologia e Libertà) a Modugno dove con il 7.75% al Senato e il 7.09% alla Camera è stata superata la percentuale che il partito ha raggiunto in Puglia (6.77% Senato e 6,54% alla Camera) e di molto il risultato che Vendola ha conseguito a livello nazionale.
Buono il risultato anche per una delle “novità” di queste elezioni, il Centro Democratico che rispetto ad una media nazionale dello 0.49%, a Modugno supera il 4% sia alla Camera sia al Senato (forse anche merito delle due candidate modugnesi che il partito annoverava – l’ex assessore Roberta Chionno nella lista della Camera e l’ex consigliere Simona Vitucci al Senato).
In linea con i risultati nazionali (soprattutto alla Camera) è il partito Rivoluzione Civile che supera di poco solo al Senato con il 2.26% (laddove era candidato un altro modugnese, Giuseppe Scognamillo) la percentuale nazionale (1,79%) che ha segnato il suo definitivo ed infausto destino.
Il partito di Ingroia anche a Modugno raggiunge, seppur di poco, una migliore posizione rispetto all’UDC che in questa città ha sempre conseguito un certo successo. Nonostante un consigliere regionale modugnese, l’UDC anche a Modugno incassa un risultato non molto soddisfacente (1,89%).
Da segnalare i 6 voti a Senato e i 9 voti alla Camera che alcuni cittadini modugnesi hanno voluto affidare alla Lega Nord (partito che ha avuto più di 1400 voti in tutta la Puglia).
“IO VOTO!”
Momenti di silenzio elettorale durante il quale però è importante ribadire l’importanza di recarsi alle urne ricordando i preziosi suggerimenti offertici nell’ultimo incontro organizzato dall’associazione “Piazza Pubblica”.
Giovani impegnati nel sociale che durante l’incontro significativamente intitolato “Io voto…! – il diritto e il dovere di essere cittadini“ dopo un excursus sui diversi sistemi elettorali e un approfondimento della legge elettorale italiana in vigore (n. 270 del 21 dicembre 2005 c.d. “Porcellum”) hanno sottolineato l’importanza di partecipare alle elezioni politiche.
“Mancando un quorum partecipativo per la validità dell’elezione, qualunque sia la percentuale degli aventi diritto al voto che si recherà alle urne la votazione sarà comunque valida! Quindi non esercitare il diritto e dovere di voto equivale a consegnare il paese nelle mani dei pochi che hanno interesse a far si che ci governi una determinata lista o coalizione” ha spiegato il vice presidente dell’associazione, Roberto Signorile che insieme a Flavio di Cristo ha relazionato durante la serata d’approfondimento civico.
Debellata la possibilità di astensionismo per le ragioni sopra dette, i ragazzi di Piazza Pubblica hanno poi voluto spiegare anche le motivazioni per cui il cosiddetto “voto di protesta” significherebbe “mettersi da parte” e far si che una ridotta parte della popolazione decida per tutti.
“Le schede bianche e le schede nulle non influiscono sul premio di maggioranza che viene assegnato in base alle schede valide. L’attuale legge elettorale prevede che i calcoli per l’assegnazione dei seggi e dunque anche del premio di maggioranza siano effettuati esclusivamente sulla base dei soli “voti validi espressi” (secondo l’art.1 comma 12, L.270/2005) ”.
Soprattutto si è voluto sfatare il falso mito del “rifiuto” del voto, che ultimamente pare riscuotere successo sul web e sui social network tra chi ha sfiducia nella politica. Si tratta della scelta di rifiutarsi di votare al momento della consegna delle schede elettorali con la richiesta al segretario di mettere a verbale le motivazioni del rifiuto. Il nostro ordinamento non prevede questo tipo di rifiuto che per analogia si potrebbe far rientrare tra i casi previsti dalla legge di “voto fuori cabina” e di “artificioso indugio nell’espressione del voto” ma – specifica l’associazione – “anche in questi casi si tratterebbe di voto nullo che non influirebbe sul voto di maggioranza”.
La possibilità per un elettore di far inserire un proprio commento sul verbale di seggio, pur contemplata dalla legge, è una norma che regola il “buon funzionamento di seggio”: prevede la verbalizzazione di reclami e proteste relative esclusivamente alle modalità di espletamento delle votazioni offrendo al cittadino la possibilità di segnalare irregolarità nei seggi ma non è una possibilità collegabile al rifiuto del voto.
In un momento tanto importante per il nostro Paese in difficoltà, svolgere un ruolo attivo nei confronti della società è il primo impegno cui non è possibile venir meno. Il voto è un modo per non mancare a questo impegno.
Ufficializzata anche a Modugno la nascita del movimento politico
“E’ una scelta per noi ovvia dare seguito al progetto di Fratelli d’Italia.” – sostiene Di Blasi – “Chi come noi ha sempre messo a disposizione il proprio tempo e la propria passione, facendo collette per autofinanziare la stampa di volantini e locandine, non può che riconoscersi in un progetto di ricambio generazionale. Era ormai impossibile per un gruppo come il nostro, che ha un consenso d’opinione ed una credibilità coltivata negli anni sul territorio, continuare a fare politica in un PdL che preferisse il consenso di un leader piuttosto che un progetto di idee e valori. Speravamo in un PdL meritocratico, che avesse il coraggio di cacciare gente come la Minetti, i Fiorito, i Dell’Utri e i Cosentino, ed abbiamo trovato ingiustificabile l’appoggio al governo Monti e addirittura la richiesta allo stesso tecnocrate di guidare una coalizione di centrodestra. Una occasione mancata è stata quella delle primarie, prima convocate e fatte firmare a migliaia di italiani e poi annullate senza motivo”. “Abbiamo creduto per primi, anche qui su Modugno” – continua Sciannimanico – “ad un partito unico di centrodestra inclusivo, aperto, interclassista che desse voce alle esigenze della popolazione e si opponesse alle brutture generate da oltre dieci anni di Amministrazione di centrosinistra. Evidentemente così non è stato se, in occasione delle ultime amministrative, il PdL, nonostante le marcate perplessità politiche della sua componente giovanile, si è ritrovato in un’alleanza raffazzonata dell’ultima ora che tutto aveva tranne che una parvenza di cartello elettorale innovativo e propositivo per la Città. L’errore è proseguito nei mesi successivi quando, a fronte dell’implosione del PD e dell’intero centrosinistra modugnese – causato dalle note vicende giudiziarie che hanno investito la classe politica ed amministrativa della nostra Città – il coordinamento cittadino del PdL, o quello che ne è rimasto, non è stato neanche in grado di produrre un comunicato stampa che esprimesse la propria posizione politica chiara sulla vicenda. Non ritengo sia questo il modo migliore di fare politica sul territorio, anzi credo che la Città abbia bisogno di chiarezza, trasparenza, proposte, volti ed idee nuove per un reale cambiamento, in un periodo tra i più critici della nostra storia cittadina”. Proseguono intanto numerose le adesioni a Fratelli d’Italia da parte della cittadinanza che crede nel progetto della Meloni e in una idea di rinnovamento della politica locale.