Da Piazza Pio XII si eleva l’ennesimo grido di dolore

E’proseguita ieri pomeriggio da Piazza Pio XII la campagna elettorale di Saverio Fragassi in vista delle imminenti consultazioni elettorali. L’incontro, organizzato dal Comitato Pro Ambiente, avviene dopo quello di qualche settimana fa a Porto Torres, altra zona ricca di problematiche. C’è stata, come di consueto, una scarsa partecipazione dei cittadini. Presenti, per l’occasione, alcuni rappresentanti del partito “Fratelli d’Italia”.

Questa, tuttavia, è stata l’occasione per far emergere nuovamente il grido di dolore degli abitanti del quartiere che lamentano l’inesistente igiene pubblica, la scarsa illuminazione, la viabilità compromessa da un rondò che non è mai stato fatto. Inoltre vi è la pericolosità derivante dai marciapiedi dissestati e da una fontana scivolosa e pericolante.

Per Tino Ferrulli, presidente del Comitato Pro Ambiente, “sono molti i problemi emersi durante il dibattito. Il più rilevante riguarda certamente le condizioni igienico-sanitarie in cui versa la zona da anni. Queste sono state segnalate dal Comitato Pro Ambiente e dal proprio referente, l’ex consigliere comunale Michele Mastromarco, all’ex sindaco del Comune di Modugno ed agli organi competenti. La relazione fu corredata da documentazione fotografica e fu illustrata durante un seduta del Consiglio comunale. Forse non tutti i residenti sono stati informati che i suoli di pertinenza per la viabilità sono stati acquisiti dal Comune di Modugno per usucapione”. Una signora, in maniera drammatica, ci dice che “sono allergica e quando arano il terreno circostante io rischio la mia incolumità”. C’è da ricordare, inoltre, come il quartiere abbia avanzato da anni richiesta di riqualificazione ma nulla è stato mai compiuto in questi anni. Fragassi, dal canto suo, su tale questione ci dice come “da parte mia vi è il massimo impegno per migliorare questa situazione. Anche perché i cittadini non vanno illusi con false promesse”. La strada si presenta, dunque, molto irta per chi diverrà il primo cittadino modugnese. Tempo non ce n’è. La gente ha bisogno di risposte che tardano ormai da troppo tempo.

Intervista al Pd modugnese

Tania Di Lella

Bari Sud Ovest ha intervistato la segretaria del Pd modugnese Tania di Lella

 

Come è arrivato il partito alla candidatura dell’avv. Lella Ruccia?
Dobbiamo fare un passo indietro, partendo da quel 25 di febbraio dove succede quello che sapete (vittoria dei grillini, vittoria di un PDL, di fatto poi inesistente perché commissariato) poi guardiamo al quadro generale perché Modugno è il riflesso di quello che succede a livello nazionale e il PD nazionale paga uno scotto molto alto proprio per non aver ascoltato la sua base. Questa diceva di voler diventare protagonista e adesso è molto arrabbiata perché doveva poi venire un comico a dire quello che noi dicevamo da anni restando relativamente inascoltati e quindi succede che quando io comincio a mettere sui tavoli politici perché la mia candidatura risale solo al 13 marzo scorso e le segreterie a cavallo di un amministrativa sono veramente difficili da gestire perché ti trovi in un turbine nel quale in qualche maniera ti devi muovere con una certa fretta. A questo ci deve aggiungere che c’era la cappa del 30 novembre ma ce l’avevano gli altri io no. Quando nel congresso con molta onestà il PD fa la sua analisi politica si frusta a più non posso per quello che probabilmente ha sbagliato io dal 13 non ho più niente da dire io parto da quel giorno in poi e parto da questa nuova avventura; succede che comincio i primi tavoli politici che sono molto strani ma che nascono dalla necessità di ricompattare una certa sinistra che andava sfaldandosi, devo dire onestamente, non hanno trovato inizialmente molto successo per cui con le persone che sono rimaste accanto a me (vedi una parte di Italia dei Valori, una parte di Sel che poi si è disciolta al sole) eravamo tutti concordi con presentarci non tanto con in una veste nuova,  avevamo bisogno però di presentarci con un piano di ascolto. La società civile ci chiedeva di essere ascoltata e ci chiedeva di non avere più fiducia  nei partiti. Bisognava tentare quindi di ricostruire questa fiducia dei partiti che non devo essere io a ricordare che sono un’istituzione riconosciuta dalla costituzione e che non hanno ragione di sparire hanno ragione di posso dire ripulirsi da idee vecchie che non devono più esistere dall’idea dei padroni delle tessere devono convincersi che l’ascolto e le proposte devono nascere dalla base che anche una minoranza ha idee che vanno ascoltate devono essere poste in essere qualora fossero valide, per cui ho iniziato un discorso nel quale io dicevo camminiamo, dimentichiamo un attimo i numeri, iniziamo un cammino di pari dignità ed arriviamo a queste amministrative in un certo modo.
Lella Ruccia non è un’espressione del PD. E’ una donna che da tempo si era offerta di mettersi al servizio di questo paese. Lella Ruccia è passata da altre offerte che ha gentilmente rifiutato perché non appartenevano al suo modo di pensare. E’ una donna fortemente di centro sinistra; la sua esperienza di associazionismo lo dimostra. Capisco che vogliono attribuire la candidatura al pd e io ne sono fiera se lo fanno pensando che ciò sia il frutto di un programma ben preciso, stilato dal capo del pd con il Pianeta Solidale, con altri residui di partiti che restano lì dove sono e riconoscono il pd come il primo partito che rappresenta il centro sinistra . Lei si è offerta ma non è stata proposta da nessuno di noi. Abbiamo ritenuto che avesse quelle caratteristiche che noi volevamo in un nostro rappresentante e quindi siamo stati ben lieti di accoglierla. Ma è lei che accoglie noi e non viceversa. Questo tentativo di volerla assolutamente marchiare è quanto meno subdolo rimane una donna libera è una seria rappresentante dell’associazionismo, della società civile. Non ha nulla a che fare con i partiti politici, per cui mi sento tranquilla.  Abbiamo fatto un ottimo lavoro e abbiamo offerto un’altra possibilità: ci siamo staccati dalle grandi famiglie, ci siamo staccati dalla politica del ‘mattone’ (non c’è solo quello!), c’è dell’altro e a quell’altro noi ci proponiamo, per cui offriamo a questo paese un’alternativa non di facciata ma di sostanza e Lella Ruccia questo è. Poi vedremo ma io dal mio punto di vista sono proprio tranquilla: la mia soddisfazione è nella richiesta di tanti giovani di candidarsi nella mia lista e di che credono nel progetto.

Può spiegare ai nostri lettori come mai la Bellino, una volta del PD, ha avviato successivamente un percorso con un’altra compagine politica diversa dalla vostra?
La Bellino avrebbe meritato un minimo riconoscimento dal partito ma non si possono sempre dare riconoscimenti in base ad un calcolo matematico. I riconoscimenti andrebbero concessi a fronte di una progettualità politica di un qualche cosa che si è costruito; tanto che oggi arrivo a pensare che la Bellino (con cui ho un trascorso personale durato quindici anni, che è finito quando lei ha lasciato il partito e quindi questa cosa mi tocca da vicino) non sarebbe stata nel PD se tre anni fa il partito di maggioranza quei 600 voti erano nel partito dico questo perché probabilmente bellino non ha sposato un progetto; se lo avesse fatto, lei oggi sarebbe ancora nel PD; avrebbe lavorato per diventare una maggioranza all’interno del PD, avrebbe fatto in modo che la voce fosse ascoltata ma così come è stata ascoltata ma abbiamo avuto per due anni e mezzo che a causa di questi 600 voti è sempre stato appiattito sulla questione amministrativa e già ha fatto l’errore di non riuscire ad andare oltre e di questo io mi prendo una parte di colpa perché ero insieme alla Bellino in quel percorso; io ero convinta che da lì potessero venir fuori quei progetti che da con la differenza che lotterò profondamente non è cambiando partito che le cose migliorano . qua il progetto perché abbandonare una nave alla ‘Schettino maniera’ credo che sia la cosa più semplice ma poi che cosa ha realizzato? Questo passaggio non me lo spiego non è neanche un passaggio di ribellione; il passaggio si fa stando fermi e dimostrando di avere una certa valenza ma qui c’era poco da dimostrare c’era solo da dimostrare che era una forza di 600 voti, non c’è altro oltre; non ricordo un’iniziativa, un progetto; avrei voluto che lei continuasse per esempio un programma che ha avuto, che è stato per me una meteora e cioè di farsi conoscere dai suoi stessi elettori, occupandosi dei quartieri periferici di capire, di offrire risposte di mettere il fare suo e dei problemi anche quelli che lei faceva parte del primo gruppo di donne  per cui noi le progettualità ce le avevamo e volevamo svilupparle attraverso di lei ma lei si è fermata sul famoso monte aretino a ricordarci che aveva avuto 600 voti: tanto di cappello ma fino ad un certo punto perché non riesco ancora a capire da che cosa nascono; non posso solo credere che sia nel porto nuovo quando qualcuno si affida a perché sa come la forza di quella persona perché ha avuto dei trascorsi perché ha fatto parte di qualche associazione, si è occupata della sua terra del suo territorio: allora lo capisco, così no. Ho la strana sensazione che la candidata non sarebbe dovuta essere la Bellino.

Intervista a Vito Carlo Liberio, candidato sindaco

Sig. Liberio, quali sono le ragioni della sua candidatura a sindaco di Modugno (ricordiamo la sua partecipazione come assessore alla polizia municipale, ambiente e servizi territoriali) e quali sono i punti salienti del suo programma?

Le ragioni della mia candidatura sono delle ragioni ultime rispetto al percorso che la lista “Impegno Cristiano” ha tracciato negli ultimi mesi. Prima di essere lista a queste elezioni “Impegno Cristiano” è un’associazione che nasce a livello spontaneo attraverso una lettera che io ho scritto con alcuni amici. In questa lettera mettevo in rilievo il disagio che vive la nostra nazione e, in particolare, la comunità modugnese, e da qui trovare gli elementi che sono stati sempre un po’ distanti sia del secolo scorso sia di quello attuale, nei quali la persona di una diversa corrente politica era visto come nemico da battere piuttosto che come una risorsa con la quale poter istituire un discorso completamente nuovo di partecipazione, di responsabilità, per far sì che una comunità che non esiste più perché frammentata potesse ritrovarsi insieme a valori che sono in questo caso fondanti, che si richiamano la Vangelo, al Signore.

Tutto il resto, cioè le ideologie, abbiamo visto che hanno non solo diviso i popoli, gli uomini ma anche  sono crollate miseramente. Per cui è nato questo movimento spontaneo, che si rifà ai principi cristiani. Nel parlarci, abbiamo riscoperto un messaggio che era un’esortazione apostolica di Papa Giovanni Paolo II, dell’88, “christi-fideles laici”. L’invito ai laici era quello di non rimanere nelle parrocchie, nelle strutture ecclesiali, rischiando di diventare “ombra” di chi esercitava il ruolo, come il sacerdote; ma bensì di uscire fuori e come la storia ci insegna di interpretare le nuove esigenze della politica del momento, della società e anche dell’economia.
Poi, dopo le cose che sono successe a Modugno, ci siamo chiesti dove trovare le ragioni per ricostruire un’identità ormai persa. Non è la nostra un’intenzione ambiziosa sul piano della presenza politica. E’ soprattutto l’intenzione di scavare un solco nel quale ritrovare un equilibrio di società. Perché sino ad oggi l’equilibrio si trova appoggiando i piedi bene per terra, nelle radici in cui scavare il solco. Partecipare. Partecipare significa rispetto delle religioni altrui, rispetto per i più deboli ma soprattutto nell’essere tutti animati dal richiamo evangelico del ‘fate questo in memoria di me’ e del ‘ama il prossimo tuo come me stesso’. Queste sono le ragioni che, se comprese, possono far sì che una comunità che è solidale, è capace di ritrovare l’equilibrio sociale.

Sappiamo che avrà degli avversari molto agguerriti. Quali sono i motivi principali per cui gli elettori di Modugno dovrebbero votare per Lei?

Io proprio con questa scelta, sono sceso in campo perché sino all’ultima settimana prima di presentare le liste, noi abbiamo aperto un confronto, fuori dalla logica dei partiti, in un binario molto preciso dove il richiamo al confronto era rivolto alle associazioni, a tutti coloro i quali – e sappiamo per delusioni di tipo diverso – ormai fuggono ormai dalle piramidi sotto le quali sono rimasti schiacciati da tempo e schiacciati dal concetto di democrazia, che sono i partiti. Per cui il nostro solco, il nostro binario era quello del confronto con le associazioni. Noi, nell’ultima settimana – pur avendo nella nostra associazione delle persone che potevano ben figurare nella candidatura a sindaco – abbiamo aspettato un confronto; siamo per riconfermare il principio di democrazia per cui sceglierlo tra di noi; e poi abbiamo visto che alcune associazioni – non sta a noi giudicare – hanno fatto una scelta di tipo diverso, chi è andato a sostenere un quadro politico tradizionale di centro sinistra, chi a centro destra; sono rimaste delle associazione fino a quel momento ancora distanti, quali potrebbero essere quelle che si richiamavano al progetto di Magrone ma poi anch’esse si sono colorate con la presenza del partito di Rifondazione Comunista; ma tutto questo fa sì che la scelta che è stata indirizzata nei miei confronti di rappresentare questa nostra sigla e di andare i solitudine, non ho sinceramente avversari. I miei avversari semmai sono quelli che sono distanti dai principi ai quali noi ci richiamiamo. Io non sono sul piede di guerra contro nessuno; vogliamo in questo momento se leggiamo i programmi perché a eccezione di qualcuno a la gran parte somigliano io trovo delle cose in comune che abbiamo scritto pur non sapendo con il M5S, così come una parte del programma di Fragassi; ma non ho motivi per dire che sono degli avversari agguerriti; non abbiamo ambizioni di raggiungere chissà quale risultato però in questo momento era necessario mettere alla luce una realtà diversa che può diventare un contenitore del domani.

 

Lei si presenta con la lista “Impegno Cristiano”,  un’unica lista che corre da sola. In caso si vada la ballottaggio, la sua lista chi appoggerà per ottenere il risultato pieno? Ha in mente delle alleanze?

Innanzitutto, al ballottaggio vanno i due candidati sindaci che sono più suffragati. Tra l’altro, Modugno per una condizione vista in una maniera molto ruvida di numeri, sicuramente si espone al turno di ballottaggio. Speriamo che al ballottaggio ci arrivi io. E’ una cosa molto lontana; se si fa la somma delle liste degli altri, però, tutto può accadere. Detto questo, noi siamo per costruire. Dicevo prima negli anni, nei decenni alle nostre spalle “l’altro” nella sua posizione ideologica, nella sua posizione di partito era visto sempre come l’avversario da battere per noi “l’altro” è la persona con la quale poter costruire un percorso nuovo.  Modugno – lo dico a margine del nostro programma che ho scritto per una lunga parte – non credo che sarà sufficiente né una maggioranza consigliare, né tutto il consiglio comunale per cambiare il paese. Il paese può cambiare se chi interpreterà sul campo amministrativo metterà in moto tutte le capacità tutte le realtà associative, il terzo settore, per costruire un percorso nuovo; altrimenti non si va da nessuna parte, nessuna parte politica. Noi al ballottaggio, se saremo rappresentati in modo da poter guardare e indirizzare un consenso a due parti che non è la nostra guarderemo a quello che è il quadro che ma ci adopereremo perché tutti i cittadini, gli individui associati possono richiamarsi a valori che a Modugno a come oltre i valori cui ci richiamiamo noi dal quale non si può prescindere, importante per qualsiasi azione il valore della moralità, della legalità, per cui tutto ciò che sarà rappresentato in chiave elettorale in questi termini per noi sarà motivo di sostegno.

Cosa intende fare per le problematiche degli stranieri a Modugno?

Nel mio programma c’è un accenno nella parte che si riferisce nelle parte che si riferisce all’integrazione la questione degli stranieri a m non credo che sia soltanto un problema limitato al poter quale quello di un comune o di un’autonomia quale può essere un comune credo che il problema degli stranieri sia un problema da valutare in base non solo ad un disegno di legge di carattere nazionale e ha poi tutta una seria di provvedimenti regionali ecc. ma bisognerebbe anche promuovere perché la nostra idea è quella di integrazione inclusione nel rispetto delle diverse forme nel rispetto delle etnie la loro cultura religione rispetto così come noi pretendiamo ma ritento che ci sia nel buon senso rispetto della nostra religione per cui questa nostra integrazione io sinceramente io ho una sacco di amici di diversa etnia che sono arrivati qua perché alla ricerca di lavoro per sostenere le loro famiglie e ho un ottimo rapp
orto sia con degli esponenti della comunità indiana così come con alcune persone perbene della comunità albanese, sengalese, addirittura quando mi è stato possibile ho anche già fatto assumere qualcuno di loro nell’azienda di mia moglie. E’ chiaro che va integrato, ma io credo che una città le nostre idea di città nuova si riferisce ad una città plurale ma è che anche un’idea di città relazionale per cui è  implicito il discorso che ci deve essere un’integrazione, un rispetto delle diverse etnie senza il senso di far prevalere nessuno ma con il senso di partecipazione.

Come vede lei da cattolico l’apertura di nuove sedi religiose diverse dalla sua, come moschee o tempi indù?

Io non sono contrario. In una comunità che numericamente ha una presenza sul territorio e che faccia richiesta di un luogo dove poter esprimere il proprio culto religioso, compatibilmente con le aree a disposizione, io credo che vada assicurato loro questo diritto.  E’ chiaro che ci sono dei pensieri omologanti che sono quelli relativi al disagio  che queste religioni possono creare. Anche nell’ambito della religione più vasto del credo cristiano, abbiamo la presenza di diverse forme; ciò non significa che anche nel momento in cui noi diamo cittadinanza ai cittadini oggi; ma a persone che vengono da altre parti del mondo, con altre culture, con il loro proprio credo, dobbiamo dare loro la possibilità di esercitare la loro fede purché queste fedi che vanno tutte rispettate, non entrino in conflitto e non siano alimentate da condizioni verbali ma anche scritte che portano più a dividere che ad unire. Io credo ad un concetto di fratellanza; così come vorrei sottolineare la discriminazione che i cristiani subiscono in alcuni paesi, dove vengono uccisi e vengono distrutte delle chiese. Ci sono dei passaggi degli ultimi papi che camminano sulla strada della partecipazione e del rispetto religioso e credo che questi passaggi ci porteranno, io mi auguro, per le future generazioni, ad un’integrazione religiosa che è fatta di cose molto più essenziali perché il credo se poi lo guardiamo (non conosco bene né la religione musulmana né tanto meno quella indù) ma così nel parlare, ho avuto degli amici indiani che quando sono ritornati dal loro paese mi hanno portato in regalo un crocifisso! Per cui, se il rapporto tra gli uomini è fondato sull’essenziale, tutto finisce per morire da sé.

Fratelli d'Italia – la lista

Comunicato da: Fratelli d’Italia Modugno Sono giovani, propositivi e innovativi. La lista dei candidati del gruppo Fratelli d’Italia si è presentata nel pomeriggio di ieri a Sala Colavecchio al candidato sindaco di centrodestra Saverio Fragassi, 51enne, avvocato e giornalista.
“Affronteremo questa campagna elettorale con spirito e determinazione -hanno dichiarato i candidati- e qualunque sia il risultato di queste amministrative, continueremo a credere nel progetto Fratelli d’Italia e a portarlo avanti con orgoglio”.
Di seguito i nomi dei candidati alla carica di consigliere comunale:

– Asia DE LUCA
– Anna LONGO
– Filomena Floriana TARANTINO
– Innocenza PRIORE
– Laura SCHIRALLI
– Alessia BALDINI
– Ivana DI FONTE
– Anna FRAGASSI
– Danilo SCIANNIMANICO
– Pierpaolo VENTRELLA
– Mino ZAPPARELLI
– Leonardo SILVESTRIS
– Mario PILOLLI
– Raffaele VENTOLA
– Raffaele COLAIANNI
– Gennaro LOCONSOLE
– Nicola VACCA
– Antonio SAPONARO
– Gianluca MINUNNI
– Alessio LANAVE
– Vincenzo BONADIES
– Lello ALTOBELLO
– Michele NITTI
– Gianni DE FLORIO