Modugno senza pace?

Dopo la disastrosa esperienza amministrativa conclusasi tre mesi or sono con evidente sollievo della cittadinanza, le forze politiche Modugnesi sembrano ancora disorientate e alla ricerca di una identità che giustifichi e qualifichi la loro presenza e, talvolta, la loro esistenza.

Come se – paradossalmente – l’azione nefasta della giunta precedente, distintasi per incapacità, inconcludenza, soffocamento della democrazia e dei più elementari diritti garantiti dalla Costituzione Italiana, non avesse insegnato nulla.Sembrano ancora disorientate e, in aggiunta, compresse in un ingorgo politico tra primarie, trattative, incontri e riunioni varie dei tanti tavoli.È un ingorgo che – temo – non farà altro che aggiungere, alla tradizionale diffidenza e ostilità, sia pur maldestramente nascosta, veti e pregiudiziali a tanti livelli.Vorrei si comprendesse, invece, che Modugno e i Modugnesi hanno bisogno di concordia e di tolleranza e che auspicano ampie convergenze che vedano assieme, dai moderati alla sinistra, il disegno comune per guidare la città verso i traguardi che l’aspettano e respingere, così, con nettezza la cultura eversiva, quella, per intenderci, dispotica, arrogante e supponente, autoreferenziale, che tanto male ha fatto alla nostra comunità in termini di sviluppo economico e occupazionale. Su questo versante si dica finalmente una parola chiara perché solo così le persone di buona volontà avranno voglia di partecipare e di essere protagoniste di una stagione che guardi al bene comune.Su questo versante ho lavorato in passato e sullo stesso intendo, con maggiore determinazione, continuare a lavorare essendo sempre convinta che la politica è servizio per il bene comune. Disinteressato e onesto.

Lella Ruccia

(comunicato stampa)

 

Comunicato stampa coalizione centro-sinistra Modugno

Al termine di una serie di incontri, le forze democratiche e progressiste che a Modugno si richiamano ai valori della tradizione riformista, cattolico-democratica e socialista, hanno sottoscritto un manifesto di adesione, le cui linee guida sono racchiuse nel documento che segue. ” Un punto di partenza e non di arrivo”, che sarà ulteriormente sviluppato con tutte le forze politiche e di cittadinanza attiva, che da oggi in poi vorranno offrire il loro contributo e che aderiscono agli stessi valori. Il manifesto pertanto si rivolge a tutte le espressioni libere della nostra Città, per la costruzione di una proposta di governo responsabile e coerente.

Partito Democratico
Labdem Socialisti d’Europa
Partito dei Comunisti Italiani e Pianeta Solidale
Adesso! Modugno con dignità
Rinnovare Insieme
Ass.ne Village
Civica
Italia dei Valori
Casa del Popolo

MANIFESTO DI ADESIONE

La Politica ha il dovere di recuperare la sua capacità di ascolto e di contatto con le persone e con i loro problemi. Per questa ragione e con questo obiettivo è fondamentale sostenere i percorsi partecipativi intorno a temi sociali, ambientali e urbanistici, come pure dimostrano le recenti esperienze praticate sul campo in altri territori.

In questo senso il WELFARE di una Città non è utile solo a restituire i diritti a chi li ha persi, ma consente e facilita l’incontro e la convergenza di svariate, singole e specifiche politiche territoriali, intorno al senso stesso di cittadinanza. Esso diventa quindi un Servizio alla Comunità intera, un Servizio che attraversa la vita quotidiana di tutti per facilitarla e  cessa di essere semplicemente un sistema di interventi riparatori. Può essere pensato come l’opportunità che unisce urbanistica, ambiente, salute, gestione di risorse e che investe la vita quotidiana delle persone, i tempi e i luoghi della gente.

Per queste ragioni i sottoscritti componenti di Comitati, Associazioni, Liste civiche e Partiti, sostengono e propongono l’avvio di un processo semplice, per la costruzione di una coalizione di Centrosinistra, che si candidi a governare la Città, all’insegna delle molteplici opportunità che offre una lettura sociale dei bisogni, delle risorse e delle opportunità di una Comunità viva come quella modugnese.

Sottoscrivere questo documento non è un punto di arrivo ma di partenza per una più ampia partecipazione, rivolta a tutti coloro che vorranno contribuire al rilancio di Modugno, sulla base di valori etici e politici condivisi e sulla base delle seguenti priorità:

RIASSETTO URBANO e CULTURA, CENTRO E PERIFERIE

Riconnettere i luoghi di pregio del territorio con il centro urbano e con le periferie, riqualificando l’esistente e restituendo ai luoghi storici il compito di riconfigurare l’identità della Città. Il concetto di Periferia perde il senso della separazione se ciascuna zona urbana si attrezza per mantenere e incrementare i livelli minimi della qualità di vita e della convivenza civile, mediante riqualificazione degli spazi e animazione civile e culturale, che quegli spazi recuperati consentono.

Il riassetto urbanistico è tutt’uno con la programmazione culturale e la valorizzazione delle innumerevoli risorse culturali della Città. Le attività e gli attori culturali, messi in rete tra loro, sono funzionali alla rivitalizzazione del tessuto sociale, oltrechè dei luoghi di cui riappropriarsi.

Parole chiave: rigenerazione e riqualificazione urbana.

SERVIZI SOCIALI e SPORT

Il “Piano sociale di Zona” è strumento fondamentale per la realizzazione delle politiche per gli interventi sociali e socio-sanitari, con riferimento, in special modo, alla capacità dei vari attori, istituzionali e sociali, di definire tutte le scelte concertate in grado di delineare opzioni e modelli strategici adeguati, per lo sviluppo di un moderno welfare municipale.

Per tornare a politiche attive capaci di rispondere in maniera concreta ai bisogni espressi da fasce sempre più larghe della popolazione è urgente ed imprescindibile avviare un processo di superamento delle logiche assistenzialistiche per introdurre un modello utile a produrre opportunità di reinclusione con ricadute immediate sulla collettività oltre che sui singoli nuclei familiari in situazione di difficoltà.

E’, inoltre, necessario procedere con immediatezza ad una strutturazione “reale” dell’Ufficio di Piano che ha vissuto, negli ultimi anni, un improduttivo turn over del personale che ha determinato una situazione di stallo con ricadute gravi sul tessuto sociale.

Valorizzare le realtà associative di volontariato  presenti sul territorio, per un processo di sussidiarietà, con particolare attenzione alla fitta rete di associazioni sportive che svolgono un ruolo prezioso in ambito educativo e di inclusione sociale dei ragazzi.

Parola chiave: inclusione sociale e protagonismo dei soggetti deboli.

AMBIENTE e GESTIONE RIFIUTI

Governare l’avvio del nuovo sistema di gestione differenziata dei rifiuti urbani per intersecare la tutela ambientale con le politiche di valorizzazione del Territorio, del paesaggio e di rilancio culturale e turistico della Città.

Parole chiave: Risanamento ambientale e Rifiuti Zero

BILANCIO

Trasparenza nella gestione della contabilità, più pianificazione e meno ragioneria, equa distribuzione degli oneri, partecipazione della Città nella stesura del Bilancio.

Parole chiave: trasparenza e partecipazione

INNOVAZIONE TECNOLOGICA E RIORGANIZZAZIONE DELLA MACCHINA AMMINISTRATIVA

La riorganizzazione dei tempi e dei modi di lavoro negli uffici comunali,  delle modalità di connessione tra la cittadinanza e l’amministrazione da un lato e dell’altro tra i vari soggetti di cui è composta l’amministrazione, è oggetto di innovazione.

Per colmare i vuoti che nel tempo si sono prodotti nei diversi settori dell’apparato amministrativo è necessario che il Governo della città manifesti una grande capacità di rimotivazione del personale avviando un processo partecipato.

Parole chiave: rete, motivazione, condivisione.

LAVORO e FORMAZIONE: ATTIVITA’ PRODUTTIVE, COMMERCIO, AREA INDUSTRIALE E ZONA ARTIGIANALE

Riconoscere i bisogni di innovazione della rete imprenditoriale locale ( anche attraverso l’attivazione dello Sportello Unico alle Imprese), i bisogni logistici dell’area artigianale e industriale, e contribuire ad allestire servizi adeguati, in concertazione con le categorie produttive, con gli organi di gestione dell’area industriale, con il governo dell’Area Metropolitana e della Regione.

E’ opportuno un piano per la riattivazione del commercio all’interno della città, per la  creazione del DUC (Distretto Urbano del Commercio) ovvero un centro commerciale all’aperto .

Sostenere i produttori agricoli locali, valorizzando i prodotti attraverso un marchio di qualità e la creazione di un mercato a km zero da allestire nella piazza centrale in periodi determinati per promuovere il concetto: dalla terra alla tavola. Il ruolo del Municipio nel rilancio dell’occupazione passa attraverso un sostegno alle imprese e alle categorie, affinchè vengano censiti prima e sostenuti poi, con competenza e puntualità i bisogni. Primo tra tutti quello della Formazione al servizio di una produzione innovativa e al p
asso con i tempi.

Parola chiave: innovazione e attrattività territoriale.

MOBILITA’

Riavviare politiche di razionalizzazione della mobilità urbana stimolando una mobilità sostenibile, l’uso di mezzi alternativi all’auto e potenziando il trasporto pubblico.

SICUREZZA e VIVIBILITÀ

Restituire alle famiglie, agli anziani e ai ragazzi il senso di sicurezza nel vivere in libertà le strade, le piazze e i luoghi di aggregazione, dentro una comunità che sa proteggere. Avviare una campagna di sensibilizzazione all’educazione civica e al rispetto dell’ambiente e delle regole.

Parole chiave: cittadinanza e libertà

Non è più rinviabile una riforma della democrazia dal basso e partecipata.

I piani sociali di zona nell’ambito socio-sanitario, i forum in ambito urbanistico, percorsi come “Agenda 21” in quello ambientale, il bilancio partecipato nella programmazione politico-finanziaria, sono iniziative che hanno il grande merito di aver organizzato percorsi di costruzione condivisa dei processi decisionali, attivando, intorno a problemi concreti, tutte le occasioni possibili di governo condiviso, che spesso hanno consentito di migliorare la circolazione delle informazioni e il dialogo tra istituzioni e cittadini, di rafforzare la partecipazione dei diversi attori locali, di incrementare il coordinamento tra i settori della Pubblica Amministrazione, di reperire soluzioni condivise ai problemi esistenti sul territorio.

Per la selezione del nostro candidato sindaco, si adotterà lo strumento delle Primarie se questo sarà utile a liberare energie e a trovare una larga condivisione alle scelte.

Le Primarie sono uno strumento e non un obiettivo.

I sottoscrittori

Partito Democratico
Labdem Socialisti d’Europa
Partito dei Comunisti Italiani e Pianeta Solidale
Adesso! Modugno con dignità
Rinnovare Insieme
Ass.ne Village
Civica
Italia dei Valori
Casa del Popolo

Comunicato di Labdem Modugno:

Questi dieci anni di governo del Centrosinistra hanno consentito alla Puglia di rompere i lacci della separazione che per anni l’hanno condannata ad una condizione di emarginazione con tutto il Sud. La Puglia è cresciuta, con le sue politiche a tutela dell’ambiente e quelle tese alla valorizzazione del patrimonio paesaggistico e dei prodotti di eccellenza della sua agricoltura. La Pugl…ia che si è impegnata a difendere il mondo del lavoro, che ha lottato contro la precarietà, che ha sostenuto i nostri giovani con i progetti “Bollenti Spiriti”, “Ritorno al futuro” e “Principi Attivi”. Per proseguire in un’azione ancora più mirata alla valorizzazione delle potenzialità, soprattutto delle ragazze e ragazzi pugliesi, è richiesto uno straordinario impegno che consenta al centrosinistra di continuare in questo percorso.

È per questo che, riaffermando la centralità dei cittadini nella politica e per valorizzare il significato di festa della partecipazione democratica che ha distinto da sempre le primarie del Centrosinistra, l’Associazione Socialistideuropa, costituitasi lo scorso anno, il cui Presidente è Onofrio Introna e del cui direttivo sono componente, all’unanimità degli aderenti, ha deciso di recarsi alle urne domenica 30 novembre e di sostenere il candidato Michele Emiliano.
Socialistideuropa di Modugno segue con interesse inoltre l’attività dell’Associazione politico-culturale “Laboratorio Democratico”, che fa riferimento all’On.le Gianni Pittella, oggi investito di un ruolo politico prestigioso, quale Presidente del gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo e apre la sezione alla collaborazione tra due associazioni, entrambe ispirate ai valori del socialismo e del riformismo.

Lucia Blasi
Labdem Modugno

 

Urbanistica, Modugno torna alle norme del 1995.

Sospese le norme illegittime usate per 15 anni

IL COMMISSARIO PREFETTIZIO DISPONE QUEL CHE MAGRONE AVEVA CHIESTO AL CONSIGLIO COMUNALE DI APPROVARE

INTERVIENE ANCHE IL CONSIGLIO DI STATO E CONFERMA L’OPERATO DELL’AMMINISTRAZIONE MAGRONE, CONDANNANDO L’APPELLANTE A PAGARE LE SPESE AL COMUNE DI MODUGNO

SOSPENSIONE DELLA EFFICACIA delle Norme urbanistiche introdotte a Modugno nel 1999 e usate per 15 anni illegittimamente, REDAZIONE di un Testo coordinato di norme contenute nel Prg del 1995, CANCELLAZIONE della deliberazione consiliare del 20 giugno 2014 (adottata contro il parere dell’amministrazione Magrone), cancellazione cioè della inutile e dispendiosa Commissione di ‘tecnici’ che i cosiddetti dissidenti della ex maggioranza avevano inventato SOLTANTO per dilatare i tempi di risoluzione della questione urbanistica, AVVIO della procedura che investe finalmente e formalmente la Regione Puglia delle Norme urbanistiche del ’99.

Sono queste le decisioni contenute nella delibera pubblicata dal Commissario Mario Ruffo il 27 ottobre sulla questione urbanistica a Modugno e sono le decisioni che Magrone avrebbe voluto fossero approvate dal consiglio comunale il 25 agosto: proprio per evitare queste decisioni, come si sa, 13 consiglieri – tre giorni prima della seduta di consiglio – si dimisero facendo decadere consiglio, amministrazione e sindaco.

Invece di adempiere ai propri compiti, consiglieri di maggioranza e opposizione hanno dapprima preferito che i tempi si allungassero di mesi e mesi facendo passare in consiglio l’approvazione di una incongruente e inutile ‘Commissione di tecnici’ e poi si sono coalizzati per far cadere l’amministrazione, con la condiscendenza attiva di Udc/Ncd e affiliati e l’astensione complice del Pd.

La deliberazione del Commissario ricalca, in alcuni passi anche parola per parola, la delibera che Magrone aveva presentato ai consiglieri comunali perché ne discutessero il 25 agosto. A testimonianza del fatto che la strada maestra per la risoluzione della questione era già stata tracciata e che le deviazioni, come per esempio la ‘Commissione di tecnici’, costituivano – come è stato ripetutamente sottolineato da Magrone in consiglio – soltanto una perdita di tempo inutile e dannosa per i cittadini.

Alla deliberazione commissariale che conferma quel che diceva Magrone, si aggiungono decisioni favorevoli del Tar e anche del Consiglio di Stato: il 29 ottobre, a proposito di demolizioni di case e ricostruzioni mascherate da ristrutturazioni il Consiglio di Stato ha non solo approvato in pieno la linea dell’amministrazione ma ha anche condannato l’appellante a rifondere le spese al Comune di Modugno.

La questione – come si ricorderà – è che per 15 anni a Modugno si è costruito secondo norme illegittime perché non approvate – come era invece previsto dalle leggi – dalla Regione Puglia. Le norme non valide furono introdotte con modifiche apportate nel 1999 (con una delibera di Consiglio Comunale, la n.75) alle Norme Tecniche Attuative (NTA) del Piano Regolatore Generale Comunale (PRGC) che era stato approvato dalla Regione Puglia nel 1995. L’illegittimità l’ha rilevata la stessa Regione Puglia investita dalla questione delle norme di costruzione in vigore nel Comune di Modugno dal nuovo dirigente comunale del settore Urbanistica, arch. Francesca Sorricaro, nominato dall’amministrazione guidata da Nicola Magrone che, al suo insediamento, aveva trovato un ufficio urbanistica disastrato e decapitato dagli arresti, compiuti a Modugno nel novembre 2012, di amministratori (tra i quali un sindaco ingegnere e un ex sindaco commercialista, entrambi eletti col Pds-Pd), dirigenti comunali e professionisti, accusati di associazione per delinquere e per la riscossione di tangenti in affari urbanistici ed edilizi. Per la cronaca, arrestati e indagati – in tutto 27 – sono attualmente imputati dinanzi al gup per sapere se dovranno andare a giudizio, come chiede la Procura, oppure no. La Regione Puglia, sulla questione, ha interloquito col Comune con ben cinque note nelle quali ha sempre ribadito l’illegittimità delle Norme del ’99, sottolineando che a causa di quella illegittimità le sole Norme vigenti restavano quelle scaturite dal PRGC del ’95 (solo a mo’ di esempio, guarda a questo link l’ultima nota della Regione Puglia, firmata oltre che dai dirigenti regionali, anche dall’assessore all’urbanistica della Regione Puglia, Angela Barbanente)

La scoperta dell’utilizzazione di norme illegittime per costruire a Modugno risale alla primavera 2014. Da allora Magrone – in collaborazione con la Regione Puglia – e chiedendo la collaborazione del consiglio comunale ha tentato di far uscire il paese dalla situazione nella quale si trovava a causa della scoperta delle illegittimità edilizie: il 20 giugno scorso fece dunque al consiglio comunale una prima proposta di deliberazione consiliare che seguiva le indicazioni regionali (senza contraccolpi per chi avesse acquisito una casa con quelle norme illegali) per evitare che quelle stesse norme illegali potessero essere ancora usate. Ma, da quel 20 giugno, il sindaco si è trovato di fronte ad un muro: un muro costituito da dieci consiglieri della sua ex maggioranza (Lorenzo Gianvecchio, Mario Scaramuzzi, Giuseppe Pascazio, Giuseppe Lacalamita, Giancarlo Ragnini, Massimo Angiulli, Matteo Brunetta, Piero De Benedictis, Anna Rosa Occhiofino, Vito Libero), coalizzatisi all’improvviso in un nuovo gruppo in difesa delle norme definite illegali dalla Regione, e cementato dalla complice astensione delle opposizioni (Pd-Udc-Ncd e gruppi affini).

Che cosa proponeva Magrone in quella seduta consiliare, quella del 20 giugno?:

1) “di prendere atto” del fatto che la Regione Puglia aveva riscontrato che le modifiche apportate dal Consiglio comunale di Modugno con la deliberazione n.75/99 alle Norme tecniche di attuazione del Piano Regolatore Generale erano illegittime perché risultavano varianti al Prg ma non erano mai state approvate dalla Regione Puglia;

2) di considerare varianti le norme che il consiglio del ’99 non aveva considerato varianti;

3) di inviare, così emendata, la deliberazione n.75/99 alla Regione Puglia perché decidesse se approvare o no le varianti che in precedenza non erano mai state approvate come varianti dalla Regione stessa.

In quella seduta consiliare, quella del 20 giugno, Magrone e la sua amministrazione vennero messi in minoranza: la loro proposta fu respinta; dieci consiglieri della ex maggioranza imposero al consiglio la votazione di un documento che non poteva neppure essere votato (perché avrebbe dovuto essere presentato, secondo il regolamento, tre giorni prima della seduta) e che, invece, non solo fu votato ma fu anche approvato col voto favorevole del consigliere Bartolomeo Silvestri, dell’Udc, e la colpevole astensione di Pd e cespugli (tra i quali due ex candidati sindaci). Il documento approvato prevedeva la costituzione di una inutile, dispendiosa e dilatoria commissione di tecnici – ingegneri e architetti – che avrebbero dovuto suggerire al consiglio comunale come comportarsi, nonostante le puntuali indicazioni già fornite dalla Regione Puglia (vedilo a questo link; anche contro postumi ripensamenti secondo i quali alla commissione erano attribuiti compiti risolutivi).

Quel che Magrone sostenne nella seduta consiliare del 20 giugno 2014 lo ripeté in un incontro pubblico a Modugno, con l’assessore regionale Angela Barbanente, il 25 giugno, e chi volesse sentire cosa disse può ascoltarlo qui (http://www.sudcritica.it/politica/782-questione-urbanistica-a-modugno-magroneserve-un-comune-sentire-sulla-necessita-di-costituire-un-approdo) Ad ogni modo, in estrema sintesi, Magrone disse:

la delibera n.75/99 è come un treno deragliato che non ha raggiunto la sua stazione di desti
nazione (la Regione Puglia); dobbiamo rimettere quel treno sui binari e farlo finalmente giungere in istazione. Tra l’altro, spiegò: “Qui però non è questione di maggioranza e opposizione; qui, se non c’è un comune sentire sulla necessità di trovare un approdo, se si crea un clima di rissa e di armate che si scontrano sulla pelle dei cittadini, è chiaro che rischia di venir meno il senso stesso dell’amministrazione e del consiglio”.

Dunque, l’amministrazione comunale il 20 giugno fu messa in minoranza. Ma il sindaco Magrone tentò un’ultima carta per salvare Modugno dall’illegalità: l’illegalità nella quale, a tutti i costi, volevano invece tenerla dieci consiglieri senza coraggio e senza pudore e un Pd paralizzato dai suoi conflitti di interesse e per questo inchiodato al sistematico voto di astensione. L’ultima carta era una nuova proposta sulla questione urbanistica, da votare in un consiglio comunale convocato ad hoc, per il 25 agosto. La proposta di Magrone era, questa volta, ben più ampia e articolata e si occupava di sanare tutti gli aspetti della questione (vedila, per intero, a questo link).

Che diceva la proposta di Magrone per la seduta del 25 agosto? Proponeva

“Di prendere atto, altresì, delle conclusioni formulate nei pareri di cui al punto 2) del presente dispositivo, in ordine anche alla necessità di dotarsi di un Testo Coordinato delle norme e delle Tavole contenute nel P.R.G. attualmente in vigore e che rielabori in un unico testo le risultanze istruttorie come in premessa delineate;[ …]procedere alla comunicazione di avvio del procedimento di revoca definitiva delle deliberazioni succitate, […] procedendo contestualmente all’avvio dell’istruttoria per l’adozione di nuove varianti allo strumento urbanistico, tese eventualmente anche alla rinnovazione nei contenuti di quanto approvato con le deliberazioni C.C.n.75/1999 e 82/2000 se ed in quanto tali contenuti risultino compatibili con l’attuale assetto urbanistico e con le odierne esigenze di crescita e sviluppo del territorio, secondo quanto disposto dalla L.R.20/2001. […] Dare corso alla redazione del PUG

Tre giorni prima di andare in consiglio, convocato per il 25 agosto, 13 consiglieri (Gianvecchio, Scaramuzzi, Pascazio, Lacalamita, Ragnini, Angiulli, Brunetta della ex maggioranza e Stella Sanseverino, Pasqua Ruccia, Bartolomeo Silvestri, Antonio Barile, Saverio Fragassi e Antonello Maurelli, della ex opposizione) andarono da un notaio e si dimisero facendo così cadere consiglio, giunta e sindaco. Perché lo fecero quando avrebbero ben potuto, forti della nuova maggioranza messa insieme, bocciare qualsiasi proposta del sindaco Magrone e approvarne di proprie?

Dal 22 agosto – giorno in cui sindaco, giunta e consiglio sono stati dichiarati decaduti per la fuga di 13 consiglieri – ad oggi, sul piano urbanistico sono accadute alcune altre cose, tra le quali due interventi del Tar Puglia e uno del Consiglio di Stato e la pubblicazione della deliberazione del Commissario Prefettizio che approva quanto Magrone aveva invano chiesto al Consiglio comunale di approvare.

• Il 5 settembre 2014, il Tar per la Puglia ha respinto la domanda cautelare proposta da […] che aveva chiesto l’annullamento – previa sospensione dell’efficacia – della determinazione del Servizio 4 -assetto del territorio del Comune di Modugno n. 475/2014 del 18.6.2014 avente ad oggetto “sospensione temporanea [per 90 giorni] dell’efficacia del permesso per costruire n. 7/2014 rilasciato in data 20 febbraio 2014 a […], e conseguente sospensione dei lavori” e “l’accertamento del diritto della ricorrente di dare immediato avvio ai lavori di cui al permesso di costruire n. 7/14 rilasciato dal Comune di Modugno”. Dunque, il Tar ha deciso che la determinazione del Responsabile del settore assetto del territorio, architetto Sorricaro (rimossa dal suo incarico con la rimozione del sindaco), non va annullata e resta valida e operante fino alla scadenza dei 90 giorni del termine di sospensione previsto nella determinazione, Insomma, la sospensione fu legittimamente disposta.

• Il 24 settembre 2014, il nuovo Responsabile del Servizio 4-assetto del territorio del Comune di Modugno, Architetto Donato Di Noia, ha disposto “la sospensione temporanea dell’efficacia del PdC 7/2014 [lo stesso di prima, ormai scaduto “fisiologicamente”], in quanto “l’intervento proposto comporta l’applicazione di norme che attengono alle modalità di intervento e il rispetto dei parametri urbanistici e conseguentemente occorre effettuare la verifica di conformità con il testo coordinato delle NTA vigenti, in corso di materiale formazione, e la sospensione dell’efficacia del PdC 7/2014”. La sospensione veniva fissata “a partire dal giorno 24/9/2014 per un periodo di giorni 180”. La determina del “nuovo responsabile” del servizio 4 ha fondato le sue ragioni, letteralmente mutuandole dalla determina originaria dell’Architetto Sorricaro e dalla delibera di Giunta n. 47 del 10.6.2014 dell’Amministrazione fatta cadere con lo scioglimento del Consiglio comunale.

• Il 25 settembre 2014, il Tar per la Puglia ha respinto il ricorso di […] “per l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia”, “della determina [del responsabile del servizio 4, Architetto Sorricaro] in data 20.5.2014 con la quale è stato disposto l’annullamento in via di autotutela del titolo edilizio formatosi per silenzio assenso, per la ristrutturazione edilizia dell’esistente fabbricato sito in Modugno alla via Premuda n. 117”. Il Tar ha considerato l’attuale inesistenza di un possibile danno e, quel che più conta, ha “rilevato che il ricorso non risulta assistito da fumus boni iuris”.

• Il 27 ottobre 2014 il Commissario Prefettizio ha pubblicato la deliberazione emessa il 15 ottobre 2014 che risolve la questione urbanistica a Modugno: le decisioni commissariali ricalcano, a tratti anche parola per parola, la proposta di deliberazione presentata da Magrone per la discussione che si sarebbe dovuta svolgere nel consiglio comunale. Che dispone la delibera commissariale: sospensione della efficacia delle norme urbanistiche introdotte a Modugno nel 1999 e usate per 15 anni illegittimamente, redazione di un testo coordinato di norme contenute nel prg del 1995, cancellazione della deliberazione consiliare del 20 giugno 2014 (adottata contro il parere dell’amministrazione magrone), cancellazione cioè della inutile e dispendiosa commissione di ‘tecnici’ che i cosiddetti dissidenti della ex maggioranza avevano inventato soltanto per dilatare i tempi di risoluzione della questione urbanistica, avvio della procedura che investe finalmente e formalmente la Regione Puglia delle norme urbanistiche del ’99.

• Il 29 ottobre 2014 il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quarta) ha respinto l’appello contro la decisione del 25 settembre del Tar della Puglia (v. sopra) e ha, perdipiù, condannato “gli appellanti, in solido, alla rifusione, in favore del Comune di Modugno, appellato, delle spese della fase cautelare liquidate in complessivi € 5.000,00 (cinquemila/00)”. Anche il Consiglio di Stato ha detto che il ricorso “non presenta fumus boni juris, trattandosi nel caso di specie di demolizione e costruzione di edificio diverso, che non può artificiosamente frazionarsi in “ristrutturazione” e “completamento”, e risultando il provvedimento di annullamento in autotutela motivato in modo diffuso anche con riferimento all’interesse pubblico”. Cioè, una ristrutturazione non può essere una demolizione, perdipiù con una ricostruzione a più piani.

• novembre 2014, il nuovo Responsabile del Servizio 4-assetto del territorio del Comune di Modugno, Architetto Donato Di Noia, dispone “la sospensione temporanea dell’efficacia”di vari Permessi di costruire, in quanto “l’intervento proposto comporta l’applicazione di norme che attengono alle modalità di intervento e il rispetto dei parametri urbanistici e conseguentemente occorre effettuare la verifica di conformità co
n il testo coordinato delle NTA vigenti, in corso di materiale formazione, e la sospensione dell’efficacia del PdC 7/2014”. La sospensione viene in tutti i casi fissata “per un periodo di giorni 180”. Tutte le determine di questo genere del “nuovo responsabile” del servizio 4 fondano le proprie ragioni, letteralmente mutuandole dalla determina originaria dell’Architetto Sorricaro e dalla delibera di Giunta n. 47 del 10.6.2014 dell’Amministrazione fatta cadere con lo scioglimento del Consiglio comunale.

Insomma, dal 22 agosto 2014 ad oggi, e cioè dalla decadenza del Consiglio comunale e conseguentemente della Giunta e del Sindaco per mano di un gruppo di consiglieri, agitatori di proteste nella comunità e ostruzionisti nella istituzione, l’Amministrazione Magrone ha sempre visto confermata la propria linea per il ripristino della legalità, a dispetto dei tentativi di mantenere in vita le norme illegittime, tentativi che, avendo allungato a dismisura i tempi, si sono rivelati per i cittadini soltanto dannosi.

Una nota dei movimenti ITALIA GIUSTA SECONDO LA COSTITUZIONE, LEGALITA’ è LIBERTA’, MOVIMENTO DEMOCRATICO.

Pd Modugno – si sgonfia la bolla Magrone

Si avvia a conclusione, grazie al pragmatismo del Commissario prefettizio Dr. Ruffo, la mitica QUESTIONE URBANISTICA nella nostra Città.
La bolla gonfiata dalla fallimentare Amministrazione Magrone, si è sgonfiata dopo che un gruppo di tecnici, comunali e regionali insieme, hanno studiato le carte. Senza affidare incarichi all’esterno come Magrone e la sua dirigente avevano determinato, con sperpero criminale di fondi pubblici per 50.000 euro, i dipendenti comunali hanno sistemato la descrizione delle norme tecniche di attuazione del ’95, e del ’99.
Il Commissario Prefettizio NON HA REVOCATO ALCUNA DELIBERA, al contrario di quanto voleva fare una amministrazione incapace.
Il Commissario ha dato invece mandato agli uffici di RIADOTTARE LA DELIBERA DEL ‘99 e di verificare le eventuali irregolarità di procedura. L’Ufficio Tecnico Comunale, sta riscrivendo la delibera del ’99 risolvendo le ambiguità di quel testo. Quella delibera riadottata e riscritta sarà successivamente inviata alla Giunta Regionale per una rapida approvazione.  Fine della storia.
Correzioni normative e formali, lontanissime dalla guerra santa scatenata da una amministrazione senza idee, incapace di governare, incapace di azioni concrete e lungimiranti, dedita ancora oggi alla propaganda, che ha nascosto dietro questa bolla tutto il suo fallimento.
La proposta che il PD aveva formulato per il CC del 25 Agosto è diventata la soluzione che di fatto il Commissario ha perseguito.
Dopo mesi di paralisi della città, e grazie a poche settimane di impegno degli uffici comunali, la questione è risolta.

CHE ALTRO DOBBIAMO ATTENDERCI DA UNA PROPAGANDA BECERA, BUGIARDA E AUTOREFERENZIALE?

Comunicato stampa Pd Modugno