L’uomo dietro la carica

Il sindaco di Giovinazzo Tommaso DepalmaTommaso Depalma è il sindaco di Giovinazzo al terzo anno del suo mandato, classe 1967 è l’uomo della porta accanto, il vicinodisponibile che tutti vorremmo, forte nella sua mansione ma vicino ai cittadini.

Studio, Famiglia, Lavoro. Chi è Tommaso Depalma?
Tommaso De palma fondamentalmente è un figlio della città, più che il primo cittadino. Ne conosce a menadito angoli, storie, famiglie, amicizie. Il vissuto di questa città. Ne conosce soprattutto gli odori oltre che gli umori. Sono cresciuto tra i vicoli, quando ancora si poteva fare, e mi porto dietro ancora i profumi di quando ero bambino. Dopo aver fatto elementari e medie a Giovinazzo, mi sono diplomato a Molfetta come perito elettrotecnico e parallelamente ho sempre lavorato. Dall’età di 14 anni ho avuto un maestro che mi portava a bottega, sia in estate che in inverno, il maestro Emanuele Rossiello, che mi ha insegnato a tenere con una mano la forbice per fare l’elettricista ma soprattutto a conoscere il valore delle persone che mi circondano.

Come concilia l’uomo e l’incarico?
Non c’è molta differenza. Cerco di non stare sulle torri d’avorio ma di vivere a pieno la pancia della città. Questo poi diventa un tutt’uno con la mia vita. Avendo la consapevolezza dei nostri limiti, che spesso manchiamo di strumenti ma perlomeno abbiamo la consapevolezza di ascoltare la gente che, in questo periodo storico, è quantomeno dovuto.

In uno dei suoi diari ha parlato di “solitudine”. Ci spieghi meglio il concetto.

Per solitudine s’intende il sentirsi impotenti davanti ad una burocrazia spesso farraginosa. Ho preso un’ impegno con i cittadini, rifare le coste. Ma spesso mi trovo a dover sbattere la testa contro il messo che è andato in ferie e non può firmare un documento per portare avanti i lavori.
Mi trovo spesso al centro tra il cittadino e lo stato, questo è difficile. Fortunatamente ho una cerchia di “amici”, i miei assessori, alcuni sono amici da molti anni. Loro sostengono il mio lavoro e collaborano per una buona funzionalità del comune.

Cosa pensa della Puglia?
Amo la Puglia, una regione che avrebbe molto da dare. Una regione con profumi, sapori e usanze invidiate da tutto il mondo. Amo la mia terra, per questo motivo ho voluto concorrere al diventare sindaco. Voglio fare del mio meglio nella mia terra. Ho fatto una promessa e voglio mantenerla.

Tirando le somme, Le piace il suo lavoro?
Si, il lavoro di imprenditore è la mia vita. Ho lavorato da giovanissimo, non mi stanca, mi piace quello che faccio. Mi sono messo in proprio e dopo un solo anno ho ricevuto la proposta di lavorare come manutentore in rai. Ho rifiutato perché a quel punto era molto più importante crescere da solo.

La vita del sindaco può essere molto impegnata, sente la mancanza della sua famiglia?
(qui, dal suo volto traspare la mancanza, la timidezza nell’esprimere sentimenti profondi)
Si, mi mancano molto. Mia moglie e i miei figli sono la mia spinta a fare meglio, quando lascerò il mio mandato lo farò con la certezza di avergli lasciato qualcosa, affinché la loro vita sia più semplice.
Mia moglie mi ha spinto a diventare sindaco, solo ora si rende conto di quanto poco tempo passiamo insieme. Quando passo tempo con loro cerco di farlo nel miglior modo possibile, perché quei momenti possano essere preziosi per tutti.

Grazie Sindaco per la sua disponibilità e sincerità.

Peppino Longo: Sono pronto a rappresentare tutte le forze politiche

Il modugnese Peppino Longo, consigliere regionale dell’Udc, è stato eletto come vice presidente del Consiglio regionale della Puglia ecco come ha commentato la sua elezione: “Voglio ringraziare la maggioranza che mi ha candidato e mi ha sostenuto per ricoprire questo importante incarico istituzionale. E’ un ruolo di grande responsabilità. Sono pronto a rappresentare tutte le forze politiche e per questo lavorerò per ricambiare la fiducia riposta nella mia persona. Il mio impegno sarà rivolto non solo nei confronti di tutti i consiglieri che l’intero ufficio di Presidenza rappresenta, ma anche e soprattutto nei confronti di tutti i pugliesi”.

Modugno, la prima seduta del consiglio comunale.

Una maggioranza compatta e dialogante, una minoranza tremante che frena l’inclinazione al dialogo di alcuni suoi consiglieri.

Alla sua prima seduta il Consiglio comunale di Modugno, per merito della maggioranza che sostiene il sindaco Magrone, si presenta ‘nuovo’ per oltre due terzi, cosa che non era forse mai accaduta nella sua storia: i 16 consiglieri di maggioranza sono infatti quasi tutti giovani (età media 35 anni) preparati e appassionati, entrati per la prima volta a far parte dell’assemblea comunale e consapevoli della responsabilità del ruolo. “Possiamo fare cose buone – ha detto il sindaco Magrone – contro i grossi problemi che a Modugno sono da risolvere. Anche per questo ribadisco che siamo aperti a tutte le proposte di risoluzione delle questioni, senza arroccamento e pregiudizi di sorta”. A dispetto del nuovo rappresentato dalla maggioranza, la minoranza è apparsa invece frammentata e incoerente e lo ha dimostrato particolarmente nella votazione per l’elezione del presidente del Consiglio.
Il giuramento del Sindaco e la votazione per eleggere il presidente del Consiglio comunale. In primo luogo, in consiglio il Sindaco Magrone ha giurato sulla Costituzione italiana. Poi s’è votato per l’elezione del presidente del Consiglio comunale. La maggioranza ha proposto alla carica il consigliere Valentina Longo (di Italia Giusta secondo la Costituzione); la minoranza ha votato scheda bianca. Sicché, Valentina Longo ha ottenuto 16 voti (l’intera maggioranza). Per l’elezione alla prima votazione, però, Longo avrebbe dovuto ottenere, oltre al voto della maggioranza, almeno 1 voto dalla minoranza. Non è avvenuto. La votazione si ripeterà al prossimo Consiglio dove, con assoluta ragionevolezza, Longo sarà eletta Presidente. L’astensione della opposizione nella votazione del presidente del consiglio ha impedito, tuttavia, che sin dalla prima seduta l’assemblea costituisse rapidamente i suoi organi. Un errore, secondo noi: il vicepresidente toccherebbe alla opposizione, i cui 9 consiglieri non potranno mai da soli eleggerlo; se la maggioranza si comportasse come ha fatto ieri la minoranza sarebbe subito il muro contro muro. In pro di che?
Capigruppo ‘a tempo’ nella maggioranza. Nella prima seduta si sono costituiti anche i gruppi consiliari con la nomina dei rispettivi capigruppo.  A tal proposito la maggioranza ha dichiarato di aver introdotto tra le proprie fila il criterio, ritenuto giusto e opportuno per una compagine così rinnovata, della temporaneità del ruolo del capogruppo (criterio che troverà applicazione nella rotazione dei capigruppo da farsi ogni sei mesi circa).
Sono stati adempiuti inoltre gli altri obblighi previsti dalla legge e dallo statuto comunale. Sono stati così eletti i componenti della commissione elettorale e della commissione per gli albi dei giudici popolari. Anche in questo caso, compatta la maggioranza e spezzettata la minoranza i cui designati sono stati eletti ma non hanno ricevuto i voti di tutti i componenti della opposizione.
La volontà della maggioranza per una stagione di responsabilità civica e politica. La prima seduta del Consiglio comunale era un’occasione preziosa per testimoniare la volontà di tutte le forze politiche di recuperare il tempo perduto con lo scioglimento del precedente Consiglio e il commissariamento del Comune: non aver eletto il presidente significa dunque che si è già perso un po’ di tempo e di fatica, in un contesto politico-sociale allarmante. Una contraddizione profonda tra dichiarazioni retoriche di apertura al dialogo e azioni settarie. L’appuntamento è alla prossima seduta del Consiglio dove la maggioranza ribadirà comunque la sua volontà di assicurare alla comunità una stagione di responsabilità civica e politica.

Welfare, un milione di euro per l’asilo nido

Welfare, un milione di euro per potenziare l’asilo nido di Modugno e i servizi alla prima infanzia nei comuni dell’ambito Modugno – Bitetto – Bitritto Importante risultato, conseguito grazie agli strumenti predisposti dall’amministrazione Magrone, in collaborazione con i comuni di Bitetto e Bitritto, sottolineato dalle parole della dott.ssa Scardigno, prossimo assessore di Modugno ai servizi sociali: “Una grande soddisfazione essere nella Regione Puglia i primi, come ambito territoriale (BA-10, Modugno comune Capofila, ndr), ad aver ottenuto l’approvazione del secondo riparto PAC Infanzia con un finanziamento di 994.668 euro: sarà utilizzato per potenziare l’asilo nido comunale di Modugno e offrire buoni di conciliazione vita-lavoro per sostenere economicamente l’inserimento negli asili privati. Raccolti i frutti dell’ottimo lavoro svolto dall’Ufficio di Piano, la struttura tecnica che cura il funzionamento del Piano Sociale di Zona e che noi, nella passata amministrazione, abbiamo fortemente voluto mettere finalmente in grado di operare”.
Aumentati fino a 40 i posti nido, si amplia ora la fascia oraria dell’Asilo Comunale di Modugno, servizio pubblico essenziale per la città. A partire dal nuovo anno scolastico (comincia a settembre) l’asilo nido comunale sarà aperto anche nelle ore pomeridiane, di sabato e nel mese di luglio, portando così gli standard del servizio al livello delle migliori strutture della Puglia e non solo. Tutto questo grazie all’approvazione del Piano di Azione e Coesione Infanzia presentato dall’Ambito Territoriale BA10, organismo di cui Modugno è il comune capofila, per accedere ai fondi europei destinati alle Regioni a “Obiettivo Convergenza”. Dunque, dopo il finanziamento della prima annualità (oltre 500.000 euro), è stato approvato dal ‘Comitato Operativo per l’attuazione del Programma Nazionale per i Servizi di cura all’infanzia e agli anziani non autosufficienti’ anche il Piano di Intervento, cosiddetto di secondo Riparto, per un importo di 994.668 euro da destinare al potenziamento dell’asilo nido modugnese e all’offerta di buoni di servizio da utilizzare in nidi e centri ludici nei comuni di Modugno, Bitetto e Bitritto.
Valorizzando, all’interno delle politiche sociali, l’efficacia dei servizi come fattori di sviluppo, e non di mero costo, in quanto orientati alla conciliazione e alla promozione della qualità della vita, i PAC (Piani di azione e coesione) si pongono in stretta continuità con gli obiettivi del Piano Sociale di Zona, riconoscendo la centralità dei sistemi associati dei Comuni e delle unità territoriali coincidenti con i distretti sociosanitari.
Il Piano Sociale di Zona oggi in via di attuazione, strumento principe nelle mani dei comuni per l’aiuto dei cittadini più bisognosi, è stato adottato nel 2014 durante l’amministrazione Magrone, a coronamento di un lungo e complesso percorso guidato dal Comune di Modugno, Capofila d’Ambito. A curarne il funzionamento è l’Ufficio di Piano, servizio reso finalmente efficiente dalla giunta Magrone, la quale lo ha messo in grado di operare con una dotazione organica completa e con un regolamento sul funzionamento dell’Ufficio, dopo che per molti anni era stato malamente gestito e mantenuto in una situazione confusa e sterile.
Grazie all’approvazione e all’attuazione dei PAC (infanzia e anziani) e del Piano Sociale di Zona 2014-2016, oggi i cittadini possono disporre di servizi socioassistenziali indispensabili e mai attivati prima nel territorio d’Ambito. Di questi ultimi sono esempio l’avviamento, sin da inizio 2015, del servizio di Assistenza Domiciliare Integrata per gli ultrasessantacinquenni in condizioni di non autosufficienza (consentito dal PAC Anziani presentato nel 2014 e finanziato come Primo Riparto) e l’istituzione della Porta Unica di Accesso a Modugno, servizio che semplifica l’accesso dei cittadini alla rete dei servizi socio-sanitari dell’Ambito.

Comunicato Segreteria Sindaco Magrone

Due piani industriali proposti al ministero dello sviluppo economico per salvare gli operai della OM Una dichiarazione di Nicola Magrone, dopo l’incontro a Roma del 19 giugno

“E’ stata, questa, la prima volta che il Ministero mi ha invitato a Roma dopo aver fatta sua – un paio di mesi fa – l’ipotesi che avanzai nell’estate del 2013 (in un incontro alla Regione Puglia) di una cessione del capannone OM al Comune di Modugno e da questo a un’impresa interessata. Su questa ipotesi si sta concretamente lavorando. Le due relazioni delle quali si è parlato ieri nell’incontro al Ministero sono sicuramente interessanti ma, allo stato e a mio parere,  non sufficienti a dare certezze ai lavoratori. Alcuni aspetti delle attività proposte da due società sostengono dubbi sulle conseguenze sull’ambiente; i prodotti proposti non sembrano immediatamente innovativi e non è detto che essi trovino, qui da noi, un mercato all’altezza delle aspettative e adeguato al compito di assicurare occupazione duratura. Il mio augurio è, naturalmente, che il Ministero lavori molto accuratamente perché ai lavoratori Om sia data finalmente giustizia e sicurezza per il loro futuro. Tutto potrebbe risolversi nel prossimo incontro tra alcune settimane”.