Comunicato stampa PD Modugno

Abbiamo protocollato in data 7/9/2015 una interrogazione sullo spostamento del mercato del venerdì, raccogliendo le proteste che il comitato di quartiere negli ultimi anni ha inoltrato all’Amministrazione. Dopo circa due mesi ci fu risposto dal Sindaco in consiglio comunale che il commissario Ruffo aveva risolto le problematiche relative alla cessione della nuova area di via Di Cristo e che, pertanto, lo spostamento del mercato restava un atto meramente gestionale, quindi unicamente in capo alla responsabilità del dirigente del settore attività produttive. Come effettivamente dimostra la determina/ordinanza dirigenziale dell’11 gennaio, che decreta definitivamente lo spostamento del mercato a far data dal 15 gennaio prossimo.
La pista ciclabile su via Salvo D’Acquisto, sede attuale del mercato, e la relativa questione di sicurezza per i cittadini e i mercatali stessi sono state solo l’ultima complicanza di una vicenda nella quale il pregiudizio dell’amministrazione a percorrere quella strada ha di fatto rallentato e ritardato questa assunzione di responsabilità, che è alla fine è stata comunque lasciata al Dirigente, che ha “ordinato” il trasferimento.
Le proteste prossime già annunciate dai mercatali a chi saranno recapitate, dopo che gli era stata data ampia rassicurazione che il mercato non si sarebbe spostato da lì?
La soluzione adottata oggi e pronta da svariati mesi, è la stessa che proponevamo civilmente a settembre, ma è servita la prevedibile caduta di una cittadina a smuovere le acque.
Come una pista ciclabile richiedeva un piano del traffico e delle soste, che dorme nei cassetti e deve essere solo adottato, così un mercato settimanale in una sede diversa da quella di via Di Cristo, come annunciato più volte ma a denti stretti dall’amministrazione, ha bisogno di un rinnovato piano del commercio. Noi ci siamo.

Il Circolo PD di Modugno

Forza Nuova: Anno nuovo, nuovi bavagli!

 forza_nuovaDipendenti comunali attenti! Una parola di troppo sui social adesso sarà passibile di provvedimenti disciplinari. La giunta Decaro ha infatti approvato un nuovo codice di comportamento secondo cui, tra le varie cose, criticare l’operato dell’amministrazione sui social network dai propri profili privati sarà punibile con provvedimenti disciplinari.
Quindi, la giunta Decaro e il PD stesso, ancora una volta presenta apertamente la propria indole autoritaria e il proprio fare apodittico che rifiuta e tenta di zittire chiunque possa criticare il loro operato amorale, distruttivo e anti-italiano: le nuove norme del codice stanno lì a dimostrare che per il Partito Democratico e la Giunta Decaro il dissenso contro il loro modus operandi e i loro interessi e degno di sanzioni coercitive e fortemente invalidanti. Con Forza Nuova tentano da anni d’imporre un bavaglio ma ora e sempre invano ed ora provano ad imporlo ai lavoratori comuni, rei anch’essi di avere ancora delle coscienze, di tenere ancora alla loro terra!
Forza Nuova  contesta fortemente questo nuovo provvedimento, che va apertamente a ledere la libertà di parola,  già fortemente minata, rendendo inoltre l’ambiente di lavoro sempre meno sereno ed accogliente. Forza Nuova sempre dalla parte dei lavoratori! Sempre pronta ad affrontare la verità!

Ufficio Stampa Forza Nuova Puglia e Basilicata

Forza Nuova: la dignità non si tocca!

Forza Nuova dice no alla schiavitù di Stato per debiti: la dignità non si tocca!
L’ultima genialata del governo Renzi e che ha immediatamente folgorato il Movimento 5 Stelle, si chiama “baratto amministrativo” ed è contenuta nella legge 164/2014.
In base a questa norma, coloro i quali non sono in regola col pagamento dei tributi locali potranno saldare il loro debito svolgendo lavori di manutenzione del verde o di pulizia dei luoghi pubblici.
Adottando una regia uniforme, il Movimento 5 Stelle – nelle scorse settimane – ha fatto piovere sul tavolo dei Sindaci della Regione Puglia una serie di richieste volte a prendere in considerazione questa proposta targata governo-Renzi.
La Segreteria Regionale di Forza Nuova Puglia ritiene inammissibile questa operazione che si fonda su una logica perversa: lo Stato tartassa il popolo italiano con tasse e balzelli di ogni sorta e poi “chiede” a chi non riesce a pagare i tributi di “lavorare” gratis.
Forza Nuova ribadisce – ancora una volta – che il prelievo tributario, così come attualmente congegnato, è esclusivamente finalizzato a saldare la montagna di interessi sul debito pubblico frutto del signoraggio bancario e della mancanza di Sovranità Monetaria dello Stato.
Forza Nuova fa proprie le parole profetiche del compianto prof. Giacinto Auriti, il quale disse che “pagare un debito di moneta con altra moneta emessa a debito è impossibile; a lungo andare si pagherà con i propri beni, o con il proprio lavoro non retribuito: quindi, con la schiavitù”.

Ufficio Stampa Forza Nuova Puglia e Basilicata
Gianvito Armenise

Una nota di Italia Giusta secondo la Costituzione

Magrone, no all’insediamento di Biochemtex, fabbrica a rischio inquinamento chimico
Italia Giusta sta con l’amministrazione comunale di Modugno contro gli insediamenti industriali nocivi

BIOCHEMTEX, azienda del Gruppo chimico piemontese Mossi & Ghisolfi, intende realizzare a Modugno il primo impianto su scala industriale per la produzione di 1.000 tonnellate l’anno di idrocarburi (benzene, toluene, xilene) a partire da lignina, scarto di lavorazione di un’azienda che ha sede in Piemonte, nel Vercellese. La vicenda risale a DICEMBRE 2011 con la richiesta aziendale di realizzare l’impianto accedendo a finanziamenti europei tramite un contratto di programma con la Regione Puglia. Dopo aver ottenuto dalla Regione la SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE a OTTOBRE 2012, l’azienda fu dichiarata soggetta ad Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) e ammessa ai finanziamenti.
Ora la Commissione regionale che deve occuparsi dell’Autorizzazione ambientale ritiene di essere ‘incompetente’ perché lo stabilimento non sarebbe soggetto ad AIA.
“Per questa amministrazione – ha detto in consiglio comunale il sindaco MAGRONE – il progetto Biochemtex non può essere sottratto all’AIA: non è un’attività di ricerca e sperimentazione ma un insediamento industriale inquinante che tra l’altro contrasta con la destinazione urbanistica dell’area in cui si dovrebbe realizzare. Al termine di un complesso lavoro di ricostruzione, la nostra conclusione, che faremo valere ancora in Regione Puglia, è che non solo quell’industria non può insediarsi a Modugno ma il suo progetto non doveva neanche essere ammesso ai finanziamenti regionali”.
“Non siamo contrari a nuovi insediamenti industriali – afferma MAGRONE – ma riteniamo che, in un territorio come quello di Modugno dove già impattano pesantemente sulla salute molte realtà, non abbiamo bisogno di un ennesimo impianto inquinante: cercheremo in ogni modo di evitare che un nuovo insediamento industriale che dovrebbe significare lavoro e benessere si trasformi esclusivamente in danni per la salute di un’intera comunità”.

Longo: “Fronte compatto contro l'invasione di olio di oliva dalla Tunisia”

“La Puglia deve far fronte comune a tutela dei produttori di olio extravergine d’oliva”.

E’ l’appello del vicepresidente del Consiglio regionale pugliese, Peppino Longo, contro  la proposta della Commissione Ue di concedere l’ingresso supplementare nel mercato europeo di 35mila tonnellate di olio d’oliva tunisino che si vanno ad aggiungere alle oltre 50mila tonnellate già previste da un precedente accordo.
“Si tratta – sottolinea Longodi una decisione che creerà enormi danni al settore olivicolo del nostro Paese e in particolare della Puglia, terra regina per la produzione di extravergine di oliva che, beninteso, è un prodotto che presenta proprietà organolettiche di gran pregio a differenza dell’olio che si intende fare entrare in Europa. Per questo considero nostro preciso dovere, al fianco del presidente Michele Emiliano, della Giunta regionale pugliese, dei nostri parlamentari e europarlamentari, batterci con tutte le vie legali e politiche a disposizione affinché i produttori europei, e in particolare italiani, non vengano assolutamente penalizzati”.
“Naturalmenteconclude Longoè vero che c’è un fine solidale, e condivisibile, a sostegno dell’economia di un Paese in difficoltà, ma è un errore gravissimo nel contempo danneggiare la nostra economia, in particolare modo nel settore agroalimentare, per di più dopo una serie di annate particolarmente difficili, con una misura sciagurata che mette in ginocchio l’olio d’oliva italiano di qualità e colpisce direttamente anche i consumatori”.

(portale uff. Cons. Reg. della Puglia)