In caso d’incidente rimbalzo di responsabilità tra i nostri vigili e quelli di Bari. Secessione. Questa la richiesta che un gruppo di residenti della Zona Cecilia di Modugno fa al Comune. E lo fa con una petizione e una raccolta firme. Vogliono diventare a tutti gli effetti baresi visto che, di fatto, si sentono già tali. Le motivazioni sono molteplici, ma è il caso di fare un passo indietro nella storia.
La zona Cecilia (dal nome della nobildonna che ha donato i terreni al Comune) consta circa 5.000 abitanti, e con la costruzione della metropolitana questo numero tende ad aumentare. All’inizio questo rione distaccato di Modugno era circondato dalla campagna. Quando una trentina di anni fa il Quartiere San Paolo si è allargato a dismisura, ha finito per sconfinare nel territorio modugnese. Una semplice strada, via Piemonte, separa ormai le due entità amministrative. Ma come si sentono i residenti della zona Cecilia? Baresi o Modugnesi?
La risposta, secondo il Consigliere Circoscrizionale Vito Camastra sembrerebbe Baresi. “E’ una questione vecchia di 10 anni. I residenti del quartiere Cecilia non hanno gli stessi diritti di un cittadino modugnese e devono pagare le tasse ad un Comune che gli offre poco o nulla” ha affermato lo stesso Camastra che ha inoltre focalizzato l’attenzione su alcuni disservizi quali l’illuminazione stradale o le barriere architettoniche: “In alcune zone del quartiere l’impianto di illuminazione è fermo agli anni Sessanta, e se un disabile volesse abitarvi non potrebbe assolutamente muoversi”.
Altro problema è quello riguardante la scuola succursale della “Francesco Casavola”. “Stiamo lottando per un suo accesso in una zona meno pericolosa. Non più sulla strada ma dalla parte opposta, in via Puglie – afferma sempre Calastra, per il quale inoltre – non è giusto che un bambino della zona Cecilia abbia meno diritti di uno modugnese e non è giusto che un bambino modugnese possa scendere da casa e trovare il verde e le giostrine con cui giocare mentre noi ci chiediamo ancora che fine abbiano fatto i fondi Por, 3.600.000 euro che dovevano essere stanziati per creare un centro polivalente e che sono stati dirottati altrove”.