Filippo che fai?

altSalta un’altra tessera del mosaico politico modugnese. Sono passate solo tre settimane dalle dimissioni di Pinuccio Vasile ed un altro aspirante al ruolo di primo cittadino si è dimesso.

 

Filippo Bellomo candidato a sindaco UDC nelle elezioni che hanno visto eleggere l’ingegner Domenico Gatti alla carica di primo cittadino, questa mattina alle 11,40 ha protocollato le proprie dimissioni. La notizia ha sorpreso la base del partito che aveva incontrato l’ex assessore con delega alle attività produttive, nonché vicesindaco, nei giorni scorsi.

Questa sera nella periodica riunione del direttivo dell’UDC cittadino saranno sicuramente chiariti i motivi delle dimissioni. Stando alle notizie raccolte, alla base del gesto di Bellomo ci sarebbero motivi strettamente legati alla sua persona, aggravati da un senso di sfiducia nel positivo procedere della giunta Gatti. Per Filippo Bellomo il mancato funzionamento dell’amministrazione, la scarsità di risultati insieme al senso di impotenza politica in cui ultimamente si è venuto a trovare, hanno fatto venir meno la voglia di continuare il suo percorso politico che lo vede presente a palazzo Santa Croce, ininterrottamente, dal 1995.

Il consigliere regionale Longo si è detto dispiaciuto dell’abbandono di Bellomo e di aver accettato le sue dimissioni con rammarico dopo aver tentato di convincerlo a rivedere le proprie decisioni. Giungono già però commenti non certo teneri nei confronti dell’ex vicesindaco. Molti sospettano che alla base della decisione di Bellomo vi sia un progetto politico a medio termine: accelerare, dimettendosi, la caduta della giunta Gatti e presentarsi nei panni di candidato sindaco alle prossime elezioni. Ipotesi fantasiosa visto che si è dimesso da una carica istituzionale senza averne prima concordato i tempi e i modi con il proprio partito e questo in politica somiglia molto ad un tradimento; a meno che il buon Filippo non abbia già raggiunto un accordo importante con qualche altro gruppo politico di rilievo a livello regionale, che gli ha assicurato sorti luminose e progressive migliori. Per chi lo conosce sembra fantapolitica.

A molti che ci hanno chiamato per avere notizie vengono in mente i versi di una canzoncina infantile nella quale tre porcellini chiedevano in coro al lupo cosa stesse facendo e chiedono a Bellomo: Filippo che fai?

Dimissioni Filippo Bellomo: "Decisione sofferta"

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Filippo Bellomo

Si è dimesso Filippo Bellomo (Udc), vicesindaco di Modugno e assessore alle Attività Produttive. “L’Udc di Modugno – si legge in una nota del partito – preso atto con rammarico delle dimissioni rassegnate da Filippo Bellomo, decisione autonoma e sofferta, maturata in un momento oggettivamente difficile per la Comunità intera, esprime il proprio ringraziamento a Filippo per il lavoro svolto. Conferma altresì la ferma intenzione di sostenere il sindaco Gatti e l’amministrazione Comunale nell’opera di rilancio programmatico già intrapresa”.

Incontro Sel sull'intercultura: "Gli stranieri risorsa per il Paese"

altCosa significa essere cittadini italiani? Chi sono gli italiani oggi e cose si fa per essere italiani? Sono alcune delle domande alle quali Sel (Sinista ecologia e libertà) ha tentato di dare una risposta durante il dibattito nella sala Beatrice Romita del Comando di Polizia Municipale di Modugno.

All’incontro, sul tema “Intercultura, multicultura e integrazione, verso quale modello di comunità?”, hanno partecipato Nicola Fratoianni, assessore regionale alle Politiche Giovanili e Cittadinanza Sociale, Azmi Jarjawi, della segreteria provinciale della Cgil, la sindacalista Irena Shkurti e Taysir Hassan, esponente del centro interculturale Abusuan. Numerose e varie le questioni trattate: dalle lungaggini burocratiche per ottenere visti e permessi di soggiorno alla mancanza di diritti per coloro che giungono in un paese straniero e, nonostante vi lavorino stabilmente pagando le tasse, vengono considerati uomini e donne “di serie b”.

“Noi stranieri siamo una risorsa per il paese – ha commentato Taysir Hassan – eppure siamo trattati come un peso. Sono circa 600 i minori che nascono in Italia da genitori stranieri che non hanno più alcun contatto con il paese d’origine ma che, nonostante questo, devono aspettare i 18 anni per avere la cittadinanza. Fino a quel momento sono degli apolidi senza radici abbandonati da uno Stato che non li riconosce”. Ed è proprio la burocrazia, secondo Azmi Jarjawi, la principale barriera all’integrazione. “Le leggi sull’immigrazione sono spesso inadatte e vedono gli immigrati solo come forza lavoro usa e getta – ha affermato l’esponente della segreteria provinciale Cgil –. Esempio lampante ne è la legge Bossi Fini che prevede il permesso di soggiorno solo per chi ha un contratto di lavoro, trasformandolo così quello che dovrebbe essere un diritto in un ‘contratto di soggiorno’. Ma chi tutela questi lavoratori? Chi ne garantisce i diritti? Di certo non lo stato che non gli conferisce nemmeno la possibilità di esprimere la propria opinione mediante il voto”.

Altro problema fondamentale, sollevato dalla sindacalista Irena Shkurti, è quello della mancanza di una comunicazione valida tra le istituzioni e gli stranieri. Gli sportelli dedicati agli immigrati sono spesso slegati dal resto dell’apparato amministrativo, le informazioni sono confuse e spesso si deve sprecare tempo e soldi per ottenere visti e permessi che durano poco tempo. “Mia figlia ha frequentato le scuole in questo paese – ha testimoniato Irena Shkurti – ed ora che è maggiorenne e senza lavoro l’unico modo che ha per rimanere in questo paese è quello di sposare un comunitario. Questo non è giusto”. Come fare per risolvere questi disagi e creare davvero integrazione? “Smettendo di considerare l’immigrazione come un’urgenza – ha risposto l’assessore Nicola Fratoianni – Solo un piano che veda l’integrazione come dialogo e non come assimilazione o sopportazione può condurre ad una realtà interculturale. Le scuole e i centri culturali devono avere un ruolo di primo piano”. Nonostante tutto, le comunità di immigrati modugnesi che hanno partecipato all’incontro si dicono perfettamente integrate e felici in una realtà che li ha accolti a braccia aperte facendoli sentire a casa.

 

Saverio Vacca:"Il Servizio di Assistenza Domiciliare (Sad) non è mai stato sospeso"

Saverio Vacca (facebook)L’articolo apparso sulla Gazzetta del Mezzogiorno (22/11/2011) in merito alla sospensione del servizio di assistenza domiciliare, non è passato inosservato. Ha infatti prodotto una reazione prima attraverso le parole degli addetti ai servizi sociali in qualità di assistenti e in seconda battuta dell’Assessore alle Politiche Sociali, Saverio Vacca.

“E’ mio dovere intervenire – dice l’assessore – non per mero dovere di difesa d’ufficio dell’operato dell’assessorato ai servizi sociali, ma per rispetto della verità e per mantenere un rapporto di sincera compartecipazione con i cittadini bisognosi di cure, serviti dalle diverse attività erogate dal Comune di Modugno. L’articolo della Gazzetta del Mezzogiorno, riporta una notizia priva di fondamento. Il Servizio di Assistenza Domiciliare (Sad) non è mai stato sospeso e di fatto continua ad assistere a domicilio tutti i soggetti anziani per i quali è in atto un piano assistenziale. Nel passaggio dalla precedente alla nuova Amministrazione Comunale si è riscontrato che diversi contratti con le cooperative sociali affidatarie di tali servizi, erano in scadenza col vincolo posto dalla normativa vigente a non procedere a semplici proroghe. Con delibere del coordinamento istituzionale dell’ambito sociale di Modugno Bitritto e Bitetto composto dai sindaci ed assessori di tali comuni (anche questi di nuova nomina per Modugno e Bitetto), si è proceduto a conferire agli uffici l’atto d’indirizzo a procedere con le procedure di appalto garantendo la continuità del servizio. Malgrado le oggettive difficoltà determinate dalla carenza di organico e soprattutto dalla difficoltà a ricoprire le importanti funzioni del responsabile dell’Ufficio di Piano e del dirigente a tempo pieno del  settore Servizi Sociali del nostro comune capofila, è stata rispettata la prescrizione posta. Qualche incertezza si è determinata soprattutto nella fase di indizione della gara di appalto e di affidamento transitorio, incertezza enfatizzata da chi a remato contro. Non voglio polemizzare con nessuno, credo però che bisogna difendere quel rapporto delicato tra amministratori, uffici e cittadini utenti, che è alla base del sistema della solidarietà finalizzata all’inclusione sociale. Il Comune di Modugno malgrado i tagli finanziari del governo sui trasferimenti si è imposto di mantenere inalterata la spesa sociale, continua a riservarsi la possibilità di assumere quando le norme lo consentiranno, altre due assistenti, il responsabile dell’ufficio di piano, e due autisti dei pulmini disabili, per garantire i servizi in atto e sviluppare il piano sociale. Voglio sottolineare lo sforzo di tutti gli operatori in servizio che nel silenzio cercano di rispondere alle crescenti domande di aiuto che stanno arrivando da quanti nel disagio vivono da tempo e da quanti la crisi economica ha messo in difficoltà.  In poco tempo con buon esito sono stati organizzati i soggiorni climatici e termali per anziani,  è ripartito il servizio civico anziani, è stato riattivato il servizio civico donne con ben 28 nuove unità, sono state attivate altre borse lavoro ed altre verranno avviate nelle prossime settimane, tra qualche giorno verranno riscossi gli assegni di prima dote del 2010 che abbiamo esteso da 85 a 102 grazie all’utilizzo di fondi di ambito, è in fase di liquidazione il contributo per la prima casa del 2010, è stato ripristinato il trasporto disabili ai centri riabilitativi  col comune che si è  accollato l’onere di gestire il servizio che spetta alla Asl risolvendo con un accordo un’annosa questione che si trascinava da anni. In questi giorni stiamo raccogliendo le domande per l’asilo nido comunale che anche quest’anno verrà allocato in una struttura privata, dato che la nostra sede è ancora oggetto dei lavori di ristrutturazione.

Assegno di prima dote a 64 famiglie modugnesi

altAssegno di prima dote a 64 famiglie modugnesi. “E’ stata finalmente adottata, dopo un lungo lavoro – fa sapere il sindaco, Mimmo Gatti – la determina per la liquidazione dell’assegno prima dote nuovi nati. Il beneficio economico è da considerarsi come un aiuto teso a sostenere le spese connesse alla crescita e alla prima educazione del minore. Le risorse erano state deliberate dalla Regione Puglia nel dicembre 2009 ed erano destinate alle famiglie con figli di età pari o inferiore a 36 mesi. Con provvedimento del 4 aprile 2011 l’Ufficio di Piano dell’Ambito territoriale di Modugno aveva approvato la propria graduatoria degli ammessi al beneficio. Erano poi previsti alcuni adempimenti, a carico del Servizio Sociale Professionale competente per territorio, circa il controllo della regolarità istruttoria espletata e la sottoscrizione di un programma personalizzato per il minore, condiviso dal nucleo familiare, relativo all’impiego della prima dote. L’ufficio di Piano in data 4 agosto 2011 aveva trasmesso al Settore Servizi Sociali la graduatoria definitiva degli aventi diritto e con invito ad adempiere a quanto disposto dall’Avviso Pubblico. I servizi Sociali Professionali (dei comuni di Modugno-Bitritto-Bitetto) fino a metà novembre hanno provveduto a trasmettere all’Ufficio di Piano le risultanze del lavoro esperito che hanno poi consentito all’Ufficio di Piano di erogare il contributo economico in favore di 64 famiglie modugnesi, 19 bitettesi e 12 bitrittesi. Nel giro di qualche giorno saranno predisposti i mandati per l’erogazione del contributo economico in favore dei beneficiari in un’unica soluzione, secondo i criteri previsti dal Bando. Non posso che ringraziare a nome di tutta la comunità il costante lavoro svolto dagli operatori dell’Ufficio del Piano di Ambito (oramai quasi tutti modugnesi) oltre che quello svolto dagli assistenti sociali dei 3 comuni interessati”.