SEL Modugno ha un nuovo Coordinatore

altGiovedì 15 dicembre 2011, all’interno della Sala Colavecchio, in via A.De Gasperi 35, si è tenuto il primo Congresso cittadino di Sinistra Ecologia Libertà nel quale è stato eletto Coordinatore cittadino per acclamazione Vito Paparella.

La nota che segue l’elezione riporta un ringraziamento al Coordinatore uscente Ernesto Chiarantoni per il lavoro svolto, ma sopratutto per aver voluto un cambiamento generazionale radicale nell’assetto organizzativo di Sinistra Ecologia Libertà.

Alla relazione del neo coordinatore si sono succeduti gli nterventi dei rappresentanti dei partiti intervenuti al Congresso. Le conclusioni di Lorenzo Cipriani, Coordinatore provinciale di Sinistra Ecologia Libertà.

Sul sito ufficiale della sezione di Modugno di Sinistra Ecologia e Libertà www.selmodugno.it è possibile ascoltare i podcast dei singoli interventi.

Per ascoltare gli interventi è sufficiente cliccare sul seguente link:
http://www.selmodugno.it/home/2011/12/vito-paparella-nuovo-coordinatore-cittadino-sel/

E’ possibile seguire i lavori del circolo cittadino anche su Facebook al link: http://www.facebook.com/pages/Sinistra-Ecologia-Libert%C3%A0-Modugno/149185248520943 e su twitter alla pagina: https://twitter.com/SelModugno

Basta chiacchiericcio, Bellomo "racconta" le sue dimissioni

Filippo Bellomo

Filippo Bellomo

“Mi sembra doveroso a seguito delle mie dimissioni, chiarire definitivamente alcune questioni legate alla mia decisione per evitare che si leggano o addirittura si dicano cose che possano ledere la mia persona e il Consiglio Comunale che rappresenta la nostra città”.

Comincia così la lunga nota a firma di Filippo Bellomo, dimissionario vicesindaco di Modugno, che a 10 giorni dalla sua decisione di lasciare Palazzo Santa Croce, decide di dare le doverose risposte di chiarimenti che tutta la città, politici e non solo, chiede da tempo. “Innanzitutto mi preme sottolineare – scrive Bellomo – come questa decisione, anche se sofferta, è frutto di una scelta personale fatta dopo diversi giorni di combattute considerazioni.

E’ inutile nascondere che ciò che sta succedendo a Modugno ha creato una situazione molto difficile da gestire da tutti, ma in particolare da noi amministratori che siamo destinati a dare delle risposte sincere e concrete alla cittadinanza. Lavorare con serenità e continuità, come sono abituato a fare, mi risultava particolarmente difficile poiché questa situazione ha procurato un grande immobilismo generale, aggravato anche dalla precarietà del personale e dei dirigenti. Tutto ciò ha provocato un rallentamento della macchina amministrativa che ha suscitato in me un grande malessere, un senso di incapacità di agire che non mi faceva sentire a mio agio. Ecco perché ho deciso di lasciare la carica di vicesindaco e di assessore alle attività produttive. Voglio per altro ribadire che la mia scelta è strettamente personale, smentendo quindi quanti vedono nel mio gesto una mera manovra politica e uno sgarbo al mio partito di appartenenza. Ho riferito in più occasioni della mia decisione sia al segretario provinciale che agli organi locali, ribadendo la ferma volontà a lasciare, ma a voler essere comunque a disposizione del partito che sicuramente farà le scelte politiche che gli competono per questa amministrazione.

Voglio altresì confermare che i rapporti con il sindaco Gatti erano e rimangono ottimali. Grazie a lui ho avuto la possibilità dopo 16 anni di carriera politica da consigliere comunale, di poter svolgere per la prima volta un ruolo istituzionale ritenendo questa esperienza anche se breve, importantissima.

Ringrazio tutti coloro che in questi giorni mi sono stati vicini con diversi attestati di stima”. Qui conclude, sperando forse, Bellomo di mettere fine una volta per tutte alle più o meno “maligne” ipotesi su dimissioni studiate a tavolino per danneggiare questo o quel partito o, peggio, per mandare a casa l’amministrazione. Una scelta personale, dice, dovuta a un malessere da amministratore “impotente”, perché non nelle condizioni (e chi lo e’ oggi?) di dare risposte concrete alle legittime richieste della città.

Cooperative edilizie, Gatti risponde alle accuse di Scognamillo: 'False e ignobili'

altNella bufera giudiziaria che travolge ormai da mesi il Comune di Modugno, si inserisce la vicenda delle cooperative edilizie. Non perché la questione sia agli atti dell’indagine (o almeno non è dato saperlo al momento), ma perché il presidente di una di quelle cooperative, Giuseppe Scognamillo, ex consigliere comunale e candidato sindaco alle scorse amministrative con la lista “Pianeta Solidale”, ha depositato qualche giorno fa in Procura un esposto in cui accusa sindaco, amministratori, ex consiglieri e tecnici del Comune di aver ostacolato l’opera, parlando di “ritardi inspiegabili”, di “burocrazia incomprensibilmente infinita posta in essere da chi ha interesse a ritardare la esecuzione delle opere”.

E lo ha fatto indirizzando la denuncia, contro ignoti pur riportando nomi e cognomi dei presunti responsabili, allo stesso magistrato, Francesco Bretone, titolare del fascicolo sulle presunte tangenti pagate in cambio di concessioni edilizie, in cui sono coinvolte 11 persone, tra cui l’ex sindaco e l’attuale, oltre a consiglieri, funzionari dell’ufficio tecnico e professionisti. A queste accuse, il sindaco, Mimmo Gatti, risponde con una lunga nota a sua firma, definendo quelle dichiarazioni “false e ignobili”. “Come si può affermare – dice Gatti – che una nuova Amministrazione composta da un sindaco e da assessori tutti alla prima esperienza e da un Consiglio comunale rinnovato per il 70% e dell’età media di appena 44 anni, possa avere tra i propri primi obiettivi quello di ostacolare le legittime aspirazioni di una cooperativa edilizia? Comincio a pensare che questo sia un altro tassello di un progetto ben più ampio e che mira a buttare ancora veleno su Modugno. E comincio a pensare che questa Amministrazione sia scomoda. Chi poteva immaginare, infatti, che Modugno un giorno potesse avere degli amministratori di questo tipo? Giovani liberi formatisi politicamente tra la gente e non certo frequentando certi salotti. O certi ambienti in cui lo sfoggio del lusso e l’arroganza rappresentano l’unica ragione di vita. O certi ambienti in cui l’inganno e la truffa sono il pane quotidiano. Ora – continua il sindaco – nel pieno di una bufera giudiziaria già in atto, si sveglia il presidente di una cooperativa edilizia. Giova ricordare che questo sindaco, da assessore all’Urbanistica, negli anni scorsi si è fatto promotore di portare all’attenzione del Consiglio comunale il “Regolamento per l’assegnazione di suoli da destinare all’Edilizia Residenziale Pubblica” e si è battuto per questo. Altro che poteri forti”.

Quindi spiega tecnicamente: “Quando quel regolamento fu approvato si discusse molto su un particolare articolo: quello che affronta il problema del diritto di prelazione per i soggetti attuatori già proprietari di aree (o in possesso di semplici preliminari di compravendita), prima che le stesse fossero destinate a edilizia pubblica. La norma nazionale per “soggetti attuatori” intende cooperative o imprese. Si presentò un rischio: e se le imprese avessero cominciato ad acquisire una serie di preliminari di compravendita cosa sarebbe successo? L’evoluzione sarebbe stata scontata: non ci sarebbero stati più suoli da mettere a bando per le cooperative. Cosa si sarebbe potuto fare allora per limitare questo rischio pur rimanendo negli obblighi di legge? Gli uffici individuarono una soluzione: fissare fino al massimo del 50% il diritto di prelazione in modo tale da rispettare la legge da un lato e assicurare suoli da mettere a bando per le cooperative dall’altro. Così si operò. E a quell’epoca (nel 2005) non esisteva nemmeno la cooperativa che per bocca del suo presidente oggi accusa. Poi nel 2006 viene eletto un consigliere comunale che poi decide di fondare una cooperativa edilizia e si attiva in tal senso. Non conosco precisamente il numero dei soci ma si parla di oltre un centinaio. La cooperativa sigla alcuni contratti di compravendita; presenta il piano di lottizzazione che il Consiglio comunale prima adotta nel 2010 e poi approva nel 2011. Il tutto in vigenza di quel regolamento comunale che nel tempo era stato anche rivisto, ma che aveva visto sempre riconfermare la prelazione fino al massimo del 50% per i soggetti attuatori (cooperative e imprese). E l’attuale presidente, da consigliere comunale, di questi passaggi ne era sempre stato a conoscenza. Poi cosa succede? Pare che succeda che il numero dei soci sia superiore agli alloggi che sono sicuri poter essere assegnati, in virtù del Regolamento Comunale vigente. Il presidente, quindi, per recuperare alloggi, richiama la legge nazionale che non specifica, a dire il vero, se sia giusto fissare una precisa percentuale massima sulla prelazione o se questa debba intendersi al 100%. Gli uffici rappresentano che ciò sarebbe in contrasto con il regolamento comunale in vigore da ben 6 anni ed al quale nessuno ha mai fatto formale opposizione. Si crea tensione nella cooperativa nel momento in cui vengono fuori questi problemi; alcuni soci reclamano la restituzione delle somme già versate (si parla di 60mila euro circa); altri soci cominciano a fare la coda dietro la porta del sindaco per avere spiegazioni; il presidente chiede un incontro ufficiale con l’Amministrazione che puntualmente viene accordato; ci si lascia con l’intesa che la cooperativa con i propri tecnici si sarebbe incontrata con gli uffici e che avrebbero poi approfondito la questione. Ora arriva l’esposto”.

Secondo Mimmo Gatti “un modo per spostare sul sindaco e l’Amministrazione comunale responsabilità che non gli appartengono, accusandoli anche di essere ostaggi di poteri forti. D’altronde come poter arginare la rivolta di soci e di ignare famiglie che, in totale buona fede, hanno versato ingenti somme con l’assicurazione di ottenere una casa a basso costo, e poi si sono ritrovati con l’amara sorpresa di non avere la certezza di poterla ottenere pur avendo versato soldi che non si sa ancora come potranno essere restituiti? Come non provare vergogna per tutto ciò? Non temo gli avventurieri – conclude il sindaco – e vado avanti. Contro i “poteri forti”. Disposto ad affrontare qualunque tipo di indagine e qualunque tribunale. Non lo faccio per me stesso ma per la nostra città”.

Dimissioni Bellomo, Gatti: "l’Amministrazione deve continuare con lo stesso entusiasmo"

mimmo gattiIn merito alla questione delle dimissioni di Filippo Bellomo (Udc) dalla carica di vicesindaco e assessore alle Attività Produttive, il sindaco Mimmo Gatti attraverso le pagine del suo gruppo facebook, riportando la nota dimissionaria – “Io sottoscritto Filippo Bellomo, preso atto degli ultimi eventi riguardanti il consiglio comunale, avendo la piena consapevolezza di non poter più svolgere al meglio il ruolo conferitomi e volendo mantenere inalterata la fiducia acquisita da tutti i cittadini, ed in particolare dai miei elettori, rassegno le dimissioni dalla carica di vicesindaco con delega alle attività produttive a far data dal 05/12/2011”, fa seguire un commento in merito alla vicenda sottolineando che – “Indubbiamente poche righe che si lasciano interpretare in mille modi; ma chi può avere la pretesa di avere l’interpretazione più giusta? Nessuno credo, né tantomeno il Sindaco. Ho chiamato Filippo il giorno venerdì 2 dicembre per fare il punto della situazione sulle attività riguardanti il suo assessorato e per dare impulso allo stesso. In quella occasione mi ha rappresentato la sua demotivazione a proseguire nelle attività dell’assessorato. Il giorno successivo non convinto di quanto mi era stato rappresentato, gli ho manifestato la necessità di avere maggiori delucidazioni. Incontrato domenica mattina e in quella occasione mi ha anticipato la volontà di dimettersi. Abbiamo parlato anche a lungo ma, ciò nonostante, devo confessare che, per miei limiti, ancora oggi non ho colto il vero significato del suo gesto. In quell’occasione gli ho detto che avrei comunque rispettato le sue scelte e gli ho chiesto di portare a termine quantomeno le iniziative che erano in cantiere. Mi ha detto che ci avrebbe pensato. Lunedì poi, le dimissioni. Filippo non potrà che confermare tutto questo, anche perché spesso non siamo stati soli. Io rispetto la scelta dell’uomo, così come rispetto le scelte di tutti, ma a Filippo chiedo che chiarisca meglio e pubblicamente le ragioni della sua scelta, anche perché non si possa dire, da parte di interessati interpreti, di tutto e di più, dalle ragioni più nobili alle più infime. Lui può anche testimoniare che in questi mesi ha avuto tutta la mia fiducia e carta bianca su tutto. Mai nessuno screzio. Da buon vicesindaco ha sostituito il Sindaco tutte le volte che il Sindaco, da Sindaco, è stato impegnato su quei fronti la cui presenza era indispensabile. A lui va il mio ringraziamento per l’impegno di questi mesi e il mio dispiacere per il vuoto lasciato, ma la città deve andare avanti e l’Amministrazione deve continuare con lo stesso entusiasmo e la stessa laboriosità dimostrata in questi pochi mesi, aldilà degli avvoltoi”. Nel frattempo si apre il toto vicesindaco, con la perplessità collettiva da parte della cittadinanza sul perché il “carrozzone” di Palazzo Santa Croce stia perdendo pezzi.

Dimissioni…a ciel sereno

Giuseppe Longo

Giuseppe Longo

Le dimissioni di Filippo Bellomo sono l’argomento principale delle conversazioni modugnesi non solo degli addetti ai lavori, come è naturale, ma anche principalmente dei tanti elettori che hanno dato il loro voto all’ex vicesindaco e che non nascondono di essere rimasti sorpresi dal gesto di una persona alla quale avevano concesso la loro fiducia.

Per dare delle risposte ai tanti che ci chiedono delle notizie sull’argomento abbiamo girato le domande al consigliere Peppino Longo rappresentante dell’UDC alla regione.

Dubis– consigliere Longo le dimissioni da vice sindaco di Filippo Bellomo sono arrivate come un fulmine a ciel sereno e tanti modugnesi ora vorrebbero conoscere i motivi di questo gesto;
Longo – era già da qualche tempo che Filippo Bellomo manifestava il suo rammarico per lo stato in cui versa l’amministrazione comunale di cui faceva parte in qualità di assessore alle attività produttive, lamentandosi soprattutto per la mancanza di risultati e della lentezza con cui si affrontano i problemi della città.

D.– quali provvedimenti adotterà ora l’UDC a Modugno?
Longo – nella riunione di ieri sera il direttivo cittadino ha rimandato ogni decisione nel merito e deciso di intraprendere tutte le iniziative utili ed il tempo necessario affichè Filippo Bellomo possa ritornare sulle sue decisioni.

D.- cosa cambia all’interno della amministrazione Gatti? L’UDC continuerà ad appoggiare l’attuale maggioranza oppure ci saranno dei contraccolpi più forti?
Longo – fermo restando che spero che Filippo Bellomo possa rivedere la sua decisione, sono sicuro che il direttivo confermerà il suo appoggio al sindaco Gatti in quanto l’attuale composizione della maggioranza non è assolutamente in discussione. Magari dopo questa parentesi si potranno aumentare le occasioni di incontri colleggiali nei quali discutere sulle modalità di accelerazione delle iniziative tendenti a risolvere i problemi della nostra città.

D. – secondo lei quali sono i motivi della lentezza e mancanza di risultati lamentati da Bellomo? E quali potrebbero essere i rimedi?
Longo – la crisi economica in cui si dibatte l’Italia e le continue manovre finanziare presentate in parlamento in questi ultimi mesi hanno non solo rallentato ma addirittura impedito la presentazione dei bilanci preventivi delle amministrazioni comunali a Modugno come in tutta la nazione italiana; se non sai quanto potrai incassare il prossimo anno non puoi programmare le spese necessarie all’amministrazione. Ecco allora che arriva la sospensione dei servizi ai cittadini, i ritardi nelle gare di appalto, l’insicurezza degli amministratori che non riescono più a dare risposte concrete ai propri elettori. Le soluzioni vanno ricercate coinvolgendo il più possibile nel processo decisionale tutti gli interessati; tutti i rappresentanti istituzionali indicati dagli elettori, di qualunque parte politica, hanno stipulato con loro un contratto fiduciario nel quale agli eletti è stato affidato il compito di affrontare e risolvere i problemi; che possono essere visti da destra o da sinistra ma sempre problemi restano.

D. – il suo sembra un messaggio lanciato a 360 gradi a tutti i politici o sbaglio?
Longo – nei momenti di crisi come quello attuale per affrontare le avversità si deve prescindere dagli schieramenti politici; ognuno nel suo campo, senza fraintendimenti, opposizione e maggioranza devono collaborare per il bene comune, poi chi avrà bene operato potrà essere confermato dai voti degli elettori, ma questo deve essere il premio non l’obiettivo dell’uomo politico.
Dubis – la speranza che l’ascoltino è grande. Grazie.