Ho riflettuto molto prima di schierarmi e dire quello che penso in merito alle prossime elezioni amministrative nel nostro Comune.
Per una volta dopo molti anni sono stato assente dai vari tavoli e tavolini dove si discuteva e forse si discute ancora di coalizioni, liste e probabili candidati sindaco. Assente per scelta, perché dopo averne frequentato uno o, spero di non sbagliare, due incontri ho percepito, opinione mia personalissima, che veramente in pochi erano li per costruire un progetto, una visione di Modugno. I più c’erano per affermare una loro voglia di essere presenti e di, in qualche modo, determinare una scelta. In sintesi poche idee ma confuse. Molti generali ma pochi soldati. Pertanto ho preferito esserne fuori; non ho mai avuto la necessità di essere presente né di avere posti in prima fila. Forse è stato un bene perché ho guardato a quanto accadeva e accade con gli occhi di un cittadino che è fuori dai circuiti della politica locale e quindi riesce a fare delle valutazioni, libero da ogni pressione o interesse di parte.
Alla fine il tavolo, quello al quale per storia e formazione culturale ho inizialmente partecipato – che per semplicità chiamerò del centrosinistra – ha partorito il topolino. Non ha fatto sintesi e questo non è grave a fronte di più candidature, tutte legittime e tutte di qualità, invece di fare le tanto auspicate primarie si è diviso. Ho ascoltato tutte le motivazioni pro e contro le primarie ma un dato è certo, se le primarie erano e sono, a parere di alcuni, cosi nefaste, cosi deleterie e ancora cosi pilotabili, perché sottoscrivere un documento dove si accetta di farle nel caso non si riesca a fare sintesi su un singolo nome?
Certo far emergere un nome dal nulla non è facile, le leadership nascono naturalmente anche in politica quando, invece di avvitarsi in inutili riunioni e chiacchiere, si lavora, si costruisce un progetto e lo si discute con i cittadini. Invece il “tavolo” per circa due anni si è avvitato, sempre a mio parere, in inutili discussioni e lacerazioni che, come logica conseguenza, hanno portato alla divisione. Sbagliare è umano, nel duemilatredici le cose non sono andate in maniera molto differente, ma ripetere lo stesso errore è diabolico. Ho ascoltato anche una motivazione che a me pare surreale: “non si possono fare le primarie con un ingegnere”; “in questo momento storico gli ingegneri devono stare fuori dalla politica”. Io sono ingegnere da oltre trent’anni e ne sono orgoglioso e come tutti tecnici di Modugno non mi hanno ancora tolto i diritti civili. Ma se i cittadini la pensano cosi, se un ingegnere non può essere sindaco di questo comune, bene, quale strumento migliore delle primarie per comprendere se questo è quello che pensano e vogliono, senza dividere una possibile coalizione? Avrebbero scelto fra tanti candidati anche non ingegneri e se avesse prevalso un non ingegnere pace fatta, giusta l’affermazione.
Ancora ho sentito dire: “Il nostro attuale sindaco un ingegnere se lo mangia, ripeterà la stessa campagna elettorale dell’altra volta”. Rispondo: che la ripeta avremo di che controbattere con orgoglio e saggezza. In ogni caso dubito che un uomo cosi attento alla comunicazione come Nicola Magrone ripeta come un disco rotto la stessa campagna elettorale. Troppo intelligente per ripetersi, cercherà altri nemici e altri argomenti. In questo momento penso sia necessaria una candidatura e quindi un sindaco che voglia ricucire e dare speranza a questo nostro paese lacerato e rancoroso. Impoverito dalle tante crisi aziendali, dalla stasi dell’edilizia e dall’acuirsi delle differenze economiche e sociali. Un sindaco che con umiltà e competenza voglia rimettere insieme i cocci di questa comunità un tempo fra le più floride dell’intero meridione. Uno che non parta dividendo i cittadini in buoni e cattivi: “fuori tu che sei un tecnico, oppure tu che hai fatto politica, dentro solo i non tecnici e i vergini della politica”. Caro Fabrizio, ti reputo capace e competente, una risorsa per questo comune, ma forse non ti rendi conto di aver sposato le tesi divisive di chi in questi anni hai contrastato in consiglio comunale. Lui non voleva prima quelli che avevano esperienza politica, o meglio, voleva solo i loro voti, poi ha criminalizzato un intero settore dell’economia locale; tu non vuoi i tecnici e tutti – come li hai definiti tu – i “mattonari”. Dimmi qual è la differenza di fondo? Non ti eri accorto di aver sottoscritto un documento con i “mattonari”?
Mi sembrate molto simili tu e l’attuale sindaco. Pronti a dividere e a lacerare. Bravi a costruirvi dei nemici. Io non sono tuo nemico, come non lo sono tutti i tecnici e gli edili di questo paese, ma permettimi di dirti che questo tuo modo di interpretare la politica mi offende profondamente. Inoltre, ritengo che quando si da la propria parola o di più si sottoscrive un documento non si torna indietro non è corretto e chi lo fa difficilmente merita la mia fiducia.
Ho più volte, negli ultimi giorni parlato con Nicola Bonasia che sino ad una settimana fa si è detto disposto a partecipare alle primarie e ad accettarne il risultato quale che esso sia. Certo ora ha dovuto decidersi e con i modi di questo difficile momento, la diretta streaming su facebook, ha annunciato la propria candidatura. Lui non ha cambiato idea e sino all’ultimo ha cercato di rispettare l’impegno sottoscritto. Non ha lanciato messaggi divisivi, non ha diviso i cittadini e gli elettori in buoni e cattivi. Ha semplicemente detto che è disposto ad ascoltare tutti e a parlare con tutti e che vuole ricomporre questo nostro comune. In questo momento, a mio parere, non è poco. Abbiamo bisogno di rilanciare la speranza di un futuro migliore di ricostruire sulle macerie di questa eterna crisi oggi aggravata dall’epidemia in corso. Basta con le divisioni io voterò Nicola Bonasia e per quel poco che posso lo aiuterò nel suo percorso.
In ultimo alcune parole per una persona a cui ho voluto bene e ne vorrò sempre, Mario Pilolli, da giovani siamo stati per lungo tempo amici inseparabili e pur frequentandoci meno, siamo diventati più vecchi, manteniamo un ottimo rapporto. Mi dispiace, tu sei una persona intelligente e generosa, ma non mi riesce proprio di votare Lega, è troppo lontana dalla mia storia e dalla mia vita. Sono certo che otterrai nella vita grandi risultati e ti auguro il meglio.
Marco Corriero