Confusione di gregge

 

Lo fanno apposta, ci vogliono confusi. Come asini che non sanno scegliere fra due cumuli di fieno non riusciamo a decidere se hanno ragione i negazionisti o gli allarmisti. Gli fa comodo lasciarci nell’amletico dubbio se è meglio indossare la mascherina o no. Non si sa se è più pericoloso passeggiare o correre, se ci ammaliamo di più nelle scuole o negli autobus. All’insorgere dei primi sintomi – prima di andare a farci “tamponare” – ci lasciano nell’incerta scelta fra l’obbligo morale di autoisolarsi e di avvisare subito gli ultimi “contatti”, e quello di lasciare alla burocrazia, come prescritto dalle norme, il compito di avvisare clienti, alunni, fedeli, spettatori e colleghi di lavoro. Tempo passato in attesa dell’esito delle analisi durante i quali possiamo continuare a diffondere il virus influenzale dell’anno scorso.

La confusione rende famosi e felici gli scienziati dei social, gli scopritori di magiche ricette culinarie in grado di debellare il virus, gli investigatori internettiani che mettono in luce complotti e cospirazioni internazionali. Tutti contrapposti, nei dibattiti televisivi, a virologi e scienziati di fama mondiale che li contraddicono facendo crescere l’audience e incrementando la confusione.  

Non si riesce a scegliere fra chi quantifica in milioni il numero di morti e ammalati e chi svela che in Australia il virus non c’è più. Fra chi dice che è peggio della “spagnola” e chi assicura che è tutto un complotto dei poteri forti. Fra chi dice che bisogna vaccinarsi e chi invita ad attendere la successiva immunità post contagio, la cosiddetta immunità di gregge. Nel frattempo hanno già trasformato tutti in un confuso branco di pecore in attesa di certezze.

Un nuovo sindaco o un sindaco nuovo?

Farà il sindaco come quelli che lo hanno preceduto o sarà, come da lui promesso, il “sindaco nuovo” che i modugnesi aspettano da anni?
Di sicuro non potrà fare il sindaco nella stessa maniera di suo padre, Franco.  Nicola Bonasia non ha (per sua scelta o per fortuna?) liste di partito con le quali confrontarsi/scontrarsi fino allo sfinimento degli ultimi mesi. Come sarà certamente impossibile per lui farlo nello stesso modo del suo predecessore ultimo: troppo diverse le professionalità, i caratteri, l’età.
Qualche dubbio sulla sua capacità di essere “differente” è stato espresso, durante la campagna elettorale, dai suoi rivali nella corsa per la carica di sindaco. Dubbi, che anche se influenzati in massima parte da candidati “di partito”, non sono del tutto privi di una qualche consistenza e che continueranno a contribuire a far sì che il suo operato sarà sempre oggetto di approfondite “analisi”.
Non sarà agevole questa volta “criticare” l’operato dell’amministrazione; sono troppo distanti le convinzioni politiche fra chi scrive e chi si appresta a “fare l’opposizione” in consiglio comunale. Di sicuro non sarò/saremo mai d’accordo su come e cosa “criticare” dell’operato del neo sindaco e della prossima amministrazione. Sarà, però, molto impegnativo fare l’opposizione all’opposizione continuando a criticare un’amministrazione politicamente lontana da me quanto i suoi oppositori.
Di sicuro ci sarà da divertirsi.

“Hic sunt leones”

Sulle mappe di Modugno così dovrebbe essere indicata l’area antistante la sede del comune. Piazza del Popolo a Modugno sta diventando come la gabbia dei leoni di un circo. Con Nicola Bonasia nel ruolo del domatore di animali feroci. È una moltitudine di “questuanti” animali politici quella acquattata nella piazza, fermi, immobili a scrutare l’ingresso di palazzo S. Croce in attesa del neosindaco per fare la faccia feroce e perorare la propria nomina a qualche incarico importante, magari remunerato, come “compenso” del proprio apporto in campagna elettorale.

Succede sempre così, nei giorni immediatamente successivi alle competizioni elettorali, chi ha contribuito alla vittoria del sindaco chiede, con insistenza inversamente proporzionale al numero dei voti personali ottenuti, il riconoscimento/indennizzo del proprio impegno a favore dell’”eletto dal popolo”.

Ma non solo in Piazza del Popolo. C’è chi preferisce stare lontano dalle piazze e invia i suoi appelli al “vogliamoci bene” dal suo momentaneo eremo in campagna.

Qualche giorno prima del ballottaggio, su facebook, ho espresso un augurio, quello di vedere i due protagonisti del ballottaggio uniti per Modugno dopo i 5 anni passati insieme all’opposizione di Nicola Magrone. Non mi aspettavo niente di diverso ma è dalla sinistra “pura e dura” che appoggia(va?) Fabrizio Cramarossa che sono arrivati i commenti meno favorevoli riguardo a tale ipotesi.

Ieri invece, prima ancora di fare le sue scuse pubbliche al neo eletto sindaco Bonasia per le azzardate affermazioni urlate nel suo ultimo(?) comizio da candidato sindaco, il riconfermato consigliere comunale Fabrizio Cramarossa ha richiesto, al neo eletto sindaco, di “partecipare” ad una passeggiata propedeutica alla ricostruzione della comunità modugnese, secondo il suo modello di “fare comunità” perché lui e i suoi sodali sanno come farlo!

Mah, sarà pure un modello altamente sofisticato di fare comunità quello indicato dal due volte ex candidato sindaco ma, forse per le note sofferenze e disagi mentali che, come da lui affermato, mi affliggono al pari di tutti i modugnesi, non riesco a capirlo e pertanto non mi pare un modello idoneo a ricompattare il senso di appartenenza dei modugnesi alla nostra città. O forse si riferisce alla città loro? Cioè a quella città della sinistra dura e pura che si ostina a difendere i suoi indifendibili amici? Se fosse così allora ho capito, e proprio perché ho capito ribadisco che non è la maniera giusta di fare comunità. Sarà perché sono orgogliosamente lontano da quella sinistra ma sono sicuro che non è il modo migliore di fare comunità quello che richiede di difendere amici indifendibili.

Personalmente non ho la necessità di difendere i miei amici perché non hanno alcuna accusa dalla quale debbano difendersi e questo mi pone molto lontano da quella sinistra, tanto lontano, fra gli spettatori fuori dalla gabbia dei leoni, a destra.

AZZARDATE AFFERMAZIONI

N.B. Pubblico ora quello che era già “pronto” per essere pubblicato sabato mattina, il giorno da dedicare alla riflessione “preelettorale”. Nei giorni precedenti il clima “elettorale” si era già scaldato oltre misura e non volevo interferire più di tanto nella scelta del candidato sindaco da votare.
Lo pubblico ora, alle 15,05 di lunedì 5 ottobre dopo aver votato Nicola Bonasia sindaco, senza aspettare di conoscere il risultato.

Azzardate affermazioni

Ieri sera, negli ultimissimi minuti del suo ultimo comizio elettorale, il candidato sindaco Fabrizio Cramarossa si è lasciato andare ad alcune pesanti affermazioni su Nicola Bonasia, da lui più volte citato come “competitor” sindaco.
L’ancora consigliere comunale, Cramarossa, ha affermato che il nome dell’ing. Nicola Bonasia è inserito fra quelli delle persone coinvolte nel “processo”.
Soggetto, ormai e purtroppo, ai vuoti di memoria causati dall’età, sono ricorso all’aiuto della tecnologia e ho ricercato, fra i tanti file del pc, quello che poteva aiutarmi e ho trovato questo articolo scritto dalla Redazione di Sudcritica – noto ai più come mezzo di informazione dell’ancora sindaco Nicola Magrone – nel quale vengono elencati i capi di imputazione e le persone implicate in quel processo:
https://www.sudcritica.it/sudcritica-modugno/538-gli-associati-di-modugno-7-documenti
Ad una prima, veloce, lettura dell’articolo e dell’elenco degli imputati, non risulta sia inserito il nome del “competitor” sindaco Nicola Bonasia. Una lettura più accurata ha confermato tale primo esito, oltre all’assenza, trattando il processo esclusivamente casi di “reati contro la pubblica amministrazione e il patrimonio”, di qualsiasi riferimento a casi di abuso edilizio, come si è azzardato a dire ieri sera il consigliere Cramarossa.
Questa più accurata lettura mi ha spinto però a ricercare altri articoli di Sudcritica che potessero portare alla memoria gli avvenimenti di quei giorni ed ho trovato questo: https://www.sudcritica.it/politica/288-scandalo-a-modugno che mi fa dire che sarà molto interessante seguire quel “consiglio monotematico sul processo” che il consigliere Cramarossa vorrebbe si svolgesse dopo la sentenza e con la partecipazione di un “esperto” consigliere comunale, come il geometra Losole.
“Magari si fa” questo consiglio monotematico, sono in molti che se lo augurano.
L’altra incomprensibile affermazione di ieri sera, da parte del consigliere comunale Cramarossa, riguardava l’ipotetico conflitto di interesse con l’edilizia, in quanto ingegnere, del “competitor” sindaco Bonasia,
Mah, come a dire che l’operato di un medico è in conflitto di interesse con il mondo della medicina o come per lui, Fabrizio Cramarossa, che è stato consigliere dell’oleificio cooperativo di Modugno per oltre due anni, può esserci conflitto di interessi se parla di rivalutare gli oleifici modugnesi.
Non l’ho capita, sarà colpa del fatto, come ha asserito ieri sera il dott. Cramarossa – ma forse ho capito male – che anch’io, come tutti i modugnesi, sono afflitto da una specie di disagio mentale.
In ultimo fa tenerezza, il dott. Cramarossa, quando assicura che vuole stare lontano dai tribunali (di sicuro sa, come tutti, quanto costa un avvocato) e contemporaneamente, alludendo ad una prescrizione di reato, sottintende che il “competitor” sindaco Bonasia ne abbia usufruito in modo fraudolento; forse perché pensa che a Nicola Bonasia gli avvocati non costano?
Vabbè, capita di gridare a chi si fa prendere dalla vis polemica del comizio e usa parole e discorsi che a mente serena non utilizzerebbe mai. Sono sicuro che Fabrizio Cramarossa, data la sua intelligenza e preparazione professionale, saprà trovare, in queste ultime ore di campagna elettorale, il tempo necessario a riconoscere il suo errore e formulare le sue scuse al “competitor” sindaco Nicola Bonasia, senza dover aspettare di incontrarlo in occasione del primo consiglio comunale.

iella o sfortunate coincidenze?

Forse sono solo sfortunate coincidenze ma si diffonde sempre più la convinzione che i comizi di “Fabrizio Cramarossa Sindaco di Modugno” portino iella ai suoi sostenitori. Appena accenna a qualche questione a cui tiene in modo particolare, sulle stesse si addensano scuri nuvoloni accompagnati da rumorosi tuoni e fulminee reminiscenze.

Andiamo con ordine. Dopo lo sfortunato accenno alla “guerra dei market”, in uno dei suoi ultimi appuntamenti con i modugnesi, ha accennato al mondo delle cooperative edilizie (fra le quali la “coop. Guido Rossa 2”, che fa bene a dire che ha bisogno di un aiuto da parte dell’amministrazione) richiamando alla memoria dei presenti più attenti le questioni riguardanti gli espropri delle cooperative che hanno realizzato gli immobili alle spalle della chiesa dell’Immacolata. Espropri che, non regolarizzati come previsto dalle norme, ora costringono il comune e quelle cooperative a risarcire con qualche milione di euro i proprietari dei suoli occupati. Tutte le cooperative, esclusa, però, la Guido Rossa, (la prima, non la “2”) che non si capisce perché, unica fra le altre, ha visto accolta l’eccezione della prescrizione e che, pertanto,  solo il comune è stato condannato  al pagamento di oltre 400.000 euro per il suolo occupato. Circostanza questa che ha destato qualche perplessità nei soci delle altre cooperative. Perplessità che aumentano perché a questo proposito si aggiunge la questione scottante che riguarda i criteri per la formazione delle graduatorie delle cooperative edilizie; fatto, questo, non certo “fortunato” per alcuni imputati del processo del quale domani, 30 settembre, nelle aule del tribunale di Bari si celebra una nuova udienza.

Questa la questione: in un torrido 30 agosto 2012, il clima arroventato non solo dal solleone ma anche dalle sempre più allarmati notizie delle indagini a carico dei funzionari comunali e dei politici di loro riferimento, l’allora dirigente del settore urbanistica del comune di Modugno, in una RACCOMANDATA A MANO, protocollata con il n. 40761, indirizzata alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari, solleva dei dubbi sulle modalità di adozione ed approvazione, da parte del consiglio comunale, del regolamento per la formazione delle graduatorie delle cooperative edilizie. Regolamento approvato solo dai 17 consiglieri presenti nel CC del 21 luglio del 2008 e adottato dall’amministrazione Rana. Tale nuovo regolamento sostituiva quello approvato all’unanimità del CC del 7 dicembre 2005. Nella relazione, il dirigente, con riferimento alla Cooperativa Edilizia fra Lavoratori COEDIL a r.l. – collocata, per effetto del nuovo regolamento, dal 5° al primo posto della graduatoria – fa presente che la compagine sociale di quella cooperativa “comprende fra presidente e vari soci, soggetti aventi relazioni di parentela con persone indagate a seguito delle note vicende urbanistiche che interessano o che hanno interessato il comune di Modugno”.

Risulta, infatti, che il sig. S.R.S. Presidente e Legale Rappresentante della COEDIL, sia il figlio di un ingegnere già assessore all’urbanistica del comune; che il socio, V. L. (che attualmente è stato riconfermato consigliere comunale, primo degli eletti in una lista in appoggio al candidato sindaco Cramarossa) è figlio di un ex consigliere comunale in carica in quegli anni; e infine un altro dei soci della cooperativa, il sig. M.D. sia figlio di uno dei tanti assessori all’urbanistica che negli anni si sono succeduti nelle due amministrazioni Rana.

Forse, per evitare simili “sfortunate coincidenze”, il candidato Cramarossa farebbe bene ad affidare a qualcuno del suo gruppo l’esposizione di argomenti così delicati. Non a qualcuno di quelli che finora sono restati in ombra però.