Fiducia elettorale

Tribunale di Bari

Nell’imminenza della conclusione delle indagini a carico di amministratori, politici e imprenditori modugnesi – fra qualche settimana si esaurirà la proroga di sei mesi ottenuta dal PM Franceso Bretone

si fa sempre più consistente la sensazione che si vada verso l’archiviazione dell’inchiesta e il relativo proscioglimento dalle accuse per gli indagati. Sensazione avvalorata da alcune considerazioni espresse dalla gente comune in luoghi come le sale d’attesa dei medici, al bar o davanti alle bancarelle del mercato. In particolare colpisce fra le tante una considerazione fatta da una anziana professoressa di diritto in attesa di entrare dal medico curante per la prescrizione di una ricetta medica (a proposito: auguri per la sua artrosi).

L’anziana e purtroppo sconosciuta ex docente, convinta elettrice dell’attuale sindaco, si diceva sicura della caduta delle accuse per un semplice ragionamento, condiviso da molti dei presenti: “persone come il sindaco Gatti e gli altri eletti non possono essere colpevoli perché se lo fossero avrebbero già dato le dimissioni evitando in questo modo di arrecare imbarazzo al loro partito e a loro stessi, perché nel caso disdicevole di incriminazione a loro carico il comune di Modugno, per la seconda volta in venti anni, sarebbe sciolto con provvedimento del presidente della Repubblica; il partito sarebbe travolto, gli elettori di centrosinistra, senza trattino (testuale), di Modugno sarebbero travolti dalla vergogna e dovrebbero nascondersi in casa. Il sindaco Gatti, che conosco da molti anni, non farebbe mai questo enorme danno alla sua città e proprio il fatto che non si dimette dimostra la sua innocenza”.

La condivisione del pensiero espresso dall’anziana professoressa era pressoché unanime – la sala d’attesa era affollata – ci sono state altre considerazioni molto dure per i politici in genere ma erano riferite agli esponenti nordici della lega e nel frattempo era arrivato il momento dell’esame di … artrite per la simpatica commentatrice politica. Quando è andata via gli auguri che ha ricevuto non erano solo per la sua salute.

Governati dalla convenienza

cartelloni elettoraliSiamo dominati dalla convenienza, da quello che conviene fare. Ciò che ci distingue maggiormente dagli animali è la capacità di determinare l’utilità di una azione prima ancora di compierla.

L’umanità è scesa dagli alberi perché conveniva farlo. Si è data delle regole, le ha codificate mettendole per iscritto perché conveniva non doverle trasmettere verbalmente ogni volta. Si è organizzata demandando a pochi rappresentanti il compito di governare perché conviene che siano in pochi a decidere per tutti, risparmiando così il tempo necessario a decidere e questo è utile per tutti. Così come conviene ai pochi che governano decidere anche su ciò che è più utile per loro stessi e spesso quello che conviene ai governanti non viene fatto negli interessi dei governati. Lo fanno di nascosto, a volte vengono scoperti e i governati li cacciano; se conviene. Ma quanto conviene? cacciare un disonesto amico governante sempre pronto a fare favori conviene? Sembra proprio di no.

Se fosse conveniente eleggere le persone oneste non avremmo inventato il voto utile, il voto di scambio: ti voto in cambio di qualcosa; se mi voti ti sarò debitore. Se si votassero solo le persone oneste non si vedrebbero, in campagna elettorale, tanti manifesti attaccati fuori dagli spazi legali; non ci sarebbero tanti volantini sparsi per terra. Certo tante tipografie lavorerebbero di meno ma perlomeno non dovrebbero rispondere a quanti chiedono come sono state pagate quelle decine di migliaia di euro necessari per pagare tutto quel materiale pubblicitario. La campagna elettorale costa; il denaro per pagarla costa sacrifici; perché allora tanti trovano convenienza a spenderlo? E perché più spendono e più voti raccolgono? È raccapricciante constatare che per molti elettori è più conveniente così.

Politica o politici da buttare?

 

tribunale di Bari

Tribunale di Bari

Fra qualche settimana in molti comuni si torna a votare per il rinnovo delle amministrazioni mentre a Modugno si parla di una fantomatica “cupola delinquenziale” che gestiva l’importante settore urbanistico.

Non è compito di un giornale come Bari Sud Ovest quello di giudicare se l’operato delle persone inquisite sia stato lecito o illecito, è compito della magistratura. Noi riportiamo le notizie, i fatti che interessano i lettori e la notizia è che la possibile incriminazione per “associazione a delinquere” per i dodici inquisiti non ha meravigliato nessuno.Non ci sono stati cortei di protesta, nessuno ha affisso manifesti per le strade o steso lenzuola al balcone, solo qualche sospiro di rassegnazione.

Eppure le persone accusate dalla magistratura sono persone note; hanno ricevuto il consenso di centinaia di elettori, sono stati eletti dai modugnesi. Ci sono l’ex sindaco Rana e l’attuale sindaco Gatti; ci sono ex assessori come Scarselletta e Liberio; candidati a sindaco come Vasile; ex consiglieri comunali come Caggiano; gli attuali rieletti in consiglio Di Ciaula, Pascazio e il presidente del consiglio comunale Scippa insieme all’ex city manager Bruno e all’ingegner Capriulo ex dirigente dell’ufficio tecnico comunale.

L’incriminazione per associazione a delinquere è un reato gravissimo che prevede, in caso di condanna, la detenzione fino a sette anni con l’aggravante che essendo il numero degli associati superiore a dieci la pena può essere aumentata di un terzo. Eppure questa notizia non ha minimamente scosso le anime, turbato i sonni dei modugnesi. Sarà perché non c’è più fiducia nella magistratura e si pensa che tutto si trasformerà in una bolla di sapone? che sarà il solito scandalo preelettorale? Interrogativi per il momento senza risposta.

La libertà di BSO

Pino Oro

Pino Oro

La libertà è un concetto astratto che viene percepito dagli individui in modo del tutto personale, non è una sensazione fisica come la fame, la sete o il sonno; è un ideale a cui ogni persona assegna il proprio valore. La libertà ha valori individuali i cui limiti sono posti dalla collettività.

Il valore della libertà collettiva è dato dalla media delle libertà individuali e il livello della libertà in una comunità tenderà ad essere sempre più alto in misura dell’aumento del livello di libertà che gli individui assegnano a loro stessi, e non esiste maggior giovamento alla emancipazione degli individui quanto è quello dato dal potere esprimere la propria opinione in tutta libertà. La libertà d’espressione permette fra le altre cose di portare a conoscenza della collettività i comportamenti, le azioni, gli atti contro il bene comune compiuti dagli individui che la compongono e questo produce due effetti utilissimi alla comunità; il primo è che la paura di essere additati come malfattori trattiene gli individui dal commettere azioni che vadano contro il pubblico interesse perché in caso contrario sarebbero subito accusati e condannati. Il secondo effetto, conseguenza del primo, è l’aumento, nella comunità, del livello di fiducia nella legge; perché non c’è cosa peggiore per il vivere comune che non avere rispetto delle leggi.

I reati non puniti generano negli individui il timore di futuri soprusi e chi ha paura cerca di difendersi con le “amicizie”, le “conoscenze”; amicizie e conoscenze che a loro volta permettono di commettere reati e soprusi generando ulteriori timori e richieste di “amicizia” con il risultato che spesso appellarsi ad un giudice non basta: bisogna che i giudici siano molti, perché si teme che i pochi facciano gli interessi dei pochi e ci si affida alla moltitudine della gente. Pertanto siamo felicissimi del numero sempre più grande di associazioni, gruppi, circoli apartitici, apolitici, o di qualsiasi altra categoria vogliano appartenere che utilizzano Bari Sud Ovest per divulgare il loro messaggio, la loro opinione in tutta libertà.

Ci preme però una incombenza, una precisazione: così come le segnalazioni in tutta libertà di abusi e atti contro il pubblico interesse sono molto utili alle comunità, in misura ancora maggiore sono molto dannose le maldicenze, le calunnie. Se il portare a conoscenza della comunità gli abusi e le azioni delittuose procura vantaggi e libertà, parlare in modo offensivo di qualcuno, il calunniare, porta solo alla rovina del vivere civile. Quanto siano detestabili le calunnie lo sanno tutti. Il modo migliore per eliminare il lezzo che porta con sé la calunnia è quello di aprire a tutti i luoghi in cui è possibile esternare la propria opinione. Bari Sud Ovest evita di censurare i commenti che i lettori, “liberamente”, ci inviano e continuerà ad evitare di farlo.

Le maldicenze e le calunnie hanno una particolarità negativa per il libero vivere: non hanno bisogno di testimonianza né di particolari riscontri che le confermino; tutti e da tutti possono essere calunniati ma non per questo essere accusati in quanto le accuse hanno bisogno di prove, di riscontri e testimonianze che dimostrino l’accusa. Si denunciano i disonesti alla magistratura, alle forze dell’ordine; si calunniano le persone per strada o su internet utilizzando, male, la possibilità di esternare liberamente la propria opinione. Si calunnia e si parla male di qualcuno nascondendosi dietro un nome fasullo quando non si ha la coscienza pulita o gli attributi giusti per sostenere a viso aperto la propria opinione.

Continueremo a permettere a tutti di esternare il proprio pensiero in completa libertà, anche a chi si nasconde, augurandogli che il suo concetto di libertà lo porti presto allo stesso livello di quello della comunità dei lettori di Bari Sud Ovest.

P.S.
Crediamo tanto nella libertà da metterci anche la faccia.

Gatti Uber Alles

mimmo gattiC’è ancora qualcuno che crede nella incapacità politica del sindaco Gatti? Ma davvero si può pensare, dopo aver assistito alla maratona consigliare del 28 febbraio scorso, che l’attuale amministrazione comunale sia guidata da un principiante? Che molto presto abbandonerà perché “indagato in attesa di giudizio” come ricordato in aula da un esponente della sua stessa maggioranza?

Rispondere no a questi quesiti mette in chiaro l’unico errore strategico commesso da Mimmo Gatti in questi otto mesi. Nel finale de “il buono, il brutto e il cattivo”, famosissimo spaghetti-western di Sergio Leone, il “buono” dopo aver fatto fuori il “cattivo” e aver centrato con un colpo di fucile la corda alla quale aveva appeso per il collo il “brutto” si allontana con il bottino mentre il quasi impiccato gli urla dietro “Biondo sai cosa sei? Sei un grandissimo figlio di … “ finale coperto dalla musica di Ennio Morricone e dai titoli di coda. Ecco questo è l’errore di Mimmo Gatti: aver lasciato intravedere l’altra sera in consiglio comunale di che stoffa è fatto.

Dichiarare, come ha fatto, di aver concordato il proprio disaccordo con il suo gruppo politico di provenienza ha chiarito chi regge davvero il timone politico a Modugno, rassicurando così anche il neo assessore all’ambiente che aveva paura di salire su una nave con la stiva piena di esplosivi pronti ad esplodere. Ha dichiarato apertamente che l’incarico a vicesindaco di Bellomo era una nomina ad personam” e quindi “motu proprio” non più negoziabile con l’Udc e così facendo ha costretto il partito di maggioranza relativa a passare all’opposizione.

Ha comunicato all’assemblea consigliare che il giudice del tribunale del lavoro gli ha dato ragione in merito alla destituzione del responsabile dell’ufficio del piano di zona Chiarantoni e con questa semplice comunicazione ha relegato al livello di una semplice rivendicazione sindacale le dimissioni del coordinatore comunale di Sinistra Ecologia Libertà. Rispondendo infine ad un interrogativo postogli dall’opposizione ha messo in chiaro di non avere nessuna voglia di subire imposizioni metropolitane anche se queste dovessero provenire dal presidente regionale del Pd e di averlo dimostrato con le nomine degli assessori in sostituzione e ad integrazione della sua giunta di chiara impronta vendoliana.

È dalla sua nomina nell’estate scorsa che il sindaco procede come un rullo compressore verso il suo obiettivo politico; quale sia questo obiettivo non si sa ancora, ma come ci va lo si è capito benissimo.