Il "Rhumore" di Fabrizio Bellino

 

Nell’incantevole atmosfera del chiostro del palazzo Santa Croce, sede del governo cittadino, il  giovane poeta modugnese Fabrizio Bellino ha presentato la sua seconda opera d’arte scritta intitolata “Rhumore”.

Il giovane poeta, come la maggior parte dei giovani, s’interroga su quale sarà il suo domani e attraverso i suoi versi, le sue composizioni poetiche, esprime il vulcano di sentimenti celati nella sua inquieta anima. Nella poetica di Fabrizio Bellino traspare chiaro il messaggio che vuole ai posteri e a tutti noi trasmettere: il desiderio di rendersi visibile, di comunicare con forza quel “io ci sono – sono un essere pensante”; e chi più di un giovane come lui, che con la rabbia e la grinta del poeta si confronta in prima persona con l’attuale contesto culturale, può cogliere i lati oscuri delle emozioni, buone e meno buone, o la luce nello sguardo di una giovane fanciulla che incide l’anima del poeta colpendolo nel profondo del proprio essere?

Cultore e soldato dell’arte scritta Fabrizio Bellino è un poeta che aggiunge lustro allo scenario culturale della nostra città; ne sentiremo parlare ancora. È questo l’augurio per lui e per Modugno al quale si sono associate le numerose autorità presenti tra le quali il sindaco Mimmo Gatti, il consigliere regionale dell’Udc Peppino Longo, l’assessore cittadino alla cultura Elena Di Ronzo, la signora Lella Ruccia e i soci della Fidapa che hanno organizzato la presentazione del libro oltre alla presenza di un folto pubblico.

Al quartiere Cecilia si festeggiano i santi Pietro e Paolo

Con la rappresentazione dello spettacolo “La pensione dei miracoli” della magistrale compagnia parrocchiale la Compagnia senza teatro, si sono chiusi i festeggiamenti per la festa di San Pietro e Paolo. In una cinque giorni che ha visto alternarsi momenti sacri e profani gli abitanti di Cecilia, seppur per qualche giorno, si sono incontrati in chiesa per vivere un momento non solo di grande cultura e spiritualità, ma anche di unione e riscoperta di un’identità sociale da troppo tempo sopita.

Maurizio Sarubbi ha dato il via ai festeggiamenti con le letture sceniche di “Un barese racconta”, poi è stata la volta del concerto tour a cura di The blue fish “Scorz e tutt”, della compagnia Teatro Arche che ha messo in scena la vita del giovane Papa Wojtyla con “Lolek, il giovane Wojtyla”, ancora un altro concerto con il gruppo Più o Meno, cover band di Ligabue fino ad arrivare alla commedia che ha chiuso la festa. Da non dimenticare momenti di alta spiritualità come la celebrazione eucaristica “Tu sei il Cristo, il figlio del Dio vivente”, che ha visto il ritorno in parrocchia di uno dei suoi storici “capitani”, Don Luigi Trentadue, e la celebrazione sul tema “Sulla tua parola getterò le reti”, presieduta da Don Alessandro Manuele, vice parroco della parrocchia Immacolata di Modugno. Altro graditissimo ritorno alle origini quello di Don Mimmo Minafra, parroco della chiesa Trasfigurazione di Bitetto e figlio del quartiere, che ha celebrato la messa solenne in onore di San Piero Apostolo.

La Parrocchia San Pietro del quartiere Cecilia, come tutti gli anni, ha dimostrato come si possa, anche in periferia, creare bei momenti di aggregazione, senza grandi sfarzi e grazie alla collaborazione della cittadinanza attiva; dalle signore che hanno fritto le sgagliozze e preparato i costumi di scena per le rappresentazioni, ai giovani e meno giovani che hanno costruito le scene e il palco e presieduto a regia e luci. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza il lavoro di don Giuseppe Bozzi, degno erede di don Luigi, che si è sempre battuto per rendere il quartiere un posto migliore. In ultimo, ma non per importanza, un pensiero a Mimmo Sciancalepore, quello che gli attori della Compagnia senza teatro hanno definito come la regia dall’alto e che mancherà molto non solo alla compagnia ma alla comunità tutta.

 

Appuntamento con la cultura presso il giardino della Chiesa dei Cappuccini

Secondo appuntamento con la rassegna letteraria “Libera la parola” dell’Associazione Culturale “Piazza Pubblica”. Nell’odierno appuntamento sarà presentato il libro “Liberté!” di Fulvio Colucci, scrittore e giornalista de «La Gazzetta del Mezzogiorno» e della fotoreporter Roberta Trani.
Liberté! è  un racconto in cammino, nato in una tendopoli di Manduria nei giorni di aprile in cui ospitava circa tremila migranti tunisini. L’onda umana scaturita dalla “rivoluzione dei gelsomini” di gennaio, giunta sulle coste del Paese e destinata a segnare il 2011. Liberté! intreccia cronaca e sentimento: la solitudine, il ricordo e il rimpianto, l’ansia di un mondo nuovo, la lontananza, l’ostilità, la speranza, la solidarietà, la dignità. Ma “Liberté!”, pubblicato da Il Grillo Editore, è soprattutto un libro d’amore. Per saperne di più basta recarsi nel “salotto letterario” presso il giardino della Chiesa dei Cappuccini (vecchia Parrocchia Immacolata) in via X marzo 88 a Modugno, questa sera (29 giugno) alle ore 19.30

Inaugurato "l'angolo delle fate"

L’assessore alla cultura Elena  Di Ronzo ha inaugurato L’angolo delle Fate, il nuovo segmento dedicato ai piccoli lettori della biblioteca Perrone.

All’inaugurazione ha presenziato il poeta Renato Greco che in qualità di nonno ha letto “Le Fate”, una favola per i bimbi ascoltata con interesse anche da tutti gli adulti presenti. Un ringraziamento particolare è stato riservato alla responsabile del servizio della biblioteca, Grazia Cavallo, che insieme all’assessore ha messo tutto il  proprio impegno personale per la realizzazione di questa nuova iniziativa culturale, ancor più lodevole in quanto rivolta a suscitare nei piccoli modugnesi l’amore per la lettura.

 

LOLEK – IL GIOVANE WOJTYLA

COMUNICATO STAMPA

MARTEDÌ 26 GIUGNO SPETTACOLO TEATRALE “LOLEK – IL GIOVANE WOJTYLA”

 

L’associazione culturale Teatro Archè, martedì 26 giugno alle ore 20.30 presso l’auditorium dell’Istituto Majorana, via G. Rocca – Bari, presenta “Lolek – Il giovane Wojtyla”, regia di Gianluca Schettino.
Spettacolo musicale che ripercorre la storia di un secolo particolarmente ricco di eventi: il novecento, attraverso la biografia e gli occhi di un suo protagonista, Karol Wojtyla.
La straordinaria esistenza di un uomo che ha percorso gli eventi drammatici del secolo scorso e che ha vissuto in prima persona tutte le sue difficoltà.
Arte, lavoro, spiritualità… pilastri dell’esistenza dell’uomo e cardini della sua evoluzione. Lo spettacolo, scandito da ritmi sempre diversi, si dipana attraverso luoghi di una comune esistenza, sorretto da riflessioni, a tratti straordinarie, sottolineate da pause e gesti che si fondono in una luce a tratti comune, a tratti onirica…. Un lento maturare di eventi che corrono veloci negli occhi dello spettatore trasportandolo dal quotidiano all’eccezionale… luci, suoni, colori… tutto si mescola per fare da sfondo ai pensieri e alla parola che sola descrive i turbamenti e le aspirazioni… il cantiere della vita… il libro dell’esistenza… e il mutare degli eventi, porta rapidamente verso quella naturale evoluzione che tutto trasforma, da personaggi a comparse, trasfigurando ruoli al neutro di un palcoscenico che tutto ospita, mentre, solitarie, si riscrivono le pagine di una storia…

Bari, 23 giugno 2012  –   Ufficio stampa Teatro Archè
3470636068