Il primo cittadino modugnese, insieme a Luigi Perrone, presidente dell’Anci Puglia, scrive:
la manovra finanziaria del governo Monti ha introdotto una nuova imposta: l’Imu sperimentale, che sostituisce e vale più del doppio della vecchia Ici.
La nuova imposta è però “municipale” solo nel nome, perchè di fatto è un imposta statale e patrimoniale e che nonostante gli aumenti rispetto alla vecchia ICI non porterà risorse aggiuntive nel bilancio del Tuo comune; anzi, tenuto conto dei tagli alle risorse, il tuo Comune avrà nel proprio bilancio solo il 73% del gettito della vecchia Ici, nonostante il prelievo immobiliare sulla cittadinanza aumenterà di oltre il doppio (il 133% rispetto all’ Ici 2011).
Il gettito totale dell’Imu sperimentale stimato dal Governo è oltre 21 miliardi di euro e di questi lo Stato ne incasserà oltre 13 miliardi, mentre i Comuni ne perderanno 2,5 miliardi in termini di tagli ai trasferimenti.
Ai Comuni è stato imposto di richiedere ai propri cittadini un’ imposta di molto superiore alla vecchia Ici, per sostenere il deficit pubblico in generale e senza che ciò comporti un centesimo in più per le proprie risorse.
Lo Stato, che già negli anni precedenti aveva imposto ai Comuni pesanti sacrifici, con quest’ultima manovra sull’Imu ha reso ancora più precari i bilanci locali e con essi la possibilità di continuare ad erogare servizi essenziali alla cittadinanza. Pensa ai servizi che il tuo Comune eroga: i servizi scolastici, i servizi agli anziani, ai bambini per gli asili nido, il trasporto pubblico e scolastico, i servizi ai giovani, alle famiglie, ma anche le spese per le manutenzioni delle strade e delle scuole, per il decoro urbano, per la biblioteca e per tutti i contenitori e iniziative culturali.
Siamo consapevoli della grande crisi che il Paese sta attraversando, non vogliamo sfuggire alle nostre responsabilità, nè scaricarle su altri. Il nostro contatto quotidiano con i problemi reali dei cittadini, delle famiglie e delle categorie economiche ci porta ad affrontare sul campo molte delle complesse questioni che ostacolano la fuoriuscita dell’Italia da questa crisi drammatica. Tuttavia, i Comuni Italiani, diversamente da altre pubbliche amministrazioni, hanno già dato un grande apporto al contenimento del debito pubblico, risultando negli ultimi dieci anni il settore pubblico più efficiente e che, più di tutti, ha finora contribuito ad arginare il deficit nazionale. Nel periodo 2007-2013 ai Comuni è stato chiesto (ed ottenuto) di ridurre le spese per oltre 13 miliardi di euro.
Molti comuni di fronte alla grave carenza di risorse dovranno ricorrere all’unico strumento a disposizione: la revisione delle aliquote dell’Imu e dell’addizionale comunale all’Irpef. Gli aumenti che in queste settimane sono in discussione presso molte Amministrazioni locali sono il risultato delle scelte governative che si sono aggiunte ai vincoli sui pagamenti a causa del Patto di Stabilità, impedendo la ripresa dell’economia locale senza riguardo per la situazione finanziaria effettiva del bilancio di ciascun Comune e del tuo in particolare.
Nel nostro Comune vogliamo continuare a garantire i servizi alle fasce più deboli della popolazione,
soprattutto a quei cittadini che in questi mesi di crisi cercano un aiuto proprio dal Comune.
Nel nostro comune vogliamo continuare ad investire le risorse, comprese quelle provenienti dall’Unione Europea, per lo sviluppo del territorio e vogliamo continuare a mantenere vive le nostre imprese, l’identità e le tradizioni della nostra comunità.
I nostri Comuni saranno costretti a dar corso ad ulteriori aumenti del prelievo fiscale, seppure nel rispetto dei principi di equità e di proporzionalità e lo faranno solo per sostenere servizi pubblici essenziali nella vita delle comunità locali.
È ora che il Governo si renda conto che la ripresa economica dell’Italia passa per la vicinanza dei Comuni italiani con i problemi dei cittadini e per la loro capacità di fare investimenti utili per le comunità che amministrano, sforzandosi di interpretare le esigenze dei cittadini e dei territori nelle diverse aree del Paese.
Nelle prossime settimane l’Anci (Associazione Nazione Comuni Italiani) Puglia e tutti i Comuni pugliesi si adopereranno per pubblicizzare le regole del calcolo dell’ Imu e semplificare gli adempimenti cui sono chiamati tutti i possessori di immobili (abitazioni, uffici, negozi e ogni tipo di fabbricato o terreno).
L’Imu include nella tassazione anche le abitazioni principali (quelle in cui il proprietario ha la sua dimora), che dal 2008 al 2011 sono state escluse dall’Ici, e si calcolerà sulla base di valori catastali fortementi rivalutati e che faranno aumentare considerevolmente il prelievo fiscale.
Il prossimo 16 giugno scade il termine per il pagamento della prima rata dell’Imu ad aliquota di base ed eventuali variazioni di aliquote dovranno essere prese in considerazione in occasione del conguaglio nel mese di dicembre 2012.
Il tuo Comune e l’Anci Puglia continueranno ad operare con tutte le energie possibili per informare i contribuenti e per assicurare un contatto diretto e continuativo tra il cittadino ed l’amministrazione comunale.