Concorso per 7 posti di vigile urbano a Modugno

Via al concorso per sette vigili: in 1204 alle preselezioni. Sessanta domande di cultura generale in 50 minuti. I primi 100 accederanno agli scritti. Si sono svolte il 15 dicembre scorso le preselezioni per il concorso indetto a Modugno nel 2008 per 7 nuovi Vigili Urbani.

 I 1204 partecipanti (371 donne e 833 uomini) hanno risposto a 60 domande di cultura generale in 50 minuti. I più giovani aspiranti agenti hanno 21 anni ma c’è anche un 74enne a sostenere le prove. Per l’occasione è stato allestito a sede d’esame il teatro tenda Palatour di Bitritto. Tutti coloro che supereranno le preselezioni parteciperanno al concorso “Saranno ammessi a sostenere le prove scritte – si legge nel bando – i primi 100 candidati utilmente collocati nella graduatoria relativa alla prova preselettiva.

 Gli esami consisteranno in due prove scritte ed una prova orale che comprenderà anche l’accertamento della conoscenza della lingua straniera nonché delle procedure informatiche più diffuse”. Nelle due prove scritte dovranno redigere un elaborato su nozioni di diritto pubblico o penale o legislazione comunale, e formulare uno schema di atto amministrativo sulle materie oggetto della prima prova scritta o sul codice della strada.

Per la prova orale sono richieste nozioni di diritto pubblico penale, di ordinamento nazionale e regionale per gli Enti locali, statuto e regolamenti comunali, legge sulla pubblica sicurezza, codice della strada, diritti e doveri del personale comunale. Un concorso per titoli ed esami. Vuol dire che oltre al punteggio guadagnato con le prove, saranno determinanti ai fini della graduatoria finali i crediti assegnati in base ai titoli di studio e professionali.

Il Polifunzionale del San Paolo appare sempre più come un flop

Piazza Europa, un flop il centro polifunzionale costato ben 50 milioni di euro. La struttura ospita un centro sportivo e alcuni negozi mentre i locali adibiti a uffici amministrativi sono rimasti invenduti.

E’ un grido di aiuto inascoltato quello lanciato dei commercianti del centro polifunzionale di Piazza Europa. Nato per dare una speranza ad un quartiere, il San Paolo, spesso abbandonato dalle autorità, è finito per essere il classico specchietto per le allodole. Il progetto rientra nell’ambito del “project-financing” finanziato per 15 milioni di euro con fondi di privati, la “Dec” dei fratelli Degennaro, e per 35 milioni di euro con fondi strutturali finanziati dall’Unione Europea attraverso l’utilizzo dei Por.

Sarebbe dovuto essere il fiore all’occhiello del quartiere, con uffici amministrativi, negozi, un centro per lo sport, bar e pizzerie. Ma di questo bel sogno è rimasto ben poco. Gli spazi adibiti ad uffici amministrativi sono rimasti vuoti così come molti dei locali destinati alle attività commerciali. Ad oggi la struttura ospita, oltre al centro sportivo, solo due bar,tre negozi di abbigliamento, una banca, una farmacia, un negozio di scarpe e una sanitaria. Nell’ultimo periodo hanno abbassato le saracinesche un negozio di abbigliamento, una rosticceria e una pizzeria. Come mai? Ce lo spiega Carlo, titolare di un negozio di fiori ed oggettistica situato nella zona Cecilia, che aveva deciso, entusiasta, di investire in Piazza Europa.

“Sono stato uno dei primi commercianti della zona ad investire – commenta l’esercente – credevamo che la struttura potesse richiamare clienti anche da fuori, ci avevano promesso un servizio di sorveglianza ma ben presto, la zona è diventata terra di nessuno”. Il problema principale per il commerciante è da imputare ai costi degli affitti. “Ho iniziato pagando un affitto di 1650 euro al mese per un locale di 105 mq e ogni due anni l’affitto aumentava. Molti si sono indebitati. Chi, come me, aveva un’altra attività ha deciso di chiudere, ma ci sono ancora molti proprietari che, non avendo altra scelta, si sono adattati”. Quella del fioraio non è l’unica testimonianza raccolta.

L'olio extravergine prodotto a Modugno venduto al Nord Italia

 

“Oro giallo” da Modugno al Nord Italia: settore in crisi ma l’olio nostrano piace ancora. L’extravergine in fase di decollo.

Sin dai tempi più antichi l’olio extravergine d’oliva è stato sempre considerato non solo un alimento sano e un punto cardine della dieta mediterranea, fondamentale per aggiungere alle nostre pietanze quel tocco in più di prelibatezza, ma una vera e propria fonte d’introito. Non è un caso, infatti, che la “saggezza popolare” definendolo “oro giallo”, legava all’annata della stagione olearia l’organizzazione di eventi importanti della propria vita, quali il congiungersi a nozze. Oggi la situazione è ben diversa.

La concorrenza non del tutto corretta di oli provenienti dalle zone più disparate del mondo, il più delle volte di scarsa qualità, unito all’abbandono del lavoro principe del settore primario a vantaggio del secondario e soprattutto del terziario, ha messo a seri rischi la produzione di questo prezioso “nettare”. A testimonianza di ciò, come sottolinea Nicola Mastromarco, vice presidente dal 2009 dell’Oleificio Cooperativa di Modugno, “vi è stata una netta diminuizione di produzione di olive. Si è passati da circa 21.000 quintali con un resa di 15-20 kg d’olio per 1 quintale di olive del 1999/2000 ad una produzione media annua di olive di circa 10.000 quintali nel corso dell’ultimo periodo. Le cause sono diverse, ma spesso riconducibili ad un rapporto costo-ricavo-guadagno difficilmente sostenibile. 

La protezione dell’olivo attraverso l’utilizzo di tecniche biologiche, chimiche o bioetiche utilizzate per difesa dalla temibile Bactrocera oleae notoriamente conosciuta come mosca olearia in grado di arrecare gravissimi danni al frutto fino al suo deperimento, la manutenzione dei campi e qualora non sia direttamente il proprietario dell’uliveto a interessarsi della coltura, ma questo sia costretto per diverse ragioni ad affidarsi a privati, ecco come i costi supererebbero di gran lunga il guadagno-ricavo, tanto da far optare per uno stato di abbandono dell’olive piuttosto che affrontare l’annata con tutti i costi derivanti. Siamo passati da circa 500 a 350 soci e spesso e volentieri è l’amore smisurato verso la terra, emblema delle nostre origini, a colmare quel gap economico. 

A Modugno si rinnova l'appuntamento con la Fiera del Crocifisso

 

Fiera del Crocifisso: 296 bancarelle tra cibi, alberi da frutto e abbigliamento. E’ già polemica sul luogo scelto per l’evento: troppo distante dal centro e senza vie d’uscita in caso di emergenza. Dalle 7 alle 18 di domenica 21 (seconda e ultima) a caccia dell’affare.

Anche quest’anno ci siamo. Arriva la Fiera del Crocifisso. Per molti un ricordo dell’infanzia quando ci si svegliava presto per andare a vedere gli animali, quando la fiera si svolgeva in paese, problematica per la circolazione e la viabilità, ma molto più caratteristica. Come da tradizione la fiera si prepara ad accogliere gente che da ogni parte della provincia viene nella speranza di fare qualche affare e comprare attrezzeria, soprattutto agricola, utile per il lavoro.

La mostra mercato si svolge nei giorni del 14 e 21 novembre, seconda e terza e settimana del mese, dalle 7 del mattino alle 18, in via “Vigili del Fuoco Caduti sul lavoro”. Questi i numeri dell’esposizione: 58 permessi sono stati dati per l’esposizione e vendita delle cosiddette “categorie speciali”, ovvero animali e prodotti della terra, nonché piante, alberi da frutto ed ornamentali ed utensileria agricola; in aggiunta, altri 238 permessi sono stati assegnati per merci di vario genere che vanno dai casalinghi all’abbigliamento. 

I permessi sono stati assegnati dal Comune secondo una graduatoria stilata che vede anche 44 richiedenti rimasti esclusi da questa speciale classifica e pronti a “subentrare” nel caso di assenza dei primi. Il tutto è organizzato dall’assessorato alle attività produttive e oltre agli espositori vede impiegati il Corpo dei Vigili Urbani e da quest’anno anche la Protezione Civile per assicurare che tutto si svolga nel modo più ordinato e sicuro per i visitatori e per gli operatori della fiera. Intanto però non manca la protesta dei cittadini che vedono allontanarsi sempre di più l’ubicazione del gran mercato, già da tre anni organizzato nella suddetta via, con disagi sia per chi non può raggiungere la fiera a piedi sia per quanti devono giocoforza recarsi con un mezzo per caricare i propri acquisti. Tra chi aveva previsto questi disagi vi è sicuramente la Confartigianato, che fino al 2007 ha collaborato con l’organizzazione della fiera, per poi trovarsi a non essere più invitata al tavolo organizzativo.

Al vaglio della commissione l’assunzione di 7 vigili

Nell’agosto 2008 apparve sulla Gazzetta Ufficiale un bando che prevedeva l’assunzione di 7 nuovi vigili urbani per il Comune di Modugno. In quel mese al comune pervennero circa un migliaio di domande.

Oggi, a distanza di quasi due anni tutto tace. In realtà, ci fa sapere l’assessore Mangialardi, il motivo per il quale le procedure di selezione per le assunzioni erano state fermate è dovuto ai tempi necessari per la costituzione della commissione esaminatrice. L’assessore, subito dopo la nomina come assessore alla Polizia Municipale, ha sollecitato gli organi preposti perché si costituisse al più presto la commissione esaminatrice. La commissione è finalmente attiva e, dopo due riunioni, si sta attivando per la designazione dell’azienda che si dovrà occupare della preselezione e dell’organizzazione delle singole prove per il concorso.