Biden, il presidente USA “amico” dell’UE invierà 15 miliardi di metri cubi di Gas Naturale Liquefatto alle “democrazie europee” sotto attacco. Il GNL viene trasportato dalle navi metaniere ad una temperatura di meno 160 gradi centigradi. Una volta riscaldato a temperatura ambiente, da ogni metro cubo di GNL se ne ricavano circa 600 in forma gassosa. Il procedimento di rigassificazione richiede tempi molto lunghi – dalle 12 alle 24 ore, secondo la capacità della metaniera – a causa della necessità di raffreddare le condutture metalliche che dalla nave riversano il gas liquido al rigassificatore. Ci sono navi metaniere (gasiere) con enormi capacità di trasporto – oltre 200.000 metri cubi di GNL. In media però le navi gasiere, dopo un viaggio lungo 2 o 3 settimane (con un costo “giornaliero” di circa 100.000 dollari) – dal luogo di produzione al rigassificatore – trasportano fra i 80.00 e i 100.000 m3 di GNL. In Italia, attualmente, sono in funzione tre rigassificatori, il rigassificatore di Panigaglia, in Liguria, il terminale in Adriatico al largo di Rovigo e il rigassificatore di Livorno. In totale i tre rigassificatori sono in grado di “lavorare” circa 13 miliardi di m3 di metano gassoso per ogni anno, cioè poco meno di 22 milioni di m3 di GNL. Questa capacità, in Italia, resterà tale finché non saranno progettati, finanziati, realizzati e messi in funzione altri rigassificatori. Ovviamente tutta la nuova fornitura di GNL in arrivo dagli USA, una volta rigassificata e immessa nella rete dei gasdotti europei, andrà ad alleviare la “sudditanza energetica” dell’Unione Europea” dal gas russo.
Ma quante navi servono per trasportare dagli USA all’Europa i 15 miliardi di m3 di GNL in più promessi da Biden? Dividendo i 15 mld per la capacità media delle navi gasiere (80 – 100.000 m3) si arriva al risultato di oltre 160 nuove navi, dal costo medio di circa 200 milioni ciascuna.
Insomma con la “promessa” USA di 15 mld di GNL si mettono in movimento oltre 32 miliardi solo per le navi, a questi vanno aggiunti i costi dei nuovi rigassificatori, l’aumento del costo del gas, una guerra in Ucraina, migliaia di missili anticarro, centinaia di carri armati, qualche nave militare, milioni di proiettili di varia grandezza, centinaia di edifici da riedificare, migliaia di chilometri di strade e di ponti da aggiustare, fabbriche da riaprire, profughi da accogliere e tanto altro ancora.
E sì ci sono anche i morti, ma quelli sono un altro effetto non la causa.
Categoria: Economia
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