Categoria: Cronaca
Neve, scuole chiuse anche a Modugno
Viste le avverse condizioni meteorologiche che stanno interessando il nostro territorio, il Sindaco ha emanato un’ordinanza di chiusura delle scuole per domani, 8 Febbraio 2012. La decisione è stata presa nel corso di una riunione del comitato operativo comunale tenutasi in mattinata presso il Comando di Polizia Municipale.
Dimensionamento scolastico, la Dante scrive a Comune, Regione e Ministero
Si parlerà di dimensionamento scolastico nell’incontro convocato per mercoledì dal sindaco con i dirigenti delle scuole modugnesi e i presidenti dei consigli d’istituto e di circolo. In vista di quell’appuntamento, la scuola secondaria di primo livello “Dante Alighieri” di Modugno ha inviato a sindaco e assessore alla Pubblica Istruzione, a Regione Puglia, Ufficio scolastico regionale, Ministero e sindacati una nota in cui si chiede “di rivedere il nuovo assetto delle Scuole di Modugno, che se equamente definito, potrà finalmente portare la tanto auspicata serenità operativa”.
Nella nota “si contesta il piano di dimensionamento approvato, in quanto completamente diverso sia dalle due ipotesi inizialmente presentate nella riunione dei Dirigenti Scolastici dell’08/11/2011 indetta dall’Assessore alla Pubblica Istruzione di Modugno, Elena Di Ronzo, che dal piano approvato dalla Giunta Comunale nella seduta del 22/11/2011. La perplessità maggiore deriva dall’osservazione che nel comprensivo ‘Zona Centro’ non esiste attualmente una scuola media, che dovrebbe invece essere attivata dal prossimo anno scolastico. Un provvedimento del genere non è fondato su alcuna logica o, quanto meno, sono prevalse logiche che nulla hanno a che vedere con le esigenze degli alunni e delle loro famiglie, che sono allarmate e sconcertate dalla situazione che si è venuta a creare. Nella fattispecie, vede fortemente penalizzata la scuola Dante per le seguenti motivazioni: negli anni, la Dante Alighieri è sempre stata alimentata, proprio per l’aspetto logistico, prevalentemente, dagli alunni del 1° Circolo De Amicis. Con l’autorizzazione ad attivare classi di scuola secondaria anche al suddetto Circolo, quasi tutta l’utenza verrà meno. Anche quella del plesso San Giovanni Bosco, aggregato alla Dante, subirà una notevole riduzione, vista l’azione che ha già messo in atto la dirigente del De Amicis.
In pratica – è scritto nella nota – il nuovo comprensivo ‘Zona Carabinieri’ della Dante sarà alimentato solo da due plessi di scuola primaria, peraltro poco consistenti, dove complessivamente frequentano appena 69 alunni di quinta. Di contro, gli altri Comprensivi sono alimentati da: Quartiere Cecilia-Piscina Preti 2 plessi di scuola primaria per complessivi 89 alunni di quinta e due plessi di scuola media (succursale della Casavola e la Francesco D’Assisi); zona centro 3 plessi di scuola primaria per complessivi 80 alunni; quartiere vigili 2 plessi di scuola primaria con 143 alunni di quinta più tre plessi di scuola dell’infanzia. E’ ben evidente – sottoscrivono il dirigente scolastico Raffaele Fragassi, il presidente del consiglio d’istituto Massimo Angiulli e il segretario del collegio Renata Paiano – l’enorme squilibrio che già esiste in partenza, senza considerare le operazioni già in atto, per trasferire ai plessi che rimangono di pertinenza dei colleghi della scuola primaria gli alunni frequentanti, creando tensioni anche tra i docenti della scuola stessa primaria e tra i genitori. La proposta avanzata per costituire 4 comprensivi prevedeva l’attribuzione ad ognuna delle nuove istituzioni un plesso di scuola media. Ma così non è stato. Inoltre si è venuti a conoscenza di notizie fuorvianti fornite ai genitori delle scuole materne e delle scuole elementari, con l’intento di condizionare la loro scelta della futura scuola per i propri figli, dicendo loro che sono obbligati ad iscriverli alla nuova istituenda Scuola Secondaria di 1° grado. Addirittura, senza fondamento alcuno, si fanno già i nomi dei docenti della Dante che l’anno prossimo ‘passeranno’ alla scuola media della ‘Zona Centro’.
In passato, la presenza di tre scuole medie già risultavano essere un problema, per un piccolo centro come Modugno. I genitori, allarmati e disorientati da quanto sta accadendo, hanno chiesto un incontro con l’Amministrazione Comunale, che invece, ha convocato i soli Presidenti dei Consigli di Circolo e d‘Istituto e i Dirigenti Scolastici. Fermo restando la libertà dei genitori di iscrivere altrove i propri figli, la creazione del quarto istituto comprensivo in quella zona periferica (Quartiere Cecilia), con la presenza stabile di un dirigente sul posto, senza doversi dividere tra i tanti plessi, avrebbe senz’altro contribuito a migliorare il servizio offerto ai residenti di quella zona. Si sarebbero risolti anche, in questo modo, tutti i problemi derivanti dalla gestione separata del plesso Ghandi, come accade adesso. Gli stessi problemi ai quali ci si riferisce, sono emersi durante l’unica riunione tenutasi presso la sede della Polizia Municipale nel mese di dicembre alla quale erano presenti i Consigli di Istituto delle diverse scuole cittadine, alla quale però l’assessore Di Ronzo era assente per motivi di salute. Ma questo, a quanto pare non è stato compreso. E’assurdo pensare di creare un altro polo di scuola media, dove ce ne sono già quattro, che andrebbe a dividere un’utenza e due istituzioni scolastiche che storicamente hanno rappresentato l’una la prosecuzione dell’altra. Se parliamo di territorialità, allora va detto che la media D’assisi, negli anni, è stata sempre alimentata dagli alunni provenienti in parte dal 1° e in parte dal 3° Circolo, cosa che potrebbe continuare ad essere, attesa proprio la sua ubicazione. Sarebbe stato molto più logico aggregare la scuola media “Francesco d’Assisi” al plesso De Amicis, anche in considerazione del fatto che negli anni precedenti la suddetta scuola, da anni sottodimensionata, era stata già proposta per la soppressione della dirigenza”.
Fermato con una pistola carica, 65enne in manette
E’ stato sorpreso con una pistola nascosta nella tasca del giubbotto e pronta all’uso. Bloccato è finito in manette. Dovrà difendersi dalle accuse di porto e detenzione illegale di arma clandestina e minaccia, un 65enne di Bari arrestato dai carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Modugno. I militari, portatisi presso l’abitazione di un 44enne di Modugno che aveva richiesto tramite il 112 l’intervento di una gazzella dell’Arma per minacce ricevute dal padre a causa di vecchi attriti, hanno sorpreso l’uomo con una pistola nascosta nella tasca del giubbotto. Si tratta di un’arma a due canne sovrapposte, calibro 6, marca I.G.I., priva di matricola, perfettamente funzionante e completa con due cartucce. La successiva perquisizione presso l’abitazione del 65enne permetteva di rinvenire ulteriori 23 cartucce dello stesso calibro, il tutto sottoposto a sequestro. Tratto in arresto, l’uomo, su disposizione della Procura della Repubblica di Bari, è stato associato presso la locale casa circondariale.
Dimensionamento scolastico, Angiulli: "Si convochi un tavolo con scuole, Comune e Regione".
Si torna a parlare di dimensionamento scolastico. A porre l’attenzione sul tema è ancora una volta Massimo Angiulli, in qualità di presidente del Consiglio di Circolo della scuola elementare “Edmondo de Amicis” e del Consiglio di Istituto della scuola media “Dante Alighieri”.
“Nella Legge di riforma del governo Berlusconi – dice Angiulli – si è attribuita la funzione di coordinamento e di fulcro degli istituti comprensivi nelle scuole medie attorno a cui costruire l’istituto comprensivo con le scuole dell’infanzia e della scuola primaria. Per Modugno la Regione non ne tiene assolutamente conto quando non accorpa agli Istituti di istruzione secondaria di Primo grado le scuole dell’infanzia e primarie, ma anzi ne unisce due all’interno di un comprensivo insieme a scuole dell’infanzia e primarie; inoltre – prosegue Angiulli – istituisce un comprensivo che al suo interno non ha alcuna scuola di Istruzione Secondaria di primo grado ma, anzi, con appena 685 studenti (la legge regionale prevede 1000 studenti minimo per avere dirigenza e segreteria autonoma) dovrebbe istituire alcuni corsi di scuola di istruzione secondaria non ben specificati. Dove? Con quali tempi e modalità? Per giunta si approva e si rende obbligatorio un Piano di riordino scolastico a meno di venti giorni dalla scadenza delle preiscrizioni (20 febbraio) che crea e creerà caos e confusione nell’utenza e nella classe docente pregiudicando la serenità e la continuità didattica, a discapito solo e soltanto del servizio e della qualità dell’insegnamento e della formazione del nostro territorio che ha raggiunto livelli di eccellenza nell’intera provincia. Questo, ancora, senza tener conto della ‘battaglia senza quartiere’ che si sta innescando tra dirigenti, fatte le dovute eccezioni, ad accaparrarsi le iscrizioni, illudendo, promettendo, confondendo le famiglie e gli alunni dove, in particolare, si deve scegliere sul nulla. Facendo della didattica, del futuro educativo e di crescita dei giovani una scommessa al superenalotto o una puntata al casinò. Dimenticando che le Famiglie e gli alunni, sono e rimangono gli unici protagonisti e fruitori della scuola e non vittime anche, inconsapevoli, di scelte fatte dalla politica, sempre più incapace ed incompetente, che tutela altrui interessi o bada a mere battaglie politiche e clientelari. Nello specifico poi, se dapprima l’assessore Comunale Di Ronzo, aveva portato all’attenzione dei soli Dirigenti Scolastici, la soluzione di 4 comprensivi con una soluzione che poteva soddisfare anche diversamente il territorio, sia come ordine e grado di scuole sia come plessi scolastici, poi la stessa Amministrazione Comunale sconfessava questa proposta tenacemente sostenuta dall’assessore e deliberava un Piano di 3 comprensivi. Ora l’Assessorato Regionale sconfessa e modifica pesantemente anche questo deliberato dell’amministrazione cittadina e rimescola le carte imponendo senza possibilità di dialogo un Piano di 4 comprensivi che non tengono conto assolutamente di quella proposta e delle esigenze del territorio, delle istanze delle famiglie e degli alunni (mai convocati e sentiti) e finanche della totalità dei docenti (mai convocati nella loro totalità). Si bada ad operarsi non per i tagli, anche inopportuni, così come purtroppo nello spirito della Legge di riforma, ma solo e soltanto, come sembra, anche a garantire il mantenimento di qualche posizione dirigenziale che non avrebbe alcuna ragione di esistere se si seguisse la logica e lo spirito della Legge stessa”. Angiulli conclude quindi dichiarando la “volontà di convocare un tavolo di confronto a cui partecipino i consigli di circolo e di istituto di tutta la città e le amministrazioni comunali e regionale, per poter elaborare e partorire una soluzione migliore di quella che si vuole adottare e la più ottimale possibile che tuteli tutte le figure ed eviti in ogni caso scelte politiche che a tutto guardano tranne che al vero interesse della scuola: didattica di qualità e crescita efficace dei nostri figli per un futuro migliore di questo presente”.
Massimo Angiulli