Cosa ne sarà del futuro dei 284 lavoratori Om?

om carrelli elevatoriDopo la brusca interruzione delle trattative per la riconversione dello stabilimento Om Elevatori di Modugno, i 284 lavoratori trascorrono le loro otto ore di lavoro in assemblea permanente: aspettano la chiusura dello stabilimento o una buona notizia. Nei giorni scorsi la dirigenza Om ha incontrato i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil a Confindustria Bari. Obiettivi dell’incontro: comunicazione della procedura prevista dalla legislazione vigente per la gestione della cessazione di attività; discussione delle modalità di applicazione della procedura stessa e focalizzazione degli argomenti di discussione in vista dell’incontro a Roma con il Ministero dello Sviluppo Economico, previsto per il prossimo 14 marzo, all’indomani dell’annuncio che il progetto di reindustrializzazione dello stabilimento barese non è andato purtroppo a buon fine. Nonostante l’impegno profuso in questi mesi da azienda e sindacati, a supporto del successo dell’iniziativa, non è stato possibile garantire la formazione di una compagine societaria idonea a sviluppare il progetto, pur avendo Kion (multinazionale tedesca proprietaria dello stabilimento, ndr) offerto le più ampie assicurazioni possibili in tema di supporto finanziario e organizzativo. Domani, invece, alla Fiera del Levante si riunirà la task force regionale per l’occupazione: parteciperanno azienda e sindacati. Intanto Om ha confermato la propria disponibilità a sostenere l’utilizzo dei piani sociali previsti dalla legge ed ha ribadito la propria disponibilità ad accompagnare la ricerca di possibili soluzioni imprenditoriali alternative che dovesse essere avviata da Istituzioni nazionali e regionali.

Il progetto di riconversione ‘Hybrid’ prevedeva la fabbricazione di migliaia di taxi ‘verdi’, vale a dire a motore ibrido (metano e a scoppio) destinati al traffico delle grandi capitali europee. Piano che aveva trovato anche il supporto economico della Regione Puglia: era pronta a sostenere l’iniziativa (con incentivi per innovazione e ricerca) coprendo il 20% dei 40 milioni previsti per l’intero investimento.

Tra 23 giorni, dunque, la produzione all’Om cesserà. I sindacati continueranno a chiedere la cassa integrazione straordinaria. Nel frattempo resta la speranza (che è sempre l’ultima a morire) di poter riuscire – entro il 30 marzo –  a coinvolgere nuovi investitori nel progetto di riconversione.

Discariche abusive, la denuncia di 'Azione e Tradizione' e l'immediato intervento del Comune

azione e tradizioneAltre discariche abusive nel nostro territorio. Questa volta la denuncia viene dagli attivisti del movimento politico cattolico ‘Azione e Tradizione-Due Sicilie’ che il 25 febbraio scorso hanno compiuto un sopralluogo in Via dei Gelsomini a Modugno. Il sito, in prossimità della ex Statale 98, era stato monitorato già dal mese di ottobre 2011. Stando a quanto documenta Azione e Tradizione in una nota a firma del responsabile politico, Gianvito Armenise, nel sito si troverebbero “pneumatici (molti di questi dati alle fiamme per ricavare rame), divani e poltrone, materiale di risulta edile, vernici, ecc. La situazione è apparsa notevolmente peggiorata sia dal punto di vista quantitativo dei rifiuti abbandonati, che dall’estensione dell’area interessata. Inoltre – continua Armenise – in due delle foto da noi scattate risulterebbe la firma di una azienda del nord, il gruppo industriale Tegolaia. Tuttavia i proprietari dei terreni apparterrebbero al Sisri (consorzio per lo sviluppo industriale e di servizi reali alle imprese di Bari)”.

Non si è fatto attendere l’intervento del neo assessore all’ambiente, Agostino Di Ciaula. Il 29 febbraio scorso, infatti, avendo ricevuto tale segnalazione, si è subito adoperato per porvi rimedio. Ecco ciò che è apparso sul social network facebook nei giorni successivi: ”In seguito ad una mia disposizione, veniva eseguito in data 29 febbraio da parte della Polizia Municipale di Modugno un sopralluogo in via dei Gelsomini e terreni adiacenti (contrada ‘Chiancarola’). Il sopralluogo rilevava la presenza in quell’area di una vasta discarica abusiva (superficie complessiva di circa 34.000 mq) occupata da rifiuti speciali pericolosi e non: pneumatici e residui di combustione di pneumatici (con ampie aree coperte da ceneri di combustione), resti di guaine impermeabilizzanti, materiale di risulta da demolizioni e scavi, barattoli e sacchi in plastica contenenti sostanze chimiche, onduline con possibile contenuto in amianto. Ne ho dato comunicazione alla Procura della Repubblica per violazione dell’art.256 del D.Lgs. 152/06 e verrà emessa presto una ordinanza di rimozione dei rifiuti e di successiva bonifica previa caratterizzazione dei suoli”. Viva soddisfazione è giunta dallo stesso Armenise per il  quale “un plauso va riconosciuto alla tempestività e all’incisività di azione dell’assessore Di Ciaula che segna una controtendenza rispetto all’immobilismo che aveva caratterizzato l’assessorato negli ultimi anni”.

Da segnalare, infine, che proprio nella giornata di oggi è stata segnalata, sempre da parte di Azione e Tradizione, la presenza dell’ennesima discarica abusiva adibita a rifiuti nei pressi di Madonna della Grotta. Dal comunicato apparso sul sito dei militanti di Azione e Tradizione “si apprende che anche in questo caso i rilievi fotografici hanno rilevato l’abbandono in una vasta area di rifiuti anche nocivi: pneumatici, amianto, plastiche, orinatori, ecc. Nella stessa zona, inoltre, sorge un antico manufatto, oggi ormai fatiscente e frequentato da sbandati noncuranti della pericolosità derivante dalla presenza di pozzi e cavità sul pavimento. Già nell’ottobre del 2011, militanti di ‘Azione e Tradizione – Due Sicilie’ e di ‘Fare Verde – Terra di Bari’ avevano rilevato la situazione di assoluto degrado dell’area che oggi appare addirittura peggiorata. Siamo certi – conclude Armenise – che, anche in questa circostanza, il neo assessore all’Ambiente del Comune di Modugno, Agostino Di Ciaula, saprà intervenire tempestivamente al fine di porre termine ad una situazione di degrado ambientale insopportabile”.

Le immagini delle discariche realizzate dal movimento Centro Tradizione e Comunità relative al 1 ottobre 2011

Le immagini delle discariche realizzate dal movimento Centro Tradizione e Comunità relative al 25 febbraio 2012

Magneti Marelli, "violato il diritto sacrosanto alla conoscenza"

Passando di fronte ai cancelli dell’azienda ‘Magneti Marelli’, nella zona industriale tra Modugno e Bari, si ha l’impressione di essere tornati indietro nel tempo, quando gli operai manifestavano, sventolando giornali quali ‘Lotta Comunista’ e ‘Unità’, a favore dei loro diritti. Nel 2012 la scena si ripete. A manifestare sono gli  operai della fabbrica della famiglia Agnelli che chiedono il rispetto del diritto all’informazione e al libero pensiero. A scatenare l’indignazione dei lavoratori della Magneti Marelli il divieto, da parte dell’amministrazione, di consultare e affiggere giornali nelle bacheche della fabbrica. “Sono ormai quarant’anni che noi operai affiggiamo giornali nelle bacheche adibite a tale scopo – ha commentato il rappresentante sindacale della Fim e consigliere comunale di Modugno, Vito Libero – non si tratta solo di quotidiani politici ma anche giornali di cultura e approfondimento. Lo scopo è quello di offrire ai nostri colleghi la possibilità di compiere una pausa costruttiva al di fuori dell’orario di lavoro. Non vedo quindi ragione di negarci questa possibilità”. “Rispettiamo l’azienda e non vogliamo nuocere al processo di produzione – ha aggiunto l’Rsu uscente della Fiom, Giovanni Spilotros  – ma questo divieto di affissione di qualsiasi tipo di giornale, quando è proprio l’amministrazione che ci offre gratuitamente copia della testata ‘La Stampa’, è una grave violazione al diritto sacrosanto di conoscenza”. La protesta non è passata inosservata e anche i maggiori rappresentanti delle istituzioni quali il sindaco di Modugno Domenico Gatti e il sindaco di Bari Michele Emiliano sono scesi in campo dando il loro appoggio agli operai.

“Non ci può essere crescita senza cultura – ha affermato il sindaco Gatti – una fabbrica nella quale gli operai vogliono impiegare il loro tempo di relax per migliorarsi e leggere deve essere presa ad esempio e l’amministrazione dovrebbe apprezzare e coltivare la voglia di informazione dei propri dipendenti, non far sparire le bacheche e disseminare divieti di affissione. Come Comune di Modugno – ha aggiunto Gatti – faremo di tutto per contribuire all’apertura di un dialogo tra le parti in causa e far si che l’amministrazione si renda conto del suo errore e faccia un passo indietro, nel bene non solo degli operai ma della fabbrica stessa”.

Più ‘politica’ l’analisi della vicenda fatta dal sindaco di Bari Michele Emiliano. “Secondo me l’abolizione della bacheca dei giornali da parte dei dirigenti della ‘Magneti Marelli’ – ha spiegato –  è volta a sferrare un attacco più diretto contro la testata giornalistica l’Unità, come è già accaduto a Bologna. Il giornale rappresenta la storia e il nerbo della lotta proletaria e delle battaglie sindacali che hanno portato alla costituzione dei diritti dei lavoratori e dell’articolo 18. Negare il fondamento della cultura proletaria, negare il diritto al lavoro e all’informazione è un atto ingiusto che impedisce la crescita dell’Italia e degli operai italiani. Questi principi, come l’art.18,  non possono essere cancellati solo perché qualcuno del mio partito, e mi riferisco al mio amico Walter Veltroni, ha deciso che è il momento di essere originali. Sono certo – ha concluso Emiliano – che il Pd rimarrà sempre fedele a tutti coloro, come gli operai e i lavoratori, che cercano un riconoscimento del loro operato e non accettano di essere visti solo come prestatori di lavoro ma come persone la cui dignità e diritti devono essere rispettati”.

Lama Misciano: ecco quello che non sapevamo e rischiamo di perdere

Video Lama MiscianoUn passato troppo spesso dimenticato che non può essere cancellato né distrutto. Un patrimonio storico-architettonico da difendere e tutelare. Parliamo di Lama Misciano, appendice di Lama Balice, nel territorio compreso fra Bari, Modugno e Bitonto.

Per molti è una zona sconosciuta, per altri una semplice contrada. In realtà la zona è sottoposta a vincolo ai sensi del Decreto ministeriale del 1° agosto 1985 (dichiarazione di notevole interesse pubblico riguardante l’ecosistema, ndr): custodisce le prime presenze dell’uomo nel territorio di Modugno. L’Associazione socio culturale ‘Giovani Menti Attive’, in collaborazione con il Comitato cittadino ‘Pro Ambiente’ di Modugno, ha realizzato una video-inchiesta della durata di 50 minuti (oggi pubblichiamo i primi 3 video, gli altri tre saranno visibili nei prossimi giorni) sulle bellezze storico-architettoniche presenti nella Zona Misciano. Il perché di questa video-inchiesta è presto detto:  numerose associazioni modugnesi hanno presentato denunce contro la volontà di costruire un inceneritore di proprietà del “Gruppo Marcegaglia spa” della capacità di 90mila tonnellate di Cdr e biomasse proprio su questo territorio.

L’area è stata sequestrata dalla Procura di Bari, subito dopo l’inizio del cantiere, per tutta una serie di inottemperanze di nullaosta (oltre alla soprintendenza, anche l’Enac), vizi formali e sostanziali nelle autorizzazioni regionali, attualmente all’attenzione del Tribunale di Bari. La Soprintendenza dei Beni architettonici e paesaggistici, dopo essere stata interessata dal Ministero dei Beni Culturali a seguito di una nota inviata dal Comitato Pro Ambiente, molto dettagliata e corredata da foto inedite contenute in uno dei video,  ha espresso parere negativo alla realizzazione dell’impianto di incenerimento nel procedimento relativo al rilascio del parere di compatibilità ambientale. Recentemente, è arrivato il parere sfavorevole alla procedura di verifica ambientale, motivato proprio su questo aspetto, più che su altri come gli impatti sanitari ritenuti in regola dalla Regione Puglia.

A gennaio ConfConsumatori Puglia ha presentato ricorso al Tar Lazio contro il no della Regione all’inceneritore di Modugno, chiedendo al Ministero dei Beni Culturali di ‘togliere’ il vincolo paesaggistico (legge Galasso) dalle aree di Lama Misciano. Il Tar Lazio ha però dichiarato la propria incompetenza territoriale, rimandando eventualmente l’esame al Tar Puglia. Ora ConfConsumatori ha 30 giorni di tempo per fare ricorso al Tribunale amministrativo regionale pugliese, territorialmente competente. Le associazioni di cittadini non staranno a guardare: sono determinate a difendere Lama Misciano da qualsiasi interesse imprenditoriale che possa danneggiarla.

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'La parola a tutti', assemblea di Italia Giusta

Nicola Magrone

Per venerdì 24 febbraio dalle 18,30, nel palazzo della cultura di Modugno, Italia Giusta secondo la Costituzione promuove un’assemblea pubblica di iscritti e di simpatizzanti del Movimento aperta alla cittadinanza per discutere dei problemi che tormentano questo momento storico: il massacro della Grecia – gli attacchi all’ordinamento costituzionale in Italia – i sacrifici imposti alla popolazione più debole – l’osceno finanziamento pubblico dei partiti – ospedali, scuole, uffici pubblici abbandonati a se stessi – l’ingiuriosa vanificazione del Parlamento – le guerre sanguinarie “per la pace” – le fabbriche che chiudono, i diritti dei lavoratori che svaniscono – la drammatica situazione sociale, ordinamentale e politica di Modugno, un paese in coma. Le proposte di Italia Giusta.