Il punto sui processi a Eco Energia

Nella premessa alla delibera di giunta comunale dell’11 giugno scorso, il responsabile dell’ufficio legale del Comune di Modugno, l’avv. Cristina Carlucci si esprimeva in questi termini: “Con ricorso notificato in data 07.03.2011 ed acquisito al protocollo generale dell’Ente al n.11761, la società Ecoenergia srl, in persona del legale rappresentante, Rag. Antonio Albanese, conveniva in giudizio, presso il Tar per la Puglia – Bari, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici e Regione Puglia, in persona dei rispettivi legali rappresentanti, per l’annullamento, del parere negativo alla realizzazione dell’Impianto di produzione di energia elettrica da Cdr e biomasse della società Ecoenergia srl, reso dalla Sovraintendenza per i beni Architettonici e Paesaggistici di Bari, prot. n.130 del 05.01.2011, delle note della Regione Puglia adottate nel corso del procedimento per il rilascio di autorizzazione paesaggistica, ivi compresa la nota prot. n.225 del 13.01.2011 e di ogni altro atto presupposto, connesso e consequenziale, ancorché non conosciuto dalla ricorrente”.

In merito a quest’ennesimo ricorso della società Eco Energia del gruppo Marcegaglia abbiamo incontrato il presidente del Comitato Pro Ambiente Tino Ferrulli il quale ci ha spiegato come “la società, nell’udienza del 27 giugno scorso, ha presentato istanza di rinvio accolta dal Tar. La successiva udienza è stata fissata per il 6 marzo 2013. Questo rinvio lascia presupporre che le motivazioni per la richiesta di annullamento del parere della Soprintendenza siano insussistenti. La Eco Energia cerca una inutile via di salvezza”.

Per quanto concerne il processo penale ricordiamo che sono stati rinviati a giudizio i quattro imputati ossia il progettista e il direttore dei lavori – rispettivamente Carmine Carella di Bari, e Nicola Trentadue, di Modugno – il legale rappresentante di Ecoenergia, Antonio Albanese, di Massafra (Taranto) e l’ex dirigente del settore Ecologia della Regione Puglia Luca Limongelli. Carella, Trentadue ed Albanese sono accusati di avere, in concorso tra loro, cominciato i lavori dell’inceneritore senza le autorizzazioni previste (parere vincolante dell’Autorità di Bacino, essendo l’area sottoposta a vincolo idrogeologico, e nulla osta dell’Enac per la distanza dall’aeroporto) e per aver violato il vincolo paesaggistico ed archeologico. Limongelli invece, è accusato di falso ideologico e abuso d’ufficio, per aver rilasciato parere favorevole di valutazione di impatto ambientale per la realizzazione dell’impianto, definendo “erroneamente” le ceneri prodotte dalla centrale come rifiuto non pericoloso.

“Il 2 luglio scorso – spiega Ferrulli – si è tenuta la prima udienza pubblica, anch’essa rinviata al 17 gennaio 2013. In tale sede la Regione Puglia ha chiesto di essere ammessa come parte civile, mentre noi assieme ai Verdi e ai Comuni di Modugno e Bari siamo stati riconosciuti già da tempo. Alquanto curiosa la posizione della Regione che si espresse favorevolmente nel settembre 2007 sul parere di compatibilità ambientale all’inceneritore. Tale parere, è bene ricordarlo, fu dichiarato illegittimo dalla magistratura di Bari per mancanza del parere della Soprintendenza ai beni paesaggistici ed architettonici e per non aver coinvolto i cittadini nell’iter procedurale con le relative controdeduzioni”.

Emblematica è la domanda che, in conclusione pone Ferrulli: “Chi ripristinerà lo stato dei luoghi in caso di soccombenza dei ricorsi di Eco Energia e Confconsumatori?”. La battaglia è lunga ma dal fronte ambientale si ha la sensazione che, come spesso ripetuto, “seppur tenti una via di salvezza, la vipera morirà ugualmente”. 

Om Modugno: fino a 24 mesi di cassa integrazione per i lavoratori

Presso la sede del Ministero dello Sviluppo Economico, alla presenza dei rappresentanti del gruppo Kion, di Cgil, Cisl, Uil, e di un dirigente del Ministero , è stato presentato l’accordo ratificato dalle parti per la chiusura dello stabilimento di Modugno e definito il piano di ammortizzatori sociali a supporto dei dipendenti. L’accordo siglato nelle scorse settimane a Bari, è stato raggiunto dopo una trattativa lunga, sempre guidata dalla volontà del Gruppo Kion e delle parti sociali di trovare una soluzione soddisfacente.

Per i lavoratori è stato raggiunto un accordo che prevede l’attivazione della CIGS per 12 mesi più altri 12, per un totale di 24 mesi. Il Gruppo Kion ha destinato una prima tranche di incentivi a chi lascerà l’azienda entro il 30 settembre 2012, per coloro i quali lasceranno l’azienda dopo il 30 settembre 2012 è comunque previsto un piano di incentivazione da liquidarsi alla fine del periodo di CIGS, al momento dell’ingresso in mobilità.

E’ stato inoltre concordato di proporre ai lavoratori di Bari, le posizioni disponibili nel Gruppo Kion ed in modo particolare nello Stabilimento di Luzzara, mentre per quanti desiderassero spostarsi in stabilimenti del gruppo all’estero, è previsto un sostegno per i primi mesi di trasferimento.

Nel tentativo di facilitare la rioccupazione del personale dello stabilimento, il Gruppo Kion lo scorso Agosto aveva dato mandato a Sofit,  una società  specializzata nella gestione di processi di reindustrializzazione che aveva seguito con successo i casi di Marazzi, ABB Italia e Whirpool, per  identificare un investitore. Purtroppo, nonostante il supporto offerto dal Gruppo Kion e dalle autorità Regionali, nessuna delle alternative vagliate si è rivelata solida e in grado di offrire ai dipendenti una concreta e solida prospettiva di lungo termine.

Certamente il Gruppo Kion continuerà nei prossimi mesi a vagliare ogni possibile alternativa industriale ed a fornire il proprio supporto al fine di mantenere i livelli occupazionali dell’impianto.

(comunicato stampa Kion)

Calcioscommesse, scarcerati i capi ultras del Bari: ora tutti e 3 ai domiciliari

Procura della Repubblica di Bari

Scarcerato l’ultras modugnese del Bari Raffaele Loiacono. Il Tribunale del Riesame di Bari, accogliendo parzialmente il ricorso del difensore, l’avvocato Gaetano Sassanelli, ha concesso a Loiacono gli arresti domiciliari. Stessa attenuazione della misura è stata concessa a Roberto Sblendorio, anche lui detenuto nel  carcere di Bari dal 10 maggio con l’accusa di violenza privata aggravata. Rigettata la richiesta di revoca della misura cautelare per Alberto Savarese, detto “il parigino”, che resta ai domiciliari. All’udienza, che fonti ben informate definisconoi “dai toni accesi”, ha partecipato il pm della Procura di Bari, Giuseppe Dentamaro, titolare del fascicolo insieme al procuratore Antonio Laudati e al sostituto Ciro Angelillis. I tre sono accusati di aver minacciato alcuni giocatori del Bari per convincerli a truccare i risultati delle partite. I fatti contestati si riferiscono alla stagione 2010-2011, che costò ai biancorossi la retrocessione i serie B. Tre le partite incriminate: Bari-Sampdoria del 23 aprile 2011, finita 0-1, Cesena-Bari del 17 aprile 2011, finita 1-0, Bari-Chievo del 20 marzo 2011, conclusasi 1-2.

Truffa sulla Imposta Municipale Unica

IMUAttenzione alla truffa sull’Imposta Municipale Unica ovvero l’Imu.

‘p>Negli ultimi giorni molti modugnesi hanno ricevuto a casa una busta in contrassegno tramite corriere Tnt e Sda  per il valore di 28,50 euro, con tanto di logo della Repubblica Italiana, il mittente è un certo Studio notarile, sito nella città di Milano e qui di seguito riportato:

STUDIO NOTARILE
DOTT. LEONARDO ROSSI
PIAZZA 4 NOVEMBRE 7
20124 MILANO
UFFICIO TECNICO – VERIFICHE CATASTALI
CONTRASSEGNO EURO 28.50 – PER SPESE DI NOTIFICA E CONSEGNA
Con un grande timbro blu riportante la dicitura:
OBBLIGO ADEGUAMENTO NUOVI VALORI CATASTALI D.L. 22/12/2011 n. 214

 

Non ritirate né tanto meno pagate nulla, perché è una truffa.
Vista la cifra irrisoria e la motivazione, l’adeguamento ai parametri Imu, è facile essere tratti in inganno, specialmente le persone anziane. Se malauguratamente lo avete già fatto, rivolgetevi immediatamente alle autorità e sporgete denuncia. Purtroppo non avrete indietro i vostri soldi ma metterete in moto la giustizia. All’indirizzo su riportato non esiste alcuno studio notarile.
Abbiamo notizie che il 16 di questo mese le suddette buste sono state recapitate in molte città tra le quali Firenze, Alessandria, Bra, Udine, Torino, Roma, Verona e qui da noi. Sappiamo anche che molte piccole e medie imprese hanno ricevuto la busta in contrassegno e, come spesso accade, si paga in automatico, per poi scoprire la truffa. Le autorità si stanno già occupando della vicenda, sperando che le indagini portino alla scoperta dei colpevoli e che essi vengano “assicurati” alle patrie galere. Forse 28 euro non sono una grande cifra ma con i tempi che corrono, specialmente per le persone che fanno fatica ad arrivare a fine mese, possono rivelarsi una vera e propria disgrazia.

Rapina a mano armata. Paura fra i residenti di Via Le Lamie

Rapina a mano armata ieri sera a Modugno intorno alle 19. Una decina di uomini incappucciati avrebbero preparato il colpo al caveau dell’istituto di vigilanza “Aldo Tarricone” nei minimi dettagli. Secondo una prima ricostruzione dei fatti i banditi hanno impedito l’accesso delle auto con catene poste in via Le Lamie e in Via Ravanas. Un furgone rubato è invece stato l’ostacolo posto in via Santa Lucia. Urla e paura per i cittadini della zona che hanno allertato i carabinieri giunti in seguito sul posto assieme ad una pattuglia della polizia. A quanto si è potuto apprendere il commando ha agito utilizzando una vettura simile a quella del gruppo dei vigilanti, clonandone targa e logo. Alla vista di quest’auto una guardia giurata, ingannata dalla somiglianza dell’automobile,  avrebbe aperto i cancelli e ci sarebbe stata una colluttazione in cui un uomo della sorveglianza sarebbe stato ferito con il calcio di una pistola. I banditi, infine, si sarebbero dileguati con il bottino ancora da quantificare (si tratterebbe di centinaia di migliaia di euro) a bordo di scooter da via Monte Nero.