AUTORITA’ IDRICA DISPONIBILE A TAGLIARE LE BOLLETTE AQP

Periodo di soddisfazioni per il “popolo dell’acqua”.

Si è esultato il 20 luglio quando la Corte Costituzionale ha sancito l’incostituzionalità dell’art. 4 del decreto legge 138 del 13 agosto 2011 con il quale, il Governo Berlusconi, calpestava il risultato referendario che vedeva i cittadini contrari alla privatizzazione dei servizi pubblici. Una sentenza storica in quanto, come ha recentemente dichiarato Rodotà, “Con questa nettezza, non era mai stato affermato il diritto dei cittadini di veder rispettato il referendum”.
Si è tornati a sperare il 26 luglio, quando al Comitato Pugliese “Acqua Bene Comune” è giunta una lettera da parte dell’AIP – l’Autorità Idrica Pugliese, firmata dal suo direttore Amministrativo, Cosimo Ingrosso, dimostratasi pronta al “recupero della quota parte di remunerazione del capitale riconosciuta in tariffa nel 2011” preannunciando “una nuova metodologia di calcolo” che “avrà riscontro sulle tariffe a partire dal 1 gennaio 2013”.
L’agognato taglio alle tariffe del servizio idrico, deriverebbe dall’applicazione del secondo quesito referendario che sanciva l’abrogazione della “remunerazione del capitale investito”. Quel quesito referendario la cui mancata attuazione, a nove mesi dal referendum, aveva fatto rimettere all’opera gli inarrendevoli cittadini amanti dei beni comuni con la campagna “Obbedienza civile. Il mio voto va rispettato”.
Con la campagna si chiedeva nuovamente ai cittadini di apporre una firma, questa volta su una lettera di reclamo e diffida indirizzata all’Acquedotto Pugliese, con la quale si chiedeva che tutte le bollette, relative ai periodi successivi al 21 luglio 2011 (giorno di pubblicazione degli esiti referendari sulla Gazzetta Ufficiale), fossero ricalcolate applicando una riduzione pari a quel 7%, che è la quota dei profitti dei privati.
In Puglia sono state raccolte circa un migliaio di lettere di reclamo-diffida (circa 60 sul nostro territorio grazie all’impegno dell’operosa associazione GMA Giovani Menti Attive) ed ora, a sorpresa di quanti erano ormai disillusi, pieni di rabbia, arresi e molto scettici nei confronti dell’ultima campagna indetta dal Forum dei Movimenti per l’Acqua, e nonostante i pareri contrari dell’Aqp e della Regione Puglia sulla decurtazione delle tariffe, pare prospettarsi una positiva “svolta”.

Ennesima discarica abusiva a Modugno: la denuncia di Azione e Tradizione

discarica abusiva - la denuncia di azione e tradizioneE’ di questi giorni la denuncia ambientale del Movimento Politico Cattolico “Azione e Tradizione – Due Sicilie” che grazie all’intervento di due suoi militanti, ha portato puntato i riflettori sull’ennesima discarica a cielo aperto. Questa volta i terreni interessati sono quelli dell’area in cui sorgeva il Supermercato “Carlone” andato distrutto in un incendio ormai 25 anni fa. Il timore è che vi sia la possibilità di presenza di amianto a cielo aperto.

«E’ questa l’ulteriore dimostrazione del fallimento totale di una classe politica che per decenni ha mal governato Modugno preoccupandosi esclusivamente di cementificazione selvaggia e scriteriata senza badare all’aspetto della salute pubblica», leggiamo nella nota del segretario del movimento Gianvito Armenise. «E’ assolutamente inconcepibile che nel corso di tutti questi decenni, nessun politico e nessuna associazione ambientalista si siano mai preoccupati di indagare su cosa ci sia in quell’area che sorge immediatamente a ridosso di una serie di villette».

«Auspichiamo – continua Armenise – che gli organi deputati alla difesa della salute pubblica intervengano tempestivamente, verificando l’effettiva presenza di amianto e bonificando l’area senza indugio alcuno». «Non occorrono affatto burocratiche figure di inutili ispettori ambientali – conclude non senza una vena polemica – per pattugliare il territorio modugnese se gli organi tecnici e politici a ciò preposti, avessero fatto il proprio dovere anziché pontificare con l’aria da soloni ed immaginare una Modugno futura dimenticandosi del tragico presente».

G.M.A. plaude le iniziative del consiglio comunale

Da Giovani Menti Attive di Modugno riceviamo:Già alla vista dei banchi poteva intuirsi che il Consiglio comunale di Modugno di lunedì scorso avrebbe portato con sé una ventata di novità: su di essi, infatti, niente bottigliette di plastica, ma soltanto brocche di vetro ricolme di acqua pubblica (cosa assai rara). Unica eccezione, due bottigliette sui banchi di un consigliere e di un assessore.

I consiglieri erano riuniti per approvare il nuovo Statuto comunale. Tra le modifiche e le integrazioni da prendere in esame, sarebbe stato discusso l’inserimento della seguente norma: “Il Comune di Modugno riconosce l’accesso all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico. Il servizio idrico integrato è un servizio pubblico privo di rilevanza economica, in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l’accesso all’acqua per tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini la cui gestione va attuata attraverso gli artt. 31 e 114 del d.lgs. n.267/2000”. Tale modifica era stata oggetto di delibera già il 28 febbraio 2011, a seguito del successo ottenuto da una campagna di raccolta firme che aveva portato da gennaio a marzo 2010 quasi duemila cittadini modugnesi a sottoscrivere la petizione popolare in questione. Insomma, si trattava di concludere un percorso iniziato più di due anni fa con l’espressione da parte dei cittadini della propria volontà, carica di entusiasmo e coscienza civile, di vedere riconosciuto questo fondamentale diritto.

Oggi sappiamo che ne è valsa la pena di aspettare e non demordere: il consiglio ha, infatti, approvato l’inserimento della norma suddetta (art. 2 comma 14), così che oggi il Comune di Modugno può distinguersi tra i comuni pugliesi, offrendo un grandioso esempio di democrazia.

Grande è, dunque, la soddisfazione dell’associazione socio-culturale “GMA Giovani Menti Attive” che, in collaborazione del “Comitato Pro Ambiente”,  ha in questi anni rappresentato la volontà della cittadinanza attiva di contrastare la privatizzazione dell’acqua in tutte le forme.

La stessa associazione e il comitato sono entusiasti anche per l’inserimento, all’articolo 2 comma 9 dello Statuto, del riconoscimento di Lama Misciano come luogo di originaria identità storica di Modugno. Difatti, si tratta di un sito per cui le associazioni citate si impegnano già da tempo attraverso diverse misure.

 

in arrivo gli ispettori ambientali

raccolta differenziataDieci giorni fa, dopo un’ora e mezza di discussione, modifiche e integrazioni, il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità il regolamento per l’istituzione della figura dell’ispettore ambientale volontario.

Soddisfatto l’assessore all’Ambiente, Agostino Di Ciaula: “L’approvazione del regolamento all’unanimità e la proposta di utili emendamenti correttivi sia da parte della maggioranza che dell’opposizione dimostrano la grande voglia di tutti di collaborare alla costruzione di un futuro che è ormai imminente. L’introduzione di questa nuova figura di controllo avrà una importante funzione educativa, utile ad accelerare quel cambiamento culturale nella gestione dei rifiuti e nel rispetto del territorio che è tappa fondamentale per il miglioramento della nostra qualità di vita e per lo sviluppo di percorsi virtuosi che avranno anche grande rilevanza economica per la nostra comunità. Devo ringraziare l’intero Consiglio comunale – conclude Di Ciaula – per questa ulteriore tappa di avvicinamento all’obiettivo ‘Rifiuti Zero’”.

plastica da eliminare

“E’ sconfortante assistere all’immobilismo ed alla sonnolenza della giunta Gatti che sopravvive a sé stessa contro ogni pudore malgrado le continue defezioni dei suoi assessori”.

Così dalla Segreteria del Movimento Politico Cattolico ‘Azione e Tradizione – Due Sicilie’  Gianvito Armenise commenta le dimissioni dell’assessore vendoliano, Carmine Viola “E l’incapacità dell’amministrazione Gatti la si deduce da un fatto – apparentemente insignificante – ma che rappresenta, invece, la chiave di lettura del pantano nel quale il centrosinistra modugnese sta facendo precipitare l’intera città: malgrado i proclami strombazzati da internet sulla strategia ‘rifiuti zero’, sembra una missione impossibile quella di eliminare dai banchi dei consiglieri, assessori e sindaco le inquinanti bottigliette di plastica durante le sedute dei Consigli comunali. Quasi un centinaio ogni volta – osserva Armenise -. Non capiamo quali insormontabili difficoltà ostacolino chi di dovere a stabilire una volta per tutte che le bottigliette di plastica debbano sparire, affinché la politica cominci a dare il buon esempio. I consiglieri, se hanno sete, – conclude ironicamente Armenise –  possono benissimo usare delle caraffe di vetro riempita con acqua dalle vicine fontanelle pubbliche. O forse temono che qualcuno possa avvelenarli?”.