Il CIGNO BIANCO E SAN GIUSEPPE DELLE MANTELLATE

Come spesso, anzi, troppo spesso accade è la solidarietà che si fa carico di lenire i bisogni dei più deboli.

L’altra sera in via Cairoli si è inaugurata la sede di due associazioni: la già nota “San Giuseppe delle Mantellate” che con i suoi soci, guidati dal loro presidente Gaetano Bellomo, opera affinché non venga abbattuta la struttura che ospita la chiesa omonima per far posto ad un altro enorme condominio e la neo costituita associazione dedicata ai diversamente abili “Il Cigno Bianco”. I soci e la fondatrice e presidentessa dell’associazione, la sig.ra Tonia Appice, metteranno a disposizione della categoria uno sportello a cui ci si potrà rivolgere per qualsiasi problematica di carattere fiscale, medico e legale con la collaborazione dell’associazione “san Giuseppe delle Mantellate”che ha stipulato un protocollo d’intesa con l’ENCAL nella persona del dott. Pietro Venneri. Tale collaborazione ha il fine di realizzare progetti mirati alla realizzazione tra le altre cose di una casa di accoglienza diurna, di aiutare le insegnanti di sostegno, di sensibilizzare le istituzioni per un maggiore supporto alle famiglie dei diversamente abili. Ma che ci fanno due associazioni cosi diverse negli intenti a coesistere negli stessi ambienti? Ad un esame più approfondito risulta evidente che detto connubio oltre alla novità è precursore dell’idea di fornire ai cittadini in generale un unico supporto informativo per la soluzione di problemi diversi fra loro ma pur sempre complementari. Il consigliere regionale Peppino Longo nel suo intervento ha detto “la nostra città cresce e matura ogni giorno di più; ben vengano iniziative di questo genere che non sono mai troppe, ne aprirei una al giorno. Sono il segno della crescita di una coscienza sociale che da sempre contraddistingue i cittadini modugnesi e specialmente in questo momento storico dobbiamo abituarci a porgere sempre e comunque una mano a coloro che si trovano in condizioni di disagio”. Il consigliere Longo oltre ad augurare una crescita esponenziale dei servizi che le associazioni offrono si è fatto portavoce del presidente del Consiglio Regionale, Onofrio Introna, che tramite lui ha voluto porgere i propri saluti ai soci e ai presidenti delle due associazioni.

 

comunicati stampa

Sono giunti in redazione i seguenti comunicati stampa

PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA

Via Liguria 11, Q.re San Paolo – Modugno

Gli arresti che hanno decimato l’attuale Amministrazione comunale di Modugno, non possono che indurre a ritenere conclusa l’esperienza di governo cittadino del Centro-sinistra, consapevoli che l’inchiesta della magistratura, la quale ci auguriamo vada fino in fondo, è relativa ad atti dell’amministrazione precedente.
Inizia, oggi, per una città già martoriata una pagina oscura che, ci auguriamo, rimanga confinata al settore urbanistico e che chiarisca l’estraneità della politica e dei Partiti nelle vicende emerse dalle indagini circoscrivendo a responsabilità personali quanto accaduto.
Il Partito della Rifondazione Comunista ritiene che, con un atto di responsabilità, tutti i consiglieri comunali, oltre che gli Assessori in carica, debbano presentare le proprie dimissioni irrevocabili, augurandoci che lo scioglimento del consiglio comunale non porti ad un lungo commissariamento della città, ma allo svolgimento di elezioni comunali nel più breve tempo possibile, perché riteniamo che alcuni temi come la questione dell’ IMU, la questione ambientale, e la questione sociale, abbiano bisogno di un governo legittimato dai cittadini.

Modugno, 30.11.2012
Il Segretario

+++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++

Italia Giusta secondo la Costituzione
via X marzo, 88 – Modugno   italiagiusta@libero.it

Italia Giusta secondo la Costituzione ritiene che gli arresti di oggi svelino in maniera tangibile la cupola del malaffare politico e ambientale che il Movimento da tempo ha denunciato con insistenza e coraggio.

Italia Giusta secondo la Costituzione non è giustizialista e non ama il tintinnio delle manette. Ferma restando la presunzione di non colpevolezza individuale, che è alla base dell’ordinamento costituzionale, dagli arresti di oggi emerge però un sistema complessivo di corruzione e di complicità, del quale Italia Giusta aveva un anno e mezzo fa intuito l’esistenza. Avrebbe per questo preferito che fossero i partiti a fare pulizia al proprio interno: al contrario tutti i partiti, in particolare quelli di centrosinistra, a cominciare dal Pd, per arrivare ai ‘cespugli’ Italia dei valori, Sel, Puglia per Vendola, Api, alle ultime elezioni comunali hanno invece spinto in consiglio gli amministratori arrestati oggi e quelli indagati benché fossero già consapevoli dei loro coinvolgimenti in sporche vicende tangentizie.

Gli arresti di oggi, inoltre, testimoniano una impressionante catena di complicità che ha consentito l’asfissia di Modugno. L’accordo truffaldino Pd-Udc – dimostrano gli arresti di oggi – aveva solide basi negli affari e aveva coinvolto la stessa opposizione ridotta ad un simulacro. Sono le stesse solide basi che hanno, in un anno e mezzo dalle elezioni comunali, portato sindaco e giunta a macinare assessori (due assessori all’ambiente, due ai lavori pubblici, due vicesindaci) e a nessun vero atto di amministrazione e di conduzione civile. Il risultato è un paese ancora oggi dormitorio, un paese soffocato dal cemento e dalle emissioni, anche maleodoranti, di insediamenti industriali, un paese inquinato dall’amianto della ex cementeria dei cui pericoli nessuno si occupa e preoccupa, un paese fermo persino nella raccolta differenziata dei rifiuti nonostante sbandierate parole d’ordine.

Italia Giusta secondo la Costituzione ritiene tuttavia che questo paese possa ancora farcela a riscattarsi. Ma senza programmate “successioni” (come da Rana a Gatti); l’unica possibilità che il paese ha è mandare via tutte le facce che hanno occupato da oltre dieci anni l’istituzione comunale e quelle che tuttora la occupano. Una ventata di aria nuova, per favore.

Modugno, 30 novembre 2012

Arrestato il sindaco Gatti

Arrestato il sindaco GattiIl sindaco di Modugno, Domenico Gatti e’ stato arrestato questa mattina dalla Guardia di Finanza per concussione, in esecuzione di un’ordinanza di custodia
cautelare ai domiciliari. Insieme al primo cittadino, anche altre undici persone, tra cui l’ex sindaco Rana e altri tra consiglieri, dirigenti e funzionari. Seguiranno a breve aggiornamenti.

Primarie Centrosinistra – esito Modugno

Votanti 1270

504 Vendola (SeL/PpV)
376 Bersani (Pd)
368 Renzi (Pd)
12 Puppato (Pd)
7 Tabacci (ApI)

 

756 voti Pd
504 voti Sel/PpV
    7 voti Api

Il girone eliminatorio delle primarie a Modugno si è concluso con il successo del governatore Vendola, che non parteciperà però alla finale del ballottaggio di domenica prossima che vedrà come contendenti alla candidatura a presidente del consiglio per il centrosinistra Pierluigi Bersani e Matteo Renzi. Il risultato però non deve trarre in inganno. L’alternativo Vendola a Modugno può contare su una pattuglia di attivisti che sanno come mobilitarsi in occasione di competizioni elettorali o primarie come queste ultime. Confrontando il risultato delle primarie con le ultime votazioni comunali appare evidente come Sel e PpV hanno portato ai seggi quasi il 30 per cento dei loro elettori. La stessa cosa non sono stati in grado di fare gli attivisti del Pd. Hanno portato alle urne meno del 15 per cento degli elettori che lo sorso anno hanno eletto sindaco il candidato Pd. Se si considera però che qualche esponente di Mep si è riavvicinato alle posizioni del centrosinistra locale il risultato appare ancora più deludente e porta ancora più giù la percentuale dei partecipanti alla consultazione. Disastroso oltre ogni dire il risultato ottenuto da Bruno Tabacci, candidato dell’Api, che pur potendo contare su tre consiglieri comunali e un assessore ha ottenuto solo 7 voti; a conti fatti sembra quasi che sia stato votato solo da tre coppie di coniugi e un/a single. Non più del 12 per cento degli elettori di centrosinistra quindi ha partecipato alle primarie e tale non esaltante percentuale di votanti potrebbe essere stato causato dallo scarso entusiasmo che circonda l’amministrazione comunale negli ultimi tempi. L’affluenza e i risultati del ballottaggio che definirà il candidato premier del centrosinistra forse riveleranno ancora di più quali sono gli orientamenti degli elettori modugnesi.

Diamo un calcio alla violenza per vincere

E’ questo lo slogan apparso il 25 novembre 2012 sui led a bordo campo, sui tabelloni e sulle locandine distribuite allo stadio San Nicola di Bari, durante e dopo la conferenza stampa tenutasi nella sala conferenze, in occasione della ‘Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne’ e nello svolgimento della partita Bari-Modena, terminata con 2-0 a favore del Bari.
L’evento condotto dal giornalista dell’A.S. Bari Fabio Foglianese, è stato patrocinato dalla Provincia di Bari – dal presidente Francesco Schittulli su iniziativa della consigliera di parità Stella Sanseverino; presente anche il consigliere provinciale Claudio De Leonardis –  in collaborazione con l’assessore al Welfare Elena Gentile, la rete regionale delle consigliere di Parità, le consigliere nazionale e regionale di parità Alessandra Servidori e E.Molendini,  con il sostegno dell’A.S. Bari, rappresentata dal suo direttore generale Claudio Garzelli.

Il connubio tra sport e sociale per rafforzare i principi della Convenzione del consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e della violenza domestica – Istanbul 11 maggio 2011 – rende più forte il messaggio, dal momento che viene coinvolto il sesso maschile nel problema e da cui si parte per cogliere un primo segnale positivo che diversi stadi italiani hanno colto, compreso quello di Bari.
Pubblicità in campo per rimarcare il numero verde S.O.S. Donna 1522 e il sito www.antiviolenzadonna.it in  favore di chi disperatamente o meno cerca un porto sicuro a cui rivolgere il suo o altrui dramma. Il 1522 risponde immediatamente, è plurilingua, rispetta l’anonimato, funziona  h24 e smista le chiamate nei centri più vicini. La violenza: “…sistema che si poggia su uno squilibrio, che sia di sesso, di religione, di ceto sociale; non riguarda solo le donne, ma anche gli uomini: si pensi a quei padri in caso di separazione difficile” ha detto Stella Sanseverino, mentre ha presentato colei che un anno fa ha subito una violenza silenziosa e sottaciuta.

G.D. un anno fa fu aggredita da un collaboratore scolastico nella mensa di una scuola per l’infanzia nella quale lavorava, in un Comune dell’interland barese.
“…Per due volte in una ventina di minuti quell’uomo mi aggredì; tentai di farlo ragionare, soprattutto a motivo del fatto che i bambini erano nei dintorni e che l’avrei riferito a sua moglie. Desistì per un attimo, ma si avventò di nuovo, riuscii a scappare entrando in un’aula e lo riferii ad un’insegnante senza farmi accorgere dai bimbi. Lei convocò altre insegnanti: lo denunciai e mi ritrovai sua moglie a casa con minacce di morte se non avessi ritirato la denuncia. Non l’ho fatto; lui ha patteggiato ed è agli arresti domiciliari, ma io ho dato le dimissioni al lavoro e non esco più di casa per paura di essere aggredita con parolacce da parte di lei o per altro ancora. I miei genitori non hanno più pace e mio padre ha avuto una paralisi…”

La triste storia di G.D. si esprime in un’opera sculturea raffigurante un soggetto crocifisso, come lei si sente ora, che ha presentato ad un concorso per il superamento degli stereotipi e che ha donato al direttore generale Garzelli come forma di ringraziamento verso la squadra del Bari.

“…Una crocifissione, ma c’è anche una resurrezione…” il messaggio col quale ha concluso la Sanseverino.